Intrattenimento
Hit Estive 2024: La classifica delle canzoni più ascoltate su Spotify

L’estate 2024 è stata un’esplosione di musica con brani che hanno fatto da colonna a tutti i nostri momenti, dalle feste in spiaggia ai viaggi in macchina. Di seguito, abbiamo riportato la top 10 delle canzoni italiane che hanno dominato le classifiche di Spotify. Scopri quali sono state le hit che ci hanno accompagnato in quest’estate indimenticabile.
10° Black Nirvana – Elodie 26.727.170 di ascolti su Spotify
La regina dei tormentoni estivi Elodie non poteva mancare in questa classifica. Dopo le hit di Tribale nel 2022 e Pazza Musica nel 2023 accompagnata da Marco Mengoni, Elodie l’ha rifatto con Black Nirvana. Il brano racconta di una notte ricca di passione ed intimità, il termine “Black Nirvana” è un ossimoro che contrappone una sensazione di beatitudine e gaudio, con l’oscurità ed il mistero della notte. Nel videoclip, Elodie raffigura una diva che tra le dune del deserto, in un provocante abito bianco in controluce, da vita ad un effetto vedo non vedo creando un’atmosfera magica e misteriosa arricchita dal ritmo movimentato del brano.
9° RA TA TA – Mahmood 27.866.104 di ascolti su Spotify
Dopo i numeri da capogiro di Tuta Gold, Mahmood si è reso protagonista anche nella stagione estiva con Ra ta ta. Anche questa volta il brano segue un flusso melodico magnetico che, difficilmente esce dalla testa dell’ascoltatore. Ma dietro il travestimento ‘leggero’ da hit estiva, si nasconde un testo dal significato profondo rivolto soprattutto ai giovani. Mahmood racconta di un’infanzia difficile, in cui la vita in strada e le compagnie sbagliate hanno costretto i bambini a crescere in fretta. Questo brano offre uno spunto di riflessione importante sulla vita all’interno dei quartieri meno abbienti.
8° Torcida – Bresh 32.065.609 di ascolti su Spotify
Bresh continua a cavalcare la cresta dell’onda dopo le numerose apparizioni in radio dello scorso anno. Ricordiamo Guasto d’amore, dichiarazione verso la sua città Genova, diventata anche un coro usato dai tifosi del Grifone in Serie A; Parafulmini, con Ernia e Fabri Fibra e Nightmares, in compagnia dei Pinguini Tattici Nucleari. In questa stagione il cantautore genovese si presenta con un singolo che riprende il tema calcistico. Torcida infatti, è un termine latino-americano che rappresenta la baldoria ed il ‘rumore’ della tifoseria calcistica tipica delle curve degli stadi sudamericani, un tifo caldo e acceso, come la nostra estate.
7°Storie Brevi – Tananai & Annalisa 37.464.681 di ascolti su Spotify
“Sembra l’agosto del ’96” rievoca con una certa nostalgia un periodo specifico nella vita dei protagonisti. Viene raccontato un amore quasi maledetto ma lontano dal caos e dai problemi delle altre coppie. Tananai in compagnia di Annalisa si uniscono in un featuring che ha risuonato nelle nostre cuffie per tutta l’estate.
6° Beatrice – Tedua feat. Annalisa 38.638.256 di ascolti su Spotify
Beatrice è tra le canzoni del Paradiso di Tedua, la versione deluxe de La Divina Commedia che completa il viaggio del rapper. Per rappresentare la musa ispiratrice dantesca, Tedua sceglie Annalisa, la regina del pop. Il testo racconta con un botta e risposta, una relazione ormai arrivata al capolinea, carica di rimpianti e nostalgia. Nonostante lo spirito pop e musicalmente leggero, il brano nasconde un lato più introspettivo, Tedua cita la paura dell’abbandono e la mancanza di fiducia che lo costringe ad andarsene. Annalisa replica con fermezza la sua decisione di mettere fine alla relazione, scelta dettata dalla piena consapevolezza di meritare di meglio.
5° SEXY SHOP – Fedez & Emis Killa 41.480.945 di ascolti su Spotify
In questo duetto Fedez in compagnia di Emis Killa, raccontano di una storia ‘infinita’…che però poi è finita. Tutti i richiami del brano fanno riferimento alla storia d’amore terminata non proprio nel migliore dei modi tra Fedez e Chiara Ferragni. Lo stesso artista ha poi specificato che non si è trattato di una ‘revenge song’. Insomma, una hit estiva dai temi molto caldi, ma per questioni non climatiche.
4° Paprika – Ghali 57.210.350 di ascolti su Spotify
Dopo l’apparizione a San Remo con Casa Mia, Ghali è tornato protagonista con Paprika, un brano che parla di amore, un amore raccontato con un ritmo molto estivo che si sposa molto bene con lo stile dell’artista. Nonostante il testo si presenti molto leggero, non è mancata una frecciatina diretta alla Rai e alla censura fatta lo scorso febbraio durante la settimana del Festival di San Remo. “Puoi dirmi quello che vuoi, non farò come la Rai (mai)”
3° 30°C – ANNA 73.249.847 di ascolti su Spotify
Col suo primo Album ‘Vera Beddie‘, Anna ha stravolto gli equilibri dominando le classifiche e spodestando artisti già affermati da anni. 30°C è stato sicuramente un pezzo iconico per l’estate 2024, conquistando il podio in questa classifica. Il testo in sé è molto semplice, un vero inno all’estate in cui fanno da padroni il sole, il mare e i drink. Il riferimento al celebre ritornello “A-a-abbronzatissima” ha reso tutto più leggero e godibile.
2° SESSO E SAMBA – Tony Effe feat. Gaia 81.682.615 di ascolti su Spotify
Dopo il boom dello scorso anno di Taxi sulla luna, Tony Effe è stato nuovamente protagonista con Sesso e samba, brano realizzato con la cantante italo-brasiliana Gaia. In questo progetto esotico, lo stile Trap dell’artista romano si fonde alla perfezione con i suoni e ritmi della Bossa Nova sudamericana. Il progetto si è rivelato un enorme successo, raggiungendo numeri da capogiro in brevissimo tempo.
1° COME UN TUONO – Rose Villain feat. Guè 91.568.081 di ascolti su Spotify
Solitamente il tuono dura pochi secondi, stavolta però, è durato tutta l’estate. Nel suo ultimo album Radio Sakura, uscito l’8 marzo in occasione della festa della donna, Rose Villain in collaborazione con Guè Pequeno ha pubblicato la vera hit dell’estate ben due mesi prima della calda stagione. La canzone racconta la forza interiore dell’artista, riuscendo a darsi man forte per affrontare le avversità della vita. Una forza che arriva “senza preavviso”. Le ‘vibes’ estive che la base emana, e le strofe magnetiche dei due artisti hanno permesso al brano di superare 90 milioni di riproduzioni su Spotify, aggiudicandosi la medaglia d’oro di questa classifica.
Gossip
Amici 24: ecco chi ha vinto questa edizione

Finalmente la tanto attesa finale di Amici 24 è arrivata. Ieri, 18 maggio, è stato proclamato il vincitore di questa edizione. In finale abbiamo visto Daniele, Antonia, Alessia, Trigno e Francesco. Chi avrà vinto?
Ad iniziare è stata la categoria ballo e successivamente si è verificato un televoto flash.
TELEVOTO CATEGORIA BALLO
Le varie esibizioni hanno decretato i due finalisti (ballerini) ufficiali: Alessia e Daniele. Mentre Francesco è stato eliminato.
TELEVOTO CATEGORIA CANTO
Le varie esibizioni hanno deciso che tra Trigno e Antonia ad andare in finale sarebbe stato Trigno, dunque la seconda eliminata è stata Antonia.
TELEVOTO CATEGORIA BALLO
C’è stato un altro televoto per quanto riguarda la categoria ballo e fra Alessia e Daniele ad andare alla finalissima è stato Daniele, dunque ad uscire dalla scuola di Amici è stata Alessia.
TRIGNO VS DANIELE
I due artisti si sono sfidati emozionandosi, facendo emergere tutto il loro potenziale e talento. Daniele e Trigno hanno intrattenuto sia i giudici sia il pubblico, regalando del vero e autentico show. Ma chi è stato ad alzare la coppa di Amici24? Il ragazzo che ha vinto questa edizione è stato Daniele, alunno della maestra Celentano.

Foto: Ig @amiciufficiale
Intrattenimento
Superman: rilasciato il nuovo trailer con 10 milioni di visualizzazioni in meno di 24h

Dopo il rilascio del primo teaser trailer, DC Studios ha diffuso il nuovo trailer su uno dei supereroi più amati della DC, Superman. Il film arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo 9 luglio.
Nel nuovo trailer di circa 3 minuti, le riprese mostrate ci forniscono una panoramica su tutti i personaggi presenti, che prenderanno parte al riavvio dell’universo cinematografico di DC Comics.
Leggi anche: “Superman: il primo trailer mostra il nuovo aspetto del supereroe di James Gunn”
TRAILER
Dopo appena 24 ore dal rilascio, il trailer ha avuto sin da subito successo, raggiungendo 10 milioni di visualizzazioni. Nonostante alcune iniziali perplessità riguardo il lavoro di James Gunn alla regia, appare piuttosto convincente.
Sin da subito a catturare l’attenzione anche in questo nuovo trailer è nuovamente il piccolo amico a 4 zampe Krypto, il super cane che si precipita sulla terra dopo l’arrivo di Kal-E a causa di uno scontro della propria navicella con una meteora. Il personaggio non risulta nuovo per i fan, dato che è amato sin dagli anni 50′-60′ al quale è stata dedicata perfino una serie tv animata nei primi anni 2000, tuttavia venne trascurato dal grande schermo.
Tuttavia nel trailer appaiono per la prima volta anche altri personaggi piuttosto interessanti che hanno attirato l’attenzione dei fan, dato che sono personaggi iconici del mondo DC come Hawkgir e le Lanterne Verdi, la loro presenza è sinonimo che il lavoro di James Gunn permetterà con molta probabilità di esplorare personaggi e mondi finora rimasti in disparte.
SINOSSI
Nel nuovo film, con il suo stile inconfondibile, James Gunn affronta il supereroe originale nel nuovo universo DC con un mix unico di azione epica, umorismo e sentimento, offrendo un Superman guidato dalla compassione e da un’innata fede nella bontà del genere umano.
CAST
Superman è interpretato da David Corenswet, Rachel Brosnahan sarà Lois Lane e Nicholas Hoult interpreterà lo spietato Lex Luthor.
Intrattenimento
La vera storia di Biancaneve: tra folklore e realtà

Quando parliamo di Biancaneve, non facciamo solo riferimento ad una fiaba per bambini, ma anche ad uno dei più famosi racconti popolari con l’onore di essere diventato il primo grande classico Disney, da cui ne sono poi scaturiti i successivi.
Ma cosa c’è di vero in Biancaneve?
Cosa si cela dietro il racconto diventato ad oggi fonte d‘ispirazione per numerosi live action?
La vera Biancaneve
Incomincia tutto da una tradizione tramandata esclusivamente oralmente, da generazione in generazione, e di cui la “musa” fu la contessa Margherita di Waldeck.
Oggi, possiamo ricostruire i tasselli della sua biografia mediante i documenti della città di Bad Wildungen e soprattutto, attraverso le attente ricerche di Eckhard Sander, trascritte poi nel noto “Schneewhittchen, Maerchen Oder Wahrtheit?”
Dunque, Margherita di Waldeck nacque 1533, meravigliando sin dai primi giorni di vita chiunque la andasse a trovare, per la sua candida bellezza.
E fu così, nella città di Bad Wildungen si sentì sempre più spesso parlare di una piccola contessa dai capelli neri e la pelle bianca come la neve.
Nelle terre della famiglia, avvolti in goffi indumenti di lavoro, vi erano vari bambini che lavoravano nelle minierie.
A causa dell’ardua attività, spesso presentavano malformazioni dovute ad un grave ritardo nello sviluppo della crescita; rimanendo così, bassi e gobbi anche da adulti.
(Nel racconto, per “aggiungere un po’ di dolcezza alla realtà”, i bambini in questione si sono evoluti nei famosi sette nani che aiutano Biancaneve. Non vi è però alcuna documentazione che dimostri un reale legame tra i giovani lavoratori di miniere e la contessa Margherita.)
La madre morì non appena lei ebbe quattro anni, ed il padre, poco dopo, si risposò con Caterina Di Hatzefeld, donna ricordata come austera e tenace.
La nuova matrigna si mostrava eccessivamente fredda e distaccata nei confronti della bambina, infliggendole spesso punizioni per cose da nulla.
Così, le due instaurarono un pessimo legame, tanto che non appena Margherita arrivò all’età di 16 anni, venne fatta allontanare dal castello, ed esiliata poi a Bruxelles.
(In una delle versioni dei fratelli Grimm infatti vi è proprio Bruxelles come sfondo!)
E fu sempre a Bruxelles, che si innamorò dell’erede al trono di Spagna (Filippo II);
si trattò di una relazione duratura, benché continuamente osteggiata a causa della fede lauteriana di Margherita, e del matrimonio combinato che sarebbe dovuto avvenire tra Filippo e Maria D’Inghilterra…
ai due non importava: facevano proprio sul serio!
Eppure, all’età di 21 anni, Margherita morì avvelenata, (probabilmente da alcuni sicari arrivati apposta dalla Spagna per ucciderla e fare in modo che il matrimonio combinato di Filippo non venisse compromesso.)
(Un ritratto della Contessa Margherita di Waldeck)
E la mela avvelenata?
Anche qui, abbiamo un piccolo aggancio con la realtà: in quel periodo, (intorno alla metà del 1500), a Bad Wildungen, si era sparsa la voce che vi fosse un uomo che avvelenava i meli, causando ai bambini che ne mangiavano i frutti violente intossicazioni alla gola. Per questa ragione, l’uomo in questione, veniva definito da tutti “Lo stregone.”
La “Biancaneve” dei Grimm
La prima edizione scritta della storia, (che era stata raccontata per molto tempo esclusivamente come tradizione orale), fu per la prima volta redatta in una prima edizione nel 1812 nella raccolta “Le fiabe del focolare”; con la firma dei fratelli Grimm (Jacob e Wilhem Grimm).
Ecco la loro storia:
La regina, intenta a ricamare in silenzio, si punse un dito.
Tre gocce di sangue caddero sul bianco candido del lino, creando un bel contrasto. In quel momento, la donna espresse un desiderio: avere una figlia con la pelle bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come l’ebano.
“𝔦𝔩 𝔯𝔬𝔰𝔰𝔬 𝔰𝔲𝔩 𝔟𝔦𝔞𝔫𝔠𝔬 𝔯𝔦𝔰𝔲𝔩𝔱ò 𝔠𝔬𝔰ì 𝔟𝔢𝔩𝔩𝔬 𝔠𝔥‘𝔢𝔩𝔩𝔞 𝔭𝔢𝔫𝔰ò: ‘𝔄𝔥, 𝔰𝔢 𝔰𝔬𝔩𝔬 𝔞𝔳𝔢𝔰𝔰𝔦 𝔲𝔫𝔞 𝔟𝔞𝔪𝔟𝔦𝔫𝔞 𝔟𝔦𝔞𝔫𝔠𝔞 𝔠𝔬𝔪𝔢 𝔫𝔢𝔳𝔢, 𝔯𝔬𝔰𝔰𝔞 𝔠𝔬𝔪𝔢 𝔦𝔩 𝔰𝔞𝔫𝔤𝔲𝔢, 𝔢 𝔟𝔯𝔲𝔫𝔞 𝔠𝔬𝔪𝔢 𝔩‘𝔢𝔟𝔞𝔫𝔬 𝔡𝔦 𝔮𝔲𝔢𝔰𝔱𝔞 𝔣𝔦𝔫𝔢𝔰𝔱𝔯𝔞!’ 𝔓𝔬𝔠𝔬 𝔱𝔢𝔪𝔭𝔬 𝔡𝔬𝔭𝔬, 𝔩𝔢 𝔫𝔞𝔠𝔮𝔲𝔢 𝔲𝔫𝔞 𝔣𝔦𝔤𝔩𝔦𝔞 𝔠𝔥𝔢 𝔢𝔯𝔞 𝔟𝔦𝔞𝔫𝔠𝔞 𝔠𝔬𝔪𝔢 𝔩𝔞 𝔫𝔢𝔳𝔢, 𝔯𝔬𝔰𝔰𝔞 𝔠𝔬𝔪𝔢 𝔦𝔩 𝔰𝔞𝔫𝔤𝔲𝔢, 𝔢 𝔟𝔯𝔲𝔫𝔞 𝔠𝔬𝔪𝔢 𝔩‘𝔢𝔟𝔞𝔫𝔬”
Il desiderio si avverò, ma non senza conseguenze. Nacque Biancaneve.
Con il passare degli anni, la sua bellezza divenne insopportabile agli occhi della regina, che, consumata dall’invidia, ordinò la sua morte.
Pretese da un cacciatore che le portasse i polmoni e il fegato della bambina… per poterli mangiare con sale e pepe. Ma l’uomo, colto da pietà, la risparmiò e offrì al suo posto le interiora di un cinghiale.
Biancaneve, fuggita nei boschi, trovò rifugio in una piccola casa abitata da sette nani, che incantati, l’accolsero piacevolmente.
“𝔓𝔬𝔯𝔱𝔞𝔯𝔬𝔫𝔬 𝔩𝔢 𝔰𝔢𝔱𝔱𝔢 𝔠𝔞𝔫𝔡𝔢𝔩𝔦𝔫𝔢 𝔢 𝔬𝔰𝔰𝔢𝔯𝔳𝔞𝔯𝔬𝔫𝔬 𝔅𝔦𝔞𝔫𝔠𝔞𝔫𝔢𝔳𝔢: “𝔊𝔦𝔲𝔰𝔱𝔬 𝔠𝔦𝔢𝔩𝔬, 𝔤𝔦𝔲𝔰𝔱𝔬 𝔠𝔦𝔢𝔩𝔬!” 𝔤𝔯𝔦𝔡𝔞𝔯𝔬𝔫𝔬. “𝔒𝔥, 𝔠𝔬𝔪’è 𝔟𝔢𝔩𝔩𝔞!” 𝔈 𝔰𝔲𝔟𝔦𝔱𝔬 𝔩𝔞 𝔱𝔯𝔬𝔳𝔞𝔯𝔬𝔫𝔬 𝔡𝔢𝔩𝔦𝔷𝔦𝔬𝔰𝔞.”
Ma la regina, scoprendo che era ancora viva, decise di finirla da sé, travestendosi. Tentò prima con un nastro stretto al collo, poi con un pettine avvelenato. Furono i nani, accorgendosene in tempo, a salvarla.
Infine, ricorse alla trappola perfetta: una mela avvelenata, rossa e seducente solo per metà. Biancaneve morse proprio il lato letale e cadde a terra, priva di vita.
Nessuno riuscì a salvarla.
I nani, distrutti, la deposero in una bara di vetro, incapaci di seppellirla.
Molto tempo dopo, un principe vide il corpo intatto della fanciulla e… ne fu innamorato (o per meglio dire, ossessionato).
Implorò i nani di poterla portare con sé, non in cambio di ricchezze, ma per amore disperato. I nani, colpiti dalla sua devozione, gliela concessero.
Nel castello, non riusciva a lasciarla, la voleva con sé in ogni momento, anche durante i pasti, anche mentre dormiva.
“𝔖𝔱𝔞𝔳𝔞 𝔰𝔢𝔡𝔲𝔱𝔬 𝔩ì, 𝔱𝔲𝔱𝔱𝔬 𝔦𝔩 𝔤𝔦𝔬𝔯𝔫𝔬 𝔞 𝔣𝔦𝔰𝔰𝔞𝔯𝔩𝔞, 𝔰𝔢𝔫𝔷𝔞 𝔯𝔦𝔲𝔰𝔠𝔦𝔯𝔢 𝔞 𝔡𝔦𝔰𝔱𝔬𝔤𝔩𝔦𝔢𝔯𝔢 𝔩𝔬 𝔰𝔤𝔲𝔞𝔯𝔡𝔬. 𝔈 𝔮𝔲𝔞𝔫𝔡𝔬 𝔡𝔬𝔳𝔢𝔳𝔞 𝔲𝔰𝔠𝔦𝔯𝔢 𝔢 𝔫𝔬𝔫 𝔭𝔬𝔱𝔢𝔳𝔞 𝔤𝔲𝔞𝔯𝔡𝔞𝔯𝔩𝔞 𝔢𝔯𝔞 𝔭𝔯𝔢𝔰𝔬 𝔡𝔞 𝔲𝔪𝔬𝔯 𝔫𝔢𝔯𝔬, 𝔢 𝔰𝔢𝔫𝔷𝔞 𝔩𝔞 𝔟𝔞𝔯𝔞 𝔞𝔠𝔠𝔞𝔫𝔱𝔬 𝔫𝔬𝔫 𝔯𝔦𝔲𝔰𝔠𝔦𝔳𝔞 𝔞 𝔪𝔞𝔫𝔡𝔞𝔯 𝔤𝔦ù 𝔫𝔢𝔪𝔪𝔢𝔫𝔬 𝔲𝔫 𝔟𝔬𝔠𝔠𝔬𝔫𝔢.”
Ma portare la bara ovunque divenne una tortura per i servi del principe. Frustrati e stanchi, un giorno aprirono la teca e, con brutalità, sollevarono il corpo inerte di Biancaneve, colpendola più volte alla schiena per sfogare la loro rabbia.
Fu in quel momento che il pezzo di mela avvelenata le uscì dalla gola.
“𝔄𝔩𝔩𝔬𝔯𝔞 𝔞𝔠𝔠𝔞𝔡𝔡𝔢 𝔠𝔥𝔢 𝔦 𝔰𝔢𝔯𝔳𝔦, 𝔠𝔥𝔢 𝔡𝔬𝔳𝔢𝔳𝔞𝔫𝔬 𝔠𝔬𝔫𝔱𝔦𝔫𝔲𝔞𝔪𝔢𝔫𝔱𝔢 𝔭𝔬𝔯𝔱𝔞𝔯𝔢 𝔩𝔞 𝔟𝔞𝔯𝔞 𝔞𝔳𝔞𝔫𝔱𝔦 𝔢 𝔦𝔫𝔡𝔦𝔢𝔱𝔯𝔬, 𝔠𝔬𝔪𝔦𝔫𝔠𝔦𝔞𝔯𝔬𝔫𝔬 𝔞 𝔦𝔯𝔯𝔦𝔱𝔞𝔯𝔰𝔦 𝔭𝔢𝔯 𝔩𝔞 𝔰𝔦𝔱𝔲𝔞𝔷𝔦𝔬𝔫𝔢, 𝔢, 𝔲𝔫𝔞 𝔳𝔬𝔩𝔱𝔞, 𝔲𝔫𝔬 𝔡𝔦 𝔩𝔬𝔯𝔬 𝔰𝔠𝔬𝔭𝔢𝔯𝔠𝔥𝔦ò 𝔩𝔞 𝔠𝔞𝔰𝔰𝔞, 𝔢, 𝔰𝔬𝔩𝔩𝔢𝔳𝔞𝔫𝔡𝔬 𝔅𝔦𝔞𝔫𝔠𝔞𝔫𝔢𝔳𝔢, 𝔡𝔦𝔰𝔰𝔢𝔯𝔬: “𝔊𝔲𝔞𝔯𝔡𝔞𝔱𝔢 𝔮𝔲𝔦, 𝔠𝔦 𝔱𝔬𝔠𝔠𝔞 𝔮𝔲𝔢𝔰𝔱𝔞 𝔠𝔬𝔯𝔳é𝔢 𝔱𝔲𝔱𝔱𝔬 𝔦𝔩 𝔤𝔦𝔬𝔯𝔫𝔬, 𝔭𝔢𝔯 𝔠𝔬𝔩𝔭𝔞 𝔡𝔦 𝔲𝔫𝔞 𝔯𝔞𝔤𝔞𝔷𝔷𝔞 𝔪𝔬𝔯𝔱𝔞”; 𝔢 𝔠𝔬𝔰ì 𝔡𝔦𝔠𝔢𝔫𝔡𝔬, 𝔩𝔢 𝔡𝔦𝔢𝔡𝔢𝔯𝔬 𝔲𝔫 𝔠𝔬𝔩𝔭𝔬 𝔡𝔦 𝔪𝔞𝔫𝔬 𝔰𝔲𝔩𝔩𝔞 𝔰𝔠𝔥𝔦𝔢𝔫𝔞, 𝔢 𝔠𝔬𝔰ì, 𝔦𝔫 𝔮𝔲𝔢𝔩 𝔪𝔢𝔫𝔱𝔯𝔢, 𝔦𝔩 𝔱𝔢𝔯𝔯𝔦𝔟𝔦𝔩𝔢 𝔭𝔢𝔷𝔷𝔬 𝔡𝔦 𝔪𝔢𝔩𝔞 𝔠𝔥𝔢 𝔞𝔳𝔢𝔳𝔞 𝔪𝔬𝔯𝔰𝔬, 𝔩𝔢 𝔣𝔲𝔬𝔯𝔦𝔲𝔰𝔠ì 𝔡𝔞𝔩𝔩𝔞 𝔤𝔬𝔩𝔞, 𝔢 𝔅𝔦𝔞𝔫𝔠𝔞𝔫𝔢𝔳𝔢 𝔱𝔬𝔯𝔫ò 𝔦𝔫 𝔳𝔦𝔱𝔞.”
Biancaneve si rianimò, come se avesse solo dormito. Ma il suo risveglio fu il frutto della rabbia, della stanchezza e della violenza, non di un bacio o di un gesto d’amore.
Il principe la prese con sé e, insieme, decisero di sposarsi.
Alla cerimonia invitarono anche la regina, e come atto di vendetta, le vennero fatte indossare scarpette di ferro incandescente. Fu costretta a ballare finché i piedi non le si bruciarono del tutto, crollando a terra, arsa viva, mentre Biancaneve e il principe assistevano alla scena senza alcuna pietà.
Si tratta indubbiamente di un finale dai toni cupi e violenti, benché in linea con il resto della storia; ma sicuramente poco adatta ad un pubblico di bambini.
I fratelli Grimm, ben presto arrivarono alla consapevolezza di doverne modificare alcuni elementi; e così, la mamma di Biancaneve venne sostituita dal personaggio della “Matrigna Cattiva” (ed in particolare, tale variazione viene attribuita all’amorevole rapporto tra i due autori e la loro madre, e al fatto che volessero elevare la figura del genitore.)
Le rettifiche vennero apportate soprattutto al finale, in quanto, una rivalsa così sinistra poteva venir reputata eccessiva per l’angelica principessa che volevano rappresentare; ed è così, che la Matrigna finì semplicemente in prigione, con addirittura qualche visita da parte di Biancaneve.
Biancaneve e “la follia Disney”
Nonostante l’importanza che ad oggi attribuiamo al lavoro dei Grimm, il racconto ha acquisito parte della sua notorietà grazie all’animazione diretta da Walter Elias Disney (ad oggi conosciuto semplicemente come Walt Disney)
Nel 1834, quando ancora per le animazioni venivano portati sul grande schermo disegni tinteggiati interamente a mano, (con l’aggiunta poi di effetti visivi e sonori), la realizzazione dei cartoni animati si limitava a cortometraggi dalla durata di 6/8 minuti.
Un giorno però, Walt ebbe un’idea: radunò il suo team di designer facendolo accomodare… puntò i riflettori su di lui e incominciò a… raccontare una favola!
(E intovinate un po’… stiamo ancora parlando della favola di Biancaneve!)
Non si limitò a raccontare la trama, ma interpretò a suo modo anche i dialoghi dei personaggi con le rispettive voci, donando al racconto un’enfasi che lasciò di stucco ogni singolo impiegato della Disney all’interno di quella stanza.
Non appena terminò, disse di essere intenzionato a portare quella narrazione sullo schermo del cinema, e a tutti sembrò una fantastica idea… ma c’era un problema: Come avrebbero fatto a raccontare in pochi minuti una storia così lunga?
Walt diede la soluzione: la Disney sarebbe stata la prima azienda a realizzare un cortometraggio di ben 90 minuti!
(Ricordiamo che all’epoca, la Disney era una piccola società, non troppo conosciuta e con un limitato piano finanziario.)
Tralaltro nessuno aveva mai realizzato un lungometraggio completamente disegnato in quella che sarebbe poi diventata la tecnica tradizionale, e così, si sparse la voce della recente trovata ritenuta da tutti come “pericolosa e bizzarra”
Addirittura, i giornali incominciarono a parlare di “Disney’s Folly” (“Follia Disney”), e di come probabilmente un lungometraggio animato di un’ora e mezza sarebbe stato un insuccesso e avrebbe potuto causare problemi di vista al pubblico.
(foto: Medium)
Il budget fu inaspettatamente più elevato del previsto, tanto che Walt dovette ipotecare la propria casa e chiedere un grande prestito per poter completare l’opera.
Nel 1837 riuscì finalmente a terminare, e, alla prima del film, si presentò tutta Hollywood, inclusi vip più celebri, tutti estremamente incuriositi del risultato finale.
Inutile dirlo… fu un successo assoluto, con un guadagno di 8 milioni di dollari! (Record allora battuto solo da “Via Col Vento”)
I gironali allora, si ricredettero
(foto: The Saturday Evening Post)
E dunque, quando parliamo di Biancaneve, ci riferiamo anche all’inizio del successo della Disney!
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