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Cronaca

Bologna, esplode una centrale elettrica: vittime travolte dall’esplosione

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Foto: BolognaToday

Incidente tragico all’impianto Enel Green Power di Bargi, vicino a Bologna. 

Due dei feriti, non gravi, hanno ricevuto cure mediche rapide, ma sono rimasti fuori dalla centrale idroelettrica di Bargi fino a tarda sera, pronti ad aiutare i soccorritori nella ricerca dei loro compagni intrappolati a 40 metri sotto il livello del lago di Suviana. Sono loro i testimoni oculari dell’incidente, descrivendo un’esplosione di acqua e fuoco dopo un presunto guasto alla turbina. “Ho sentito un rumore strano dalla turbina, poi è arrivato il buio”, ha raccontato uno dei feriti.

Il bilancio provvisorio dell’incidente è già grave, con tre morti confermati e cinque feriti trasportati in ospedale. Tuttavia, ci sono ancora quattro operai dispersi all’interno della centrale, mentre i soccorritori continuano a cercare con la speranza che siano riusciti a trovare un rifugio sicuro.

COSA È SUCCESSO?

Secondo quanto ricostruito dai Vigili del Fuoco, intorno alle 14:30 si è verificata una violenta esplosione all’ottavo piano sotto terra della centrale. Il boato è stato avvertito anche a distanza, mentre una grande nuvola di fumo si è alzata nel cielo. “Ho sentito chiaramente l’esplosione e poi ho visto la colonna di fumo, l’aria è diventata irrespirabile”, racconta Simone Cappi, proprietario di un ristorante situato a 300 metri dal luogo dell’incidente. “Conosco tutti quelli che lavorano nella centrale, vengono sempre da me. Anche oggi sono passati prima che succedesse tutto questo caos”.

Alcune ore dopo, mentre decine di ambulanze e mezzi delle forze dell’ordine affluivano sul posto, uno dei primi soccorritori, forse un Vigile del Fuoco, ha descritto la gravità della situazione: “Ragazzi, è un disastro”, ha detto con fiato affannato. “C’è stata un’esplosione all’ottavo piano. Sono arrivato al settimo e poi non sono più riuscito a scendere. Ci sono ancora persone intrappolate sotto e non possiamo raggiungerle. Ci sono esplosioni continue. È terribile. Impressionante. Le mie gambe tremano ancora”.

Si ipotizza, dunque, che l’esplosione sia stata causata dallo scoppio di una turbina, la quale avrebbe dovuto entrare in funzione proprio l’altro ieri.  Anche il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ha confermato questa ipotesi nel pomeriggio: “Stavano effettuando dei lavori di aggiornamento della centrale, ma improvvisamente una turbina è esplosa”.

Successivamente, il solaio tra l’ottavo e il nono piano è crollato, causando la rottura dei condotti di refrigerazione e l’allagamento dell’intero nono piano. È proprio qui che i sommozzatori dei Vigili del Fuoco stanno cercando i dispersi. Nonostante la situazione difficile, c’è ancora una speranza residua, come afferma il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Francesco Notaro: “Nonostante l’esplosione abbia provocato un allagamento, c’è la possibilità che i dispersi si siano rifugiati altrove nel complesso”.

I Vigili del Fuoco hanno raggiunto il nono piano utilizzando le scale, che sono ancora praticabili fino a un certo punto. Tuttavia, devono procedere con estrema cautela, indossando tute protettive e bombole di ossigeno.

CHI C’ERA?

Dodici operai di ditte esterne stavano eseguendo lavori programmati da un anno nella centrale idroelettrica. Tra le ditte coinvolte, si segnalano ABB e Siemens, specializzate in questo tipo di interventi. Inoltre, un ex dipendente di Enel Green Power faceva da consulente per le ditte esterne.

L’intervento prevedeva il collaudo di una turbina dopo lavori di manutenzione precedenti. Tuttavia, è ancora da comprendere il motivo dell’esplosione avvenuta durante l’operazione.

L’INCHIESTA

L’inchiesta della magistratura sarà incentrata sull’accaduto, con il capo della Procura Giuseppe Amato tra i primi ad arrivare sul luogo del tragico evento. “Ora è tempo di ricerca, poi cercheremo di comprendere cosa sia accaduto”, ha dichiarato Amato.

Si prevede l’apertura di un fascicolo per eseguire gli accertamenti sulle salme e valutare la necessità di autopsie. Sul posto si sono recati anche il prefetto e il sindaco di Bologna.

Nel pomeriggio è giunto anche l’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei. La società sta collaborando con le autorità e esprime il proprio cordoglio alle persone coinvolte e alle loro famiglie, che sono la priorità.

I due feriti più gravi sono stati ricoverati all’ospedale Bufalini di Cesena, mentre gli altri sono stati trasferiti negli ospedali di Parma, Forlì e Pisa.

MATTARELLA E GIORGIA MELONI

Le massime cariche dello Stato hanno reagito prontamente all’incidente. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha contattato il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, esprimendo “cordoglio per le vittime e solidarietà ai feriti, alle loro famiglie e ai colleghi di lavoro”. Ha auspicato “che venga fatta chiarezza sull’incidente -aggiungendo- sono vicino alle famiglie delle vittime e ai feriti. È fondamentale fare luce sull’accaduto.”

Anche la premier, Giorgia Meloni, ha manifestato apprensione per l’esplosione nella centrale idroelettrica. Ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e ai feriti, elogiando il pronto intervento dei Vigili del Fuoco e dei soccorritori. Meloni: “Ringrazio i Vigili del Fuoco e tutti coloro che stanno lavorando per trovare i dispersi.”

Il presidente della regione Bonaccini ha sottolineato l’importanza dei soccorsi e ha dichiarato che è fondamentale scoprire le cause dell’incidente. Sostenendo che“Dobbiamo sapere cosa è successo e perché. Non è accettabile che qualcuno muoia così sul lavoro.”

Classe 2004. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista, reporter e presentatrice. Grande appassionata di musica e spettacolo.

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Cronaca

Cacciatore accidentalmente ucciso a Carrù: il suo compagno di caccia stava mirando ad un cinghiale

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Foto: Freepik

A Carrù, ieri (nonché giorno di apertura nazionale della caccia al cinghiale), è morto un cacciatore.

Daniele Barolo, agricoltore  di 46 anni, è stato accidentalmente ucciso con un colpo di fucile nel petto dal suo compagno di caccia, (insieme a lui in quel momento), che a sua volta stava mirando ad un cinghiale.

I soccorritori non hanno fatto in tempo a sopraggiungere, ed una volta arrivati, ogni tentativo di rianimare il cacciatore sembra essete risultato vano. Stando a quanto dichiarato, dunque, l’uomo è morto sul posto.

Attualmente, il fucile è stato sequestrato dai carabinieri intenti a fare ulteriori indagini per poter comprendere quale traiettoria abbia seguito il proiettile.

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Cronaca

La Global Sumud Flotilla segnala dei droni non identificati

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Foto: Giornale la Voce

Un episodio segnalato dal canale telegram della Global Sumud Flotilla, (spedizione con l’imbarcazione di 44 paesi che sta raggiungendo le coste di Gaza per poter rompere il blocco israeliano) lascia non poche preoccupazioni.

Ecco quanto dichiarato: “Si sono avvistati più droni, la cui origine non è stata ancora identificata, vicino alla flotta e che la seguono. Questo improvviso aumento dell’attività aerea ci preoccupa

L’episodio si è verificato di domenica, più precisamente alle ore 21:09, e gli apparecchi avvistati risultavano essere tre.

Nonostante la rassicurazione fatta alle famiglie dei partecipanti l’attivista brasiliano Thiago Avila, (nonché membro del direttivo) scrive, dalla Familia Madeira I droni vicini devono essere considerati una potenziale minaccia

Per questo, alle barche è stata raccomandato di organizzare bene la guardia notturna di stanotte.

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Cronaca

Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione

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Foto: Repubblica di Palermo

Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.

Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.

La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.

Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.

La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.

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