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Attualità

Svolta U.S.A.-Ucraina: firmato l’accordo per le “terre rare”, cosa prevede

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Foto: Vatican News

Il nuovo accordo frutto dell’incontro tra i due leader mondiali al Vaticano, in occasione della visita al defunto Papa Francesco, prevederà agli Stati Uniti un privilegio per i nuovi progetti sullo sviluppo di risorse naturali in Ucraina.

Un nuovo segnale di distensione fra i due leader mondiali Donald Trump e Volodymyr Zelensky, dopo le recenti tensioni alla Casa Bianca del mese scorso durante il loro incontro in terra americana. La frattura fra i due sembrava insanabile e la paura di un nuovo possibile conflitto mondiale era possibile, ma il recente colloquio a Città del Vaticano ( con l’iconica foto dei due seduti nel bel mezzo della Basilica di San Pietro) ha portato alla luce un nuovo accordo fra Stati Uniti e Ucraina.

Lo stesso Trump, in merito alla firma del patto, ha dichiarato: “gli ho detto ( a Zelensky) che sarebbe una cosa molto buona che, se si arrivasse all’accordo, lo firmasse, perché la Russia è molto più forte”. Un’intesa trovata al fine di inibire il potere di Vladimir Putin e della sua Russia, in modo tale da poter concludere una guerra, ormai estenuante, che dura da 8 anni.

La nuova intesa garantirà ulteriori progetti con alluminio, grafite, petrolio, gas naturale; in ballo ci sarebbero circa 350 miliardi di euro che gli stati uniti riceveranno da Kiev.

LE DICHIARAZIONI DI ZELENSKY

Zelensky in un post Telegram ha poi definito l’accordo “davvero equo”. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio. L’accordo ha subito modifiche significative durante il processo di preparazione. Ora, questo è un accordo davvero paritario che crea un’opportunità per investimenti in Ucraina, anche significativi e, inoltre, per una significativa modernizzazione della produzione in Ucraina e, cosa non meno importante, per la modernizzazione degli studi legali nel nostro Paese. L’accordo non prevede alcun debito e viene creato un Fondo, il Recovery Found, che investirà in Ucraina e guadagnerà denaro qui. Si tratta di lavorare insieme all’America e a condizioni eque, quando sia lo Stato ucraino sia gli Stati Uniti, che ci aiutano a difenderci, possono trarre vantaggio dalla partnership”.

Ora “sarà inviato alla Verkhovna Rada dell’Ucraina per la ratifica, siamo interessati a garantire che non vi siano ritardi nell’accordo”, aggiunge il leader ucraino. Zelensky ricorda che “abbiamo parlato con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, della nostra disponibilità a concludere un accordo: ne abbiamo parlato in un incontro in Vaticano. Abbiamo infatti ora il primo risultato di quell’incontro, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati della nostra conversazione”.

Classe 2002. Laureato in scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista/giornalista sportivo e grande appassionato di calcio,musica e spettacolo.

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Attualità

Trump: riduzione dei dazi sulle auto + show in Michigan per i suoi 100 giorni

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Il presidente Donald Trump diminuisce i dazi sulle automobili così da mostrare ‘flessibilità’ e concedere più tempo agli addetti alle costruzioni per affrontare la transizione ma lascia un avvertimento: le case automobilistiche che non porteranno la produzione negli Stati Uniti saranno “massacrate” dalla sua politica commerciale.

100 GIORNI DEL GOVERNO TRUMP

Trump sceglie il Michigan, Stato dell’auto americana, per festeggiare i suoi primi 100 giorni, definendoli “I migliori di sempre, ed è solo l’inizio – L’età dell’oro è appena iniziata” anche grazie ai dazi, rivolgendosi ai suoi sostenitori ha poi aggiunto: “Avremo un accordo equo con la Cina“.

Con un evento di questo genere simile a un comizio elettorale, Trump ha voluto essere sommerso da un enorme folla di suoi sostenitori per celebrare insieme i successi delle sue prime 14 settimane alla presidenza, durante i quali, ha espresso il Presidente: “il mondo ha assistito a una rivoluzione di buon senso, abbiamo portato a Washington il cambiamento più profondo della storia“.

ATTACCO BIDEN E IMMIGRAZIONE

Non mancano i momenti per attaccare l’ex Presidente Joe Biden, definito da Trump come “il peggior presidente della storia“, e i democratici definendoli “lunatici“, “bravi a truccare le elezioni” e che “vogliono un altro mio impeachment“.

Dopo aver annunciato l’arrivo “dell’età dell’oro“, Trump si è soffermato a lungo sull’immigrazione, nonché suo cavallo di battaglia. Dall’inizio del suo governo, il numero degli ingressi di migranti senza documenti al confine con il Messico è calato del 99%, solo tre persone sono riuscite ad entrare. Per tale successo, Trump ha poi pronunciato dinanzi alla folla: “Congratulazioni America. Se non avessimo vinto le elezioni, i democratici avrebbero consentito l’invasione di 30-40 milioni di illegali, molti dei quali criminali“, ha poi aggiunto rassicurando tutti dicendo: “Nulla fermerà la mia missione di rendere l’America di nuovo sicura“.

DAZI E INFLAZIONE

Trump è poi passato a parlare dell’economia, soffermandosi principalmente sui dazi e sull’inflazione. Nel suo mirino è tornato Jerome Powell ma non nominandolo. “L’inflazione è praticamente in calo. C’è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro.” ha espresso in modo marcato il presidente, ammettendo che non dovrebbe criticare il capo della banca centrale americana.

Nel momento in cui ha accennato al Columbus Day per gli italiani e ribadito che nei prossimi mesi ci sarà un taglio delle tasse per gli americani, Trump si è poi soffermato sull’argomento più tagliente, i dazi, dicendo: “Siamo stati abusati” dal punto di vista commerciale “da amici e nemici“, ha spiegato difendendo le sue tariffe, per poi sottolineare che alla fine: “Un accordo equo con la Cina ci sarà, Pechino vuole fare un’accordo, noi vogliamo fare un’accordo“.

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Attualità

Blackout in Spagna, Portogallo e nel sud della Francia: stop anche ad Internet -Video

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Un blackout ha colpito la Spagna (oltre che la Francia ma per pochi minuti), creando un vero e proprio caos anche in Portogallo.

Internet, treni ed aerei fermi? Sì, avete capito bene! Le cause restano misteriose e non si escludono hacker, sabotaggi o problemi atmosferici.

Situazione difficile soprattutto per gli ospedali che hanno funzionato fino a qualche ora fa con i generatori.

TRASPORTI BLOCCATI

Le stazioni ferroviarie delle principali città spagnole rimarranno aperte tutta la notte per accogliere i viaggiatori bloccati dai disservizi. Il ministro dei Trasporti, Oscar Puente, ha confermato su X che “non è prevedibile” quando riprenderanno i servizi di media e lunga distanza.

 

Tra le città interessate ci sono Madrid, Barcellona, Bilbao e molte altre!

IL MESSAGGIO DEL PREMENIER

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato di “non escludere nessuna ipotesi” sulle cause del blackout che sta mettendo in ginocchio il paese. Ha invitato tutti a seguire solo i “canali ufficiali” per le notizie sulla situazione attuale. Fortunatamente, gli impianti idroelettrici sono tornati operativi e Sánchez è fiducioso di un ripristino della fornitura “presto”, sebbene senza dare tempistiche precise.

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Attualità

Extra Omnes: come funziona e chi parteciperà al Conclave

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Con la morte di Papa Francesco, ecco come funzionerà il prossimo Conclave, scoprendo tutte le regole, le tradizioni e le curiosità.

Quando un Papa muore o si dimette (come avvenne con Benedetto XVI nel 2013), la Chiesa Cattolica avvia un antico e solenne processo per eleggere il suo successore: il Conclave. Lo svolgimento di uno dei più antichi rituali seguirà un regolamento preciso, dettagliato e perfezionato su ogni fronte nei minimi dettagli. Dopo l’iniziale incertezza sulla data precisa di quando sarebbe cominciato, oggi le Congregazioni Generali hanno deciso che il Conclave comincerà ufficialmente il 7 maggio.

Come funziona e dove si terrà?

Con la morte di Papa Francesco, si è aperto ufficialmente il periodo della “Sede Vacante“, durante il quale la Chiesa è senza il suo capo visibile. A gestire gli affari ordinari sarà il Camerlengo, il cardinale Kevin Farrell. Dopo i nove giorni di celebrazioni funebri chiamati “Novendiales” e il funerale papale, vengono riuniti tutti i Cardinali provenienti da ogni parte del mondo. Ad eleggere il 267° vescovo di Roma, si riuniranno 252 Cardinali, anche se i votanti saranno 135, poiché tutti i Cardinali con età superiore a 80 anni, potranno solamente presidiare ma non eleggere il nuovo Papa. Dopo che tutti i Cardinali avranno prestato giuramento all’interno della Cappella Sistina, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche pronuncerà la frase “Extra Omnes” (fuori tutti). Dal momento dell’enunciato e dall’inizio di uno dei riti più affascinanti e ignoti del mondo, i Cardinali saranno completamente isolati dal mondo esterno, e inizieranno a esprimere segretamente e attraverso un foglio piegato la propria preferenza. Ogni giorno si potranno svolgere fino a quattro votazioni (due al mattino, due al pomeriggio). Per essere eletto, un Cardinale deve ottenere i due terzi dei voti. Se dopo molti scrutini nessuno dovesse raggiungere la maggioranza richiesta, si potranno cambiare le regole e procedere per ballottaggio tra i due Cardinali più votati.

La fumata nera e la fumata bianca:

Il rito della fumata avviene dopo ogni sessione di votazione dove dallo sfiatatoio della Cappella Sistina, viene rilasciata una fumata dal colore nero o bianco. In caso di fumata nera (significato che il Papa non è stato eletto), i Cardinali sono richiamati alla votazione, mentre se la fumata sarà bianca, a breve verrà annunciato il nuovo Santo Padre. La fumata, indipendentemente dal colore, si ottiene bruciando le schede votate, mescolate con sostanze chimiche che colorano il fumo.

L’accettazione e l’annuncio:

Quando un Cardinale riceve il numero sufficiente di voti, viene avvicinato da uno dei Porporati organizzatori, che chiederà con una frase in latino, se il prescelto accetta o meno l’incarico. In caso di rinuncia, i Cardinali ricominceranno la votazione, escludendo dalle proprie preferenze il cardinale che ha rinunciato all’incarico. Nel momento in cui il Cardinale invece accetta, viene chiesto anche quale nome papale vuole assumere. Poco dopo, il Cardinale protodiacono si affaccia dal balcone di San Pietro, annunciando al mondo il nuovo Papa, ma non prima di pronunciare la famosa formula “Habemus Papam!”
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