Attualità

Emendamenti Fratelli d’Italia: propaganda e limiti alla libertà di stampa

Published

on

Foto: Italia Informa

Prima del governo Meloni, vigeva la regola della “par condicio”, garantendo a tutti i partiti politici un accesso equo ai media, come talk show televisivi e trasmissioni giornalistiche. Queste norme venivano ripubblicate ad ogni elezione, preservando il principio di equità.

Tuttavia, il governo Meloni ha deciso di rivedere questa parità di accesso ai media. Ha proposto di concedere ai partiti al governo maggiore spazio per comunicare le loro attività istituzionali e governative senza limiti di tempo, mettendo così gli altri partiti in svantaggio.

Inoltre, ciò significherebbe che non sarà garantito un contraddittorio alle dichiarazioni del governo; infatti sembra che il governo non voglia rispettare la “par condicio” che dovrebbe valere per tutti.

Questa situazione ha unito i partiti di opposizione e alcuni giornalisti dei Tg nel denunciare questa decisione. Anche se non tutti i giornalisti sono sempre stati neutrali, come dimostra il faziosissimo racconto del massacro a Gaza, ora si oppongono a questa decisione, segnalando così la gravità della situazione.

Assisteremo quindi agli esponenti del governo che useranno i media per diffondere la loro propaganda, sfruttando TV, radio, notiziari e ogni altro mezzo informativo disponibile. Questo cambio di regole avviene proprio mentre è in corso la campagna elettorale per le elezioni europee.

In aggiunta, Fratelli d’Italia ha proposto emendamenti che prevedono condanne fino a quattro anni e mezzo di carcere e multe fino a 120.000 euro per i giornalisti accusati di diffamazione tramite la stampa. Questi emendamenti, presentati da Gianni Berrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione giustizia, hanno sollevato diverse perplessità.

Foto: Sanremonews.it

In particolare, l’articolo 13 bis degli emendamenti proposti prevede l’aumento delle pene per i giornalisti in determinate circostanze, andando in netto contrasto con quanto dichiarato nel 2021 dalla Corte Costituzionale. Quest’ultima aveva dichiarato illeggibile l’articolo 13 della legge sulla stampa proprio per il suo carattere carcerario, in contrasto con la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti umani.

Dunque emerge una situazione in cui il governo Meloni cerca di manipolare il flusso d’informazione a proprio vantaggio, limitando la libertà di stampa e favorendo la propria propaganda. Tale atteggiamento rappresenta una minaccia per la democrazia e per la libertà d’espressione, mettendo a rischio il pluralismo e l’equilibrio informativo nella società italiana.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version