Attualità
Da adesso sarà più facile distinguere i Buchi Neri grazie all’IA

L’astronomia delle onde gravitazionali è recentemente stata rivoluzionata da una tecnica artificiale definita “Spectral Clusterning”.
Fino ad oggi, l’identificazione degli elementi è sempre stata effettuata in base alla massa di ognuno, campione per campione; ma la necessità di un approccio basato sulla distribuzione a posteriori nel suo complesso ha portato allo sviluppo di una nuova metodologia potenziata attraverso lo Spectral Clusterning, che rende possibile l’analisi dell’insieme completo dei dati senza dover ricorrere ai precedenti rigidi schemi.
Si tratta nello specifico di un progetto portato avanti dall’Università di Milano-Bicocca, con a capo l’astrofisico Davide Gerosa che ha spiegato nel dettaglio la motivazione dietro lo sviluppo dell’imminente novità: «Fino a oggi, il metodo più diffuso per l’identificazione degli oggetti prevedeva di etichettare il più massiccio come “1” e il meno massiccio come “2”. Tuttavia, questa scelta, apparentemente intuitiva, introduce ambiguità nelle misure, specialmente nei sistemi binari con masse simili. Ci siamo chiesti: è davvero la scelta migliore?»
Lo studio, pubblicato su Physical Review Letters (una tra le più prestigiose riviste di fisica) chiarisce come attraverso l’applicazione di questa nuova metodologia la precisione della misurazione del buco nero sia migliorata almeno del 50%, e come sia diventata più affidabile la stessa distinzione degli oggetti.
Dallo Physical Review Journals⤵️
https://journals.aps.org/prl/abstract/10.1103/PhysRevLett.134.121402
Secondo quanto riportato, gli interferometri Ligo/Virgo, utilizzati per la rilevazione delle onde gravitazionali nell’accertazione di Buco Nero/ Stella di Neutroni potrebbero aver errato del 10% nell’attribuzione dell’oggetto compatto osservato.
Come già ribadito da Garosa «I risultati sono sorprendenti: le misurazioni dello spin sono più precise e distinguere i buchi neri dalle stelle di neutroni diventa più affidabile»
Diciamolo… un vero e proprio passo avanti per la scienza!
Attualità
Cile: meraviglie scoperte nelle profondità dell’oceano, oltre 160 nuove specie

Durante un esplorazione dei canyon sottomarini al largo del Cile nelle profondità dei fondali oceanici, un gruppo di ricercatori ha scoperto una grande quantità di specie sconosciute.
Nelle profondità dell’Oceano Pacifico, grazie alle scoperte dei ricercatori, sono state scoperte 160 nuove specie nel corso di una campagna di ricerca. La spedizione vorrà successivamente fornire la documentazione scientifica per rafforzare la tutela di questo ecosistema, istituendo anche nuove aree marine protette.
I territori delle profondità oceaniche sono luoghi straordinari e fitti di mistero. Non sorprende infatti che ad oggi, la biodiversità delle regioni sottomarine di varie parti del mondo, siano ancora in parte sconosciute ai ricercatori. E’ proprio nell’ecosistema del Pacifico che gli studiosi del Schmidt Ocean Institute, in collaborazione con altri istituti e atenei, hanno documentato un ecosistema straordinario.
LA SCOPERTA SORPRENDENTE
La campagna di ricerca, guidata dai professori Erin E. Easton e Javier Sellanes, ha osservato 160 specie dalla cresta Salas y Gómez fino all’Isola di Pasqua, appartenente al territorio del Cile: di queste 160 specie, almeno 50 potrebbero essere completamente nuove agi occhi della scienza.
NUOVE SPECIE
Le nuove specie scoperte comprendono stelle marine, coralli, spugne, polpi, ricci di mare, granchi, pesci e altri organismi marini incontrate in una spedizione durata 40 giorni, la quale ha interessato 10 montagne sottomarine e principalmente l’isola di Pasqua.
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foto @focus
Le indagini sono avvenute a bordo della R/V Falkor dello Schmidt Ocean Institute grazie a tecnologie all’avanguardia e nuove telecamere. Questa nuova strumentazione ha permesso al team di analizzare il fondale registrando l’avvistamento di corallo del genere Leptoseris, il più profondo del mondo.
Inoltre, la cresta Salas y Gomez rappresenta una risorsa naturale di enorme valore per la scienza con oltre 110 montagne sottomarine. In questi territori vive la presenza di balene, tartarughe marine, squali e molte altre specie. Le acque però sono di alto mare, dunque appartengono a più Stati internazionali, da qui nasce il Tratto sull’alto mare delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di tutelare questo patrimonio di enorme importanza ecologica, migliorando la comprensione di questi ambienti.
Attualità
Marine Le Pen condannata: svanisce il sogno delle elezioni

La leader del movimento di ultra destra francese RN, Marine Le Pen è stata dichiarata ineleggibile e, insieme ad otto eurodeputati, dichiarata colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici.
Scatenato un caos politico a due anni dalle elezioni presidenziali del 2027. Per la leader del partito RN (Rassemblement National), tre volte candidata e sconfitta all’Eliseo, il suo peggior incubo diventa realtà: il tribunale di Parigi ha ritenuto colpevole la leader e altri 8 deputati europei del partito RN di appropriazione indebita di fondi pubblici.
La condanna prevista è di 5 anni di ineleggibilità e 4 anni in carcere tra cui due con la condizionale, con effetto immeditato, compromettendo la sua candidatura alla presidenza per la quarta volta, nel 2027. Anche i dodici assistenti processati insieme a loro sono stati dichiarati colpevoli di ricettazione, stimando una somma di 2,9 milioni di euro dal tribunale. Attualmente, la presidente del tribunale di Parigi che ha deciso la condanna di Le Pen è messa sotto protezione della polizia dopo aver ricevuto numerose minacce.
LA DECISIONE DEL TRIBUNALE
Il tribunale di Parigi, ritiene che il caso abbia causato una frode di 2,9 milioni di euro per il contribuente europeo, facendo pagare al Parlamento europeo delle persone che in realtà lavoravano per il partito, a livello nazionale e non a livello europeo.
Poco dopo l’apertura dell’udienza, il tribunale di Parigi ha dichiarato colpevoli di appropriazione indebita nove europarlamentari europei, tra cui la leader Le Pen, la quale si gioca il suo avvenire nella carriera politica. Inoltre, sono stati dichiarati colpevoli per ricettazione anche i dodici ex assistenti parlamentari presenti in tribunale.
Per Marine Le Pen, l’accusa aveva chiesto 5 anni di cui 2 con la condizionale e l’ineleggibilità con effetto immediato, senza attendere gli altri gradi di giudizio successivi.
LE PEN IN AULA
L’accusata Le Pen, vestita di blu si è seduta in prima fila in aula al Tribunale di Parigi al fianco del suo ex compagno e vice presidente del partito, Louis Aliot. La pronuncia delle sentenze nella sala colma tra pubblico e giornalisti, sarebbe dovuta durare almeno due ore. A riguardo il presidente della corte ha avvertito dicendo: “Sarà un po’ lungo“, parole enunciate poco prima di aprire l’udienza lungo le rive della Senna.
“Da parte del tribunale non c’è volontà di mantenere la suspense ma faremo come sempre, fornendo un certo numero di spiegazioni sulle decisioni prese” ha precisato il presidente della corte, la risposta dell’avvocato di Le Pen dopo la condanna: “Faremo appello“.
DUE MESI DI PROCESSO
Il processo sugli assistenti dei deputati del RN tenutosi a Strasburgo è durato due mesi e la sentenza rischia di cambiare per sempre la carriera politica della leader dell’ultra destra francese, nonché figlia del del fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen, scomparso a 96 anni lo scorso gennaio.
L’atteggiamento che Marine Le Pen ha deciso di assumere in queste settimane con l’obiettivo di abbassare la tensione, è quello dell’ostentazione alla serenità, la quale ha espresso a Le Figaro: “Non ci penso affatto – la paura non fa superare il pericolo.”
LE PEN DENUNCIA UNA SENTENZA POLITICA
In un intervista in diretta da TF1, Marine Le Pen ha denunciato una sentenza politica. A riguardo, il rappresentante del partito RN ha enunciato: “Credo che lo stato di diritto sia stato totalmente violato.”
“CONTRO DI ME UNA BOMBA NUCLEARE”
“Contro di me il sistema ha tirato fuori la bomba nucleare“, ha dichiaro la leader di RN, rivolgendosi in modo sfacciato contro ciò che ritiene “un’ingerenza dei magistrati nell’elezione presidenziale – Non lasciatevi intimidire.” ha aggiunto Le Pen, combattiva più che mai dinanzi ai suoi, assicurando: “Ci saremo fino alla vittoria, il sistema non riuscirà a rubarci la vittoria, a rubarci l’Eliseo.”
In controffensiva, lo stato maggiore lepenista ha sferrato un duro attacco contro le toghe, situazione che ha spinto il procuratore generale della Corte di cassazione, Rémy Heitz, ad uscire dalla precauzione. Il verdetto sul caso degli assistenti del Front National al Parlamento europeo e la frode da 2,9 milioni di euro “non è una sentenza politica“, ha ribattuto l’alto magistrato: “Questa sentenza non è politica ma giudiziaria, pronunciata da tre magistrati indipendenti, imparziali“.
Lo stesso .assicura un verdetto: “in conformità con la legge, in applicazione dei testi votati dal Parlamento“. Da parte sua, il premier François Bayrou, che si era detto colpito per l’esito del processo, ha aperto ad una riflessione parlamentare sull’applicazione provvisoria, “con cui sentenze pesanti e gravi non possono essere oggetto di ricorso“.
Il governo “non ha il diritto” di “criticare” una decisione del tribunale, ha poi aggiunto esprimendo un sostegno “incondizionato e potente” ai magistrati che hanno preso questa decisione. Il procuratore Heitz ha poi definito “inammissibili” gli “attacchi molto personali contro dei giudici e le minacce che possono essere oggetto di “procedimenti penali“.
Attualità
Chatgpt e Studio Ghibli: il trend che sta disprezzando la vera arte

In questi giorni sono circolate nel web diverse innumerevoli immagini create con il motore Gpt-4o, il fenomeno ha portato scalpore viste le migliaia di utenti, tra cui anche profili certificati, creare delle proprie immagini in stile Studio Ghibli. Sollevando le solite domande sulle opere utilizzate per addestrare il modello.
Questa settimana OpenAI ha introdotto un nuovo modello per la generazione delle immagini 4o che gli utenti hanno utilizzato per riempire i social con un’infinità di immagini coniate dallo stile dell’iconica animazione giapponese dello Studio Ghibli, realizzate con l’intelligenza artificiale.
In risposta alle numerosissime immagini nello stile della casa di produzione giapponese che hanno iniziato a circolare sui social, è ritornato a galla un video risalente al 2016 che mostra il maestro d’animazione Hayao Miyazaki parlare contro l’AI.
LA REAZIONE DEL MAESTRO GHIBLI
Il video è uno speciale NHK risalente quasi a dieci anni fa, in cui a Miyazaki viene mostrato per la prima volta una demo di animazione generata dall’intelligenza artificiale. Il modello in questione imparava determinati movimenti con risultati che all’epoca non erano proprio esaltanti, la reazione scatenata dal maestro fu molto dura: “Non riesco a guardare questa roba e trovarla interessante. Chiunque crei questa roba non ha idea di cosa sia il dolore. Sono completamente disgustato. Non vorrei mai incorporare questa tecnologia nel mio lavoro. Sono fermamente convinto che questo sia un insulto alla vita stessa“.
NIENTE COPYRIGHT?
Il rilascio del nuovo modello di generazione delle immagini ha già sollevato molte preoccupazioni sulla violazione del copyright delle opere artistiche utilizzate per la sua formazione. Grazie a questa nuova funzionalità di OpenAI, gli utenti hanno trasformato ogni foto o immagine possibile: dall’omicidio del presidente John Kennedy all’attentato a Donald Trump, da Elon Musk alle scene iconiche di film molto famosi. Ma non è tutto bello e carino come può sembrare.
Da una parte c’è il divertimento degli utenti nella creazione delle immagini a loro piacimento, ma dall’altra c’è un alta preoccupazione da parte degli agenti della sicurezza che si stanno domandando come sia stato addestrato il modello di OpenAI per riuscire a generare immagini con questo stile.
Sorge spontanea la domanda, se la compagnia di Altman ha utilizzato i celebri film di Miyazaki per formare il suo nuovo modello di AI, ha violato la legge sul diritto d’autore? Secondo quanto dichiarato da Evan Brown, avvocato specializzato in proprietà intellettuale presso lo studio legale Neal & McDevitt, a TechCrunch, prodotti come l’AI generativa di Gpt-4o operano in una zona grigia dal punto di vista legale, dal momento che lo stile del maestro giapponese non è esplicitamente protetto dal diritto d’autore. Dunque sembrerebbe che l’AI non stia violando la legge creando immagini che richiamano lo stile di Miyazaki.
Nonostante ciò però, è plausibile che la compagnia abbia formato il suo modello su milioni di fotogrammi dei film dello Studio Ghibli, ma non esistendo ancora una normativa definitiva che regola l’addestramento dell’AI, è impossibile dire con certezza se OpenAI abbia davvero violato la legge o meno.
LA CONTRADDIZIONE DI OPENAI
In risposta, un portavoce della compagnia di Altman è intervenuto sulla questione precisando che Chatgpt si rifiuta di replicare lo stile dei singoli artisti viventi, ma d’altro canto gli è concesso replicare lo stile di uno studio, proprio come nel caso dello Studio Ghibli, anche se il suo fondatore è un artista vivente a tutti gli effetti.
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