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Oltre il limite: Gran Premio d’Olanda

La stagione del Motomondiale si arricchisce di un nuovo capitolo ad alta velocità con l’attesissimo appuntamento sul circuito di Assen, in occasione del Gran Premio Olanda. Questo storico tracciato, soprannominato “Cattedrale della velocità”, rappresenta una sfida tecnica e spettacolare, ideale per gli appassionati di due ruote. Dopo il dominio di Marc Marquez al Mugello con la sua Ducati, tutti gli occhi sono puntati sui protagonisti che si daranno battaglia su una pista ricca di tradizione e adrenalina.
Il leggendario circuito di Assen, con le sue 18 curve, ha una storia che affonda le radici nel 1949, quando le gare si svolgevano ancora su strade pubbliche. Noto anche come la “Cattedrale della Velocità”, il tracciato vanta tribune naturali che possono ospitare fino a 64.500 spettatori. La modifica più significativa è avvenuta nel 2005, quando la pista è stata accorciata da 6 a 4,542 km, ridisegnando completamente il suo layout. Il punto di sorpasso più importante è sicuramente l’ultima “esse”, un tratto leggendario che ha regalato duelli indimenticabili e spesso decide l’esito della gara all’ultimo giro.
Il record della pista è stato stabilito da Francesco Bagnaia con un fulmineo 1’30.540, realizzato in sella alla sua Ducati durante le qualifiche del 2024. La sfida di questo fine settimana si preannuncia ricca di spunti. Se da un lato il record della pista appartiene a Bagnaia, dall’altro l’attenzione è tutta su Marc Marquez e sulla sua rinnovata forma. Lo stesso pilota spagnolo ha ammesso che Assen non è il tracciato che esalta maggiormente le sue caratteristiche di guida. Tuttavia, ha sottolineato che la Ducati è molto spesso competitiva in questo circuito.
Ecco il programma ad alta velocità del weekend!
Venerdì 27 Giugno
10:45 Prove Libere 1
15:00 Prequalifiche
Sabato 28 Giugno
10:10 Prove Libere 2
10:50 Qualifiche
15:00 Sprint
Domenica 29 Giugno
9:40 Warm Up
14:00 Gara
Calcio
Tsunami Blues: il Chelsea travolge il Betis in rimonta e vince la sua prima Conference League

La Conference League è finalmente giunta al suo atto conclusivo. La finale di Breslavia porta in scena Chelsea e Real Betis (alla prima finale europea della sua storia) per contendersi, sul campo, il titolo di quarti campioni della Conference. La squadra di Pellegrini, dopo un inizio di stagione non brillantissimo, da gennaio in poi ha cambiato totalmente rotta, risultando come una delle squadre più in forma d’Europa, meritevole di approdare in finale per affrontare la compagine favorita della competizione.
Speranza e Realtà
In uno stadio quasi interamente biancoverde, il fischio d’inizio viene anticipato dalla consueta cerimonia d’apertura, che porta sul manto verde i volti dei protagonisti di questo ultimo atto. Il Betis non esita a partire subito con la marcia ingranata, portando in scena uno stile di gioco immediatamente arrembante e offensivo. Dopo appena otto minuti, la squadra di Pellegrini va in vantaggio grazie al colpo da biliardo di El Zazzouli, che riceve, al limite dell’area, un pallone magico da Isco e calcia a incrociare, battendo Jorgensen. Nonostante la sicurezza del gol del vantaggio, i biancoverdi non smettono di pressare e proporre diverse manovre offensive nei minuti immediatamente successivi, con Bartra che arriva addirittura a sfiorare un clamoroso gol da 35 metri. Il Chelsea sembra essere sulle gambe, probabilmente per la tensione del momento e per un approccio alla gara non proprio sereno; dal 35’ in poi, però, la squadra di Maresca riesce a trovare un suo equilibrio e si difende egregiamente limitando i movimenti del Betis. Nel secondo tempo l’inversione di marcia è pressoché totale: i Blues cominciano a pressare e a proporsi insistentemente, fino ad arrivare ad un dominio totale. Al 65’ Palmer sale in cattedra, e dopo una gestione palla magistrale in mezzo al campo, fa partire un cross preciso per Enzo Fernandez, che si trasforma in un gigante e di testa buca Adriàn, riportando tutto in parità. Non passano neanche quattro minuti, e un’altra, magica, invenzione di Cole Palmer dall’out di destra trova in area Nicholas Jackson, che anticipa tutti e ribalta le sorti del match, portando avanti i Blues. Il Betis è in balia dell’onda blu che lo sta travolgendo, e il Chelsea, dal canto suo, è bravo ad approfittare degli errori avversari, soprattutto in fase difensiva. All’83’, un liscio di Sabaly favorisce Reece James, che stoppa il pallone e, con diverso tempo per prepararsi, calcia sul secondo palo e insacca il pallone all’incrocio dei pali, chiudendo la partita con un epilogo degno delle più belle favole. Nel recupero si unisce alla festa anche Caicedo, che dal limite dell’area calcia all’angolino basso, bucando Adriàn per la quarta volta e siglando il gol del definitivo 4-1, che manda in paradiso la squadra di Maresca.
Illusione
Per 65 minuti, il Betis ha creduto di potercela fare, di poter mettere piede nell’Olimpo dei vincitori Europei, portando un gioco convincente e aggressivo, che sembrava stare immobilizzando una delle regine del calcio inglese. Nonostante la volontà, la voglia e la speranza, il grande dispendio fisico, a lungo andare, si è rivelato un’arma a doppio taglio. Nel secondo tempo il crollo prestazionale è inevitabile, i Blues prendono il sopravvento e gli ultimi venticinque minuti non lasciano spazio ad interpretazioni. Il 4-1 finale è immagine di un Betis coraggioso, audace, ma che non è riuscito a reggere la richiesta fisica di un match per cui, il Chelsea, era sicuramente più preparato.
Gossip
Freddie Mercury aveva una figlia segreta? A rivelarlo è la nuova biografia di Lesley-Abb Jones

A breve è prevista l’uscita di “Love Freddie”, scritta da Lesley-Ann Jones, che ci fa una rivelazione sensazionale: secondo la biografa e giornalista, il famoso frontman dei Queen, aveva una figlia!
Stando a quanto dichiarato, sarebbe nata nel 1976, come frutto di una relazione nascosta tra Freddie e la moglie di un caro amico, e attualmente, lavora in Europa nel settore della sanità.
La donna, ha esplicitamente chiesto a Lesley Ann Jones di rimanere anonima, (tanto che per indicarla è semplicemente stato utilizzato l’appellativo di “B”) nonostante sia stata proprio lei, tre anni fa, a contattarla per raccontarle la sua storia. (Dunque, l’assenza di testimonianze e prove concrete rende le sue affermazioni di incerta attendibilità.)
La donna pronuncia solo belle parole, per quello che ritiene essere suo padre “Le circostanze della mia nascita potrebbero apparire, per gli standard della maggior parte delle persone, inconsuete e persino oltraggiose. Non dovrebbe essere una sorpresa. Non ha mai fatto mancare il suo impegno nell’ amarmi e prendersi cura di me. Mi ha amato come un bene prezioso”
Intrattenimento
Il Diavolo veste Prada 2: arriva la conferma della data di uscita con anticipazioni

Il noto film cult che ha appassionato molte persone nel 2006 sta per tornarne sul grande schermo e annuncia la data ufficiale: 1 maggio 2026. Nel cast stellare ritornano le attrici originali come Meryl Streep ed Emily Blunt, mentre sono in trattativa Hathaway e Tucci.
Dopo quasi vent’anni dal debutto del primo film che ha ricevuto un enorme successo e tanto appoggio per un continuo, i fan sono finalmente stati accontentati, Il Diavolo veste Prada avrà un sequel ufficiale, nonostante il titolo non sia ancora stato ufficializzato assieme alla data, confermata invece il 1 maggio 2026.
TRAMA
Il nuovo sequel vedrà Miranda Priestly (Maryl Streep) che farà i conti con la crisi legata all’editoria tradizionale e della sua rivista storica. Dunque la direttrice di “Runway” in cerca di nuovi investimenti pubblicitari, dovrà confrontarsi con Emily Charlton, nonché l’ex assistente interpretata nel 2006 da Emily Blunt, ma ora diventata dirigente di un potente marchio di lusso. In quello che sembra essere un ribaltamento dei ruoli, sarà proprio la donna a controllare i fondi pubblicitari di cui la rivista ha disperatamente bisogno.
Pertanto si può intuire che il sequel de Il Diavolo veste Prada esplorerà dinamiche di potere nel mondo della moda e dell’editoria e al contempo riflettere le sfide contemporanee dell’era digitale.
CAST
Stando alle ultime indiscrezioni ricevute, Maryl Streep e Emily Bunt sarebbero confermate come parte del cast in modo ufficiale, rispettivamente nei loro ruoli ormai iconici. Non si può dire lo stesso per Anne Hathaway e Stanley Tucci dato che le due attrici sono attualmente in trattative per tornare rispettivamente nei panni di Andrea Sachs e Nigel Kipling. La regia sarà affidata nuovamente a David Frankel che sarà accompagnata dalla sceneggiatura di Aline Brosh McKenna e Wendy Finerman alla produzione.
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