Connect with us

Attualità

Conclusi i negoziati in Arabia Saudita: 5 possibili punti d’accordo

Published

on

Sono stati conclusi i colloqui durati 12 ore in cui si è seguito l’incontro della delegazione statunitense con quella ucraina, rimasta in Arabia Saudita per incontrare i rappresentanti russi.

La riunione tra i rappresentanti russi e ucraini tenutasi a Riad, in Arabia Saudita, si è conclusa dopo 12 ore di negoziati. A riferire la notizia è l’agenzia della stampa russa Tass, il quale cita una fonte della delegazione invitata dal Cremlino. Verrà successivamente diffuso, secondo l’organo di stampa, il testo di una dichiarazione congiunta. Ma sembra che i passi avanti non siano stati molti in merito al principale obbiettivo: il raggiungimento di una tregua parziale.

TEMI TRATTATI

Mentre da Mosca si parla numerosi aspetti sui quali occorre ancora lavorare, da Washington trapela che in Arabia Saudita si siano affrontate anche questioni delicate come i confini territoriali e il controllo delle centrali nucleari, a partire da quella situata in Zaporizhzhia.

Trump aveva dichiarato lunedì in una riunione di governo quanto citato:” I negoziati fra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina in corso a Riad stanno affrontando non solo le questioni legate alla sicurezza della navigazione, ma anche territoriali e di infrastrutture” aggiungendo in riferimento ai negoziati tra funzionari ucraini e statunitensi a Riad: “Stiamo parlando di linee di demarcazione, di energia, di proprietà delle centrali elettriche e nucleari. Alcuni dicono che gli Stati Uniti dovrebbero recuperare la centrale di Zaporizhzhia.”

Inoltre gli Stati Uniti hanno concordato con Russia e Ucraina delle misure sulla navigazione sicura del Mar Nero. L’annuncio a tal riguardo è arrivato alla Casa Bianca al termine dei colloqui a Riad, con le delegazioni di Mosca e Kiev, l’accordo prevede :”garanzie per una navigazione sicura, l’eliminazione dell’uso della forza e uno stop all’utilizzo di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero“.

D’altra parte il governo ucraino, confermando l’intesa raggiunta in Arabia Saudita, ha allo stesso tempo avvertito su X tramite il profilo social del ministro della Difesa Rustem Umerov, che ha guidato la delegazione ucraina a Riad, quanto citato: “tutti i movimenti delle navi militari russe al di fuori della parte orientale del Mar Nero costituiranno una violazione dello spirito di questo accordo, saranno considerati una violazione dell’impegno a garantire una navigazione sicura nel Mar Nero e una minaccia alla sicurezza nazionale dell’Ucraina. In questo caso l’Ucraina avrà pieno diritto di esercitare il diritto all’autodifesa.”

LA RISPOSTA DI ZELENSKY

In un discorso video tenutosi domenica sera, il presidente ucraino ha confermato che i colloqui avvenuti quel giorno tra i funzionari statunitensi e ucraini sono stati molto produttivi. Zelensky ha inoltre sollecitato tutte le parti a continuare ad esercitare pressioni alla Russia per riuscire a costringerla a raggiungere un autentico cessate il fuoco.

I colloqui sono avvenuti quasi due settimane dopo un incontro precedente tra le due parti nella città saudita di Gedda, in cui Kiev ha accettato la proposta di Washington per un cessate il fuoco di 30 giorni, in cambio della revoca da parte degli Stati Uniti della pausa sugli aiuti militari e di condivisione di informazioni con l’Ucraina.

PUTIN NON SMETTE DI ATTACCARE

Nonostante il leader russo e ucraino abbiano concordato in principio un cessate il fuoco limitato, gli attacchi del Cremlino all’Ucraina non sono affatto cessati, ma al contrario, sono aumentati di intensità. Un attacco russo sulla città di Sumy ha ferito lo scorso lunedì circa 70 ucraini, tra cui diversi bambini come hanno riferito le autorità locali.

A riguardo il portavoce Peskov ha affermato: “Le nostre forze armate stanno eseguendo tutti gli ordini del comandante in capo.”, rispondendo in un briefing con la stampa alla domanda se la Russia ha intenzione di continuare ad astenersi dagli attacchi agli impianti energetici ucraini. Peskov ha poi aggiunto: “Stiamo monitorando la situazione molto da vicino. In realtà, anche le nostre controparti americane hanno l’opportunità di monitorarla e trarre le conclusioni appropriate.”

Classe 2003. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista e graphic designer e appassionata della cultura giapponese, delle riviste della nuova generazione e ogni forma d'arte.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

Guerra in Medio Oriente: Israele sospende la consegna di aiuti a Gaza

Published

on

Medio Oriente

L’annuncio, in Medio Oriente, arriva dopo la minaccia del ministro Smotrich di dimettersi dal governo se non fossero state prese misure per impedire il saccheggio da parte di Hamas. La notizia è stata diffusa dopo che Netanyahu ha ordinato all’Idf di elaborare un piano per impedire ad Hamas stessa di rubare gli aiuti. La sospensione rimarrà in vigore fino alla presentazione del piano dell’esercito, secondo una fonte.

Nel mentre, la Cia: “Abbiamo raccolto prove che indicano che i siti nucleari dell’Iran sono stati devastatiIsraele ha annunciato la sospensione delle consegne di aiuti a Gaza dopo la minaccia del ministro di ultradestra Bezalel Smotrich di dimettersi dal governo se non fossero state prese misure per impedire che gli aiuti arrivino ad Hamas. Lo riferisce una fonte a Channel 12, citata da Times of Israel.

La notizia è stata diffusa poco dopo che l’ufficio del primo ministro aveva annunciato che Benyamin Netanyahu ha ordinato all’Idf di elaborare un piano in 48 ore per impedire ad Hamas di rubare gli aiuti. La sospensione della consegna di aiuti, in Medio Oriente, rimarrà in vigore fino alla presentazione del piano dell’esercito, aggiunge la fonte. La Guida suprema iraniana Khamenei è riapparsa in un messaggio video diffuso dalle tv e ha cantato vittoria dopo la fine della guerra dei 12 giorni: “Congratulazioni alla grande nazione iraniana per la vittoria sul regime israeliano”.

Ha criticato anche gli Usa: “Trump esagera l’impatto dei raid sui siti nucleari. la Repubblica Islamica ha dato un duro schiaffo all’America. Il raid su Fordow è stato come la bomba su Hiroshima: ha messo fine alla guerra“, ha commentato Trump, che poi difende Netanyahu: “Il processo contro di lui deve essere annullato, gli Usa lo salveranno“.

Fonti da Gaza hanno dichiarato che nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali di Gaza 103 cadaveri e 219 feriti: secondo la protezione civile di Gaza, questa mattina 56 persone sono state uccise dal fuoco israeliano in tutta la striscia, tra cui sei che attendevano aiuti in due località separate.

Intanto secondo l’Onu a Gaza le operazioni israeliane, inclusi bombardamenti e attacchi in tutta la Striscia, “continuano ad avere un impatto devastante sui civili, causando decine di morti e feriti, molti dei quali stavano semplicemente cercando aiuti umanitari”: almeno 20 persone sono state uccise questa mattina negli attacchi delle forze israeliane a Gaza, tre delle quali aspettavano la distribuzione di aiuti umanitari nei punti di distribuzione: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti negli ospedali della Striscia.

 

Medio Oriente

Foto: Wikipedia

LA RISPOSTA DELL’IRAN

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha affermato che la Repubblica islamica ha “diritto” all’energia nucleare per scopi pacifici: “L’Iran ha il pieno diritto, ai sensi dell’articolo 4 del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), di utilizzare l’energia nucleare per scopi pacifici, ed è determinato a mantenere tale diritto in qualsiasi circostanza“, ha affermato Baghaei in un’intervista ad Al Jazeera.

I raid degli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani hanno “distrutto la diplomazia“, ha dichiarato Baghaei, aggiungendo che gli Usadevono essere ritenuti responsabili dell’aggressione commessa contro l’Iran in collusione con Israele“.

LA CONFERMA DALL’EUROPA SUL MEDIO ORIENTE

Le centrifughe di Fordow, uno dei più importanti impianti di arricchimento nucleare dell’Iran, “non sono piu’ operative” a seguito degli attacchi statunitensi, lo dice Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.

Sulla base delle immagini satellitari, possiamo trarre conclusioni abbastanza precise sulle conseguenze del bombardamento“, ha dichiarato il numero uno dell’Aiea all’emittente radiofonica francese Radio France Internationale: “Data la potenza di queste bombe e le caratteristiche tecniche delle centrifughe, sappiamo che non sono più operative, semplicemente a causa delle vibrazioni, che causano danni fisici considerevoli e significativi“, ha affermato Grossi.

Conosco molto bene l’impianto, è una rete di tunnel con diversi tipi di attività‘”, ha aggiunto ques’utlimo: “Quello che abbiamo visto nelle immagini corrisponde più o meno alla sala di arricchimento, è quella che è stata colpita“.

GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI SULLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE

Il fragile cessate il fuoco tra Iran e Israele regge, al momento, da circa due giorni dopo l’annuncio di quest’ultima e dopo aver anticipato l’imminente ripresa dei colloqui con Teheran sul programma nucleare, Donald Trump spera di raggiungere quello che ha definito “un accordo di pace globale“.

Secondo l’inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, gli Stati Uniti stanno “discutendo con gli iraniani, diversi interlocutori ci stanno contattando e penso che siano pronti“, ha spiegato Witkoff.
Il cessate il fuoco sta procedendo “molto bene“, ha detto il Presidente, secondo il quale dopo 12 giorni di conflitto, Iran e Israele erano “stanchi, esausti“.

Secondo l’ultimo bilancio ufficiale iraniano, che elenca solo le vittime civili, la campagna militare israeliana ha causato almeno 627 morti e oltre 4.870 feriti. L’Iran ha reagito con attacchi missilistici e con droni, uccidendo 28 persone in Israele.

Teheran, che ha ribadito i suoi “legittimi diritti” a sviluppare un programma nucleare civile, si è dichiarata pronta a riprendere i colloqui con Washington per un accordo che regoli il suo programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni: “Parleremo la prossima settimana con l’Iran, potremmo firmare un accordo, non lo so”, ha annunciato Donald Trump dopo il vertice Nato all’Aia.

 

Medio Oriente

Foto: RSI

Continue Reading

Attualità

Guerra Israele – Iran: Usa interviene e impone una tregua fragile

Published

on

La notte tra sabato e domenica è stata soggetta dal bombardamento americano nei tre siti nucleari iraniani. L’attacco non ha causato il totale annientamento, ma ha ritardato solo di pochi mesi il programma atomico iraniano, diversamente da come aveva annunciato il presidente Donald Trump. 

RETROSCENA DELL’ATTACCO

E’ stato rivelato da un rapporto del Pentagono, destinato a rimanere segreto e contestato da Trump, riferisce che l’attacco con le bombe di profondità che solo gli USA possiedono, ha distrutto gli ingressi di due dei tre siti, ma non ha distrutto gli ambienti sotterranei, ma anzi ha lasciato intatte le componenti principali ed essenziali del programma iraniano d’arricchimento dell’uranio.

Dunque il rapporto, significa che l’Iran impiegherà più tempo per dotarsi dell’atomica, se realmente lo voleva e vuole fare, conservando la sua capacità di farlo. Il che, secondo molti media USA, rende traballante la tregua tra Israele e Iran annunciata dal presidente Trump e confermata, nonostante qualche esitazione e numerose violazioni da parte di entrambi i presidenti: Masoud Pezeshkian per l’Iran e Benjamin Netanyahu per Israele.

ISRAELE-IRAN: CONTROVERSA ACCETTAZIONE DEL CESSATE IL FUOCO

Proprio ieri il presidente Netanyahu ha generato l’ira del magnate presidente, non convinto dell’opportunità del cessate al fuoco con l’Iran. Secondo diverse fonti anonime citate dall’Ap, Trump durante una telefonata conciata, ha chiarito a Netanyahu che era ora di cessare la guerra e di tornare alla diplomazia e che gli Stati Uniti non avrebbero più compiuto azioni offensive contro l’Iran.

Dopo la conversazione con Trump, Netenyahu si è impegnato a sospendere gli attacchi e a rispettare la tregua stabilita, dichiarando di aver raggiunto i propri obiettivi, il che però non coincide con il vero, stando al rapporto dell’intelligence militare statunitense. Lo stesso si è inoltre impegnato a fare Pezeshkia, annunciando la fine della “guerra dei 12 giorni“.

Continue Reading

Attualità

Scenari di guerra , gli USA attaccano l’Iran: follia o necessità? -Video

Published

on

La situazione in Medio Oriente è sempre più tesa. 

Dopo l’attacco di Israele contro l’Iran, gli Stati Uniti hanno deciso di entrare ufficialmente nel conflitto con un attacco notturno contro tre siti di ricerca iraniani sospettati di essere coinvolti nello sviluppo di armi nucleari.

L’Iran aveva già ritirato dagli accordi internazionali sul nucleare e aveva ostacolato il lavoro degli ispettori dell‘Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, e adesso la situazione è precipitata.

Leggi anche Guerra in Medio Oriente, notizia shock degli USA: “Israele sta per attaccare L’Iran”

Il ministro degli esteri iraniano ha condannato l’attacco, affermando che l’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità e il proprio popolo. Inoltre, l’Iran ha dichiarato che questo attacco porterà delle conseguenze eterne.

La comunità internazionale è divisa: il segretario generale delle Nazioni Unite ha espresso allarme per l’attacco americano, mentre alcuni paesi, tra cui l’Italia, hanno difeso l’iniziativa statunitense come misura per prevenire lo sviluppo di armi atomiche da parte dell’Iran.

La situazione è estremamente volatile e potrebbe portare a una pesante escalation. Gli Stati Uniti hanno affermato di aver agito per difendere i propri interessi e quelli dei propri alleati, ma l’Iran non sembra intenzionato a cedere. La domanda adesso è: cosa succederà dopo? La risposta potrebbe cambiare il corso della storia.

Continue Reading

Facebook

Altri articoli in ‘Attualità’

Trending

Copyright © 2024 - by Exit Web Systems

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.