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Calcio

Il PAGELLONE del girone d’andata di SERIE A (19a giornata)

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Al termine della 19^ giornata si conclude la prima frazione di campionato. In vetta troviamo l’Inter che meritatamente si aggiudica il titolo di campione d’inverno. Ecco i voti alle sorprese ed i flop di questo  giro di boa.

NAPOLI: VOTO 3

Dopo il cambio in panchina, per i campioni d’Italia era prevedibile un calo, ma non cosi drastico. I partenopei infatti hanno totalizzato solo 28 punti a differenza dei 50 ottenuti nella passata stagione, che gli avevano fruttato il titolo di Campioni D’inverno a +12 dal secondo posto. La grande differenza che salta subito all’occhio analizzando la classifica, è il calo vertiginoso in fase realizzativa. Il Napoli spallettiano grazie al suo gioco spumeggiante, aveva una media di 2,42 gol a partita, musica ben diversa rispetto all’attuale media di soli 1,47 gol. Nonostante aver trattenuto i pezzi pregiati della rosa rinunciando solo a Kim, ceduto per 50 milioni di euro, sostituito da Natan, gli azzurri non sono stati in grado di difendere il primato realizzando il peggior avvio di una squadra campione d’Italia e sprofondando al 9^ posto della classifica, lottando con fatica per un posto in Champions League, che al momento sembra irraggiungibile.

FIORENTINA: VOTO 8

La rosa di italiano seppur con qualche passo falso di troppo fuori casa, è riuscita a chiudere il girone d’andata al 4^ posto. Trovando la vittoria in scontri decisivi come contro Atalanta e Napoli, totalizzando in totale 33 punti, ben dieci in più rispetto alla stagione precedente. Nonostante la perdita di diversi interpreti come Igor e Amrabat, in direzione Premier League e la ennesima rivoluzione in Attacco attuata dal presidente Commisso, i Viola sono riusciti a migliorare sia in fase realizzativa (6 gol in più), che in fase difensiva, (6 gol in meno). La mano del tecnico ha inoltre evidenziato un ottimo rendimento offensivo della difesa. L’unico dubbio rimane il centroavanti, i 4 gol totali della coppia Nzola/Beltran sono troppo pochi per una squadra che punta la massima competizione europea e gli straordinari rendimenti di Nico Gonzalez e Bonaventura potrebbero non bastare.

Bologna: VOTO 9

La vera sorpresa del campionato. Thiago Motta ha trasformato i rossoblù in una macchina perfetta, capace di incantare con il suo gioco offensivo e con un reparto difensivo solido e ben organizzato, soli 16 gol subiti (14 in meno dello scorso anno ) che li hanno resi la terza migliore difesa del campionato. La consacrazione di Joshua Zirkzee è la ciliegina sulla torta della perfetta gestione del giovane tecnico italo-brasiliano. Giovani promesse e giocatori d’esperienza sono stati la chiave per non far pesare i numerosi addii, ma al contrario, incrementare il rendimento del Bologna in modo smisurato: 32 punti in 19 partite, ben 9 punti in più rispetto ad un anno fa. Un dato importantissimo a favore della squadra Bolognese sono gli scontri diretti, il tris di vittorie contro : Roma, Atalanta e Lazio e i due pareggi con Inter e Juventus fanno ben sperare i tifosi, per il sogno Europa che, arrivati alla 20^ giornata comincia ad essere qualcosa di ben più concreto.

Inter: VOTO 9,5

Grandissima partenza dei nerazzurri di Simone Inzaghi che si laureano campioni d’inverno dimostrando uno stato di forma ed una continuità invidiabile da tutte le altre pretendenti, condizione di chi ha intenzione di vincere il campionato per portare alla Milano neroazzurra la tanto ambita seconda stella. L’avvio straordinario li rende il migliore attacco e la migliore difesa del nostro campionato, con 44 gol fatti e solamente 9 subiti in 19 gare. Miglioramento superlativo considerando le 25 reti incassate nell’andata della la scorsa stagione. Le puntellate alla rosa dell’ultima finestra di mercato hanno reso l’Inter una corazzata di primo livello. Un nome su tutti è Marcus Thuram, il francese ex Borussia M’gladbach si è ambientato benissimo in Serie A totalizzando 7gol e 5 assist, numeri da capogiro che hanno fatto dimenticare ben presto ai tifosi il mancato ritorno di RomeIu Lukaku, oggi in forza alla Roma. La coppia formata con il toro argentino è infatti tra le più prolifiche d’Europa. La grande differenza però non l’ha fatta la campagna acquisti, bensì un vero e proprio colpo di genio di Simone Inzaghi, il riadattamento di Hakan Calhanoglu in cabina di regia, che lo ha reso un tuttocampista determinante per entrambe le fasi, l’ingranaggio perfetto per il gioco dei nerazzurri.

Milan: VOTO 6

Sebbene la differenza di numeri con lo scorso anno sia minima, i punti persi con Lecce e Salernitana sommati ai pochi scontri diretti a favore costano al Milan una discreta distanza dal vertice della classifica. L’obiettivo dei rossoneri di raggiungere la qualificazione in Champions League sembra però essere alla portata anche se in diverse occasioni è mancato il lampo del Top Player Rafael Leao che ha realizzato solamente 3 gol e 5 assist, musica ben diversa dallo scorso anno sia per numeri che prestazioni sul campo. La stagione del Milan è stata caratterizzata senza dubbio dai molteplici infortuni gravi che hanno costretto Pioli a reinventare la formazione diverse volte, un esempio è Theo Hernandez, adattato come centrale di difesa in diverse occasioni. L’emergenza infortuni costringe il Milan adoperare sul mercato terminando anticipatamente il prestito di Matteo Gabbia al Villareal. Rinforzo che potrebbe non bastare considerando le diverse assenze nelle retrovie.

Lazio: VOTO 5

Partenza shock della Lazio di Sarri che si ritrova al 7^ posto della classifica, differenza abissale con 7 punti in meno rispetto allo scorso anno dove si giocava il posto in Champions alla pari con Inter e Roma. I biancocelesti non sono riusciti a colmare il buco lasciato da Milinkovic-Savic in forza al Al Hilal. Gli innesti di Kamada e Guendouzi infatti, non hanno fatto la differenza nel centrocampo laziale. La fase difensiva ha subito un grosso calo, complici i gravi infortuni che hanno tenuto lontano dal rettangolo di gioco i due titolari Romagnoli e Casale, mancanze che hanno causato la perdita di punti importanti per l’obbiettivo stagionale. Un altro grande assente in questa Lazio è il capitano Ciro Immobile, che ha collezionato solamente 4 gol in 16 partite di cui tre su rigore. Numeri dettati anche dalla condizione fisica ormai non eccellente. Questo calo ha influenzato anche lo scarso rendimento offensivo delle aquile, difatti i 23 gol siglati sono troppo pochi per concludere il campionato d’inverno tra le prime 4 della classifica. In questo momento la qualificazione in champions league si complica e di parecchio.

LECCE: VOTO 6,5

La squadra di D’Aversa ha rispettato le aspettative lasciate dallo scorso anno, arrivando quasi ad infrangere il record di punti della storia del club del campionato d’ inverno che ammontava a 22 punti. I giallorossi Salentini hanno concluso la prima metà di campionato al 13^ posto guadagnando un posto in più rispetto alla passata stagione. Sebbene l’inizio sottotono di Gabriel Strefezza con solo 1 gol, ed i cambi in zona offensiva del Lecce, quest’anno il reparto offensivo ha totalizzato 20 gol (2 in più rispetto allo scorso anno). Il duo Krstovic /Piccoli è stato determinante negli incontri contro le concorrenti che mitigano in metà classifica come Sassuolo, Frosinone e Monza. Una piacevole sorpresa per i tifosi giallorossi oltre la strepitosa riconferma di Falcone, è stata sicuramente l’eredità di Hjulmand lasciata a Ramadani che ha saputo prendere in mano il centrocampo pugliese. D’Aversa raggiungendo il 13^ posto può iniziare la seconda metà di campionato in alto puntando ad una salvezza tranquilla.

Sassuolo: VOTO 5-

Con le 10 sconfitte in campionato, i neroverdi hanno concluso la prima fazione di campionato al 14^ posto. Una nota positiva è l’avvio dell’attacco. Sono 26 i gol messi a segno finora e sono 9 quelli di Berardi realizzati in 15 partite in quella che sembrava essere la stagione dell’addio in direzione Juventus, sono stati invece determinanti per la stagione del Sassuolo tanto che il numero dieci si ritrova solamente dietro a Lautaro Martinez in classifica marcatori. Dionisi è riuscito a rivitalizzare anche Andrea Pinamonti che oltre a non avere mai saltato una partita ha realizzato 7 gol, tra questi alcuni decisivi come contro Juve e Fiorentina. La fare difensiva invece lascia a desiderare, 33 gol che sono abbastanza per essere tra le tre difese peggiori di questa prima fazione di campionato e che hanno causato diverse rimonte subite contro Roma, Genoa, Cagliari e Frosinone. Consigli infatti ha collezionato solamente un clean sheet, nell’ultima partita interna giocata contro la Fiorentina in cui si è opposto al rigore calciato da Bonaventura. Il bilancio neroverde non è da insufficienza piena ma sicuramente ci si aspettava qualcosa in più.

Juventus: VOTO 9

Grandissimo lavoro da parte di Massimiliano Allegri che ha sfruttato al meglio l’esclusione dalle coppe Europee, chiudendo il girone d’andata a quota 46 punti, distaccando di sette il Milan terzo, e mettendo continua pressione all’Inter primo a +2. In questa prima fazione di campionato Allegri ha fortificato ancor più lo spogliatoio, e lo spirito di sacrificio che ha contraddistinto i bianconeri lo scorso anno sta rendendo possibile la lotta al titolo che alla Juve manca dalla stagione 19/20. Sono stati scovati diversi talenti che hanno permesso alla Juventus di superare il ridottissimo mercato estivo e superare la carenza a centrocampo per le squalifiche di Pogba (Doping) e Fagioli (Calcio scommesse). Tra le buone prestazioni del ritrovato McKennie, il solido Rabiot, e la neo promessa Yildiz che ha trovato campo nelle ultime gare, sono stati determinanti: Federico Gatti e Andrea Cambiaso. Il centrale ex Frosinone ha confermato la passata annata diventando un giocatore cardine nella retrovia bianconera, distinguendosi anche in zona gol regalando la vittoria in match difficili come contro Monza e Napoli. Cambiaso si è rivelato un’ottima arma per la Juventus, la sua bravura con entrambi i piedi e la sua precisione in campo in entrambe le fasce gli hanno garantito la titolarità certa. Allegri sta costruendo una Juventus pronta per tornare a vincere grazie alla perseveranza e spirito di squadra.

Roma: VOTO 5

Guardando la classifica la Roma mitiga all’8^ posizione. Sebbene le ottime prestazioni dei singoli top Dybala e Lukaku, che hanno totalizzato rispettivamente 5 ed 8 gol, Mourinho non è riuscito a dare continuità ai risultati altalenando prestazioni positive a veri e propri tonfi ( Verona, Genoa e Bologna su tutti). L’arrivo del belga aveva alzato di parecchio le aspettative sul campionato dei capitolini, ma al momento queste non sono state rispettate. La prolungata assenza di Smalling ha pesato non poco, e la Roma spera di colmare questa mancanza con il nuovo arrivato Huijsen, classe 2005 di proprietà della Juventus arrivato in prestito per 6 mesi. L’obbiettivo qualificazione in Champions potrebbe complicarsi data l’agguerrita concorrenza, servirà alla Roma un girone di ritorno più concreto e con meno passi falsi.

Atalanta: VOTO 6,5

Percorso sufficiente per i bergamaschi che arriva al giro di boa in sesta posizione, lineare con la stagione passata, in lotta per un posto in Champions. Gasperini è riuscito a far rinascere il talento belga scartato dai rossoneri che ha condito con due gol e quattro assist prestazioni convincenti e di alto livello insieme al collega di reparto Lookman che è stato un punto cardine nel reparto offensivo con sette gol e tre assist. L’Atalanta dovrà fare a meno del suo numero 11 a causa della convocazione in coppa d’Africa, puntando tutto su Scamacca che non ha fatto male ma adesso il peso sulle sue spalle raddoppia. Una pecca nell’avvio dei neroazzurri è lo scarso rendimento degli esterni, che è di parecchio calato rispetto agli standard del gioco di Gasperini.

TORINO : VOTO 7,5

Il Torino si piazza al 10^ posto a ridosso delle” Big” che lottano per un piazzamento in Europa. I granata, se non per la sconfitta interna contro l’Inter è rimasta imbattuta dentro casa risultando una squadra ostica e molto compatta, difficile da affrontare, le vittorie per 3-0 con Atalanta e Napoli ne sono la prova. L’arrivo di Zapata ha giovato alla rosa di Juric, il colombiano in uscita dall’Atalanta sembra aver trovato l’ambiente giusto in cui esaltarsi per tornare ed essere quel bomber che avevamo imparato a conoscere negli anni passati. Con l’exploit di Buongiorno il Torino ha mantenuto una buona media difensiva , migliore di Lazio, Roma e Napoli anche con l’assenza prolungata per infortunio di Schuurs. Il tecnico croato seppur con una rosa inferiore alle altri contendenti può giocassi alla pari le sue carte e sperare di conquistare un posto in Europa che per i granata sarebbe storico.

MONZA: VOTO 7

Dopo l’ottima gestione nella stagione passata, Palladino si riconferma e il suo Monza si assesta sin da subito a metà classifica. I numerosi innesti hanno permesso ai brianzoli di fare un campionato più che tranquillo, senza mai rischiare di partecipare alla lotta per la salvezza. Le sole sei sconfitte sono un Chiaro esempio di come il Monza voglia rimanere a lungo in Serie A. L’arrivo di Gagliardini è stato determinante per le retrovie biancorosse, e lo sbocciare del talento di Colpani ha regalato ai tifosi gioie memorabili. Un altro merito che va al tecnico è l’ottima gestione del giovanissimo Carboni, classe 2005 che ha realizzato 2 gol e 2 assist ottenendo una buona continuità nel gioco dei brianzoli.

Genoa: VOTO 6,5

Questo primo giro di boa ha un nome e cognome per i genoani: Albert Gudmundsson, l’islandese ha incantato per tutto il campionato divenendo la stella del grifone mettendo a segno 8 gol e servendo 2 assist che sono stati utili a concludere per la prima parte di campionato a metà classifica, risultato ottimo che permette di staccare di sette punti la zona retrocessione. Il Genoa grazie al suo grande pubblico è riuscita a dire la sua in diversi big match interni, vincendo con Roma e Napoli e fermando le due pretendenti per lo scudetto, Inter e Juventus. Un’altra grande differenza l’ha fatta Dragusin, che si è dimostrato pronto per il grande passo in una big grazie alla sua solidità. Possiamo dire che i rossoblù siano tornati nella massima competizione con l’approccio giusto per ottenere la salvezza il puma possibile e magari qualcosa in più.

Frosinone: VOTO 6

Una piacevole sorpresa è stata quella del Frosinone, al contrario delle scarse aspettative, i ciociari hanno raggiunto la 15^ posizione a pari punti con il Sassuolo. L’arrivo in panchina di Di Francesco era una incognita dato il lungo stop dopo il Verona ma il tecnico pescarese ha dato qualità al gioco ed una grande personalità che hanno caratterizzato questo prima metà di campionato. I prestiti dei due talenti argentini Barrenechea e Soulé entrambi di casa Juve sono stati determinanti per il gioco dei gialloblù. Al mediano sono state affidate le chiavi del centrocampo e ne è diventato punto cardine. Il numero 18 invece è stata l’arma in più, 8 gol e 1 assist e tante giocate di qualità e classe che hanno lasciato ben sperare i tifosi del Frosinone per una salvezza tranquilla.

Udinese : VOTO 5

Anche dopo il cambio in panchina con l’arrivo di Cioffi, ad Udine non arrivano vittorie, il piazzamento al 16^ posto è la conferma. Una grande involuzione pensando alla stagione scorsa dove a questo punto della stagione i bianconeri erano al 8^ posto dietro saltato alle top. In zona offensiva Deulofeu è ben lontano dal vedere il campo e l’addio a fine mercato di Beto hanno complicato l’organizzazione del reparto. Anche a centrocampo la situazione è molto delicata con Samardzic rimasto a sorpresa ad Udine. I bianconeri sono la squadra con più pareggi in campionato, e molti di questi sono dovuti a rimonte clamorose come quelle di Verona e Sassuolo. Per raggiungere la salvezza in tranquillità occorre una marcia in più.

Cagliari : VOTO 5

La formazione di Ranieri ritornata in Serie A, tra le tre neo promosse è quella che ha stupito meno. I soli 19 punti raggiunti fanno stare in bilico il Cagliari tra la zona salvezza e la retrocessione diretta. Le miracolose rimonte ottenute contro Frosinone e Sassuolo parlano chiaro, i rossoblù hanno intenzione di salvarsi, ma serve qualcosa in più soprattutto in fase difensiva. Le reti subite sono 32, e le dieci sconfitte unite alle poche vittorie dovranno servire da lezione per la squadra sarda nel fare un girone di ritorno più convincente, soprattutto in trasferta dove i risultati non sono dei migliori.

Verona : VOTO 4,5

Stessa posizione della stagione passata, due pareggi in più ma ancora troppo poco. L’ottimo avvio è stata una maschera di cenere che sgretolandosi ha portato ad un ciclo negativo che ha fatto sprofondare la squadra di Baroni. Nelle ultime giornate sembra esserci stato un piglio diverso, ma per evitare di ricadere nello stesso errore dello scorso anno dove la salvezza è arrivata passando dalla mano di Faraoni. L’obbiettivo salvezza resta ancora alla portata data la vicinanza con le altre avversarie ma l’avvio del mercato di Gennaio ha ufficializzato già due addii pesanti: Hien e Terracciano, che potrebbero complicare ulteriormente il girone di ritorno che parte in salita.

Empoli: VOTO 3,5

Regresso terribile dei toscani che hanno chiuso la prima fazione in penultima posizione. Dopo il terribile inizio di stagione di Zanetti, l’ Empoli ha fatto affidamento nuovamente ad Andreazzoli, scelta che però non sembra ripagare al momento. Il rendimento scarno dell’attacco persiste anche dopo il cambio in panchina, i soli 10 gol messi a segno in 19 gare li rende il peggior attacco del campionato, musica ben diversa rispetto allo scorso anno, in cui gli azzurri si trovavano delle acque tranquille del 10^ posto. La qualità che Parisi dava in zona difensiva che in avanti si è fatto sentire, ma sicuramente questo non è stata l’unica causa Nell’involuzione dell’Empoli. Andreazzoli deve dare un cambio di rotta e alla svelta per avvitare il naufragio nel fondo della classifica.

Salernitana: VOTO 3

La permanenza del bomber dei granata Dia, dopo la telenovela estiva sembrava rassicurare i tifosi per quello che doveva essere una stagione tranquilla. Niente di più falso. Al giro di boa i campani arrivano ultimi in classifica alternando piccole gioie come la vittoria con la Lazio e col Verona a veri e propri disastri. Il ritorno di Walter Sabatini fa sperare i tifosi date la sua esperienza in ambito salvezza. I granata per fare il miracolo devono dare il tutto per tutto in quello che sarà un girone di ritorno complicatissimo.

Classe 2001. Studente in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante telecronista/giornalista sportivo e grande appassionato di calcio.

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Calcio

Debacle azzurra a Berlino. Una grande Svizzera vola ai quarti di finale

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Termina sotto il cielo dell’Olympiastadion di Berlino il cammino dell’Italia a Euro2024. A Berlino gli azzurri vengono dominati in lungo e in largo dalla Svizzera, che conquista i quarti di finale dopo una prestazione incredibile dei ragazzi di Yakin. Gli elvetici affronteranno la vincente di Inghilterra-Slovacchia.

Dando seguito all’ottimo girone, concluso alle spalle della più quotata Germania, la Svizzera comincia la gara mantenendo stabilmente il possesso del pallone. L’aggressione e l’intraprendenza iniziale degli elvetici non permette agli azzurri di sviluppare con lucidità e precisione. La gara dell’Olympiastadion non spicca nel primo quarto d’ora anche a causa della poca intraprendenza dell’Italia, imprecisa nell’uscita e in fase di disimpegno. Con il passare dei minuti i ragazzi di Spalletti cominciano a prendere sempre più campo, grazie alle sgroppate di El Shaarawy e le geometrie di Nicolò Fagioli, all’esordio dal primo minuto in questo europeo. Al 23′ la Svizzera flirta con il vantaggio, con Embolo servito in profondità da Aebischer, l’attaccante elvetico arriva davanti a Donnarumma che in tuffo tiene in equilibrio il risultato. La risposta azzurra arriva tre minuti dopo con Chiesa, che sguscia in mezzo ai difensori e calcia sul secondo palo, provvidenziale il piede di Akanji che mette in calcio d’angolo. Dopo una decina di minuti passati stabilmente nella metà campo azzurra, al 36′ la Svizzera trova il meritato gol del vantaggio: Vargas imbuca centralmente per l’inserimento di Freuler, il centrocampista del Bologna controlla con il destro e calcia al volo con il mancino, per una rete che inguaia un’Italia ancora una volta in difficoltà e in svantaggio (quarta volta su quattro partite in cui gli azzurri vanno sotto nel punteggio). A un minuto dall’intervallo è ancora Donnarumma a salvare gli azzurri, con un intervento prodigioso sul primo palo dopo una rasoiata su punizione di Rieder.

Spalletti prova a smuovere gli azzurri con l’ingresso di Zaccagni, ma dopo trenta secondi dal fischio di Marciniak, con il pallone mosso proprio dall’Italia, la Svizzera raddoppia con una conclusione meravigliosa di Vargas, un arcobaleno a giro che si insacca all’incrocio dei pali. Al 51′ gli elvetici rischiano l’harakiri con una deviazione goffa di Schar che sbatte sul palo, con Sommer praticamente battuto. Dopo la rete di Vargas la Svizzera continua ad amministrare con calma e lucidità il pallone, con l’Italia che rimane in balìa della squadra del c.t. Yakin. L’ingresso di Retegui al posto di Barella prova a rinforzare il reparto offensivo azzurro, finora sterile e altamente insufficiente. Al 73′ l’Italia colpisce un altro palo: Fagioli scucchiaia centralmente per Zaccagni che apparecchia sul secondo palo verso Scamacca, che in allungo non riesce a battere Sommer. I cambi conservativi di Yakin permettono agli elvetici di compattarsi e rannicchiarsi nella metà campo, pronti a ripartire in contropiede alla ricerca del tris che chiuda definitivamente la qualificazione. Nel finale gli azzurri si spegnono definitivamente, non riuscendo a costruire pericoli dalle parti di Sommer.

Si chiude al fischio finale di Marciniak il deludente europeo della nazionale di Spalletti. Dopo quattro partite, giocate altamente al di sotto della sufficienza, l’Italia chiude il proprio europeo con una sconfitta pesante dal punto di vista tattico ma soprattutto mentale. All’Olympiastadion l’Italia non si è mai accesa, non è riuscita a trovare quella spregiudicatezza richiesta da Spalletti in conferenza, e di fronte a un’organizzata e pungente Svizzera, gli azzurri hanno alzato bandiera bianca. La rete subita dopo meno di un minuto dalla ripresa è l’emblema di questa terribile spedizione in terra tedesca. Apoteosi elvetica a Berlino, con la Svizzera che continua a sognare in questo grande europeo disputato dalla selezione del c.t. Yakin, che affronterà la vincente di Inghilterra-Slovacchia.

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Un capolavoro di Zaccagni ci fa chiudere al secondo posto. Sarà Italia-Svizzera agli ottavi

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Dopo la sconfitta contro la Spagna, l’Italia soffre e va in difficoltà contro la Croazia. La rete all’ultimo respiro di Zaccagni permette agli azzurri di chiudere al secondo posto, a quota 4 punti. Beffa per la nazionale di Dalic, che chiude al terzo posto a quota 2 punti, ufficiosamente fuori da Euro2024.

Nonostante i tre cambi dopo la sconfitta contro la Spagna, nei primi minuti il possesso palla è controllato esclusivamente dalla Croazia, che si affaccia dalle parti di Donnarumma dopo meno di cinque minuti, con un tiro all’incrocio da parte di Sucic respinto in maniera prodigiosa dal capitano azzurro. Dopo lo spavento iniziale il gioco dell’Italia comincia a svilupparsi con un pizzico di lucidità in più, ma sempre sterile nei confronti di una Croazia ben messa in campo e battagliera fin dai primi minuti. La prima occasione degli azzurri arriva al 17′ con un cross di Calafiori verso Retegui che conclude verso la porta, conclusione sporcata da Gvardiol. Al 26′ Raspadori riceve palla al limite, serve Barella che decide di crossare sul secondo palo dove Bastoni calcia di testa a botta sicura, provvidenziale Livakovic in tuffo. Verso la fine del primo tempo ci provano i due numeri 10, Modric e Pellegrini, ma le loro conclusioni terminano alte sopra la traversa, ponendo fine a una prima frazione equilibrata che momentaneamente qualifica gli azzurri agli ottavi.

Al rientro dagli spogliatoi i due allenatori decidono di cambiare qualcosa, con Spalletti che inserisce Frattesi al posto di Pellegrini, e Dalic che aggiunge peso all’attacco con l’ingresso di Budimir. Al 51′ l’episodio che sblocca la gara: conclusione a giro di Kramaric, deviata con la mano da Frattesi. Dopo un check del VAR il direttore di gara Makkelie assegna il calcio di rigore alla Croazia. Dal dischetto si presenta Luka Modric che apre il destro ma Donnarumma indovina l’angolo e respinge il penalty. Il pareggio resiste soltanto trenta secondi, perché lo stesso Modric si getta sulla palla vagante (dopo un altro miracolo di Donnarumma su Budimir) e porta in vantaggio la Croazia, diventando il marcatore più anziano della storia degli europei. Dopo la rete del fuoriclasse croato, Spalletti tenta il tutto per tutto schierando Chiesa, Fagioli, Scamacca e Zaccagni ma per gran parte della ripresa la Croazia non corre nessun rischio, giocando con più lucidità e verve agonistica, per una vittoria che indirizzerebbe la squadra di Dalic agli ottavi di finale contro la Svizzera. Nel finale la Croazia si barrica nella propria metà campo, concedendo il possesso palla -sterile- all’Italia. Quando tutto sembrava finito, all’ultimo respiro Calafiori si getta in avanti, anticipa il contrasto di Pongracic e allarga per Zaccagni che apre il piatto e insacca il pallone all’incrocio dei pali, regalando il secondo posto agli azzurri.

Pareggio che sa di vittoria per gli azzurri, autori di un’altra prestazione incolore contro una buona Croazia. Il capolavoro di Zaccagni permette all’Italia di chiudere al secondo posto, con annessa qualificazione agli ottavi di finale dove affronteremo la Svizzera. La rete del pareggio è frutto dell’intraprendenza di Calafiori e della qualità di Zaccagni, che permettono al viaggio azzurro di aggiungere una nuova tappa.

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Una brutta Italia cade a Gelsenkirchen. L’autogol di Calafiori spedisce la Spagna agli ottavi

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Dominio spagnolo alla Veltins Arena di Gelsenkirchen. Dopo la vittoria di sabato contro l’Albania, gli azzurri vengono dominati e sconfitti dalla Spagna, che conquista meritatamente l’accesso agli ottavi di finale. All’Italia basta un pari per qualificarsi agli ottavi.

In avvio la Spagna prova a pungere subito, e il primo squillo è proprio della Roja con il cross di Nico Williams per la testa di Pedri, strepitoso Donnarumma che in tuffo spedisce la sfera in calcio d’angolo. Il pressing acceso e furente della Spagna mette in difficoltà la squadra di Spalletti, specialmente nella fascia sinistra dove Nico Williams è scattante già dalle prime battute. Al 10′ è ancora l’ala dell’Athletic Bilbao a spaventare gli azzurri, con un colpo di testa da pochi passi che termina di poco a lato. Nonostante qualche trama di gioco interessante, l’Italia rimane in balia del possesso e dell’aggressività degli spagnoli che intorno al ventesimo costruiscono altre due occasioni con Morata, chiuso in uscita da Donnarumma, e una con Fabian Ruiz, altra risposta strepitosa dell’estremo difensore azzurro. Nel finale della prima frazione il ritmo si abbassa leggermente, con l’Italia che prova timidamente ad affacciarsi dalle parti di Unai Simon, ma l’unica conclusione della prima frazione azzurra, di Chiesa, termina in curva.

Nella ripresa Spalletti cambia radicalmente il suo undici titolare, con gli ingressi di Cristante e Cambiaso al posto di Frattesi e Jorginho.  Sulla falsa riga del primo tempo, la Spagna continua a mantenere il controllo del pallone e del gioco, con l’Italia in costante difficoltà nel possesso e nelle uscite. La prima occasione del secondo tempo è di Pedri, servito dal pase de la muerte di Cucurella, che non riesce a indirizzare il pallone verso la porta. La pressione rimane invariata e al 54′ la Spagna trova il meritato vantaggio: Morata spizza di testa un cross di Nico Williams, Donnarumma sporca il pallone che carambola addosso a Calafiori e termina in fondo alla rete. La Roja continua a spingere incessantemente e sfiora il raddoppio con la conclusione a giro di Lamine Yamal, a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. L’egemonia spagnola non si placa e al 70′ Nico Williams disegna un arcobaleno a giro che -per fortuna dell’Italia- si spegne sulla traversa. La girandola di cambi del c.t iberico De La Fuente rallenta i ritmi della gara, con l’Italia che continua ad arrancare senza riuscire a perforare la difesa gialla. Nel finale la Spagna sfiora due volte il vantaggio con due conclusioni di Ayozé Perez, entrambe respinte da un sontuoso Donnarumma, migliore in campo degli azzurri.

Partita a senso unico, con la Spagna che si conquista con ampio merito l’accesso agli ottavi di finale. Con la certezza del primo posto, la partita contro l’Albania diventa una formalità per i ragazzi di De La Fuente. Sconfitta pesante per gli azzurri, i costante confusione contro il possesso e il pressing spagnolo. Prestazione fenomenale di Donnarumma, autore di numerose parate che ha evitato alla squadra di Spalletti un passivo peggiore. Lunedì a Lipsia contro la Croazia l’Italia è chiamata a una reazione d’orgoglio. Basta un pareggio per conquistare il pass per gli ottavi di finale.

Nelle altre partite di questa seconda giornata di Euro2024, la Slovenia sfiora i tre punti contro la Serbia, in vantaggio grazie alla rete del terzino Karničnik. Nel finale il pareggio di testa del milanista Jovic. Nello stesso girone, l’Inghilterra continua a non convincere, non riuscendo a sfondare contro una coraggiosa Danimarca. 1-1 con le reti di Kane nel primo tempo e il pareggio danese firmato dall’ex Lecce Hjulmand.

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