Calcio

La Top11 della trentasettesima giornata: Calafiori magnifico, Prati e Suslov per due salvezze eroiche

Published

on

90′ dal termine dei giochi. Due salvezze matematiche raggiunte, una lotta serrata per non retrocedere e l’ultima qualificazione matematica per la prossima Champions League. Ecco la Top11, più l’aggiunta di qualche menzione, della 37ª giornata di Serie A.

PORTIERE: Ivan Provedel (Inter-Lazio 1-1). Il migliore in campo di una Lazio che flirta col blitz in casa dei campioni d’Italia fino agli ultimi minuti. Rientra tra i pali dopo l’infortunio ed è subito decisivo con riflessi da paura che permettono alla squadra di Tudor di uscire dal campo con un punto.

DIFENSORE:Alberto Dossena (Sassuolo-Cagliari 0-2). Su di lui si infrangono gli attacchi confusionari di un Sassuolo alla deriva. Nel finale serve l’assist per il gol di Prati. Prestazione da 7 in pagella per uno degli uomini simbolo della squadra di Ranieri.

DIFENSORE: Ricardo Rodriguez (Torino-Milan 3-1). Capitano acquisito e punto di riferimento della difesa granata. Condisce una gran prestazione, con il suo passato, con un assist al bacio per la testa di Zapata, e un eurogol da fuori area, per una gioia che mancava da sette anni;

DIFENSORE: Riccardo Calafiori (Bologna-Juventus 3-3). Nell’ultima partita in casa trova le prime gioie stagionali, in un campionato disputato da assoluto protagonista. Apre la gara con un piazzato sotto la traversa, si conferma un punto di riferimento per il gioco dei rossoblù, grazie al suo continuo movimento in campo. Nel secondo tempo si regala una notte da star, con un cucchiaio delizioso che batte Szczesny e permette al Bologna di andare sul 3-0, poi rimontato dai bianconeri quando esce dal campo (sotto gli scroscianti applausi del Dall’Ara);

CENTROCAMPISTA: Tomas Suslov (Salernitana-Hellas Verona 1-2). Nella gara che sancisce la definitiva salvezza degli scaligeri, mette in mostra tutto ciò che lo ha reso un titolare inamovibile: tanta corsa e giocate da funambolo, ed è da questi due fondamenti che costruisce il gol che stappa la partita e indirizza il copione del match dalla parte dell’Hellas. Una delle piacevoli sorprese

CENTROCAMPISTA: Daichi Kamada (Inter-Lazio 1-1). La cura Tudor lo ha completamente rigenerato, facendolo tornare ai livelli pre-Lazio: sua la rasoiata mancina che trova impreparato Sommer e per poco non consente ai biancocelesti di festeggiare lo scacco matto all’Inter.

CENTROCAMPISTA: Lazar Samardzic (Udinese-Empoli 1-1). Schierato alle spalle di Lucca, non riesce a trovare spazio per scagliare il suo mancino. Nel finale diventa assoluto protagonista della partita: prima causa il rigore del momentaneo vantaggio dei toscani, poi si fa perdonare nel finale segnando il rigore del definitivo pareggio, un punto che pesa come un macigno in vista dello scontro salvezza dell’ultima giornata;

CENTROCAMPISTA: Matteo Prati (Sassuolo-Cagliari 0-2). Entra nella ripresa, in un match nervoso e tirato a causa della posta in palio. Si posiziona al centro del campo con il compito di garantire più qualità alla manovra dei sardi, ma l’apporto del centrocampista ex Spal è decisivo poiché nel finale realizza il gol della vittoria, poi consolidata dal penalty di Lapadula, per una salvezza che sa di impresa per la squadra sarda;

ATTACCANTE: Kenan Yildiz (Bologna-Juventus 2-2). Montero lo getta nella mischia nel secondo tempo, quando la situazione è disperata e quasi irrecuperabile, venendo ripagato con una prova ‘elettrica’ e impreziosita dal goal del definitivo 3-3 con un destro secco che si insacca alle spalle di Skorupski

ATTACCANTE: Gianluca Scamacca (Lecce-Atalanta 0-2). L’assenza nella finale di Coppa Italia ha evidenziato l’importanza del centravanti italiano nello scacchiere tattico degli orobici. Con la finale di Dublino in vista, Gasperini lo schiera titolare per blindare la qualificazione in Champions e in meno di dieci minuti prima serve De Ketelaere con un lancio d’esterno da metà campo, poi svetta più in alto di tutti e regala alla Dea la qualificazione aritmetica alla prossima Champions;

ATTACCANTE: Walid Cheddira (Monza-Frosinone 0-1). Ci mette lo zampino per battere Sorrentino e decidere definitivamente la partita. I tre punti ottenuti a Monza, i primi tre lontani dallo Stirpe, possono significare la salvezza e l’apporto del centravanti marocchino nell’ultimo periodo si sta rivelando decisivo per le speranze dei ciociari;

ALLENATORE: Marco Baroni (HELLAS VERONA). Dopo la salvezza di Lecce dell’anno scorso, un altro capolavoro, questa volta ancora più difficile e spettacolare. A gennaio il Verona ha deciso di cambiare radicalmente faccia, cambiando tanti elementi della rosa, ma il lavoro di Baroni è rimasto sempre di altissimo livello e la prestazione di Salerno certifica l’aritmetica salvezza degli scaligeri.

MENZIONI: Tra le menzioni un’altra grande prestazione di Mile Svilar (Roma-Genoa 1-0)decisivo nel finale con un grandissimo intervento sul missile di Malinovskyi. In difesa la punizione di Cristiano Biraghi (Fiorentina-Napoli 2-2) e il gol di Denzel Dumfries (Inter-Lazio 1-1) che evita una sconfitta ai campioni d’Italia nella sera della festa scudetto. A centrocampo Ivan Ilic (Torino-Milan 3-1), autore del gol del 2-0 e di una prestazione da leader del centrocampo; e Michael Folorunsho (Salernitana-Hellas Verona 1-2) a segno per la quinta volta in stagione, per un gol che vale la salvezza. In attacco la punizione magistrale di Kvicha Kvaratskhelia (Fiorentina-Napoli 2-2) che evita l’ennesima sconfitta stagionale ai partenopei; e Romelu Lukaku (Roma-Genoa 1-0) decisivo nel finale per regalare all’ultima gara dell’Olimpico tre punti che permettono l’allungo sulla Lazio.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version