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Cronaca

Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione

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Foto: Repubblica di Palermo

Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.

Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.

La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.

Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.

La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.

Classe 2004. Studentessa in Lettere all’Università degli studi di Palermo. Aspirante editor e giornalista. Appassionata di musica, vintage e letteratura.

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Attualità

Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

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Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.

Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.

Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.

 

L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.

L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.

Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.

 

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Cronaca

Morti due giovani in via duca degli Abruzzi a Palermo dopo un incidente frontale in moto: ecco chi sono

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Foto: Palermo Today

Palermo – Via Duca degli Abbruzzi

Aliberti Gabriel e Lopriore Alessandro (21 e 17 anni) sono rimasti coinvolti in un brusco schianto frontale in moto, in seguito il quale i due hanno perso la vita ed un sedicenne è rimasto ferito.

Il tutto è accaduto davanti la Palazzina Cinese, in Via Duca degli Abruzzi.

Le strade attualmente sono state chiuse al traffico per poter effettuare eventuali rilievi.

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Cronaca

Medio Oriente, Israele attacca sede Mezzaluna Rossa a Gaza: svariati morti e feriti

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medio oriente

Un operatore palestinese è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti in un attacco israeliano in Medio Oriente contro la sede centrale dell’organizzazione a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. 62 le vittime a Gaza nelle ultime 24 ore, incluse 38 che erano in attesa di cibo. Un video shock diffuso da Hamas mostra un giovane israeliano ridotto a uno scheletro sotto un tunnel, in un cupo parallelismo con i gazawi che muoiono di fame.

LE ULTIME ORE IN MEDIO ORIENTE

Un operatore della Mezzaluna Rossa palestinese è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti in un attacco israeliano contro la sede centrale dell’organizzazione a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. L’attacco ha causato l’incendio del primo piano dell’edificio, ha aggiunto la Mezzaluna Rossa palestinese in un comunicato pubblicato su X. 62 le vittime a Gaza nelle ultime 24 ore, incluse 38 che erano in attesa di cibo.

Lo riporta Al Jazeera citando fonti ospedaliere. Soffrono anche gli ostaggi, circa 20 ritenuti ancora vivi. Un video shock diffuso da Hamas mostra un giovane israeliano ridotto a uno scheletro sotto un tunnel, mentre languono i negoziati ancora in stallo.

Hamas ha ribadito che non accetterà di deporre le armi finché non verrà istituito uno Stato palestinese. Sugli aiuti a Gaza, al via la “collaborazione operativa” dell’Italia, con Emirati Arabi e Giordania.

Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, ha guidato stamani una incursione di coloni sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, presso la moschea di Al-Aqsa, accompagnato dal parlamentare del Likud Amit Halevi.

Medio Oriente

In foto: il simbolo della Mezzaluna Rossa
Foto: Wikipedia

LE PAROLE DA PARTE DI ISRAELE

In una intervista a al Jazeerail terrorista di Hamas Ghazi Hamed ringrazia l’iniziativa di diversi Paesi di riconoscere uno Stato palestinese: è uno dei frutti del 7 ottobre. Abbiamo dimostrato che la vittoria su Israele non è impossibile e le nostre armi sono un simbolo della dignità palestinese“.
Se questa è la persona che ti applaude, cosa dice di te?“.

Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar commentando l’intervista del leader e negoziatore di Hamas Ghazi Hamad in cui ha difeso gli attacchi del 7 ottobre.

Lasciatemi dire: prima del 7 ottobre, il mondo stava anche solo discutendo della Palestina? Chiedete al presidente Abu Mazen, qualcuno stava prestando attenzione?“, ha detto Hamed nell’intervista. “Hanno detto all’Autorità Palestinese di dimenticare la soluzione a due Stati. Il 7 ottobre ha cambiato tutto questo. Sì, abbiamo pagato un prezzo, ma quale opzione avevamo? Arrenderci a Ben Gvir e ai suoi coloni estremisti? Stava profanando Al-Aqsa, parlando ogni giorno di annettere la Cisgiordania. Le nostre opzioni erano: arrendersi o resistere. Grazie alla resistenza, abbiamo visto grandi risultati: il mondo sta di nuovo riconoscendo la Palestina. L’immagine di Israele come democrazia è distrutta. Il mito dell’invincibilità israeliana è scomparso. Oggi, le persone stanno marciando contro il genocidio in ogni capitale occidentale. Netanyahu è ricercato dalla Corte Penale Internazionale. Israele è accusato di genocidio e pulizia etnica. E dopo 22 mesi di guerra, Israele non ha ancora sconfitto Gaza, recuperato i prigionieri, o stabilito il controllo. Gaza è diventata un modello di resistenza eroica“, ha detto il leader di Hamas.

I DATI DELL’ONU SUL MEDIO ORIENTE

Secondo i dati pubblici dell’Onu (Monitoring & Tracking DashboardUN2720)  un sistema che traccia ogni camion di aiuti che entra a Gaza utilizzando codici Qr, tra il 19 maggio e il 2 agosto, sono state scaricate circa 40.000 tonnellate di aiuti umanitari, ma solo 4.100 tonnellate (il 10%) sono arrivate a destinazione.

Il resto è stato contrassegnato come “intercettato“, cioè i carichi “sono stati dirottati lungo il tragitto dentro Gaza sia pacificamente da parte di persone affamate che con la forza da parte di attori armati“.

PARLA TAJANI SUL MEDIO ORIENTE

In questo momento non ci sono, in base al diritto costituzionale e al  diritto pubblico internazionale, le condizioni oggettive perché ci sia  uno Stato palestinese.Dobbiamo lavorare per costruirlo, questo sì. Noi  stiamo facendo questo, riconoscere uno Stato che non c’è è soltanto un  esercizio teorico“. A dirlo il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti agli Stati generali del  Mezzogiorno di Forza Italia.

Questo – ha aggiunto – non significa che  non si deve dire a Israele basta bombardamenti, basta attacchi contro la  popolazione civile, basta vittime.Come dobbiamo dire a Hamas basta  usare il popolo palestinese come scudo umano, basta tenere in condizioni  disumane ostaggi che non hanno nessuna responsabilità nella politica di  Israele.Quindi dobbiamo lanciare dei messaggi forti proprio per  costruire la pace.Noi siamo schierati dalla parte della pace, non siamo  contro il popolo palestinese, non siamo contro il popolo israeliano“.

Attenzione anche – ha detto Tajania non creare, con un linguaggio  violento, nuovi sentimenti di antisemitismo.Questo è  inaccettabile.Quindi bisogna sempre usare un linguaggio a favore della  pace, non un linguaggio di odio.Diciamo a Israele basta, diciamo ad  Hamas basta, ora è il momento del dialogo, è il momento del cessate il  fuoco per costruire una pace duratura in quel martoriato Medio  Oriente.Non sarà facile ma non bisogna arrendersi di fronte alle  difficoltà“.

Medio Oriente

In foto: Antonio Tajani
Foto: Esquire

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