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Lo “Scudetto” del Lecce, la Champions di Bologna e Juve. Ma che calcio è successo?!

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Foto: X Bologna FC 1909, S.S.Lazio, U.S. Lecce, Genoa CFC

Weekend di verdetti in Serie A, con romantici ritorni e obiettivi raggiunti. Prosegue la combattutissima lotta salvezza, mentre si cominciano a staccare i primi pass per la salvezza. Ma che calcio è successo?!

Nel match di cartello di questa 36ª giornata, l’Atalanta si prende i tre punti contro la Roma, avvicinandosi vistosamente alla Champions League. Dopo la storica vittoria di giovedi contro il Marsiglia, il successo contro i giallorossi indirizza i bergamaschi al quinto posto, a soli tre punti dalla matematica qualificazione alla prossima Champions League. Vittoria di carattere da parte dei ragazzi della banda Gasperini, trascinati dai gol di un sublime De Ketelaere: due gol, un concentrato di tecnica e freddezza, la sensazione di aver ritrovato il diamante grezzo che aveva attirato l’attenzione di tutta Europa. Le finali di Coppa Italia (mercoledì) e Europa League (mercoledì prossimo) si avvicinano, e la Dea ha messo l’acceleratore in questo rush finale, alla conquista di un trofeo che rappresenterebbe l’apice del ciclo di Gasperini a Bergamo.

Pareggio con polemiche per la Juventus, aritmeticamente qualificata in Champions League, ma fortemente contestata e in difficoltà in questo girone di ritorno. Allo Stadium la Salernitana gioca una partita gagliarda, orgogliosa nonostante l’epilogo già annunciato settimane fa, con i bianconeri che palesano evidenti limiti tecnici e caratteriali. Al gol di Pierozzi risponde la zampata di Adrien Rabiot, in pieno recupero, conquistando un punto che permette ai bianconeri di rimanere agganciati al Bologna, prossimo avversario in campionato (lunedì al Dall’Ara). La finale di Coppa Italia di mercoledì rappresenta a questo punto l’ultimo spartitraffico della stagione bianconera, con la squadra di Massimiliano Allegri che è chiamata a conquistare un trofeo che manca da tre anni.

Si conclude con il lieto fine la favola Champions del Bologna. Grazie al successo sul campo del Napoli, il Bologna conquista matematicamente un pass per la prossima Champions League. Stagione incredibile dei ragazzi di Thiago Motta, coronata da un 2-0 in casa degli ultimi campioni d’Italia con una prestazione da grande squadra. I primi gol in campionato di Ndoye e Posch, gli interventi prodigiosi di Ravaglia, con l’aggiunta di un rigore neutralizzato a Politano. Una vittoria che rappresenta in pieno tutto ciò che il Bologna ha palesato in questa stagione: la consapevolezza di poter giocare a viso aperto contro chiunque, essere forte coi forti, tutte qualità che hanno permesso ai rossoblù di rimanere sempre nei piani alti della classifica.

Conquista un posto in Europa anche la Lazio, che vince all’Olimpico 2-0 contro l’Empoli e consolida il settimo posto, ultima piazzola per un posto in Europa (Conference League), a un solo punto di distanza dai rivali storici della Roma. Dall’arrivo di Igor Tudor, la Lazio ha cambiato marcia e adesso viaggia su ritmi elevati, con 16 punti nelle ultime 7 partite (nessuna squadra ha fatto meglio in questa Serie A, a pari punti con l’Inter campione d’Italia). La stagione tormentata dei biancocelesti si appresta a volgere al termine ma la conquista dell’Europa può rappresentare un punto di ripartenza per la squadra capitolina.

In fondo alla classifica, si concretizza lo “Scudetto” del Lecce. Grazie alla sconfitta del Cagliari a Milano contro i rossoneri, i salentini sono aritmeticamente salvi, con due giornate d’anticipo. Dall’arrivo in Salento di Luca Gotti, il Lecce ha vinto gli scontri diretti contro Empoli, Salernitana e Sassuolo, ottenendo due pareggi contro Roma e Monza. Una salvezza conquistata giornata dopo giornata, che permette alla squadra del presidente Sticchi Damiani di essere presente il prossimo anno nella massima serie.

Salvezza che si fa sempre più dura per il Sassuolo, sconfitto 2-1 a Genova dalla squadra di Gilardino. Il rigore di Pinamonti aveva illuso i neroverdi che però non sono riusciti a gestire il risultato, subendo la rimonta del grifone nel secondo tempo, con i gol di Badelj e lo sciagurato autogol di Kumbulla. Si avvicina al dolce epilogo invece il Verona, che perde 1-2 in casa contro il Torino, però i risultati delle dirette concorrenti permettono a Baroni di poter preparare con più calma le ultime due gare, contro Salernitana e Inter. In difficoltà l’Empoli di Davide Nicola, a ridosso del terzultimo posto e chiamato a vincere nello scontro diretto della prossima giornata, in cui i toscani faranno visita all’Udinese. Sconfitte pesanti per Frosinone, 5-0 allo Stirpe per mano dei campioni d’Italia dell’Inter, e Cagliari, 5-1 a San Siro contro il Milan. Una prestazione coraggiosa della squadra di Eusebio Di Francesco che però si è dovuta arrendere sotto i colpi di Frattesi, Thuram, Arnautovic, Buchanan e Lautaro Martinez. I ciociari non sono ancora sicuri della salvezza e cosi come i sardi, sono chiamati ad alzare l’asticella per mantenere la massima categoria.

180 minuti al termine, tutto ancora apertissimo, o quasi. Buon calcio a tutti!

Tutti i risultati della 36ª giornata: 

  • Frosinone-Inter 0-5
  • Napoli-Bologna 0-2
  • Milan-Cagliari 5-1
  • Lazio-Empoli 2-0
  • Hellas Verona-Torino 1-2
  • Genoa-Sassuolo 2-1 
  • Juventus-Salernitana 1-1
  • Atalanta-Roma 2-1
  • Lecce-Udinese (ore 18.30)
  • Fiorentina-Monza (ore 20.45)
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Un capolavoro di Zaccagni ci fa chiudere al secondo posto. Sarà Italia-Svizzera agli ottavi

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Dopo la sconfitta contro la Spagna, l’Italia soffre e va in difficoltà contro la Croazia. La rete all’ultimo respiro di Zaccagni permette agli azzurri di chiudere al secondo posto, a quota 4 punti. Beffa per la nazionale di Dalic, che chiude al terzo posto a quota 2 punti, ufficiosamente fuori da Euro2024.

Nonostante i tre cambi dopo la sconfitta contro la Spagna, nei primi minuti il possesso palla è controllato esclusivamente dalla Croazia, che si affaccia dalle parti di Donnarumma dopo meno di cinque minuti, con un tiro all’incrocio da parte di Sucic respinto in maniera prodigiosa dal capitano azzurro. Dopo lo spavento iniziale il gioco dell’Italia comincia a svilupparsi con un pizzico di lucidità in più, ma sempre sterile nei confronti di una Croazia ben messa in campo e battagliera fin dai primi minuti. La prima occasione degli azzurri arriva al 17′ con un cross di Calafiori verso Retegui che conclude verso la porta, conclusione sporcata da Gvardiol. Al 26′ Raspadori riceve palla al limite, serve Barella che decide di crossare sul secondo palo dove Bastoni calcia di testa a botta sicura, provvidenziale Livakovic in tuffo. Verso la fine del primo tempo ci provano i due numeri 10, Modric e Pellegrini, ma le loro conclusioni terminano alte sopra la traversa, ponendo fine a una prima frazione equilibrata che momentaneamente qualifica gli azzurri agli ottavi.

Al rientro dagli spogliatoi i due allenatori decidono di cambiare qualcosa, con Spalletti che inserisce Frattesi al posto di Pellegrini, e Dalic che aggiunge peso all’attacco con l’ingresso di Budimir. Al 51′ l’episodio che sblocca la gara: conclusione a giro di Kramaric, deviata con la mano da Frattesi. Dopo un check del VAR il direttore di gara Makkelie assegna il calcio di rigore alla Croazia. Dal dischetto si presenta Luka Modric che apre il destro ma Donnarumma indovina l’angolo e respinge il penalty. Il pareggio resiste soltanto trenta secondi, perché lo stesso Modric si getta sulla palla vagante (dopo un altro miracolo di Donnarumma su Budimir) e porta in vantaggio la Croazia, diventando il marcatore più anziano della storia degli europei. Dopo la rete del fuoriclasse croato, Spalletti tenta il tutto per tutto schierando Chiesa, Fagioli, Scamacca e Zaccagni ma per gran parte della ripresa la Croazia non corre nessun rischio, giocando con più lucidità e verve agonistica, per una vittoria che indirizzerebbe la squadra di Dalic agli ottavi di finale contro la Svizzera. Nel finale la Croazia si barrica nella propria metà campo, concedendo il possesso palla -sterile- all’Italia. Quando tutto sembrava finito, all’ultimo respiro Calafiori si getta in avanti, anticipa il contrasto di Pongracic e allarga per Zaccagni che apre il piatto e insacca il pallone all’incrocio dei pali, regalando il secondo posto agli azzurri.

Pareggio che sa di vittoria per gli azzurri, autori di un’altra prestazione incolore contro una buona Croazia. Il capolavoro di Zaccagni permette all’Italia di chiudere al secondo posto, con annessa qualificazione agli ottavi di finale dove affronteremo la Svizzera. La rete del pareggio è frutto dell’intraprendenza di Calafiori e della qualità di Zaccagni, che permettono al viaggio azzurro di aggiungere una nuova tappa.

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Una brutta Italia cade a Gelsenkirchen. L’autogol di Calafiori spedisce la Spagna agli ottavi

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Dominio spagnolo alla Veltins Arena di Gelsenkirchen. Dopo la vittoria di sabato contro l’Albania, gli azzurri vengono dominati e sconfitti dalla Spagna, che conquista meritatamente l’accesso agli ottavi di finale. All’Italia basta un pari per qualificarsi agli ottavi.

In avvio la Spagna prova a pungere subito, e il primo squillo è proprio della Roja con il cross di Nico Williams per la testa di Pedri, strepitoso Donnarumma che in tuffo spedisce la sfera in calcio d’angolo. Il pressing acceso e furente della Spagna mette in difficoltà la squadra di Spalletti, specialmente nella fascia sinistra dove Nico Williams è scattante già dalle prime battute. Al 10′ è ancora l’ala dell’Athletic Bilbao a spaventare gli azzurri, con un colpo di testa da pochi passi che termina di poco a lato. Nonostante qualche trama di gioco interessante, l’Italia rimane in balia del possesso e dell’aggressività degli spagnoli che intorno al ventesimo costruiscono altre due occasioni con Morata, chiuso in uscita da Donnarumma, e una con Fabian Ruiz, altra risposta strepitosa dell’estremo difensore azzurro. Nel finale della prima frazione il ritmo si abbassa leggermente, con l’Italia che prova timidamente ad affacciarsi dalle parti di Unai Simon, ma l’unica conclusione della prima frazione azzurra, di Chiesa, termina in curva.

Nella ripresa Spalletti cambia radicalmente il suo undici titolare, con gli ingressi di Cristante e Cambiaso al posto di Frattesi e Jorginho.  Sulla falsa riga del primo tempo, la Spagna continua a mantenere il controllo del pallone e del gioco, con l’Italia in costante difficoltà nel possesso e nelle uscite. La prima occasione del secondo tempo è di Pedri, servito dal pase de la muerte di Cucurella, che non riesce a indirizzare il pallone verso la porta. La pressione rimane invariata e al 54′ la Spagna trova il meritato vantaggio: Morata spizza di testa un cross di Nico Williams, Donnarumma sporca il pallone che carambola addosso a Calafiori e termina in fondo alla rete. La Roja continua a spingere incessantemente e sfiora il raddoppio con la conclusione a giro di Lamine Yamal, a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. L’egemonia spagnola non si placa e al 70′ Nico Williams disegna un arcobaleno a giro che -per fortuna dell’Italia- si spegne sulla traversa. La girandola di cambi del c.t iberico De La Fuente rallenta i ritmi della gara, con l’Italia che continua ad arrancare senza riuscire a perforare la difesa gialla. Nel finale la Spagna sfiora due volte il vantaggio con due conclusioni di Ayozé Perez, entrambe respinte da un sontuoso Donnarumma, migliore in campo degli azzurri.

Partita a senso unico, con la Spagna che si conquista con ampio merito l’accesso agli ottavi di finale. Con la certezza del primo posto, la partita contro l’Albania diventa una formalità per i ragazzi di De La Fuente. Sconfitta pesante per gli azzurri, i costante confusione contro il possesso e il pressing spagnolo. Prestazione fenomenale di Donnarumma, autore di numerose parate che ha evitato alla squadra di Spalletti un passivo peggiore. Lunedì a Lipsia contro la Croazia l’Italia è chiamata a una reazione d’orgoglio. Basta un pareggio per conquistare il pass per gli ottavi di finale.

Nelle altre partite di questa seconda giornata di Euro2024, la Slovenia sfiora i tre punti contro la Serbia, in vantaggio grazie alla rete del terzino Karničnik. Nel finale il pareggio di testa del milanista Jovic. Nello stesso girone, l’Inghilterra continua a non convincere, non riuscendo a sfondare contro una coraggiosa Danimarca. 1-1 con le reti di Kane nel primo tempo e il pareggio danese firmato dall’ex Lecce Hjulmand.

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Esordio positivo per la Francia, battuta 1 a 0 l’Austria

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La Francia debutta con una vittoria ad Euro2024, alla Düsseldorf Arena basta l’autorete di Wober per regalare i tre punti ai francesi.

La nazionale francese si affaccia per la prima volta alla porta austriaca all’ottavo minuto di gioco, ovviamente com Mbappé. Il numero dieci francese lanciato da Theo Hernandez calcia verso la porta ma trova un’ottima risposta di Pentz. Nella prima mezz’ora regna l’equilibrio, con fiammate improvvise da entrambi i fronti. L’Austria riesce a prendere diverse volte iniziative offensive sfiora il vantaggio, negato per millimetri al 35′, nell’ azione successiva la Francia trova inaspettatamente la rete che sblocca il match grazie alla deviazione sfortunata di Wober sul cross di Mbappè. Il primo tempo vede i francesi in vantaggio con un’Austria ferita ma non ancora sconfitta.

Alla ripresa la Francia mette alle strette gli austriaci conducendo all’errore. Al 55‘ Mbappé divora il gol del raddoppio calciando al lato a tu per tu con l’estremo difensore. Il ct Rangnick prova ad invertire la rotta effettuando tre cambi in una volta. Non si concretizza l’asse Theo Hernandez – Griezmann, il milanista con una sgasata dalla sinistra mette in mezzo un pallone teso pericolosissimo, ma Griezmann in scivolata non riesce a spedirlo in fondo alla rete. Sul finale la Francia gestisce il vantaggio impedendo agli austriaci di avvicinarsi alla porta difesa da Maignan.

Il successo francese porta gli uomini di Deschamps a pari punti con l’Olanda, mentre Polonia e Austria rimangono a secco.

Nei match di oggi non mancano sorprese, la Romania si è imposta per 3 a 0 sull’Ucraina grazie all’eurogol di Stanciu e le reti di Marin e Dragus a chiudere i giochi. Mentre il Belgio è crollato per 1-0 contro la Slovacchia, l’errore decisivo di Doku ha scaturito la rete di Schranz, mettendo subito in salita il cammino per i suoi.

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