Cronaca
Processo Puff Daddy, al termine la quarta settimana di procedimento: ecco gli ultimi aggiornamenti

Venerdì si è conclusa la quarta settimana del seguitissimo processo di New York, che dovrebbe terminare i primi giorni di luglio, in cui il celebre rapper statunitense Sean “Diddy” Combs, in arte Puff Daddy, è accusato di tratta di esseri umani e di essere a capo di un’organizzazione criminale volta allo sfruttamento sessuale di decine di persone.
In un mese sono stati ascoltati ben 25 testimoni, confermando le 78 denunce per abusi sessuali ricevute dal rapper da 86 persone, tra cui la sua ex compagna Cassie Ventura, il produttore Kid Cudi, e alcune sue amanti ed ex dipendenti di lavoro.
POSSIBILE TESTIMONIANZA DI PUFF DADDY
Al momento non è chiaro quando e se Puff Daddy testimonierà: alcuni esperti legali hanno ipotizzato che alla fine potrebbe decidere di non farlo, per evitare di esporsi a un interrogatorio che rischierebbe di peggiorare ulteriormente la sua posizione.
Sebbene non abbia ancora preso la parola, i suoi atteggiamenti in aula sono stati estesamente raccontati dai giornalisti che seguono il processo, anche per alcune condotte sopra le righe che hanno indispettito il giudice e i presenti: giovedì scorso, per esempio, Arun Subramanian, il giudice che presiede il procedimento, ha minacciato di espellerlo dall’aula dopo averlo visto “annuire vigorosamente” e fare espressioni contrite verso la giuria popolare durante la pausa pranzo dell’udienza, accusandolo di tentare di influenzarla.

In foto: una delle testimonianze del processo
Foto: AP
LE PAROLE DI CAPRICON CLARK E EDDY GARCIA
Negli ultimi giorni ha testimoniato in aula anche Capricon Clark, ex collaboratrice di Puff Daddy, raccontando di essere stata costretta ad accompagnare il rapper, armato di pistola, a casa di Kid Cudi per parlare con lui e “ucciderlo“.
Una volta arrivati, Combs e una sua guardia del corpo, sarebbero entrati nella casa di Mescudi, la quale però era vuota.
Al ritorno, Puff Daddy ha ordinato a Clark di chiamare Ventura con un cellulare acquistato a questo scopo, dicendole che non l’avrebbe lasciata andare fino quando non si fosse presentata.
Secondo Clark, una volta tornati a casa, Combs avrebbe aggredito Ventura e intimato a entrambe di non far sapere nulla alla polizia.

In foto: Elizabeth Williams
Foto: AP
Dopo la donna, si è aggiunto anche Eddy Garcia, ex addetto della sicurezza all’Hotel InterContinental di Los Angeles, parlando di quando Diddy diede 100mila dollari in contanti all’uomo per farsi dare un video delle telecamere di sorveglianza che mostrava un’aggressione del rapper ai danni di Cassie Ventura.
Nel filmato, che è stato mostrato anche nel corso del processo, Combs colpisce ripetutamente con mani e piedi Ventura mentre lei è a terra, e poi la trascina per il corridoio.
Garcia ha aggiunto di aver firmato un accordo di riservatezza su carta intestata della società di Combs e una dichiarazione che attestava l’assenza di altre copie del video.
LA TESTIMONIANZA CHIAVE DI “JANE” CONTRO PUFF DADDY
Il racconto risale a giovedì 5 giugno quando, sul banco dei testimoni, è salita “Jane” (pseudonimo per non dichiarare il nome e rimanere anonima) in quanto ex fidanzata di Combs dal 2021 al 2024, confermando e raccontando una storia simile a quella di Cassie Ventura.
La donna racconta di aver più volte detto a Diddy di non voler far sesso con altri uomini, ma quest’ultimo la obbligava a partecipare ai suoi festini poligami che duravano in alcuni casi anche più di 24 ore, durante le quali veniva costretta a fare sesso con prostitute mentre il rapper dava indicazioni, filmava tutto e si masturbava.
Quello che sembrava essere una semplice e pura fantasia sessuale, si è trasformata in un vero e proprio incubo: “È stata una porta che non sono riuscita a chiudere, facevo sesso con altri uomini mentre lui guardava“.
“Jane” ha detto anche che lei e Combs avevano stipulato una sorta di “contratto d’amore“, in base al quale lei si impegnava a garantire la sua partecipazione ai festini illegali, e in cambio lui accettava di versarle per due anni un assegno mensile di 10mila dollari.
Secondo “Jane“, Combs minacciò in più occasioni di interrompere i finanziamenti nel caso in cui si fosse rifiutata di prendere parte agli incontri.
La donna, come da lei stessa dichiarato, veniva anche coinvolta nell’organizzazione dei festini (dal rapper chiamati “Freak Off“) occupandosi del trasporto della droga, l’ingaggio dei sex worker e la prenotazioni delle stanze: l’ultimo al quale partecipò fu nel 2023 al Trump International Hotel di New York.
Un’esperienza che ha traumatizzato “Jane” sia mentalmente sia fisicamente, causandole più volte numerose infezioni vaginali.
Cronaca
Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione

Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.
Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.
La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.
Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.
La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.
Attualità
Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.
Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.
Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.
L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.
L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.
Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.
Cronaca
Morti due giovani in via duca degli Abruzzi a Palermo dopo un incidente frontale in moto: ecco chi sono

Palermo – Via Duca degli Abbruzzi
Aliberti Gabriel e Lopriore Alessandro (21 e 17 anni) sono rimasti coinvolti in un brusco schianto frontale in moto, in seguito il quale i due hanno perso la vita ed un sedicenne è rimasto ferito.
Il tutto è accaduto davanti la Palazzina Cinese, in Via Duca degli Abruzzi.
Le strade attualmente sono state chiuse al traffico per poter effettuare eventuali rilievi.
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