Cronaca
Addiopizzo Catania: il caso dei bonifici ricevuti da uomini mafiosi
È accaduto qualcosa di contraddittorio, se non ridicolo all’associazione Addiopizzo di Catania, che ormai da anni, insieme ai commercianti liberi, combatte le azioni estorsive.
LA DONAZIONE DEI “BENEFATTORI”
L’associazione antiracket etnea ha, di recente, ricevuto una donazione da parte di esponenti mafiosi.
Più precisamente, nei conti correnti di tale associazione, sono stati recapitati 3500 euro, in conseguenza a questa azione gli attivisti hanno suscitato un sospetto.
Già perché in questa vicenda ci si pone un banale interrogativo: come mai un associazione che contrasta l’estorsione riceve donazioni da parte di soggetti che la estorsione la praticano per mestiere?
La risposta la si trova dentro la scellerata riforma della giustizia approvata dall’ex guardasigilli Marta Cartabia, durante la precedente legislatura (Governo Draghi).
COSA PREVEDE LA RIFORMA?
Nella riforma è previsto l’ottenimento di uno sconto di pena, per i soggetti mafiosi che effettuano delle donazioni ad associazioni come Addiopizzo, che peraltro ha espresso un giudizio critico verso questa riforma giudiziaria.
In particolare, il presidente etneo Giuseppe Russo, ha preso posizione su questo episodio ritenendo questa legge una “giustizia da supermercato, dove qualcuno si può comprare uno sconto di pena facendo una donazione”.
LA PROPOSTA DI LEGGE
Alcuni anni fa, Addiopizzo ha raccolto 8 mila firme, per presentare alla Camera e al Senato, una proposta di legge sulla certezza della pena, affinché venisse chiesta l’estromissione dello sconto di pena a tutti quei soggetti che si sono macchiati di reati di stampo mafioso.
Tuttavia la proposta non ha avuto alcun riscontro, venendo di fatto trascurata.
LA DESTINAZIONE DEL BONIFICO
Dei 3500 euro ricevuti, l’associazione non ne farà un uso personale, ma verranno comunque utilizzati per realizzare progetti a sostegno della collettività.
Dunque non andranno restituiti al mittente, anche perché come spiega Giuseppe Russo “non cambierebbe nulla dal punto di vista giuridico, quelle persone potrebbero ugualmente accedere agli sconti”.
Infine, Russo ha dichiarato di aver scritto un comunicato, per fare chiarezza su questa vicenda, invitando questi soggetti a “non mandare più soldi“.
Cronaca
Caserta: ritrovati i neosposi scomparsi
È stata ritrovata la coppia di sposi del Casertano, Pietro Montanino e Maria Zaccaria, di cui erano state perse le tracce qualche giorno dopo il loro matrimonio .
COME È AVVENUTA LA SCOMPARSA?
I neosposi, sono risultati irreperibili precisamente 4 giorni dopo essere convolati a nozze, la cui cerimonia si è svolta con il rito civile.
La coppia aveva lasciato i figli dai nonni a Frattamaggiore, per fare delle commissioni.
Ad avere l’ultimo contatto con loro è stata la sorella della sposa, la quale era stata incaricata di andare a prendere il bambino di 7 anni al calcetto .
In seguito non si sono avute più tracce dei giovani sposi, pertanto il sindaco di Cesa, che aveva celebrato le nozze dei due, ha diramato un annuncio per avvisare la loro scomparsa :”Maria Zaccaria e Pietro Montanino, residenti a Cesa risultano irreperibili dal pomeriggio di martedì, dalle 17; da quel momento il telefono di Pietro è muto. Quello di Maria invece era stato lasciato a casa. Chiunque abbia notizie se qualcuno li ha visti, se vi capita di incontrarli, per cortesia, comunicate tutto immediatamente alle forze dell’ordine. Vi chiedo di condividere questo post, per cercare di arrivare al maggior numero di persone”.
IL RITROVAMENTO
Pietro Montanino e Maria Zaccaria sono stati ritrovati domenica, e sentiti dai carabinieri di Napoli, per appurare se vi siano responsabilità verso i figli, essendo che non si ha alcuna chiarezza sull’allontanamento dei due.
A intervenire sulla questione è la sorella dello sposo, Silvana Montanino, che aveva scritto un post su Facebook per smentire eventuali allusioni alla fuga: “Mio fratello e mia cognata non avevano alcun problema e non erano tristi. Sono persone piene di vita che hanno sempre scherzato”.
Sta di fatto che comunque, per il momento rimane irrisolto l’enigma della loro scomparsa.
Attualità
Aggiornamento Spagna, quasi 220 vittime: gli spagnoli lanciano del fango alla famiglia reale
La situazione in Spagna è davvero critica, con i morti che sono saliti a 217 a causa delle devastanti alluvioni. Durante una visita nelle aree colpite, il re Felipe e la regina Letizia si sono trovati faccia a faccia con la rabbia della gente.
IL FANGO LANCIATO AI REALI E L’AGGRESSIONE A SÁNCHEZ
A Paiporta, nella Comunità Valenciana, la folla ha lanciato fango contro il re e la regina urlando “assassini”. Al premier Pedro Sánchez non è andata meglio; mentre era lì, un membro del pubblico lo ha colpito alle spalle con un bastone. “Sono vicino a chi soffre, ma condanno le violenze”, ha dichiarato Sánchez.
L’AGENZIA METEOROLOGICA SPAGNOLA
Nel frattempo, l’Agenzia Meteorologica Spagnola (Aemet) ha alzato il livello di allerta rossa per tutta la provincia di Almeria e lungo la Costa meridionale di Valencia. I militari stanno cercando persone disperse anche in un supermercato a Benetusser.
Non perderti anche Alluvione in Spagna, Valencia è devastata: il numero delle vittime è in continua crescita –Video
LE PAROLE DI RE FELIPE
“Bisogna comprendere la rabbia e la frustrazione” dei cittadini colpiti da queste terribili inondazioni — così afferma il re Felipe in un video postato sui social media dopo essere stato costretto a interrompere la sua visita. Nel filmato ha anche detto che dobbiamo “dare loro speranza e garantire loro che lo Stato in tutta la sua pienezza è presente”
Cronaca
Diciasettenne leva la vita ad un diciannovenne: Santo Romano è morto per colpa di una scarpa sporca
Santo Romano, 19 anni, è stato ucciso a San Sebastiano al Vesuvio da un ragazzo di 17 anni che era appena uscito dal carcere minorile. Questo giovane aveva anche pubblicato post sui social in cui esalta l’uso delle armi.
La sera dell’incidente, tutto iniziò per una fesseria: c’era stata una discussione tra un amico di Santo e il “bullo” che si lamentava perché la sua scarpa era stata sporcata. La piazza centrale era affollata di ragazzi che volevano semplicemente divertirsi e passare una serata insieme. Quando il tipo infuriato è salito in auto, Santo ha cercato di avvicinarsi per calmarlo. Anche se gli ha offerto di pulire la scarpa, non fece nemmeno in tempo a raggiungere la macchina.
Il ragazzo arrabbiato non stava partendo; infatti nel bauletto aveva nascosto una pistola. Ha sparato più volte colpendo Santo al petto; lui è morto pochi minuti dopo durante il tragitto verso l’ospedale. Fortunatamente Salvatore, l’amico vicino a lui, ha avuto solo un proiettile al gomito invece del destino peggiore.
Santo proveniva da Volla ed era uno studente modello con passioni sane: giocava come portiere nella squadra Micri di Pomigliano d’Arco e sembrava avere tutto davanti a sé… tranne quando incrociò quella notte un assassino con già diversi precedenti penali.
Grazie alle registrazioni delle telecamere del comune, i carabinieri hanno identificato rapidamente l’auto dell’assassino e lo hanno arrestato sotto casa sua nel quartiere Barra stesso dove abitava Francesco Pio Valda — responsabile nell’omicidio avvenuto sul lungomare di Napoli qualche mese fa proprio per questioni legate ad una scarpa sporca!
In caserma il diciassettenne inizialmente negò qualsiasi responsabilità ma poi alla fine dovette ammettere i fatti. Il pm della Procura minorile ne ha disposto il fermo per omicidio e tentativo d’omicidio mentre apre altresì indagini su eventuali responsabilità genitoriali riguardo ai numerosi post sui social in solidarietà all’assassino apparsi dopo l’accaduto. Infatti, il minore sembra aver pubblicate svariate foto dove simulava pistole e dove esaltava l’utilizzo delle armi.
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