Cronaca
“Mio figlio è stato ucciso dai bulli” le parole della madre di Leonardo dopo il suo suicidio

La piccola comunità di Montignano, in provincia di Ancona, è sconvolta da una tragedia che ha scosso i cuori di tutti: Leonardo Calcina, un ragazzo di appena 15 anni, si è tolto la vita, lasciando dietro di sé dolore e domande senza risposta.
La vicenda ha avuto inizio, quando una discussione tra Leonardo e suo padre, agente della polizia locale, si è conclusa tragicamente. Secondo quanto ricostruito, dopo la lite, il giovane è sceso a casa, ha aperto la cassaforte che custodiva l’arma d’ordinanza del padre, l’ha presa ed è scappato via.
La sua scomparsa a quel punto ha gettato la famiglia e l’intera comunità nello sconforto, innescando subito le ricerche.
Il corpo senza vita di Leonardo è stato ritrovato in un casale di campagna, non lontano da casa.
Un’immagine straziante che ha gettato i suoi cari in un abisso di disperazione.
Gli inquirenti hanno avviato immediatamente le indagini per chiarire le dinamiche e, soprattutto, i motivi dietro a questo gesto estremo.
Uno degli elementi chiave dell’indagine è lo smartphone di Leonardo, sequestrato insieme alla pistola del padre e alla Playstation del ragazzo. Si spera che proprio da quei dispositivi emergano risposte utili a comprendere meglio il contesto in cui si trovava il giovane e cosa possa averlo spinto a un atto così estremo.
A guidare le indagini su una pista precisa è stata la madre di Leonardo, che ha dichiarato: “Mio figlio è stato ucciso dai bulli”. Parole cariche di dolore, ma anche di accusa, che gettano una luce inquietante sulla possibilità che Leonardo fosse vittima di atti di bullismo. Le sue parole hanno spinto gli investigatori a esaminare con attenzione i rapporti che il ragazzo aveva con i coetanei e le eventuali pressioni psicologiche a cui potrebbe essere stato sottoposto.
Il bullismo, piaga sociale che affligge tanti giovani, potrebbe essere stato un fattore determinante, ma al momento l’inchiesta è ancora in corso.
Cronaca
Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione

Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.
Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.
La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.
Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.
La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.
Attualità
Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.
Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.
Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.
L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.
L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.
Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.
Cronaca
Morti due giovani in via duca degli Abruzzi a Palermo dopo un incidente frontale in moto: ecco chi sono

Palermo – Via Duca degli Abbruzzi
Aliberti Gabriel e Lopriore Alessandro (21 e 17 anni) sono rimasti coinvolti in un brusco schianto frontale in moto, in seguito il quale i due hanno perso la vita ed un sedicenne è rimasto ferito.
Il tutto è accaduto davanti la Palazzina Cinese, in Via Duca degli Abruzzi.
Le strade attualmente sono state chiuse al traffico per poter effettuare eventuali rilievi.
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