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La Francia inserisce l’aborto in costituzione

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La Francia fa storia diventando il primo Paese al mondo a inserire esplicitamente il diritto all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) nella sua Costituzione.

Questa modifica della carta fondamentale è stata approvata con una schiacciante maggioranza dei membri del parlamento riuniti in un congresso eccezionale a Versailles, la reggia del Re Sole, alle porte di Parigi.

Dopo l’approvazione storica, il presidente Emmanuel Macron ha scritto su X: “Fierezza francese, messaggio universale”. Invita i cittadini a unirsi l’8 marzo, in occasione della Festa internazionale dei diritti della donna, alle ore dodici in Place Vendome a Parigi. Lì si celebrerà ‘insieme l’ingresso di una nuova libertà garantita nella Costituzione con la prima cerimonia di sigillatura aperta al pubblico’, di fronte al ministero della Giustizia.

Su un totale di 925 parlamentari aventi diritto, 852 si sono espressi per la revisione costituzionale: 780 voti a favore e 72 contrari. La maggioranza dei tre quinti del Parlamento necessaria per modificare la Costituzione è stata ampiamente superata. All’annuncio, un lungo applauso ha risuonato nel Salone dell’Aile du Midi del castello di Luigi XIV, iniziato dalla presidente del Congresso riunito, la presidente dell’Assemblée Nationale Yael Braun-Pivet. Contemporaneamente, sulla place du Trocadéro a Parigi, dove migliaia di persone erano riunite di fronte a un maxischermo collegato in diretta con Versailles, la gioia è esplosa. Di fronte, la Tour Eiffel ha cominciato a scintillare per celebrare l’evento, mentre la scritta ‘Mon corps, mon choix’, ‘Mio il corpo, mia la scelta’ si illuminava sulla torre.

Il premier Gabriel Attal ha sottolineato che il diritto all’aborto è costantemente “in pericolo”, soggetto alla decisione di chi lo riconosce o meno. Ha descritto il voto come un “debito morale” nei confronti di tutte le donne che hanno subito sulla loro pelle. Secondo il premier, questa modifica costituzionale renderà la Francia una “pioniera”, rimanendo fedele alla sua eredità di Paese guida per l’umanità e difendendo i diritti delle donne, oltre a quelli dell’uomo.

Nella votazione bipartisan, che ha coinvolto l’intero spettro politico, dall’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon all’estrema destra di Marine Le Pen, è stata aggiunta alla frase dell’articolo 34 la seguente disposizione: “La legge stabilisce le modalità in cui viene esercitata la libertà garantita alla donna di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza”. Il voto favorevole richiedeva una maggioranza dei tre quinti dei voti espressi, ottenuta senza difficoltà dopo il quasi unanime sostegno della Camera dei Deputati e del Senato (493 deputati contro 30 e 267 senatori contro 50) nelle scorse settimane. La decisione di includere nella Costituzione la “libertà” di ricorrere all’aborto era stata annunciata da Macron un anno fa, nel marzo 2023.

Secondo Mathilde Panot, capogruppo di La France Insoumise (Lfi), una delle principali sostenitrici dell’iniziativa, il passo odierno rappresenta anche una “promessa per le donne che lottano in tutto il mondo”. Laurence Rossignol, senatrice socialista, ha aggiunto: “Continueremo a sostenere coloro che resistono a Trump, Bolsonaro, Orban, Milei, Putin, Giorgia Meloni, senza dimenticare i mullah e i dittatori teocratici”, guadagnandosi gli applausi del congresso a Versailles.

Le critiche non sono mancate, soprattutto da parte del Vaticano e della conferenza episcopale di Francia (Cef). La Pontificia Accademia per la Vita ha dichiarato che “nell’era dei diritti umani universali, non può esserci un diritto a sopprimere una vita umana”.

I vescovi francesi hanno lanciato un appello al digiuno e alla preghiera, affermando che “il nostro Paese si onorerebbe promuovendo i diritti delle donne e dei bambini anziché iscrivere il diritto all’aborto nella Costituzione. In tutta Europa, la Francia è l’unico Paese in cui il numero di aborti non diminuisce e anzi è aumentato negli ultimi due anni. Preghiamo soprattutto affinché i nostri concittadini riscoprano il valore della vita, di donarla, riceverla, accompagnarla, avere e crescere dei bambini”.

Moltissimi sono stati i manifestanti anti-abortisti radunati nei pressi della reggia su iniziativa dell’associazione ‘Marche pour la Vie’, per esprimere il loro dissenso nei confronti della riforma. Nonostante i sondaggi che indicano un sostegno dell’80% dei francesi, i manifestanti hanno dichiarato di voler “difendere la vita” e hanno contestato il timore che, nonostante le rassicurazioni del governo, “i medici potrebbero perdere il diritto di coscienza nell’esercitare la loro professione”.

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