3 maggio: giornata mondiale della libertà di stampa

Oscar Wilde una volta affermò: “Con la libertà, i fiori, i libri e la luna, chi non potrebbe essere felice?”

Come sosteneva il noto scrittore è proprio attraverso il libero scambio di pensieri che possiamo alimentare la nostra mente e arricchire il nostro spirito. Tuttavia, nel corso della storia, questa tanto ricercata libertà, per l’umanità non è mai stata un dono garantito.

Dalle macchine da scrivere del passato alla rapida promozione di notizie digitali, la divulgazione giornalistica ha sempre rappresentato un vero e proprio barlume di speranza in epoche condannate a dittature di governi autoritari.

Gutenberg attraverso l’invenzione della stampa a caratteri mobili ha sicuramente segnato l’inizio di una lunga e spesso tormentata lotta per l’indipendenza di stampa. Nel corso dei secoli successivi, tra censure e inibizioni, essa ha subito alti e bassi, con periodi di repressione in cui vari autori venivano condannati da figure religiose e politiche come Alessandro VI e Enrico VIII per aver detto la propria, e periodi di rinascita e rinnovamento grazie a audaci personalità come Milton e Swift, che in un ambiente cosi rigido decisero comunque di opporsi; raddoppiando i progressi per un mondo sempre meno censurato; arrivando così ad un evento decisivo…

Il 3 Maggio del 1991 giornalisti provenienti da tutto il mondo si riunirono a Windhoek, in Namibia, per una conferenza storica che ha sottolineato la promozione della democrazia nella diffusione dell’informazione libera e indipendente.

Da allora, il 3 maggio è stato designato come Giornata Mondiale della Libertà di Stampa; ispirando significativi obbiettivi internazionali per poter continuare a divulgare la realtà dei fatti in tutto il mondo senza alcun tipo di impedimento.

Nel corso della storia, giornalisti, scrittori e editori hanno affrontato minacce, censure e repressioni nel loro impegno per portare alla luce la verità; arrivando ad un’epoca dove il pensiero democratico viene considerato fondamentale per il benessere della società; riuscendo cosi a dimostrare, che la libertà, come indicato da Wilde, è spesso intrinsecamente legata al concetto di felicità.