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Attualità

Sperimentazione animale in Australia: ratti torturati per studiare la violenza sulle donne

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foto: @lav

Direttamente dall’Australia arriva un esperimento orribile e crudele verso gli animali: nei laboratori australiani alcuni ratti sono stati sottoposti ad uno strangolamento lento senza arrivare alla morte dell’animale, per investigare deficit motori e cognitivi ed effetti sul sistema infiammatorio a distanza per poter simulare le vittime di violenza; esperimenti ingiustificabili.

Questi terribili esperimenti rappresentano un fenomeno con aspetti psicologici e culturali che, naturalmente, non possono essere sottoposti agli animali, poiché l‘unico modello attendibile è l‘essere umano.

Recentemente è stato pubblicato uno studio sconsiderato proveniente dai laboratori australiani le cui vittime a questi terribili esperimenti sono i ratti. Sottoposti ad uno strangolamento lento ma senza uccisione, con commozione celebrale con l’obiettivo di investigare deficit motori e cognitivi ed effetti sul sistema infiammatorio a distanza di una settimana.

ESPERIMENTO INNATURALE

Si tratta di un progetto che non si può definire in alcun modo scientifico, ma che avrebbe la pretesa di studiare tramite lo sfruttamento di animali come i ratti gli effetti delle violenze sulle donne da parte dei partner.

L’esperimento consiste nel studiare il fenomeno sopra citato tramite lesioni celebrali traumatiche apportate negli esemplari femmina adolescenti con strangolamento non fatale con l’aggiunta di test comportamentali e cognitivi per poter valutare gli impatti post lesione.

Questo esperimento rappresenta vergogna e offesa per chi fa ricerche seguendo un metodo scientifico e debba leggere e commentare studi simili, scientificamente privi di basi concrete e attendibili del tutto ingiustificabili eticamente, data la violenza, l’abuso e il dolore inflitti dall’esperimento come una vera e propria macchina di tortura medievale.

Il trattamento a cui sono stati sottoposti i ratti è stato così violento e grave che, come riportato nel documento, alcuni hanno dovuto richiedere la rianimazione. Oltretutto, le violenze subite da partner non rientrano solo in una condizione fisica, ma in un quadro piuttosto complesso e multifattoriale che coinvolge dimensioni socioeconomiche, psicologiche e culturali che non possono essere riprodotte in alcun modo negli animali.

Classe 2003. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista e graphic designer e appassionata della cultura giapponese, delle riviste della nuova generazione e ogni forma d'arte.

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Attualità

Garufi, l’influencer che si è tolto la vita a causa del bullismo ricevuto nei social

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Foto: AGI

Il tragico evento è accaduto pochi giorni fa, il 19 marzo, ma è stato reso ufficiale solo recentemente.

Aveva deciso di farsi chiamare Alexandra, poi di nuovo Davide, ed ha ottenuto il successo grazie a tik tok, piattaforma dove normalmente esponeva la propria quotidianità, (oltre che il proprio percorso di transizione).

Secondo alcune fonti la ragione potrebbe essere ricollegata al cyberbullismo subito in quanto transgender, non era raro infatti l’accumulo di una serie di commenti omofobi e transfobici sotto i suoi video, (motivo per cui, è stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio).

Questa è una chiara dimostrazione di come le parole offensive possano rivelarsi letali, e, come, i social possano essere altamente rischiosi nelle mani sbagliate.

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Attualità

La Corte Costituzionale decide che da adesso anche i single possono adottare i bambini stranieri

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L’articolo 29 bis, comma 1 della legge numero 184 (risalente al 1983) è stato dichiarato incostituzionale.

Questo perché, la Corte Costituzionale, attraverso la sentenza numero 33, dichiara che d’ora in avanti, in Italia, anche i single avranno la possibilità di adottare dei bambini provenienti dall’estero.

Si tratta di un’importante svolta, in quanto questo, fino ad adesso, era un diritto riservato esclusivamente alle coppie sposate da almeno 3 anni.

 

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Attualità

Papa Francesco dimesso, il ritorno in Vaticano e il saluto ai fedeli: “Grazie a tutti”

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Oggi si è concluso il ricovero del Pontefice, ormai al Gemelli di Roma dal 14 febbraio scorso per una polmonite bilaterale. Alle 12 sono uscite prima le dimissioni, seguite dal saluto e la benedizione alla folla dalla finestra della sua stanza d’ospedale. Subito dopo, inaspettatamente, si è aggiunta la tappa a Santa Maria Maggiore per una preghiera, infine il rientro a Santa Marta. Nonostante la ripresa, i medici dicono che “sarà in convalescenza per almeno due mesi”.  

Il Papa è tornato a casa, in Vaticano: “Ringrazio tutti” sono le parole del Pontefice appena dimesso, affacciato da un balcone del Gemelli dopo la permanenza di 38 giorni di ricovero.

Leggi anche: “Papa Francesco: notte tranquilla in ospedale ma “c’è chi ha sperato che morissi

Leggi anche: “Nuovo bollettini di Papa Francesco: “crisi respiratoria più lunga del solito, condizioni critiche

Prima di rientrare a Casa Santa Marta, Papa Francesco ha deciso di fare una tappa fuori dal programma stabilito, recandosi nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha fatto deporre i fiori gialli, ricevuti in dono da una donna prima delle dimissioni dall’ospedale.

Il testo dell’Angelus di oggi annuncia: “La premura dei medici e sanitari riflette la pazienza di Dio“.

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