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Entrano in vigore le “Safe Access Zones” per rendere più tranquillo l’aborto

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Foto: CDI

Da oggi, in Inghilterra e Galles, le donne che scelgono di accedere ai servizi di interruzione volontaria di gravidanza potranno farlo in un clima più sereno, lontano da pressioni esterne e proteste.

Il governo laburista di Sir Keir Starmer ha introdotto le “Safe Access Zones“, aree di accesso sicuro che mirano a garantire la privacy e la sicurezza delle donne attorno a consultori e cliniche per l’aborto.

L’idea di fondo è semplice: all’interno di queste zone, nessuna forma di protesta contro l’aborto sarà consentita. Sono vietati i volantini, le proteste attive o silenziose, le preghiere, le veglie religiose e ogni tentativo di interazione con le donne dirette ai consultori. L’obiettivo della legge è chiaro: difendere il diritto di accesso ai servizi di salute riproduttiva senza che le pazienti siano esposte a pressioni o giudizi.

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La normativa prevede che chiunque violi il divieto possa essere denunciato penalmente dalle autorità, con pene che variano a seconda della gravità della violazione. Gli attivisti che non rispetteranno le Safe Access Zones rischiano così conseguenze legali rilevanti.

Le “Safe Access Zones” hanno una chiara finalità di contrasto nei confronti delle campagne anti-aborto condotte da attivisti e gruppi religiosi radicali, in particolare quelli cristiani “pro-life” che in passato hanno tenuto dimostrazioni, anche simboliche, nelle vicinanze delle strutture per l’aborto. Da tempo, infatti, questi gruppi esercitano pressioni fuori dai consultori, cercando di scoraggiare le donne a entrare e offrendo spesso materiale informativo contro l’aborto.

La legge è già vista come una vittoria significativa per i movimenti che sostengono il diritto all’aborto e l’autodeterminazione delle donne, nonché come un ulteriore passo per normalizzare l’accesso ai servizi di interruzione di gravidanza, ancora spesso stigmatizzati.

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Il vaticano annuncia Luce, la mascotte pop del Giubileo

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La nuova mascotte del vaticano Luce, realizzata dal designer romano Simone Legno, raffigura una pellegrina in chiave moderna ispirata all’estetica giapponese con l’obiettivo di avvicinare di più i giovani.

Luce, che indossa un‘impermeabile giallo, stivali sporchi e croce al collo, sarà la mascotte del Giubileo e del padiglione del Vaticano per l’Expo di Osaka 2025.

Disegnata dall’artista romagnolo Simone Legno, noto per essere il founder del brand Tokidoki e lanciato Italia Chan, la mascotte italiana all’Expo Osaka 2025, è stata presentata lo scorso lunedì dal monsignor Rino Fisichella, prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, l’addetto a tutte le attività di promozione dell’Anno Santo.

LA SCELTA DELLO STILE DI DESIGN INNOVATIVO PER LA CHIESA

La mascotte ricorda molto lo stile manga, tanto che per Fisichella la scelta di questo design risponde al “desiderio di vivere anche all’interno della cultura pop, tanto amata dai nostri giovani“.

 

I SIMBOLI DEL PELLEGRINAGGIO

Luce rappresenta una pellegrina con incorporati alcuni elementi fortemente legati a concetti o valori legati al Giubileo, al pellegrinaggio e alla religione cattolica:

  • L’impermeabile giallo: protegge il pellegrino dalle intemperie lungo il cammino della vita
  • Gli stivali: sporchi di terra per la strada percorsa.
  • Gli occhi: all’interno raffigurano delle conchiglie, simbolo di perseveranza della fede ( in riferimento al cammino di Santiago de Compostela) mentre l’illuminazione degli occhi sono il simbolo della speranza del cuore.
  • Bordone: stretto tra le mani, simboleggia lo strumento del cammino eterno
  • Rosario: attorno al collo, rappresenta il simbolo cristiano.

Il tutto è stato arricchito con i colori del logo del Giubileo 2025.

Il  mons. Fisichella ha infine concluso la presentazione di Luce dicendo: “Speriamo che questa mascotte possa piacere a tutti e possa essere quel segno di unità tra il cammino del pellegrinaggio e l’Esposizione di Osaka“.

I COMPAGNI DI LUCE

Le sorprese non si limitano solo a Luce, perché insieme a lei sono stati presentati altri personaggi: il cane Santino, la colomba Aura e l’angelo Iubi. Tutti raffiguranti simboli cristiani.

In più ci sono anche altri 3 pellegrini, gli amici di Luce: Fe, Xin e Sky. Il tutto sembra voler costruire un unico grande universo narrativo dal mondo della Chiesa cattolica.

DICHIARAZIONE DI LEGNO SUL PROGETTO

In un’intervista Simone Legno, nonché il creatore della mascotte, racconta com’è nata l’idea di Luce e la sua collaborazione con il Vaticano.

Romano, 45 anni, l’artista Legno ha dietro di sé una lunga esperienza professionale, collaborando nel corso degli anni con brand di un certo calibro come Hello KittyKarl Lagerfeld ed oggi anche con il Vaticano tramite il Dicastero per l’Evangelizzazione, con il quale si è confrontato e ha realizzato la proposta.

Legno ha spiegato come l’idea del Vaticano sia stata quella di cercare un’immagine fresca e giovane, che potesse mediare anche il gusto dei ragazzi. Per questi motivi Luce è una pellegrina con il rosario al collo ma realizzata in chiave moderna e giovane.

In più l’artista durante un’intervista a La Repubblica, ha spiegato di provenire da una famiglia cattolica, ma di non essere praticante, aggiungendo: “Dal Vaticano non si sono opposti alle mie idee, mi hanno consigliato i colori da usare per il rosario. Mi piacerebbe regalare una statuetta di Luce a Papa Francesco, sarebbe emozionante poterlo fare.”

 

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Studentessa iraniana arrestata per aver protestato contro il velo –Video

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Foto: ANSA Brasil

Sta scuotendo il mondo intero la notizia della scomparsa di una giovane studentessa iraniana, arrestata sabato a Teheran dopo un gesto di protesta contro l’obbligo del velo.

Il suo atto di coraggio, ripreso in un breve video ormai virale, ha scatenato angoscia e preoccupazione tra chi teme per la sua sicurezza, ricordando la tragica vicenda di Mahsa Amini che due anni fa perse la vita in custodia della polizia morale.

La giovane, iscritta al dipartimento di Scienza e Ricerca dell’Università Azad di Teheran, ha scelto di manifestare il suo dissenso spogliandosi degli abiti nel cortile dell’università, rimanendo in biancheria intima. Un gesto tanto semplice quanto potente, che ha fatto subito il giro dei social, diventando il simbolo di una ribellione giovanile che non accetta più le limitazioni imposte dal regime in tema di diritti delle donne.

Secondo i testimoni, la ragazza avrebbe fatto tutto in un silenzio che esprimeva la forza della sua volontà, senza grida, senza parole, come se il suo corpo da solo potesse parlare per tutte le donne iraniane che ogni giorno vivono sotto il peso di restrizioni e imposizioni.

L’Iran sta vivendo da anni un clima di crescente tensione sociale, con manifestazioni che vedono in prima linea le donne, spesso giovani studentesse, che reclamano il diritto di esprimere liberamente la propria identità e autonomia. Nonostante le dure repressioni, queste donne continuano a sfidare le norme con piccoli atti di ribellione, come rifiutare il velo o organizzare proteste in spazi pubblici.

Ogni volta che una di loro viene arrestata o scompare la paura della comunità cresce, ma cresce anche la determinazione di lottare per i propri diritti.

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Donald Trump e il discorso sulla vittoria da Palm Beach

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Foto: La Repubblica

Trump ha tenuto il suo primo discorso pubblico dalla sua residenza a Palm Beach, dopo aver conquistato una vittoria elettorale che ha sorpreso e diviso l’America. Rivolgendosi ai suoi sostenitori e all’intera nazione, ha subito affrontato i temi chiave che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale, con particolare attenzione alla sicurezza dei confini e al rilancio del Paese.

Questo è il più grande movimento della storia”, ha dichiarato Trump con convinzione, secondo il nuovo presidente, questo movimento ha segnato un cambiamento epocale, portando alla sua vittoria e a un “mandato senza precedenti” da parte del popolo americano, che lo ha scelto come simbolo di rinnovamento e di cambiamento.

Tra le priorità, Trump ha ribadito la sua intenzione di “sistemare” i confini, una questione che ha rappresentato uno dei pilastri della sua campagna. La sicurezza e il controllo dell’immigrazione, infatti, sono stati temi centrali della sua retorica, temi che hanno attratto una larga parte della popolazione in cerca di maggiore protezione e regolamentazione.

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Nel suo discorso, ha anche celebrato il successo del Partito Repubblicano, che ha ripreso il controllo del Senato, consolidando così una maggioranza politica che, a detta di Trump, consentirà di realizzare le promesse fatte agli americani. “Abbiamo vinto dappertutto”, ha aggiunto, sottolineando l’ampiezza e la solidità del sostegno ricevuto in tutti gli Stati.

La nazione resta in attesa di vedere come Trump tradurrà in realtà le promesse fatte, con l’intero mondo che osserva attentamente ogni mossa del nuovo leader americano.

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