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Le proteste pro-Palestina arrivano all’Università degli studi di Palermo

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Foto: Instagram @giovanipalestinesipalermo

Negli ultimi tempi, le università in tutto il mondo hanno visto un crescente movimento di solidarietà con il popolo palestinese.

La Columbia University, l’Università Emory di Atlanta, l’Università del Texas ad Austin, insieme ad altre istituzioni come quelle di Los Angeles, Boston, Harvard e New Haven, sono state sede di proteste, compresi sit-in nei loro campus.

Attualmente, le manifestazioni si stanno estendendo anche all’Universitá degli studi di Palermo.

Gli studenti chiedono non solo un immediato cessate il fuoco, ma anche la fine dei legami e dell’influenza israeliana nel governo e nelle istituzioni accademiche italiane.

Nella pagina Instagram “giovanipalestinesipalermo” gli studenti scrivono: “Dalla nostra università nell’89 è partito il movimento della Pantera: l’aula magna di ingegneria era stata rinominata ‘Intifada – Tienanmen’, a dimostrazione del fatto che la Palestina da sempre sia un catalizzatore delle lotte ovunque nel mondo. E rivendichiamo anche il significato che assume l’occupazione di allora dell’aula magna di Ingegneria, davanti al ruolo che oggi la tecnologia di ultima generazione riveste nella repressione, nella sorveglianza e nella guerra”.

I giovani scrivono, inoltre, di trovarsi difronte l’edificio 19 “per costruire insieme l’intifada studentesca verso il 15 maggio, giornata delle Nakba”.

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