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Attualità

Twain, la prima balena ad aver comunicato con l’uomo

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Lo straordinario fenomeno è accaduto in Alaska, grazie a un gruppo di ricercatori americani che è stato in grado di comunicare con una balena per la prima volta nella storia.   

Fino a poco tempo fa esisteva solo un modo per poter comunicare con balene e delfiniadesso invece sappiamo come realizzarlo concretamente. Per la prima volta nella storia infatti, l’ uomo è riuscito a comunicare in maniera diretta con una balena. La scoperta è avvenuta da un team di scienziati, i quali hanno definito questo gesto di comunicazione, un passo in avanti per una ipotetica conversazione con extraterrestri.

La balena in questione, chiamata Twain, ha comunicato con un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani dell’ Animal Behavior Graduate Group dell’università della California per ben 20 minuti, collaborando a stretto contatto con i colleghi del Grooved Whale Project di Vancouver (Canada), dell‘Alaska Whale Foundation, del Jodi Frediani Photography e del SETI Institute di Mountain View.

La prima comunicazione a contatto è avvenuta prima registrando le conversazioni tra balene con un microfono subacqueo, le stesse sono state riprodotte in seguito per attirare i cetacei, verificandone il comportamento. Più precisamente, hanno utilizzato le chiamate di contatto (contact call) dei richiami emessi dai cetacei soprattutto quando si trovano a distanza ravvicinata.

Ora arriva il contatto con l’uomo, in risposta ad una chiamata di contatto, una megattera chiamata Twain si è avvicinata allontanandosi dal gruppo con cui era e ha girato attorno alla barca degli scienziati, nei mari dell’Alaska, partecipando attivamente allo scambio di messaggi partiti dalla barca, sia girando attorno alla barca sia immergendosi e riemergendo in superfice, rispondendo in modo colloquiale al “segnale di saluto”: “Ciao Twin”- “Ciao Barca” è il riassunto della conversazione. Twain è stata la prima megattera a rispondere ad ogni chiamata di riproduzione, abbinando anche le variazioni di intervallo tra ciascun segnale.

Successivamente i ricercatori hanno esaminato le sequenze dei richiami, gli intervalli tra loro e le caratteristiche acustiche. Hanno appreso che la “metrica” suoni-pause, abbia un contenuto di tipo emotivo.

L’autrice principale, la dott.ssa Brenda McCowan della U.C. Davis ha poi affermato: “Crediamo che questo sia il primo scambio comunicativo di questo tipo tra esseri umani e megattere nella “lingua” delle megattere“.  Invece il coautore Dr.Fred Sharpe dell’Alaska Whale Foundation ha espresso: Le megattere sono estremamente intelligenti, hanno sistemi sociali complessi, creano strumenti – reti con bolle per catturare i pesci – e comunicano ampiamente sia con canti che con richiami sociali.

Tra il 2009 e il 2015, un altro gruppo di scienziati ha studiato 6 tipi di canto trasmessi tra megattere dell’Australia ad altre della Nuova Caledonia. L’importanza di questi studi sta nel fatto che capire il modo con cui queste straordinarie specie comunicano la loro cultura può aiutarci ad attrezzarci nel migliore dei modi per proteggerle dalle minacce che devono affrontare mentre il clima e il pianeta sono in continuo mutamento, poiché la cultura non è solo umana.

Classe 2003. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista e graphic designer e appassionata della cultura giapponese, delle riviste della nuova generazione e ogni forma d'arte.

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Attualità

20 anni di “Addiopizzo”: oggi la mostra a Palermo

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Oggi 29 giugno 2024 ricorre il ventesimo anniversario della fondazione di “Addiopizzo“.

CHE COSA È ADDIOPIZZO?

Il Comitato “Addiopizzo” è un movimento che fonda le sue radici sull’antimafia, fondato il 29 giugno 2004, con l’obbiettivo di contrastare le estorsioni mafiose.

La nascita di tale movimento ha generato delle risposte significative, in particolare vi sono stati imprenditori che anzichè rimanere in silenzio, hanno deciso di denunciare i soprusi di Cosa Nostra, poichè si sono rifiutati di pagare il Pizzo.
Peraltro è divenuto celebre il messaggio affisso in numerose attività commerciali di Palermo: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”.

L’ESPOSIZIONE

La mostra, programmata per oggi a partire dalle 11,30, si terrà al “No Mafia Memorial” di corso Vittorio Emanuele, con il contributo del centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato.

LE PAROLE DI ADDIOPIZZO

In merito a questa ricorrenza l’associazione “Addiopizzo” ha espresso le proprie emozioni:” Dall’estate del 2004 ad oggi, dagli adesivi all’impegno sul territorio di promozione del consumo critico antiracket, dall’assistenza alle vittime di estorsione alle riflessioni sul ruolo della politica e la qualità del consenso, dall’inclusione sociale alla rigenerazione urbana alla Kalsa, il cammino  è stato a tratti prodigioso, faticoso, alle volte sconfortante, ma anche carico di soddisfazioni e risultati positivi”.

Inoltre hanno aggiunto: ” Vent’anni che hanno segnato l’inizio di una svolta culturale che sebbene non si sia ancora del tutto compiuta ha registrato degli inediti e significativi passi in avanti nella lotta al racket delle estorsioni e per la costruzione di una comunità laboriosa e solidale“, hanno poi concluso.

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Assange libero: tornerà in Australia dopo 5 anni di prigionia

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Dopo 14 anni di calvario giudiziario, Julian Assange è tornato libero.

Il giornalista australiano, fondatore di Wilileaks, è stato perseguitato dalla giustizia dal 2010, anno in cui Assange svelò al mondo intero i crimini di guerra di matrice statunitense.

Dal 2019 era rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Londra, dove rischiava una pena di 175 anni.
Attualmente ha lasciato il Regno Unito e  dovrà patteggiare con la giustizia americana.

Leggi anche: Caso Assange: Concesso un nuovo appello contro l’estradizione in Usa

IL COMMENTO DELLA MOGLIE

Stella Assange, moglie di Julian, in un’intervista alla Bbc ha commentato la felice notizia del suo rilascio, dopo anni di intense battaglie, dicendosi “euforica e incredula sul fatto che Julian sia libero“.
Inoltre, la moglie del giornalista, ha aggiunto che il patteggiamento con le autorità americane,  sarà attuato nel momento in cui un giudice americano lo convaliderà domani nelle Isole Marianne.

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Attualità

La scoperta di un nuovo colore nei gatti che rivoluziona la genetica felina

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Foto: Il Messaggero

Nel mondo della genetica felina, una scoperta straordinaria sta facendo notizia: un nuovo tipo di colore del mantello è stato ufficialmente identificato nei gatti in Finlandia, e analizzato poi da specialisti provenienti dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti.

Questo nuovo colore, chiamato “salmiak” o “liquirizia salata”, presenta caratteristiche uniche che lo distinguono nettamente dagli altri colori noti.

I gatti salmiak hanno ciocche di pelo che iniziano nere alla base e diventano bianche man mano che crescono dal follicolo. Questo effetto crea un aspetto sfumato e sorprendente, mai visto prima nei felini. La scoperta è stata possibile grazie a uno studio approfondito condotto da un team di genetisti, che ha esaminato i gatti portatori di questa particolare caratteristica.

La ricerca ha rivelato che il colore salmiak è causato da una mutazione genetica recessiva. Questo significa che per manifestare questo colore unico, un gatto deve ereditare il gene mutato da entrambi i genitori. Sorprendentemente, la mutazione non è legata a nessuno dei geni già noti per influenzare la colorazione bianca nei gatti, come il gene piebald o il gene per l’albinismo.

I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati, suscitando l’interesse della comunità accademica e degli appassionati di felini. La scoperta del colore salmiak non solo aggiunge una nuova dimensione alla comprensione della genetica del mantello dei gatti, ma potrebbe anche avere implicazioni per altre ricerche genetiche, infatti gli esperti ritengono che questa mutazione possa offrire nuovi spunti per lo studio della pigmentazione nei mammiferi in generale.

Il gene responsabile della colorazione salmiak potrebbe aiutare a chiarire i meccanismi complessi che regolano la produzione di melanina e la distribuzione del colore nei peli e nella pelle.

I risultati dello studio sono stati pubblicati su “Animal Genetics” e a quanto pare questi felini stanno già attirando l’attenzione degli amanti dei gatti di tutto il mondo, poichè la loro estetica particolare e la storia genetica scoperta direttamente nel piccolo comune di Petäjävesi, in Finlandia, li rendono soggetti di grande interesse.

Tuttavia, poiché tale colorazione è determinata da una mutazione recessiva, la sua diffusione potrebbe richiedere tempo e un’attenta selezione genetica.

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