Lifestyle
Paesi più felici al mondo: a contare di più è il benessere mentale, non la ricchezza
Secondo il rapporto “Mental State of the World” del Global Mind Project si occupa di studiare il benessere del Pianeta, secondo questo parametro nel 2023 i Pesi più felici sono stati: Repubblica Domenicana, Sri Lanka e Tanzania.
Tipicamente, i parametri che permettono di classificare i paesi più felici sono il reddito, l’accesso al lavoro, alla tecnologia, il grado di sicurezza percepito ecc. Ma un nuovo studio ha cambiato i parametri elencati prima, prendendo come unico parametro fondamentale il benessere mentale globale.
Utilizzando tale parametro infatti, nella classifica dei paesi più felici al mondo non ci sono paesi ricchi e all’ultima tecnologia, bensì quelli più poveri, di cui i primi tre posti sono statti dati a Repubblica Domenicana, Sri Lanka e Tanzania.
Il “Mental State of the World” del Global Mind Project si basa sul più grande database di benessere mentale dell’intero Pianeta, continuamente aggiornato grazie ai ricercatori di neuroscienze di Sapien Labs. La loro missione è quella di provare a comprendere la mente umana e i meccanismi che permettono di farla funzionare al meglio. In questo caso i parametri presi in considerazione sono: l’umore, la motivazione personale, le prospettive, la connessione mente-corpo, la resilienza e molte altre.
Come mostrato da questo parametro, non è sempre detto che i paesi più ricchi con maggiore sviluppo economico sono i più felici e con un benessere mentale alto. Difatti, i Pesi che si sono riusciti a rimanere più ottimisti e capaci di reagire ai problemi sono quelli che non stanno meglio dei primi. L’aggiornamento annuale si è basato su un campione abbastanza eterogeneo comprendendo quasi 500 mila individui provenienti da 71 paesi differenti.
La definizione di benessere mentale è data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè la capacità di un individuo di gestire lo stress e le avversità che appaiono normalmente nella vita. Pertanto il progetto utilizza il Quoziente di Salute Mondiale detto anche MHQ, in grado di catturare le percezioni di 47 aspetti della capacità e funzionamento mentale su una scala di numerosi eventi che hanno un impatto imminente sulla vita, e proprio su questi dati si formulano i rilevamenti.
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Green Living: come il giardinaggio può diventare uno stile di vita
Negli ultimi anni, il giardinaggio ha smesso di essere solo un hobby per esperti, trasformandosi in una pratica amata da tutte le generazioni, soprattutto dai più giovani.
Secondo uno studio recente, la Generazione Z e i Millennials stanno abbracciando il “green living” non solo per i suoi benefici estetici, ma anche per quelli psicologici. Dalla creazione di piccoli giardini urbani sui balconi alla coltivazione di erbe aromatiche in cucina, l’obiettivo è ritrovare calma e connessione con il ciclo della natura.
Anche chi vive in città può abbracciare questa passione. Non servono grandi spazi: basta un balcone, un terrazzo o persino un angolo luminoso in casa. Le tendenze principali per i giardini urbani includono:
- Orti verticali: Strutture modulari che permettono di coltivare piante su pareti, ideali per spazi ridotti.
- Micro-piante e bonsai: Perfette per chi ha poco tempo o spazio, richiedono cure minime ma regalano grande soddisfazione.
- Giardini idroponici:Una soluzione tecnologica che consente di coltivare senza terra, utilizzando solo acqua e nutrienti.
LE PIANTE DEL MOMENTO
Monstera Deliciosa che con le amoie foglie che si ritrova, necessita di un posto all’ombra lontano dai raggi del sole
Piante aromatiche: Rosmarino, basilico e menta sono amate per la loro versatilità in cucina e il loro profumo rilassante.
Fiori selvatici: ideali da piantare a settembre o ottobre, perchè in questo periodo la piovosità e la temperature sono adatte alla germinazione
Inoltre, una delle grandi attrattive del giardinaggio è la sua capacità di ridurre l’impatto ambientale. Coltivare piante autoctone, installare sistemi di irrigazione a basso consumo e utilizzare compost naturale sono solo alcune delle pratiche che rendono questa attività un contributo concreto alla lotta contro il cambiamento climatico.
E tu, sei pronto a sporcarti le mani di terra e a far fiorire la tua passione per il verde?
Lifestyle
La riscoperta della calma nei giochi da tavolo nell’era dei videogame
In un mondo come ai giorni nostri dominato da schermi in cui l’interazione con l’altro ha la peggio rispetto all’interazione sempre più progressista con il mondo virtuale, con molta sorpresa, sono rinati i giochi da tavolo.
Contrariamente ad ogni previsione, i giochi da tavolo riescono a fiorire anche nell’era dei giochi prevalentemente digitali. D’altronde, come si può abbandonare una routine di gioco composta dal scegliere con cura la scatola prescelta tra quelle impilate una sull’altra, mostrare il tabellone consumato dalle troppe partite e posizionare delicatamente e con precisione, un pezzo per volta, pedine, gettoni e dadi.
RINASCITA IN TENDENZA
Nell’ultimo decennio si è mostrato sorprendentemente un’interesse sempre più in aumento per gli intramontabili giochi da tavolo. Il mercato globale dei board game è attualmente di circa 14 miliardi di dollari, ma con questa previsione ottimista nel piacere che si riscopre nel giocare ai giochi da tavolo, si presuppone che nel 2032 potrebbe superare i 30 miliardi.
Nonostante ci siano i classici immortali che non stancano mai come Cluedo e Scarabeo, che continuano a collezionare record di vendite, in realtà a portare avanti questa categoria sono i concept più innovativi e quelli che uniscono sia il digitale che la tradizione.
KIDADULT
Nonostante rientrano nella categoria dei “giocattoli” i veri giocatori in realtà non sono del tutto i bambini, o meglio, ci hanno poco a che fare, perché i veri patiti sono i kidadult: adulti nostalgici, ma anche teenegers ventenni.
A dimostrarlo son proprio i dati, non a caso il 40% degli acquisti si concentra sugli strategici come ad esempio Risiko, ma in forte aumento sono anche gli sci-fi e i fantasy che hanno come pioniere il gioco di ruolo D&d (Dungeons & Dragons).
Maurizio Cutrino, direttore generale di Assogiocattoli ha espresso a riguardo: “C’è bisogno di aggregazione e distacco dalla quotidianità, per questo il fantasy riscuote molto successo, si cercano tanto anche le illustrazioni e il vintage. Ma l’offerta è molto vitale.”
DA DOVE NASCE LA NECESSITA’
Si sta riscoprendo la bellezza dei giochi da tavolo proprio in questo periodo anche grazie alla loro resistenza e alle varie sfaccettature. Gli esperti segnalano una combinazione di nostalgia, bisogno di avere interazioni sociali significative e la necessità di abbandonare la costante ripetizione digitale.
TRADIZIONALE O DIGITALE?
I giocatori tradizionali e i videogiocatori sembrano aver trovato una forma di convivenza. Poiché è anche il progresso tecnologico a dettare, è vero che i videogiochi non sono riconosciuti come dei veri e propri diretti rivali, perché come sostiene Leo Colovini, veneziano sessantenne che gestisce la società Studiogiochi: “Come per il cinema e il libro, gli investimenti e i pubblici sono diversi.”
Difatti i giochi da tavolo ormai sono degli ibridi, che da diversi anni ricorrono all’appoggio di app o siti web per rendere l’esperienza più completa e immersiva, senza però togliere l’essenza all’aspetto sociale con il coinvolgimento fisico.
“L’aspetto tattile è ancora centrale, ma il digitale può dare un aggiunta al mondo fisico” dice Davide Garofalo, ceo di Xplored, società di Rapallo, e ideatore di Teburu, un nuovo sistema di gaming: il prodotto è una console simile al tabellone che è in grado di tenere traccia dei vari componenti del gioco, dai dadi alle miniature, collegata direttamente a un’app.
Inoltre Garofalo illustra una visione futura di come saranno poi i giochi da tavolo dicendo: “Non sarà più necessario che un giocatore legga un manuale lungo decine di pagine e poi spieghi le regole agli altri, perché si verrà guidati passo passo.” aggiungendo: “E per i giochi complessi sarà l’app a tenere traccia di punteggi, bonus e malus. Tutto diventa più accessibile“.
Una vera e propria rivoluzione molto più vicina di quanto si pensi.
Lifestyle
Catturare la bellezza del cielo notturno con la fotografia astronomica
La fotografia astronomica, un’arte che richiede pazienza, tecnica e un pizzico di magia, è oggi una delle tendenze più affascinanti della generazione attuale.
Non a caso, negli ultimi anni, è diventata sempre più popolare.
La crescente disponibilità di attrezzature a prezzi accessibili e l’accesso a tutorial online hanno permesso anche ai dilettanti di avvicinarsi a questo mondo.
Social media come Instagram e piattaforme come Flickr e Redditsono ora vetrine di spettacolari scatti notturni, suscitando l’interesse di un pubblico sempre più vasto.
QUALI STRUMENTI SERVONO?
Per chi vuole iniziare, l’attrezzatura giusta è fondamentale. L’elemento di base è una fotocamera con un buon sensore – le DSLR e le mirrorless sono le più indicate – accompagnata da un obiettivo luminoso, ideale per catturare quanta più luce possibile in ambienti bui. A fare la differenza è spesso l’obiettivo grandangolare, perfetto per inquadrare vaste porzioni di cielo e immortalare costellazioni o la Via Lattea.
Un altro strumento essenziale è il treppiede, che garantisce la stabilità della fotocamera durante le lunghe esposizioni, spesso di decine di secondi o anche minuti.
Chi desidera addentrarsi in dettagli come crateri lunari o anelli di Saturno può optare per un telescopio collegato alla fotocamera.
Ma uno dei veri segreti della fotografia astronomica è la montatura equatoriale, che permette di compensare il movimento della Terra, evitando che le stelle appaiano come scie e mantenendo la nitidezza delle immagini.
TECNICHE E CONSIGLI
Ma fotografare il cielo notturno non è solo una questione di attrezzatura, ma di pazienza e attenzione. Per ottenere immagini nitide e senza rumore è consigliabile scattare in luoghi lontani dalle luci cittadine, preferibilmente in aree rurali o montane.
Anche il meteo gioca un ruolo determinante: notti senza nubi e senza luna sono ideali, perché permettono di vedere più chiaramente le stelle e la Via Lattea.
Un trucco fondamentale per gli appassionati è quello di utilizzare l’impostazione “manuale” sulla fotocamera, regolando con cura ISO, tempi di esposizione e apertura del diaframma per adattarsi alle condizioni di luce del cielo. Per evitare il “mosso”, si può anche impostare un timer o utilizzare un telecomando per lo scatto.
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