Attualità
Caos in Corea del Sud: revocata la legge marziale dal presidente Yoon Suk-yeol
Oggi a Seoul, in Corea del Sud, in migliaia sono scesi in strada nella capitale con slogan e agitando cartelli incitando rumorosamente di chiedere le dimissioni dell’attuale presidente Yoon Suk-yeol.
Il presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol, ha violato la costituzione e dichiarato ufficialmente la legge marziale con l’obiettivo di evitare un’inchiesta nei suoi confronti.
Nella mozione di impeachment, presentata dai partiti dell’opposizione, si legge: “Yoon ha violato gravemente e ampiamente la Costituzione e la legge“; aggiungendo inoltre che l’imposizione della legge marziale è stata: “motivata non da preoccupazioni per la sicurezza nazionale ma dall’intento di eludere le indagini sulle accuse di rilievo penale che coinvolgono il presidente Yoon e la sua famiglia.”
Data la situazione il partito del governo in Corea del Sud ha deciso di opporsi alla mozione di impeachment del presidente Yoon, dichiarando: “Molti legislatori che hanno partecipato a una riunione del partito hanno affermato di aver adottato la posizione di opposizione all’impeachment.”
LA RIBELLIONE IN STRADA
Sono accorsi migliaia di dimostranti oggi nella capitale sud coreana gridando diversi slogan e agitando cartelli per chiedere le imminenti dimissioni del presidente subito dopo che ha imposto brevemente la legge marziale, facendo sprofondare la Corea del Sud nel caos politico più totale.
foto:ANSA
LE MISURE CONTRO YOON
Date le circostanze, la segreteria dell’Assemblea nazionale e il parlamento sudcoreano, hanno imposto un divieto totale di ingresso all’edificio, a giustificare la decisione lo dichiara il segretario generale Kim Min-ki, in una conferenza stampa, dicendo: “Il personale del ministero della Difesa, delle forze militari e della Guardia dell’Assemblea nazionale, compresi gli ufficiali di polizia, che sono entrati illegalmente nei locali“.
La decisione è stata concretizzata in risposta ai circa 280 militari, ai sensi della legge marziale, che hanno fatto irruzione al Parlamento subito dopo che il presidente Yoon Suk-yeol ha dichiarato lo stato d’emergenza. Tuttavia le truppe hanno avuto difficoltà per raggiungere l’aula a causa delle barricate create dagli assistenti parlamentari. Il segretario generale Kim ha infine dichiarato: “Questa è una misura urgente per proteggere la sicurezza dei deputati e garantire il funzionamento dell’Assemblea nazionale.”
Attualità
Governo Meloni: via libera al bavaglio Costa, vietato pubblicare ai giornalisti ordinanze d’indagine
Oggi è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il nuovo testo del decreto legislativo che vieta non solo la pubblicazione delle ordinanze cautelari, ma anche altri atti di indagine non coperti dal segreto.
Sarà possibile pubblicare solo il capo di imputazione, e non aumenteranno le multe per chi invece farà il contrario, come aveva diversamente richiesto il Parlamento, portando giornalisti e magistrati alla rivolta.
COSA COMPORTA LA NUOVA LEGGE?
Adesso è vietato pubblicare sui giornali i passaggi testuali non solo delle ordinanze in custodia tutelare, ma anche di quelle che mantengono misure più “leggere” come l’interdizione o il divieto di dimora.
Più nello specifico, non potrà più apparire il contenuto testuale degli atti tramite cui i giudici motivano l’approvazione di misure come gli arresti domiciliari o la custodia cautelare in carcere. Ma non solo, perché il governo ha esteso la diffusione della legge, su richiesta dei delle commissioni parlamentari saranno infatti incluse anche le ordinanze per misure cautelari meno pesanti, come l’obbligo o il divieto di dimora o l’obbligo di firma. Saranno escluse invece le ordinanze per i sequestri.
Il decreto legislativo avviato oggi mette in atto una legge che è stata approvata quasi un anno fa, cioè la “legge bavaglio” denominata in questo modo perché, in merito alla situazione, impedirebbe ai giornali di pubblicare diverse informazioni sugli sviluppi delle indagini in corso.
Oggi infatti le commissioni Giustizia della Camera e del Senato hanno dato il via libera definitivo. Inoltre, l’esecutivo ha accolto alcune richieste delle commissioni ma non tutte, soprattutto, non ha alzato le multe per chi violerà la legge appena nata. Anche se in Parlamento già ci sono alcune proposte di legge sullo stesso tema con l’obiettivo di aumentare le sanzioni.
Attualità
Nel 2025 a Londra verrà inaugurato un museo interamente dedicato a David Bowie
Nel 2025, a Londra (città Natale di David Bowie) verrà inaugurato il “David Bowie Centre”, un museo dedicato interamente al cosiddetto “Duca Bianco”.
Si tratterà di un museo interattivo, con oltre 90.000 oggetti iconici di cui David ha fatto uso (perlopiù strumenti musicali e abiti di gran rilevanza nella carriera dell’artista).
La gestione sarà invece riservata al Victoria and Albert Museum; il direttore londinese Tristam Hunt ha dichiarato a riguardo: “David Bowie era uno dei più grandi musicisti e interpreti di tutti i tempi. Il Victoria and Albert Museum è entusiasta di diventare custode del suo incredibile archivio e di poterlo aprire al pubblico!”
Attualità
Cambio di regime in Siria: ecco cosa sta succedendo
In una svolta epocale, i ribelli hanno conquistato Damasco e il presidente Bashar al-Assad è scappato. Secondo alcune fonti, ora potrebbe trovarsi in una base russa prima di dirigersi a Mosca.
Nella notte tra sabato e domenica, mentre le forze ribelli entravano nella capitale siriana, Assad ha preso un volo all’ultimo minuto dall’aeroporto internazionale verso una destinazione sconosciuta. Mohammed Ghazi Jalali, il primo ministro uscito illeso dalla fuga del leader, ha affermato che vuole collaborare con l’opposizione e ha proposto elezioni libere.
Tuttavia, malgrado la promessa di dialogo da parte di Jalali, si sentono notizie contrastanti: lo stesso primo ministro è stato arrestato dai ribelli poco dopo aver dichiarato la sua intenzione di rimanere nel Paese.
La partenza di Assad rappresenta non solo la caduta di uno dei regimi più oppressivi della regione, ma anche un duro colpo per Russia e Iran che potrebbero perdere un alleato strategico.
LE STRADE SONO PIENE DI FESTEGGIAMENTI!
Non appena si è sparsa la voce sulla fine del regime, migliaia stanno celebrando nelle piazze sventolando bandiere e urlando “Libertà”. Alcuni residenti segnalano scoppi e spari nei sobborghi mentre altri mostrano scene emozionanti dove manifestanti saltano su carri armati abbandonati. Inoltre, gli insorti hanno fatto irruzione nella famigerata prigione militare Saydnaya liberando i detenuti!
Insomma: stiamo assistendo a eventi storici che potrebbero cambiare radicalmente il futuro del Medio Oriente!
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