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L’esercito israeliano sta usando lo stupro come arma di guerra

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Foto: Remocontro

Secondo quanto riportato da “Palestinian Youth Movement” le denunce di violenze sessuali perpetrate dall’esercito israeliano contro i palestinesi hanno sollevato preoccupazioni su una presunta pratica sistematica.

Testimonianze oculari recenti provenienti da Gaza rivelano una serie di abusi, inclusi stupri e aggressioni sessuali, da parte delle forze israeliane. I palestinesi hanno raccontato con dolore di essere stati oggetto di violenze, spogliati con la forza, bendati e brutalizzati durante irruzioni nelle loro case durante l’operazione militare in corso.

La giornalista palestinese Noor Ashour ha intervistato diverse donne che hanno espresso frustrazione e disperazione dopo aver subito aggressioni durante il genocidio in corso. Una donna intervistata ha dichiarato: “E allora? Per Dio, ci sarà qualche possibilità? Oh no, per Dio, gli israeliani hanno violentato una ragazza! Sarà una notizia normale, proprio come la notizia di 500 persone uccise all’interno dell’ospedale battista di al-Ahli”.

Le sopravvissute agli stupri e alle violenze sessuali a Gaza vivono un duplice dramma, sentendo che le loro storie potrebbero non ricevere l’attenzione che meritano. Il senso di impotenza è stato amplificato dalle rappresentazioni razziste dei palestinesi nei media globali, che hanno divulgato storie infondate mentre ignoravano le violenze sessuali perpetrate quotidianamente dall’occupazione sionista contro i palestinesi durante il genocidio a Gaza.

In conclusione, le forze israeliane hanno perpetrato e continuano a perpetrare atti di violenza sessuale contro i palestinesi con l’intento di sottometterli e privarli del loro potere, della loro sovranità e della loro dignità.

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