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Elezioni europee 2024: Schlein e Meloni possono candidarsi?

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Foto: Redazione

Giorgia Meloni ed Elly Schlein hanno entrambe annunciato la loro candidatura per le elezioni europee del 2024.

Tuttavia, per legge, nessuna delle due può effettivamente ricoprire il ruolo per cui si stanno candidando. Questa candidatura risulta quindi una farsa: uno stratagemma per raccogliere più voti per il proprio partito sfruttando il loro nome.

Questa rubrica nasce con l’obiettivo di promuovere un voto responsabile, dato che le informazioni sul voto non sono sempre facilmente accessibili a tutti. Esaminiamo quindi perché queste due personalità politiche non possono effettivamente candidarsi, o meglio, potrebbero candidarsi solo a una condizione…

Secondo la legge, non è possibile essere contemporaneamente membro del Parlamento Italiano e del Parlamento Europeo.

Foto: Tik Tok @flaviacarlino

Nonostante questo, sia Giorgia Meloni sia Elly Schlein hanno presentato la loro candidatura per le prossime elezioni europee. Sanno bene che, se ricevessero abbastanza voti per essere elette, dovrebbero immediatamente rinunciare al seggio nel Parlamento Europeo. Accettare l’incarico di eurodeputato significherebbe abbandonare il loro attuale ruolo politico in Italia: Schlein non sarebbe più deputata del Parlamento italiano e Giorgia Meloni dovrebbe dimettersi da Presidente del Consiglio per diventare eurodeputate.

Entrambe hanno chiaramente dichiarato di non voler rinunciare ai loro attuali incarichi. Allora perché si sono candidate?

Entrambe le leader vogliono sfruttare la loro immagine, che ha ottenuto un forte consenso tra il pubblico, illudendo coloro che le voteranno, facendo credere che saranno effettivamente loro a ricoprire la carica di eurodeputate. In realtà, questa è solo una strategia per garantire più voti al proprio partito durante le elezioni europee.

Dunque, nessuna delle due leader entrerà mai effettivamente nel Parlamento europeo, ma il loro partito guadagnerà sicuramente numerosi consensi. Questa tattica non è nuova, poiché anche Salvini l’ha adottata nel 2019.

Tuttavia, ciò non toglie che si tratti di un vero e proprio inganno nei confronti degli elettori italiani, che votano pensando di eleggere una persona ma si ritrovano rappresentati da un’altra.

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