Attualità
Tensioni in Ucraina, Zelensky contro le parole del Papa
“Non alzeremo bandiera bianca” dichiara il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
Quest’ultimo, Dmytro Kuleba, ha replicato ciò dopo l’appello di Papa Francesco per la pace in Ucraina durante un’intervista alla Tv Svizzera. Ha affermato: “La nostra bandiera è gialla e blu, il vessillo con il quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere.” Kuleba ha sottolineato, senza mezzi termini, che Kiev non è disposta ad accettare la resa.
Successivamente all’intervista rilasciata da Papa Francesco durante la quale sosteneva “che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. la guerra è una pazzia un’iniziativa che arricchisce le fabbriche delle armi”, Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ha dichiarato che “La follia russa deve perdere questa guerra e faremo di tutto per questo” .
Se da un lato vediamo come Zelensky rifiuti categoricamente qualsiasi possibilità di pace, dall’altro lato, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova secondo cui il Pontefice non parla a Kiev, ma all’Occidente, che “ha fallito”, sostiene che la Russia non si è mai tirata indietro da eventuali trattative. Ma, come è noto, alle condizioni del Cremlino.
Tuttavia, Il ministro Kuleba ha riconosciuto e “ringraziato Sua Santità Papa Francesco per le sue costanti preghiere per la pace”, un gesto enfatizzato anche nell’ultimo Angelus. Tuttavia, anziché appellarsi alla resa, ha sollecitato “il Pontefice a considerare l’opportunità di compiere una visita apostolica in Ucraina”, rinnovando con forza l’invito.
Attualità
20 anni di “Addiopizzo”: oggi la mostra a Palermo
Oggi 29 giugno 2024 ricorre il ventesimo anniversario della fondazione di “Addiopizzo“.
CHE COSA È ADDIOPIZZO?
Il Comitato “Addiopizzo” è un movimento che fonda le sue radici sull’antimafia, fondato il 29 giugno 2004, con l’obbiettivo di contrastare le estorsioni mafiose.
La nascita di tale movimento ha generato delle risposte significative, in particolare vi sono stati imprenditori che anzichè rimanere in silenzio, hanno deciso di denunciare i soprusi di Cosa Nostra, poichè si sono rifiutati di pagare il Pizzo.
Peraltro è divenuto celebre il messaggio affisso in numerose attività commerciali di Palermo: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”.
L’ESPOSIZIONE
La mostra, programmata per oggi a partire dalle 11,30, si terrà al “No Mafia Memorial” di corso Vittorio Emanuele, con il contributo del centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato.
LE PAROLE DI ADDIOPIZZO
In merito a questa ricorrenza l’associazione “Addiopizzo” ha espresso le proprie emozioni:” Dall’estate del 2004 ad oggi, dagli adesivi all’impegno sul territorio di promozione del consumo critico antiracket, dall’assistenza alle vittime di estorsione alle riflessioni sul ruolo della politica e la qualità del consenso, dall’inclusione sociale alla rigenerazione urbana alla Kalsa, il cammino è stato a tratti prodigioso, faticoso, alle volte sconfortante, ma anche carico di soddisfazioni e risultati positivi”.
Inoltre hanno aggiunto: ” Vent’anni che hanno segnato l’inizio di una svolta culturale che sebbene non si sia ancora del tutto compiuta ha registrato degli inediti e significativi passi in avanti nella lotta al racket delle estorsioni e per la costruzione di una comunità laboriosa e solidale“, hanno poi concluso.
Attualità
Assange libero: tornerà in Australia dopo 5 anni di prigionia
Dopo 14 anni di calvario giudiziario, Julian Assange è tornato libero.
Il giornalista australiano, fondatore di Wilileaks, è stato perseguitato dalla giustizia dal 2010, anno in cui Assange svelò al mondo intero i crimini di guerra di matrice statunitense.
Dal 2019 era rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Londra, dove rischiava una pena di 175 anni.
Attualmente ha lasciato il Regno Unito e dovrà patteggiare con la giustizia americana.
Leggi anche: Caso Assange: Concesso un nuovo appello contro l’estradizione in Usa
IL COMMENTO DELLA MOGLIE
Stella Assange, moglie di Julian, in un’intervista alla Bbc ha commentato la felice notizia del suo rilascio, dopo anni di intense battaglie, dicendosi “euforica e incredula sul fatto che Julian sia libero“.
Inoltre, la moglie del giornalista, ha aggiunto che il patteggiamento con le autorità americane, sarà attuato nel momento in cui un giudice americano lo convaliderà domani nelle Isole Marianne.
Attualità
La scoperta di un nuovo colore nei gatti che rivoluziona la genetica felina
Nel mondo della genetica felina, una scoperta straordinaria sta facendo notizia: un nuovo tipo di colore del mantello è stato ufficialmente identificato nei gatti in Finlandia, e analizzato poi da specialisti provenienti dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti.
Questo nuovo colore, chiamato “salmiak” o “liquirizia salata”, presenta caratteristiche uniche che lo distinguono nettamente dagli altri colori noti.
I gatti salmiak hanno ciocche di pelo che iniziano nere alla base e diventano bianche man mano che crescono dal follicolo. Questo effetto crea un aspetto sfumato e sorprendente, mai visto prima nei felini. La scoperta è stata possibile grazie a uno studio approfondito condotto da un team di genetisti, che ha esaminato i gatti portatori di questa particolare caratteristica.
La ricerca ha rivelato che il colore salmiak è causato da una mutazione genetica recessiva. Questo significa che per manifestare questo colore unico, un gatto deve ereditare il gene mutato da entrambi i genitori. Sorprendentemente, la mutazione non è legata a nessuno dei geni già noti per influenzare la colorazione bianca nei gatti, come il gene piebald o il gene per l’albinismo.
I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati, suscitando l’interesse della comunità accademica e degli appassionati di felini. La scoperta del colore salmiak non solo aggiunge una nuova dimensione alla comprensione della genetica del mantello dei gatti, ma potrebbe anche avere implicazioni per altre ricerche genetiche, infatti gli esperti ritengono che questa mutazione possa offrire nuovi spunti per lo studio della pigmentazione nei mammiferi in generale.
Il gene responsabile della colorazione salmiak potrebbe aiutare a chiarire i meccanismi complessi che regolano la produzione di melanina e la distribuzione del colore nei peli e nella pelle.
I risultati dello studio sono stati pubblicati su “Animal Genetics” e a quanto pare questi felini stanno già attirando l’attenzione degli amanti dei gatti di tutto il mondo, poichè la loro estetica particolare e la storia genetica scoperta direttamente nel piccolo comune di Petäjävesi, in Finlandia, li rendono soggetti di grande interesse.
Tuttavia, poiché tale colorazione è determinata da una mutazione recessiva, la sua diffusione potrebbe richiedere tempo e un’attenta selezione genetica.
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