Attualità
USA, arrestato il presunto killer di Minneapolis: aveva sparato a due politici democratici

È stato arrestato l’uomo sospettato degli attacchi a Minneapolis, in cui sono stati uccisi un parlamentare dello stato del Minnesota e di averne sparato a un altro: lo riporta il New York Times citando le autorità locali.
La caccia all’uomo è durata due giorni e, nel mentre, Vance Boelter aveva fatto perdere le sue tracce dopo aver ucciso la deputata Melissa Hortman e il marito e aver ferito il senatore John Hoffman e sua moglie.
Poco prima di entrare in azione ha scritto ai suoi coinquilini: “Ho bisogno di riposo. Vi voglio bene, non volevo finisse così. Potrei morire a breve“.

Foto: ANSA
L’IDENTIKIT DEL KILLER DI MINNEAPOLIS
Il killer è un cristiano evangelico fermamente contrario all’aborto e, insieme alla moglie, gestisce una società di sicurezza privata, la Praetorian Guard Security Services.
Di recente lavorava sei giorni alla settimana in due imprese di pompe funebri per “arrivare a pagare i conti” a fine mese, ha detto in un video postato online.
Un lavoro che svolgeva dopo avere frequentato nel 2023 e 2024 un corso online sulle scienze mortuarie, che si aggiunge al suo dottorato in leadership, al master in scienze del management e alla laurea in relazioni internazionali.
Prima della società di sicurezza con la moglie, ha gestito un negozio 7–Eleven a Minneapolis, ma è stato anche il direttore di una stazione di servizio a St Paul.
Più di recente su LinkeIn si è descritto come l’amministratore delegato di Red Lion Group, azienda nella Repubblica Democratica del Congo impegnata a creare posti di lavoro per la popolazione locale.
Boelter e sua moglie in passato dirigevano un’organizzazione no profit chiamata Revoformation Ministries e una versione archiviata del suo sito web – riporta il Washington Post – chiamava il killer ‘reverendo‘ affermando che era stato ordinato sacerdote nel 1993.
“Prima dell’11 settembre, Vance aveva già compiuto viaggi in diverse zone di Gaza e della Cisgiordania – si legge sul sito -. Si rivolgeva ai militanti islamici per condividere il Vangelo e dire loro che la violenza non era la risposta“.
Il killer è stato portato al carcere della contea di Hennepin ed è stato incriminato a livello federale con diverse accuse per le quali rischia la pena di morte.
Il governatore del Minnesota, Tim Walz, ha tirato un sospiro di sollievo dopo la cattura e poi ha esortato gli americani a ribellarsi a una normalità di violenza politica: “Non possiamo diventare insensibili. Siamo un paese diviso. Il modo per risolvere i problemi – ha detto l’ex candidato alla vicepresidenza di Kamala Harris – non è l’odio, ma è l’umiltà, la grazia e la civiltà“.
LE DICHIARAZIONI DEI SUOI CONOSCENTI
“Non ho idea di cosa stesse pensando, stava cercando lavoro ma forse le cose non hanno funzionato, forse si è arreso e ha deciso di andarsene nel tripudio della gloria“: ha dichiarato David Carlson, suo inquilino, raccontando di come Boelter vivesse con lui in una stanza in affitto e, lo scorso venerdì, aveva pagato quattro mesi anticipati nonostante vivesse con grosse difficoltà economiche e psicologiche.
Nel manifesto trovato nell’auto del killer sono stati trovati 70 nomi di politici, inclusi tutti i democratici al Congresso del Minnesota, oltre che dei gestori di alcune cliniche Planned Parenthood per l’aborto.
David Carlson ha raccontato che Boelter era andato in Africa alcuni mesi fa nella speranza di avviare una società per la sicurezza.
Quando è rientrato ha accettato un lavoro che prevedeva l’estrazione di bulbi oculari da cadaveri per la donazione di organi.
Carlson gli ha parlato l’ultima volta venerdì sera intorno alle 19, quando Boelter era già a letto così da essere riposato per il giorno successivo ma nulla lasciava presagire un gesto folle, ha precisato Carlson descrivendo il killer come una brava persona e difendendolo da coloro che tentano di dipingerlo come un esaltato di destra.
Boelter non parlava di politica e non aveva mai nominato le sue vittime, ha aggiunto il coinquilino riferendo però che consultava il sito Infowars del cospirazionista Alex Jones e aveva votato per Donald Trump nel 2024.
LA RICOSTRUZIONE DELL’ATTENTATO DI MINNEAPOLIS
Il killer di Minneapolis, giubbotto anti-proiettile sopra la maglietta e i pantaloni blu, si è presentato a casa del senatore Hoffman a Champlin, due membri democratici del Congresso dello Stato, in piena notte: l’allarme è scattato alle due del mattino quando la polizia è arrivata alla residenza in seguito a una sospetta sparatoria.
Un’ora e mezzo dopo gli agenti hanno ricevuto una chiamata di emergenza vicino Brooklyn Park, nell’abitazione della deputata Hortman.
Arrivate sul posto, le forze dell’ordine si sono trovate davanti a un uomo che usciva dalla casa della deputata con giubbotto antiproiettile e il distintivo.
Nel viale davanti casa era parcheggiata un’auto con le luci di emergenza accese.
Il killer ha aperto il fuoco contro gli agenti e poi è scappato dal retro della casa della deputata: da allora aveva fatto perdere le sue tracce fino al ritrovamento grazie ad un drone degli agenti di polizia, qualche giorno dopo.
La deputata Melissa Hortman e il marito sono morti, mentre il senatore John Hoffman e la moglie sono rimasti gravemente feriti.

In foto: le due vittime del killer di Minneapolis
Foto: ANSA
Attualità
Medio Oriente, l’appello dell’Onu: “Aiuti a Gaza insufficienti”

Per le Nazioni Unite gli aiuti ai residenti della Striscia di Gaza e in Medio Oriente sono “lontane dall’essere sufficienti” a soddisfare le esigenze. Dopo Francia e Gran Bretagna, anche il Canada “intende” riconoscere lo Stato di Palestina all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York a settembre. Considerano l’ipotesi anche Australia, Finlandia e Portogallo. L’inviato Usa Witkoff torna in Israele. Affondo di Mattarella su Gaza alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale.
CONTINUANO I RAID IN MEDIO ORIENTE
Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, governata da Hamas, ha annunciato che 101 persone sono state uccise e 625 ferite dal fuoco delle Forze israeliane nelle ultime 24 ore. Secondo il comunicato, 81 delle vittime sono state uccise mentre cercavano aiuti umanitari. Il ministero ha affermato che il numero di persone uccise in cerca di aiuti è salito a 1.320, con oltre 8.818 feriti.
WITKOFF NUOVAMENTE A GAZA
L’inviato americano in Medio Oriente, Steve Witkoff, è oggi in Israele, in un momento di crescente indignazione internazionale per la grave situazione umanitaria a Gaza. Secondo i media israeliani Witkoff visiterà i controversi centri di aiuti umanitari gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, un gruppo americano sostenuto da Israele. Incontrerà anche i funzionari israeliani che stanno valutando misure punitive contro Hamas dopo che la scorsa settimana si sono bloccati i colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.
Ieri Witkoff ha parlato con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelaty in merito ai progressi dei negoziati per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia. La scorsa settimana si sono svolti negoziati indiretti a Doha, ma il 24 luglio Witkoff ha ordinato il ritiro della sua squadra, poche ore dopo che Israele aveva fatto lo stesso, considerando la mancanza di volontà di Hamas di raggiungere una tregua.
Il gruppo islamista palestinese ha sottolineato due giorni dopo che il vero ostacolo al raggiungimento di un accordo è il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lunedi’, Trump ha dichiarato di considerare possibile un cessate il fuoco e ha riconosciuto che a Gaza c’è carestia perché vede “bambini che muoiono di fame” in televisione.
LE PAROLE DELL’ONU E DI MATTARELLA SUL MEDIO ORIENTE
L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (Ocha) ha affermato che le condizioni per la distribuzione degli aiuti ai residenti della Striscia di Gaza sono “lontane dall’essere sufficienti” a soddisfare le esigenze.
Queste, invece, le parole di Mattarella pronunciate al Quirinale: “È difficile vedere un’involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere in maniera indiscriminata“, afferma il capo dello Stato, secondo il quale la situazione “è sempre più grave e intollerabile” ed è “disumano ridurre alla fame un’intera popolazione“.
Allo stesso tempo il Colle lancia l’allarme sull’antisemitismo che riaffiora in Italia e che “si alimenta anche di stupidità“.

Foto: Radio Popolare
Attualità
Medio Oriente, controproposta tregua di Hamas e non solo: gli ultimi aggiornamenti

In Medio Oriente, l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e il ritiro delle truppe israeliane dall’enclave sono i punti focali della risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco, comprensiva di richiesta aggiornate su questi due aspetti. Oltretutto, nella giornata di ieri, in Sardegna si è tenuto incontro tra l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani.
LE ULTIME NEWS SUL MEDIO ORIENTE
L’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e il ritiro delle truppe israeliane dall’enclave sono i punti focali della risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco, comprensiva di richiesta aggiornate su questi due aspetti. Lo ha riferito all’Afp una fonte palestinese a conoscenza dei negoziati in corso.
La stessa fonte ha affermato che Hamas chiede anche garanzie sulla fine definitiva della guerra, per garantire che Israele non torni a combattere dopo la scadenza della tregua di 60 giorni. Secondo Ynet, le precedenti garanzie sulla fine della guerra sono state fornite solo oralmente e Hamas sta cercando di includerle nel testo della proposta.
L’incontro tra l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani per cercare di accelerare un accordo tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza e gli ostaggi, si è tenuto nella giornata di ieri proprio in Sardegna.
ISRAELE PRONTO A NEGOZIARE
Israele ha richiamato la squadra negoziale in patria per consultazioni alla luce della risposta ricevuta questa mattina da Hamas alla proposta di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha riferito l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu, ringraziando i Paesi mediatori Egitto e Qatar e l’inviato Usa Steve Witkoff per gli sforzi.
Dopo la risposta di Hamas all’ultima proposta di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi, il premier Benyamin Netanyahu ha richiamato la squadra negoziale dal Qatar per “continuare le consultazioni in Israele“. Lo afferma il suo ufficio in una nota. “Apprezziamo gli sforzi dei mediatori Qatar ed Egitto e gli sforzi di Witkoff per raggiungere una svolta nei colloqui“, afferma l’Ufficio del premier.

Foto: ItalPress
COLLOQUI PER IL MEDIO ORIENTE INTERROTTI DA HAMAS
L’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha annunciato l’interruzione dei colloqui in Qatar per il cessate il fuoco a Gaza perché Hamas “non agisce in buona fede“.
Witkoff ha detto che l’ultima risposta data da Hamas “mostra una mancanza di volontà di raggiungere il cessate il fuoco“. L’inviato di Donald Trump ha inoltre dichiarato che gli Stati Uniti “prenderanno in considerazione opzioni alternative” per riportare a casa gli ostaggi israeliani.
Attualità
Medio Oriente, colpita una chiesa a Gaza durante i raid israeliani: 2 morti e 13 feriti

Colpita da un raid la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, in Medio Oriente: due vittime, una decina i feriti, tre sarebbero gravi. Padre Gabriel Romanelli, il parroco, è rimasto leggermente ferito ad una gamba.
LA RICOSTRUZIONE DEL RAID IN MEDIO ORIENTE
Durante un raid sulla Striscia, è stata colpita la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. Ci sarebbero due morti e undici feriti, tre gravi. Padre Gabriel Romanelli, il parroco, sarebbe rimasto leggermente ferito ad una gamba. L’esercito israeliano afferma di essere “a conoscenza delle segnalazioni relative ai danni causati alla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City e alle vittime” e fa sapere che “le circostanze dell’incidente sono in fase di revisione“. Lo riporta il Times of Israel.
Non è la prima volta che viene colpita la Chiesa Cattolica a Gaza: la notte del 16 dicembre 2023, nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, quartiere Zeitoun di Gaza City, si consumò un altro episodio drammatico: pesanti bombardamenti israeliani colpirono l’intero complesso, danneggiando la chiesa, le strutture delle suore di Madre Teresa e i pannelli solari che fornivano energia vitale allo stabile.
Un nuovo raid nei mesi successivi colpì ancora zone adiacenti alla chiesa: nel marzo 2025 gli sfollati ritornarono solo per trovare vetri infranti, schegge e macerie intorno al complesso.

Foto: Wikipedia
L’ITALIA ALZA LA VOCE
Dura risposta della premier Meloni: “I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi“.
Tajani parla di attacchi dell’esercito israeliano “non più ammissibili. Un atto grave contro un luogo di culto cristiano“.
“Ennesimo scempio criminale di Netanyahu. E’ chiaro che il Governo di Israele è in mano a fanatici guerrafondai che hanno perso ogni senso del limite. Agire subito con sanzioni individuali è un obbligo politico e morale“. Lo scrive su X il leader di Azione, Carlo Calenda, commentando il raid israeliano sulla parrocchia cattolica di Gaza.
“Oggi gli attacchi israeliani nel territorio di Gaza hanno colpito anche una chiesa, quella della Sacra Famiglia, ferendo Padre Gabriel Romanelli, a cui esprimo la mia vicinanza. Oggi, come ieri, come una settimana fa, come il mese scorso e tre mesi fa, sono morti altri palestinesi innocenti, uomini, donne, bambini, che non fanno parte di Hamas ma semmai ne sono prigionieri e ostaggi“. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto. “La loro sola colpa – aggiunge – è essere nati in una terra straziata dall’odio, in un tempo drammatico nel quale la ragione si è addormentata. Noi assistiamo ormai da mesi a qualcosa di disumano, straziante, orribile“.
LA RISPOSTA DI HAMAS SUL MEDIO ORIENTE
“Prendere di mira moschee, chiese, ospedali e strutture civili a Gaza è un crimine di guerra che richiede una presa di posizione da parte della comunità internazionale“. Lo ha affermato Hamas in una nota dopo il raid delle Idf sulla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City.
“L’attacco dell’esercito di occupazione alla chiesa del monastero latino di Gaza City costituisce un nuovo crimine commesso contro i luoghi di culto e gli sfollati“, ha aggiunto.
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