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Attualità

Giulia Cecchettin aveva scritto nel suo diario 15 motivi per cui lasciare Filippo Turetta

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Foto: La Stampa

È il 31 luglio del 2023 la data in cui, la ventidueenne Giulia Cecchettin lascia ufficialmente Filippo Turetta.

Mentre è l’11 novembre del 2023 l’esatto giorno a cui viene attribuito l’omicidio della giovane Giulia da parte dell’ormai ex partner, con ben 75 coltellate.

I familiari di Giulia, dopo il tragico evento, hanno cercato in tutti i modi di sensibilizzare e portare maggiore consapevolezza sul tema della violenza di genere, partendo proprio dall’esperienza della figlia scomparsa.

A loro va infatti attribuita la recente diffusione di alcune pagine del diario di Giulia; di 15 motivazioni messe nero su carta che hanno portato la giovane vittima a distaccarsi dalla tossicità di una relazione ormai giunta al limite:

L’ho lasciato, spero di rimanere fedele alla mia scelta. Non perché io odi Filippo, tutto il contrario, ma perché ho capito che non siamo fatti l’uno per l’altra e io lo uccido a fare un tira e molla insensato che non voglio neanche io.
Scrive Giulia nel suo diario; continuando poi con: “
Adesso faccio una lista di cose che non andavano perché devo autoconvincermi di aver fatto la cosa giusta, anche se mi manca e sto morendo dentro al pensiero di farlo soffrire”.

Ciò che ne segue, è proprio l’elenco dei 15 motivi:

1: Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena (Elena è la sorella di Giulia)

2: Ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare

3: Si lamentava quando mettevo meno cuori del solito (probabile riferimento ai messaggi)

4: Necessita gli si scriva messaggi molte volte al giorno

5: Ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, alla tortura, robe così 

6: Non accettava le mie uscite con la Bea e con la Kiki (sono i nomi di due amiche di Giulia)

7: Credo non accetterebbe mai una vacanza mia in solitario con maschi nel gruppo

8: Tendenzialmente i ‘tuoi spazi’ non esistono

9: Lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche o allo psicologo

10: Durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l’ho lasciato ha fatto molte minacce solo per farmi cambiare idea

11: C’è stato un periodo in cui dopo esserci detti ‘Buonanotte’ mi mandava sticker finché non vedeva che non ricevevo più messaggi per controllare che fossi davvero andata a dormire

12: Tutto quello che gli dici per lui è una promessa e prova a vincolarti così

13: Prendeva come un affronto il fatto che volessi tornare a casa pendendo l’autobus alla fermata più vicina e non in stazione

14: Una volta si è arrabbiato perché scesa dall’autobus volevo fare 5 minuti a piedi da sola, mentre lui era da un’altra parte senza aspettarlo

15: Quando vuole dei rapporti tu non puoi non avere voglia, se no diventa insistente e si potrebbe scocciare male.

Le pagine riportate rappresentano una grande testimonianza, in quanto anche se indirettamente, Giulia attraverso questa lista potrebbe aiutare molte donne a capire quali siano i segnali di una libertà negata a cui fare più attenzione.

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Attualità

Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

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Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.

Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.

Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.

 

L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.

L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.

Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.

 

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Attualità

La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

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Foto: Volere la Luna

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…

La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)

Leggi anche: Israele aggredisce la Freedom Flotilla, gli attivisti sono stati sequestrati in acque internazionali: c’è anche Greta Thunberg

L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.

Non a caso il nomeSumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.

La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.

Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.

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Attualità

Dal gruppo “Mia Moglie” al forum “Phica”: la lunga scia della violenza digitale sulle donne

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Foto: Wired Italia

Il gruppo FacebookMia moglie” è recentemente stato chiuso da Meta in seguito alle denunce di oltre mille donne, che si sono occupate di segnalare il gruppo alla polizia postale.

Più di 32 mila uomini hanno commentato e postato video e immagini delle loro compagne, senza il consenso di quest’ultime; e tra queste, sono presenti anche fotografie scattate di momenti di intimità.

Ecco la dichiarazione della portavoce di Meta a riguardo: “Abbiamo rimosso il Gruppo Facebook per violazione delle nostre policy contro lo struttamento sessuale di adulti. Non consentiamo contenuti che minacciano o promuovono violenza sesssuale, abusi sessuali o sfruttamento sessuale sulle nostre piattaforme. Se veniamo a conoscenza di contenuti che incitano o sostengono lo stupro, possiamo disabilitare i gruppi e gli account che li pubblicano e condividere queste informazioni con le forze dell’ordine”.

Eppure non si tratta di un caso singolo…

A scuotere l’opinione pubblica vi è anche il caso di Phica; (anch’esso chiuso recentemente) si tratta di un forum  aperto dal 2005 dove migliaia di utenti condividevano immagini di donne rubate dai social o addirittura, dalla vita quotidiana.

La domanda a questo punto sorge spontanea: quanti altri gruppi di questo genere sono ancora presenti nel web?

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