Cronaca
Guerra Ucraina-Russia: la telefonata di Trump e Putin

Zelensky ha fornito il proprio assenso ad un rapido cessate il fuoco; Mosca, invece, insiste nel posticipare, avanzando precondizioni che l’Ucraina considera inammissibili.
Trump aveva dichiarato che, sarebbe giunta la pace esclusivamente dopo un confronto diretto tra lui e Vladmir Putin.
Il colloquio (definito dal Capo del Cremolino come “franco e molto utile”) è avvenuto telefonicamente, con circa due ore di conversazione, dove i due hanno discusso su possibili modalità di un cessate il fuoco, da poter realmente concretizzare.
Trump ha specificato che la chiamata sia andata molto bene, e che Russia e Ucraina avvieranno immediatamente i negoziati per la fine della guerra.
Subito dopo la telefonata, stando a quanto dichiarato, Trump avrebbe informato il presidente Volodymyr Zelenskyy, (dell’Ucraina), Ursula von der Leyen, (il presidente della Commissione europea), Emmanuel Macron, (presidente della Francia), il cancelliere Friedrich Merz, (della Germania), il presidente Alexander Stubb, (della Finlandia), e il primo ministro dell’Italia Giorgia Meloni.
Mentre il Vaticano, rappresentato dal Papa, ha affermato che sarebbe interessato ad ospitare i negoziati.
Cronaca
Adriana Smith, l’incubatrice umana tenuta in vita per partorire

Adriana Smith, madre di due bambine, era un’infermiera di trent’anni.
A febbraio, durante la nona settimana di gravidanza ha incominciato a soffrire di forti emicranie, per poi essere dichiarata dopo un paio di giorni cerebralmente morta (per via di coaguli di sangue irreversibili all’interno del cervello).
I medici, tuttavia, (nonostante l’opposizione dei familiari) hanno deciso di mantenerla in vita artificialmente, lasciando che fosse la famiglia della donna a finanziare le spese del trattamento medico ricevuto. (In Georgia, infatti, è vietato abortire dopo la sesta settimana di gravidanza.)
Il bambino nato, (che pesa solamente 820 grammi), è ricoverato in terapia intensiva neonatale e, come ha dichiarato la madre di Smith – “sta lottando“.
Quanto alla donna, verranno staccate le macchine che le permettono di respirare la prossima settimana.
Cronaca
Guerra in Medio Oriente, continua il conflitto tra Iran e Israele: gli ultimi sviluppi
Cronaca
Ferrara, 16enne si tuffa per salvare due bagnanti: muore annegato

Un salvataggio eroico che, però, si è trasformato in tragedia. È quello che è capitato ad Aymane Ed Dafali, 16enne, annegato poco dopo essersi tuffato da un pedalò per salvare due bagnanti nel canale di Logonovo, a Ferrara.
LA RICOSTRUZIONE
La tragedia è avvenuta sabato pomeriggio, intorno alle 18: Aymane si trovava su un pedalò con i suoi amici quando hanno visto una coppia in difficoltà e in procinto di annegare, in cerca di attirare l’attenzione del bagnino.
Nonostante l’intervento imminente dei soccorritori, il ragazzo non ha esitato a tuffarsi per aiutare.
Mentre la coppia veniva tratta in salvo, gli amici sul pedalò hanno improvvisamente perso di vista Aymane.
Il personale di salvataggio si è tuffato di nuovo per cercarlo ma, poco dopo, il corpo del sedicenne è stato individuato in acqua, privo di sensi.
Riportato sulla battigia, sono iniziate le manovre di rianimazione. È atterrato anche un elicottero del 118 da Ravenna, ma per il ragazzo non c’era più nulla da fare: la morte è stata constatata poco dopo. Sul posto sono intervenuti anche la Capitaneria di porto di Porto Garibaldi e i carabinieri.
La notizia è stata accolta con grande tristezza dagli amici del giovane e dai suoi genitori, allertati dalle forze dell’ordine, giunti da Rovigo.

Foto: Il resto del Carlino
LA TESTIMONIANZA
Straziante il racconto di un turista che ha assistito alla tragedia: “Quei ragazzi si sono tuffati per salvare una coppia, che era intrappolata dalle forti correnti del canale maledetto. Uno di quei giovani è stato ritrovato a pelo d’acqua ad almeno 500 metri da dove era scomparso. Siamo tutti molto scossi. Parliamo di un ragazzino, che aveva tutta la vita davanti”.
I PRECEDENTI NELLO STESSO CANALE A FERRARA
Il canale di Logonovo, che separa Lido Estensi da Lido Spina, è noto per essere una zona con divieto di balneazione. Le acque, seppur apparentemente tranquille, nascondono correnti insidiose e fondali irregolari.
“Sono anni che segnaliamo – spiega un proprietario di uno stabilimento balneare – che servirebbe un bagnino anche in queste zone, affinché la sicurezza venga assicurata. Oppure bisognerebbe recintare tutto e installare i cartelli che vietino la balneazione. In qualche modo è necessario intervenire perché la spiaggia libera è molto pericolosa: ci sono delle forti correnti. Anche i nuotatori più bravi rischiano di finire intrappolati – continua l’imprenditore –. E tutte le volte ci troviamo ad affrontare una tragedia. Stavolta parliamo di un ragazzino che si stava divertendo con i propri amici. La giornata di festa, invece, si è trasformata in una tragedia”.
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