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Venditti e la critica ad Annalisa, Angelina Mango ed ai giovani artisti

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Foto: L’architetto Foto: Biografie online

Nell’ambito di un’intervista recente, l’autore dell’iconica “Notte prima degli esami” ha, come sempre parlato con il suo caratteristico tono schietto e appassionato.

Venditti ha sottolineato l’abilità e il talento dei giovani musicisti contemporanei, ma ha anche evidenziato le pressioni e le sfide che dell’attuale panorama musicale:

I giovani sono bravi: io so fare quello che fanno loro, ma loro non sanno fare quello che faccio io”, ha dichiarato Venditti, evidenziando una distinzione tra la sua generazione e quella attuale.

Questa affermazione mette in luce la sua convinzione che, nonostante il talento indiscutibile dei nuovi artisti, ci sia una differenza sostanziale nell’esperienza e nella libertà creativa di cui lui ha goduto durante la sua carriera.

Secondo Venditti, i giovani artisti sono “trafitti dalle scadenze” e vivono nella costante paura di essere dimenticati. Questa pressione si traduce in un approccio alla carriera che spesso privilegia la produttività e la presenza costante sui media, a scapito della pura espressione artistica. Venditti ha menzionato specificamente Annalisa e Angelina Mango, descrivendole come interpreti fantastiche ma costrette a diventare qualcosa di diverso da sé stesse a causa delle esigenze del mercato.

Annalisa è una bravissima cantante, ma è stata costretta dal mercato a diventare altro da se stessa”, ha detto Venditti. “Anche Angelina Mango. Interpreti fantastiche e poi c’è qualcuno che decide il suono per tutti”. Questa critica mette in luce un problema ricorrente nell’industria musicale moderna: l’influenza eccessiva delle etichette discografiche e dei produttori che, nel tentativo di garantire il successo commerciale, spesso indirizzano gli artisti verso stili e generi che non rispecchiano pienamente la loro identità artistica.

Sostanzialmente secondo Venditti, se da un lato il mercato richiede una continua innovazione e una presenza costante, dall’altro gli artisti rischiano di perdere la loro voce unica nel tentativo di conformarsi alle aspettative esterne.

Più come una critica costruttiva, però, queste sue parole potrebbero essere interpretate anche come un appello ai giovani che si ritrovano ad avere a che fare in prima persona con il mercato musicale.

Come detto da lui stesso è solo un invito a raccontare con la musica la propria autenticità, poiché al giorno d’oggi è purtroppo facile che il diritto di espressione venga intrappolato dagli interessi del mercato.

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