Cronaca
Guerra in Medio Oriente: l’Iran attacca le basi degli Stati Uniti in Qatar, Siria e Iraq

In Medio Oriente, è arrivata la tanto attesa risposta dell’Iran agli attacchi degli Stati Uniti, dei giorni scorsi, come aiuto allo stato israeliano. Gli attacchi americani, come confermato dal presidente Donald Trump, hanno colpito con successo tutte le basi iraniane, all’interno delle quali, si stava lavorando con materiali nucleari.
La tv di Stato iraniana ha annunciato l’inizio della operazione “Glad Tidings of Victory” contro le forze americane nella base aerea Al-Udeid in Qatar: lanciati diversi missili balistici, nessun morto o ferito, attaccate anche le basi Usa in Siria e Iraq. Un alto funzionario della Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti erano a conoscenza di un potenziale attacco dell’Iran contro la base in Qatar: lo riferisce il New York Times.
LE ULTIME ORE IN MEDIO ORIENTE
L’Iran ha risposto agli attacchi americani delle scorse ore: lanciati diversi missili balistici verso la base statunitense di Al Udeid in Qatar e le esplosioni sono state udite a Doha. Nessun morto o ferito, conferma un funzionario americano. Colpite anche le basi Usa in Siria ed Iraq.
Donald Trump, il capo di stato maggiore congiunto Dan Caine e il capo del Pentagono Pete Hegseth sono stati nella Situation Room per monitorare gli attacchi dell’Iran: lo riporta la CNBC citando fonti della Casa Bianca. Il consiglio supremo per la Sicurezza nazionale dell’Iran: “Lanciato un numero di missili pari a quello delle bombe utilizzate dagli Stati Uniti nell’attacco“. Un alto funzionario della Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti erano a conoscenza di un potenziale attacco dell’Iran contro la base aerea di Al Udeid in Qatar: lo riferisce il New York Times.
Il presidente russo Vladimir Putin e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi hanno discusso “diverse questioni, principalmente nel contesto delle possibili prospettive di una risoluzione pacifica” nel conflitto tra Israele e Iran. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax. I raid Usa avrebbero causato danni “molto significativi” alle aree sotterranee dell’impianto iraniano di arricchimento dell’uranio di Fordow, ma l’entità è ancora incerta. Lo afferma Rafael Grossi (Aiea), secondo il Times of Israel: “Tutti i siti nucleari in Iran hanno subito danni monumentali, come mostrato dalle immagini satellitari“.

Foto: La Repubblica
LA RIVENDICAZIONE DELL’IRAN
I Guardiani della rivoluzione islamica (Irgc) hanno confermato ufficialmente l’attacco sulla base americana di al Udeid, in Qatar. “Nel nome di Allah, il compassionevole, il misericordioso, chiunque ti attacchi, allora attaccalo allo stesso modo“, si legge in una nota diramata dall’agenzia Tasnim. “A seguito della palese aggressione militare del regime criminale degli Stati Uniti d’America contro i pacifici impianti nucleari della Repubblica islamica dell’Iran e della chiara violazione del diritto internazionale, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (Irgc), con la guida del consiglio supremo di Sicurezza nazionale e la leadership del Quartier Generale Centrale di Khatam al-Anbiya, ha preso di mira con un distruttivo e potente attacco missilistico la base di Al-Udeid in Qatar“, si spiega ancora.
Il messaggio, ammoniscono i Pasdaram “è chiaro e inequivocabile“: “La Repubblica islamica dell’Iran, confidando in Dio Onnipotente e contando sul popolo fedele e ben noto dell’Iran islamico, non lascerà la sua integrità territoriale, la sovranità e la sicurezza nazionale senza risposta in nessuna circostanza“.
LA RISPOSTA DI TRUMP
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rimane aperto alla via diplomatica con l’Iran, ma ritiene che il popolo iraniano debba ribellarsi se il regime continuerà a rifiutare un accordo sul nucleare.
Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, intervenendo su Fox News. “Se il regime iraniano si rifiuta di arrivare a una soluzione diplomatica pacifica – cosa alla quale il presidente è ancora interessato e con cui è disposto a impegnarsi – perché il popolo iraniano non dovrebbe togliergli il potere?“, ha affermato Leavitt, definendo il governo di Teheran “incredibilmente violento” e “oppressivo da decenni“.
L’ITALIA SI OFFRE PER I NEGOZIATI IN MEDIO ORIENTE
La premier ha parlato alla Camera – mentre sarà al Senato martedì – in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. Guardando al Medio Oriente, dopo il bombardamento Usa in Iran, la presidente del Consiglio chiama Teheran a negoziare per la gestione del nucleare. “Non è stato chiesto l’uso delle nostre basi, che comunque potranno essere usate solo con l’autorizzazione del governo e dopo un passaggio parlamentare”, dice.
Spinge poi per il “cessate il fuoco” sulla Striscia di Gaza e assicura ancora sostegno a Kiev.

Foto: ANSA
Cronaca
Addio ad Alvaro Vitali, l’indimenticabile Pierino

L’attore italiano Alvaro Vitali è scomparso all’età di 75 anni, lasciando un vuoto nel mondo dello spettacolo.
Vitali è stato noto soprattutto per il personaggio di Pierino, che ha interpretato in numerosi film della commedia sexy italiana negli anni ’70 e ’80.
Con la sua faccia simpatica e la sua comicità irresistibile, Vitali ha conquistato il cuore di generazioni di spettatori italiani. I suoi film, come “Pierino contro tutti” e “Pierino medico della Saub”, sono diventati cult e continuano a essere amati e rivisti ancora oggi.
La sua morte è stata confermata e ha suscitato un grande cordoglio tra i fan e i colleghi del mondo dello spettacolo. Alvaro Vitali lascia un’eredità indelebile nella storia del cinema italiano e sarà ricordato per sempre come uno degli attori più amati e divertenti del suo tempo.
Cronaca
Processo Puff Daddy: i momenti chiave della sesta settimana del processo

Giunge al termine anche la sesta settimana del processo ai danni Puff Daddy, pseudonimo di Sean Diddy Combs, accusato di traffico sessuale e ulteriori capi di imputazione per i quali rischiererebbe, nei peggiori dei casi, l’ergastolo.
Il processo sta per giungere al termine e quest’ultima settimana è stata abbreviata sia da una festività sia dalla malattia di un giurato, mentre i pubblici ministeri puntano a concludere il caso e preparare una presentazione per la difesa: sono stati mostrati loro circa 20 minuti di registrazioni video degli eventi, durati un giorno intero.
Combs, fondatore della Bad Boy Entertainment, si è dichiarato non colpevole delle accuse di traffico sessuale e associazione a delinquere nel processo, che prosegue lunedì.
Ripercorriamo, di seguito, i momenti chiave degli ultimi giorni.
MOSTRATI I VIDEO DEI FESTINI DI PUFF DADDY
I giurati hanno mantenuto un tono di voce piuttosto sobrio quando sono stati mostrati loro circa 20 minuti di registrazioni fatte da Combs in cui le sue allora fidanzate facevano sesso con prostitute durante gli elaborate “freak–off” o “notti in hotel“.
Gli inquirenti affermano che gli eventi costituiscono la prova delle accuse di traffico sessuale e associazione a delinquere, perché Combs costringeva i suoi dipendenti, soci e perfino le sue fidanzate a reclutare e organizzare voli per prostitute, mentre le sue lavoratrici procuravano droga, rifornivano le camere d’albergo di olio per bambini, lubrificante, preservativi, candele, liquori e consegnavano denaro.
Come definito da Teny Geragos, avvocato difensore, queste rappresentano delle “prove schiaccianti del fatto che la condotta sessuale in questo caso fosse consensuale e non basata su coercizione“.
Diversi giurati sembravano distogliere lo sguardo e talvolta distogliere il corpo dagli schermi posti proprio di fronte a loro durante la riproduzione delle registrazioni. I giurati ascoltavano tramite auricolari forniti dal tribunale, così come Combs e gli avvocati.
ESPULSO UN GIURATO DALLA COMMISSIONE
Il giudice Arun Subramanian ha iniziato la settimana con la decisione di respingere un giurato le cui risposte contrastanti sulla sua residenza nel New Jersey o a New York hanno convinto il giudice che rappresentava una minaccia per l’integrità del processo.
Subramanian ha affermato che le risposte del giurato durante la selezione della giuria e nella settimana precedente alla sua esenzione “hanno sollevato serie preoccupazioni sulla sua sincerità e sul fatto che abbia omesso le risposte per entrare e restare nella giuria“.
“Le incongruenze – dove ha vissuto il giurato e con chi – riguardano questioni semplici su cui non avrebbero dovuto esserci dubbi, e le risposte riguardano anche qualcosa di essenziale: i requisiti fondamentali di un giurato per svolgere il suo incarico“, ha affermato il giudice.
Ai residenti del New Jersey non sarebbe consentito far parte di una giuria federale di New York, ma bisogna ricordare che tutti i giurati del processo di Puff Daddy sono anonimi.
Non è stato l’unico problema, riguardante i giurati, della settimana. Il giudice, irritato da un articolo di stampa sull’interrogatorio di un altro giurato avvenuto la settimana precedente in un procedimento a porte chiuse, ha avvertito gli avvocati che avrebbero potuto incorrere in sanzioni civili e penali se una simile fuga di notizie si fosse ripetuta anche se quel giurato non è stato rimosso.
E l’udienza di mercoledì è stata annullata dopo che un giurato ha riferito di aver avvertito “sintomi di vertigine” mentre si recava al tribunale.
AD OGGI PUFF DADDY NON TESTIMONIERÀ
L’avvocato difensore Marc Agnifilo sembrava aver precluso ogni possibilità che Combs testimoniasse quando venerdì ha dichiarato che la presentazione della difesa sarebbe stata completata martedì o mercoledì della settimana successiva, anche se i pubblici ministeri non si fossero riposati fino a lunedì sera.
Non è raro che gli imputati scelgano di non testimoniare ai processi penali. Oltre a essere esposti al controinterrogatorio da parte dell’accusa, la testimonianza può essere utilizzata dal governo contro l’imputato in caso di necessità di un nuovo processo. Inoltre, in caso di condanna, il giudice può concludere che la giuria ha ritenuto che l’imputato abbia mentito sul banco dei testimoni.

Foto: EuroNews
A TESTIMONIARE UN EX DIPENDENTE DI PUFF DADDY
Brendan Paul, reduce da una carriera da giocatore di basket universitario dove in passato aveva recitato in un ruolo cameo per la Syracuse University, è entrato a far parte delle aziende di Combs come assistente personale alla fine del 2022 ed è stato avvisato da un amico che aveva lavorato per Combs di ciò che lo attendeva.
“Mi diceva di entrare e uscire“, ha ricordato Paul alla giuria, citando le giornate infinite e il lavoro frenetico: “Se hai una ragazza, lasciala. E non rivedrai mai più la tua famiglia“, gli disse Puff Daddy.
L’amico gli disse anche di “crearsi una lista di clienti e andarsene” mentre Paul ha detto di aver lavorato dalle 80 alle 100 ore a settimana per un potente broker musicale che riceveva “migliaia e migliaia” di messaggi di testo ed email al giorno. Inizialmente riceveva uno stipendio di 75.000 dollari, che è stato aumentato a 100.000 dollari nel gennaio 2024.
Ha affermato che Combs gli ha detto che “non accetta un no come risposta” e voleva che il suo staff “si muovesse come il Seal Team Six“.
Diverse volte, ha detto Paul, ha preso droga per Puff Daddy e sapeva di dover tenere il suo capo lontano dal traffico di droga perché “era molto importante mantenere la sua visibilità bassa. È una celebrità“.
Il lavoro terminò bruscamente nel marzo 2024, quando Paul fu arrestato all’aeroporto di Miami con l’accusa di spaccio di droga, dopo che una piccola quantità di cocaina, che a suo dire aveva trovato nella stanza di Combs quella mattina, era stata messa per errore nella sua borsa da viaggio mentre si preparava a raggiungere Diddy in un viaggio alle Bahamas. Le accuse furono poi ritirate durante un programma di diversione pre-processuale.
Attualità
Scenari di guerra , gli USA attaccano l’Iran: follia o necessità? -Video

La situazione in Medio Oriente è sempre più tesa.
Dopo l’attacco di Israele contro l’Iran, gli Stati Uniti hanno deciso di entrare ufficialmente nel conflitto con un attacco notturno contro tre siti di ricerca iraniani sospettati di essere coinvolti nello sviluppo di armi nucleari.
L’Iran aveva già ritirato dagli accordi internazionali sul nucleare e aveva ostacolato il lavoro degli ispettori dell‘Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, e adesso la situazione è precipitata.
Leggi anche Guerra in Medio Oriente, notizia shock degli USA: “Israele sta per attaccare L’Iran”
Il ministro degli esteri iraniano ha condannato l’attacco, affermando che l’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità e il proprio popolo. Inoltre, l’Iran ha dichiarato che questo attacco porterà delle conseguenze eterne.
La comunità internazionale è divisa: il segretario generale delle Nazioni Unite ha espresso allarme per l’attacco americano, mentre alcuni paesi, tra cui l’Italia, hanno difeso l’iniziativa statunitense come misura per prevenire lo sviluppo di armi atomiche da parte dell’Iran.
La situazione è estremamente volatile e potrebbe portare a una pesante escalation. Gli Stati Uniti hanno affermato di aver agito per difendere i propri interessi e quelli dei propri alleati, ma l’Iran non sembra intenzionato a cedere. La domanda adesso è: cosa succederà dopo? La risposta potrebbe cambiare il corso della storia.
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