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Tanto diverse quanto simili: la donna più alta del mondo e quella più bassa si incontrano

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Foto: Euronews.com

Uno degli eventi più clamorosi e eccezionali è accaduto il 21 novembre di quest’anno, a Londra per celebrare il 70esimo anniversario del Guinness World Record.

La commemorazione è avvenuta all’interno del raffinato Savoy Hotel, che ha accolto due donne dal vissuto straordinario, premiate poi come icone del GWR.

Ma scopriamo chi sono le due ospiti in questione:

La ricercatrice turca Rumeysa Gelgi, affetta dalla sindrome di Weaver (una rara condizione che provoca un anomala crescita delle ossa), attualmente in altezza è arrivata a 2,15 alla sola età di 27 anni.
A causa di tale patologia, sin dalla più tenera età è costretta ad utilizzare il sostegno della sedia a rotelle anche per brevi spostamenti.

L’incontro è avvenuto tra lei e l’attrice indiana Jyoti Amge, (che potreste ricordare per la breve partecipazione ad American Horror Story).
Lei è invece stata colpita da una rara forma di nanismo; nonché l’Androplasia, che ha fatto sì che si fermasse a 62,8 cm. Attualmente ha 30 anni, e la sua condizione non le minimamente impedito di vivere la vita che desiderava: la laurea in letteratura che ha ottenuto ne è la prova più lampante.

Rumeysa e Jyoti, hanno parlato di interessi comuni, come il trucco e la cura di sè, e la passione per le unghie davanti ad un tè caldo, esprimendo pubblicamente anche il desiderio di essere una fonte di ispirazione per chiunque si ritrovi a vivere una qualsiasi condizione di disparità rispetto a tutti gli altri.

Sono abituata a guardare in alto e a vedere persone più alte di me” ha detto Jyoti a riguardo “ma oggi sono stata felicissima di alzare lo sguardo e vedere la donna più alta del mondo

L’incontro dimostra come la differenza di prospettiva sia in realtà solo fisica, e come si possa trovare uguaglianza anche nella diversità.

Classe 2004. Studentessa in Lettere all’Università degli studi di Palermo. Aspirante editor e giornalista. Appassionata di musica, vintage e letteratura.

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Trascrizioni vocali a breve: Whatsapp e l’imminente novità

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Foto: HDblog

Sembra proprio che a breve ci sarà la possibilità di usufruire di un’ulteriore funzione annunciata  da Whatsapp: si tratta della trascrizione dei vocali direttamente dal proprio smartphone.

A ufficializzare la notizia è stata la piattaforma Meta attraverso un post sul blog.

Al momento, la lingua italiana è disponibile solo per chi utilizza l’IOS, mentre per l’android (che per il momento conta solo l’inglese, il portoghese, lo spagnolo e il russo) ci vorrà più tempo.

L’azienda ci tiene tuttavia a specificare come le trascrizioni vocali possano non risultare accurate, e come potrebbe essere necessario qualche istante prima che la trascrizione del messaggio vocale sia disponibile.

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Abbattere le mura del silenzio: Il grido di Nayt per la giornata contro la violenza sulle donne

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Ogni anno, il 25 novembre, il mondo si unisce per celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Un momento di riflessione, solidarietà e impegno comune contro una delle piaghe che affligge anno dopo anno la nostra società. Per questa occasione, Nayt ha mandato un potente messaggio con la sua canzone “Di abbattere le mura (18 Donne)”, un’opera che tenta di trasformare il dolore e la sofferenza in un inno di speranza e resilienza.

UN MESSAGGIO DI SPERANZA

Nayt, con le sue parole e la sua sensibilità artistica, dà voce a una causa urgente e vitale, che ancora oggi passa in secondo piano. “Di abbattere le mura (18 donne)” non è solo un brano musicale, ma una testimonianza struggente di storie di vita segnate dalla violenza. Con la sua melodia travolgente, il rapper ci trascina con forza nel vissuto di queste donne, raccontando le loro lotte e la loro forza. Tutto il brano diventa un vero e proprio grido di battaglia contro l’indifferenza e il silenzio che troppe volte annebbiano queste vicende.

ABBATTERE LE MURA

Nayt sottolinea come la società tenda a ignorare o minimizzare i femminicidi che accadono ogni giorno, invitando tutte le donne a continuare a lottare per la loro dignità e i loro diritti. Invita tutti a essere parte integrante del cambiamento, a sostenere le vittime ed educare le nuove generazioni al rispetto e all’uguaglianza, perché solo insieme possiamo realmente abbattere le mura invisibili che ci impediscono di creare una società più giusta.

L’IMPORTANZA DEGLI ARTISTI

Proprio in una società assuefatta dalla violenza e dal silenzio, questa rappresenta una sfida enorme, e artisti e persone influenti, come in questo caso Nayt, giocano un ruolo cruciale nel mantenere viva questa fiamma di speranza.

“Di abbattere le mura” rappresenta un faro di speranza e un richiamo all’azione,  nella speranza di un futuro migliore, in cui il rispetto e la consapevolezza stiano alla base di ogni rapporto umano.

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25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: educhiamo gli adulti di domani

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Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, un’iniziativa super importante per sensibilizzare tutti su un tema che purtroppo è ancora attualissimo. Ogni anno, questa giornata ci ricorda quanto sia cruciale affrontare il problema della violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza.

È fondamentale iniziare a parlare di violenza – non solo quella verso le donne – anche nelle scuole e fin da piccoli. I bambini sono come spugne che assorbono tutto ciò che li circonda; quindi educarli al consenso, al rispetto reciproco e alla libertà è cruciale! Dobbiamo insegnare loro cosa significa dire “no” e far capire l’importanza del rispetto degli altri. Questo non solo aiuterà a prevenire atti di violenza in futuro, come i femminicidi, ma contribuirà a formare adulti consapevoli delle proprie responsabilità e dei propri limiti.

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Oggi giorno, tutti – donne, uomini e bambini – vivono sotto un patriarcato tossico che limita l’espressione libera ed equa dei diritti. Le vittime del patriarcato non sono solo le donne; tutta la società ne risente. Ancora oggi sentiamo frasi come “giochi da femmina” o “colori da maschio”, oltre all’idea errata dei lavori divisi per genere. Questi stereotipi dannosi vengono inculcati nella testa dei più giovani attraverso discorsi quotidiani e messaggi pubblicitari che perpetuano ideali obsoleti e preoccupanti!

Dobbiamo dare alle ragazze gli strumenti per far sentire forte la loro voce in una società dominata dal machismo senza, però, cedere ai pregiudizi! E allo stesso modo dobbiamo educare i ragazzi a non sopraffare le ragazze, ma allo stesso tempo non essere vittime anche loro di questa cultura patriarcale e maschilista: il vero potere sta nel supportarsi reciprocamente piuttosto che competere su chi comanda di più.

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Inoltre, è essenziale chiarire a entrambi i sessi che non esistono lotte esclusivamente femminili o maschili; ogni forma di discriminazione va combattuta insieme! La battaglia per i diritti riguarda tutti noi, senza distinzione! In questo modo possiamo costruire relazioni sane basate sulla fiducia reciproca invece di alimentare rivalità inutili.

La vera sfida è voler cambiare questi schemi radicati nella nostra cultura: incoraggiare nuove generazioni ad abbracciare valori come empatia, uguaglianza e inclusività può davvero fare la differenza nel lungo periodo. Ricordiamoci sempre che ogni passo verso l’uguaglianza conta: parliamo con amici e familiari della questione, partecipiamo ad eventi informativi oppure semplicemente condividiamo contenuti utili sui social media!

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Uniti possiamo sperare in un domani dove nessuno debba temere per la propria sicurezza o libertà d’espressione; celebriamo questa giornata ricordando tutte le persone  (e soprattutto in questo caso le donne) colpite dalla violenza ma guardando avanti verso una società migliore mentre smantelliamo barriere culturali obsolete.

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