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ASKAP J1935+2148 e la scoperta che potrebbe rivoluzionare l’Astrofisica

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Foto: Reddit

In un angolo relativamente vicino del nostro universo, a soli 16 anni luce di distanza, gli astronomi hanno rilevato un segnale radio straordinario che potrebbe trasformare la nostra comprensione delle stelle di neutroni.

Questo segnale, denominato ASKAP J1935+2148, si ripete ogni 54 minuti e mostra tre stati di emissione distinti che cambiano nel tempo: due stati con impulsi che evolvono nell’arco di otto mesi e un terzo stato senza impulsi. Questa variabilità sfida le teorie attuali sull’evoluzione delle stelle di neutroni.

Se confermato, questo segnale rappresenterebbe la prima stella di neutroni che ruota così lentamente emettendo onde radio.

ASKAP J1935+2148 si trova nei pressi della magnetar SGR 1935+2154 e dei resti di una supernova nella costellazione della Volpetta.

Le stelle di neutroni, residui di stelle massicce morte, sono caratterizzate da una densità estremamente elevata e una massa compresa tra 1,4 e 3 volte quella del Sole, concentrata in un raggio di appena 10 km. Le oltre 3.000 stelle di neutroni conosciute emettono impulsi radio a intervalli di pochi secondi o meno.

Il segnale di ASKAP J1935+2148 invece risulta essere peculiare, ripetendosi ogni 54 minuti e mostrando tre stati distinti: uno brillante con impulsi polarizzati linearmente, uno 26 volte più debole e un terzo senza impulsi. La variazione degli stati nel corso di otto mesi suggerisce cambiamenti fisici nella regione di emissione. Gli astronomi, utilizzando il telescopio ASKAP e il radiotelescopio MeerKAT, hanno decifrato lo schema degli impulsi.

Manisha Caleb dell’Università di Sydney, autrice principale dello studio, ha evidenziato l’unicità di questi tre stati di emissione e l’importanza di MeerKAT nell’identificarli.

Sebbene sia possibile che il segnale possa provenire da una nana bianca isolata con un campo magnetico intenso, l’ipotesi di una stella di neutroni appare più probabile.

Questa scoperta potrebbe quindi rivoluzionare totalmente la comprensione delle stelle di neutroni, suggerendo che possano evolversi in modi finora sconosciuti.

Così attraverso ogni nuova osservazione, l’universo svela un po’ di più dei suoi misteri, ricordandoci quanto ancora l’umanità abbia da imparare sulle meraviglie celesti, e spingendo la scienza verso scoperte che potrebbero ridefinire le leggi fondamentali che governano il cosmo

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Ricostruire e conservare i ricordi con l’intelligenza artificiale

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Dai centri di ricerca a Barcellona a Berkley, in California, fino a Kyoto, Giappone, la tecnologia dell’intelligenza artificiale viene impiegata per ricreare i ricordi.

Un esempio è il Public Office of Synthetic Memories situato presso Disseny Hub Barcelona, un progetto sviluppato da Domestic Data Streamers in collaborazione con l’amministrazione spagnola e la BIT Habitat Foundation.

Il centro si propone di utilizzare l’IA per dare forma visiva ai ricordi delle persone che stanno perdendo la memoria a breve o lungo termine. Questi sono i ricordi personali e intimi dei soggetti coinvolti non registrati precedentemente e rischiano di andare persi.

COME FUNZIONA?

Il procedimento avviene attraverso due fasi principali:

  1. Raccogliere le testimonianze: Le persone interessate a ricostruire un determinato ricordo vengono intervistate approfonditamente riguardo a quell’esperienza specifica che desiderano preservare nella memoria. Durante queste interviste vengono raccolti dati descrittivi e visivi basati sulle loro narrazioni.
  2. Creazione di memorie visualizzate: Attraverso l’utilizzo del Generative AI (GEN-AI), i dati raccolti durante le interviste vengono trasformati in immagini o video che rappresentano graficamente il ricordo parzializzato dai partecipanti. Tale processo sfrutta algoritmi sofisticati che cercano di interpretare ed esprimere dettagli rilevanti del ricordo coerentemente con ciò che è stato testimoniato.

L’AI è programmato per generare rappresentazioni visive in base a dettagli e contesti forniti, cercando di tradurre graficamente i ricordi della persona. Tale procedura non solo si propone di tutelare la memoria personale, ma anche di sviluppare un registro mnemonico che possa contribuire alla comprensione e conservazione della storia collettiva.

“Il 17 maggio 2024 – si legge sul sito del centro spagnolo – abbiamo inaugurato un ufficio di memoria pubblica, il primo nel suo genere, aperto a tutti i cittadini con il vicesindaco di Barcellona Laia Bonet. Questa struttura fungerà da centro di ricerca, archivio e ufficio per la ricostruzione della memoria visiva, invitando i cittadini a partecipare al recupero e alla ricostruzione delle loro memorie visive non documentate.”

In aggiunta al Centro di Ricerca spagnolo che impiega l’Intelligenza Artificiale per ricreare i ricordi, esistono altri importanti laboratori attivi in questo campo innovativo che fonde neuroscienza, tecnologia e AI avanzate.

Un esempio è rappresentato dal laboratorio del Dr. Jack Gallant presso l’Università di Berkeley. In collaborazione con il suo team di ricerca, il Dr. Gallant ha sviluppato modelli IA in grado di generare immagini e video basati sui segnali cerebrali umani rilevati tramite la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Questa tecnica consente ai ricercatori di monitorare l’attività cerebrale mentre un individuo osserva contenuti visivi.

I dati raccolti mediante fMRI vengono utilizzati per addestrare algoritmi AI capaci poi di ricostruire digitalmente gli elementi visivi originali osservati dalla persona, interpretandoli direttamente dai segnali neurali registrati durante le sessioni sperimentali.

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Settimana della lingua italiana: perché è così importante

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Foto: Freepick

Dal 14 al 20 ottobre 2024, si terrà la XXIV edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, un evento annuale di rilevanza internazionale che mira a promuovere la lingua e la cultura italiana in ogni angolo del globo. Questa iniziativa, coordinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con l’Accademia della Crusca, coinvolge ambasciate, consolati, istituti di cultura, scuole e università in una rete di eventi culturali, accademici e artistici.

Leggi anche: Per i ricercatori dell’USC la rotazione della Terra rallenterà di un secondo entro il 2029

Durante la settimana, sono previsti numerosi eventi nelle maggiori città del mondo, con conferenze, spettacoli teatrali, concerti, proiezioni di film e laboratori linguistici. Le iniziative coinvolgeranno anche scuole di italiano, università e accademie per promuovere lo studio della lingua soprattutto tra i giovani, e tra le manifestazioni più attese, spiccano la presentazione di nuove opere di narrativa italiana, performance teatrali in lingua, e incontri con autori, poeti e artisti.

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Per i ricercatori dell’USC la rotazione della Terra rallenterà di un secondo entro il 2029

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Foto: Media inaf

L’esito della ricerca ancora in corso, viene continuamente arricchito con nuovi dati, attualmente pubblicati su “Nature”.

Essa conferma quanto alcuni geologi avevano sospettato: il nucleo interno della Terra, il cuore solido che si trova sotto migliaia di chilometri di crosta e mantello, ha rallentato la sua rotazione dopo decenni.

Misurando le onde sismiche, gli studiosi hanno rilevato un cambiamento minimo nella rotazione del nucleo interno, e ciò potrebbe cambiare la lunghezza dei nostri giorni di pochi frazioni di secondo.

L’ipotesi più probabile è che questa variazione sia dovuta al cambiamento climatico: è lo scioglimento dei ghiacci polari, in Groenlandia ed Antartide a rallentare la velocità di rotazione terrestre, potendo cosi causare, entro il 2029, l’introduzione del cosiddetto “secondo intercalare negativo (cioè sembra essere previsto un secondo in meno).

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