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Attualità

Tensioni in Ucraina, Zelensky contro le parole del Papa

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Foto: tio.ch

“Non alzeremo bandiera bianca” dichiara il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Quest’ultimo, Dmytro Kuleba, ha replicato ciò dopo l’appello di Papa Francesco per la pace in Ucraina durante un’intervista alla Tv Svizzera. Ha affermato: “La nostra bandiera è gialla e blu, il vessillo con il quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere.” Kuleba ha sottolineato, senza mezzi termini, che Kiev non è disposta ad accettare la resa.

Successivamente all’intervista rilasciata da Papa Francesco durante la quale sosteneva “che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. la guerra è una pazzia un’iniziativa che arricchisce le fabbriche delle armi”, Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ha dichiarato che “La follia russa deve perdere questa guerra e faremo di tutto per questo” .

Se da un lato vediamo come Zelensky rifiuti categoricamente qualsiasi possibilità di pace, dall’altro lato, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova secondo cui il Pontefice non parla a Kiev, ma all’Occidente, che “ha fallito”, sostiene che la Russia non si è mai tirata indietro da eventuali trattative. Ma, come è noto, alle condizioni del Cremlino.

Tuttavia, Il ministro Kuleba ha riconosciuto e “ringraziato Sua Santità Papa Francesco per le sue costanti preghiere per la pace”, un gesto enfatizzato anche nell’ultimo Angelus. Tuttavia, anziché appellarsi alla resa, ha sollecitato “il Pontefice a considerare l’opportunità di compiere una visita apostolica in Ucraina”, rinnovando con forza l’invito.

 

Classe 2004. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista, reporter e presentatrice. Grande appassionata di musica e spettacolo.

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Attualità

Tanto diverse quanto simili: la donna più alta del mondo e quella più bassa si incontrano

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Foto: Euronews.com

Uno degli eventi più clamorosi e eccezionali è accaduto il 21 novembre di quest’anno, a Londra per celebrare il 70esimo anniversario del Guinness World Record.

La commemorazione è avvenuta all’interno del raffinato Savoy Hotel, che ha accolto due donne dal vissuto straordinario, premiate poi come icone del GWR.

Ma scopriamo chi sono le due ospiti in questione:

La ricercatrice turca Rumeysa Gelgi, affetta dalla sindrome di Weaver (una rara condizione che provoca un anomala crescita delle ossa), attualmente in altezza è arrivata a 2,15 alla sola età di 27 anni.
A causa di tale patologia, sin dalla più tenera età è costretta ad utilizzare il sostegno della sedia a rotelle anche per brevi spostamenti.

L’incontro è avvenuto tra lei e l’attrice indiana Jyoti Amge, (che potreste ricordare per la breve partecipazione ad American Horror Story).
Lei è invece stata colpita da una rara forma di nanismo; nonché l’Androplasia, che ha fatto sì che si fermasse a 62,8 cm. Attualmente ha 30 anni, e la sua condizione non le minimamente impedito di vivere la vita che desiderava: la laurea in letteratura che ha ottenuto ne è la prova più lampante.

Rumeysa e Jyoti, hanno parlato di interessi comuni, come il trucco e la cura di sè, e la passione per le unghie davanti ad un tè caldo, esprimendo pubblicamente anche il desiderio di essere una fonte di ispirazione per chiunque si ritrovi a vivere una qualsiasi condizione di disparità rispetto a tutti gli altri.

Sono abituata a guardare in alto e a vedere persone più alte di me” ha detto Jyoti a riguardo “ma oggi sono stata felicissima di alzare lo sguardo e vedere la donna più alta del mondo

L’incontro dimostra come la differenza di prospettiva sia in realtà solo fisica, e come si possa trovare uguaglianza anche nella diversità.

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Attualità

Trascrizioni vocali a breve: Whatsapp e l’imminente novità

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Foto: HDblog

Sembra proprio che a breve ci sarà la possibilità di usufruire di un’ulteriore funzione annunciata  da Whatsapp: si tratta della trascrizione dei vocali direttamente dal proprio smartphone.

A ufficializzare la notizia è stata la piattaforma Meta attraverso un post sul blog.

Al momento, la lingua italiana è disponibile solo per chi utilizza l’IOS, mentre per l’android (che per il momento conta solo l’inglese, il portoghese, lo spagnolo e il russo) ci vorrà più tempo.

L’azienda ci tiene tuttavia a specificare come le trascrizioni vocali possano non risultare accurate, e come potrebbe essere necessario qualche istante prima che la trascrizione del messaggio vocale sia disponibile.

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Attualità

Abbattere le mura del silenzio: Il grido di Nayt per la giornata contro la violenza sulle donne

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Ogni anno, il 25 novembre, il mondo si unisce per celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Un momento di riflessione, solidarietà e impegno comune contro una delle piaghe che affligge anno dopo anno la nostra società. Per questa occasione, Nayt ha mandato un potente messaggio con la sua canzone “Di abbattere le mura (18 Donne)”, un’opera che tenta di trasformare il dolore e la sofferenza in un inno di speranza e resilienza.

UN MESSAGGIO DI SPERANZA

Nayt, con le sue parole e la sua sensibilità artistica, dà voce a una causa urgente e vitale, che ancora oggi passa in secondo piano. “Di abbattere le mura (18 donne)” non è solo un brano musicale, ma una testimonianza struggente di storie di vita segnate dalla violenza. Con la sua melodia travolgente, il rapper ci trascina con forza nel vissuto di queste donne, raccontando le loro lotte e la loro forza. Tutto il brano diventa un vero e proprio grido di battaglia contro l’indifferenza e il silenzio che troppe volte annebbiano queste vicende.

ABBATTERE LE MURA

Nayt sottolinea come la società tenda a ignorare o minimizzare i femminicidi che accadono ogni giorno, invitando tutte le donne a continuare a lottare per la loro dignità e i loro diritti. Invita tutti a essere parte integrante del cambiamento, a sostenere le vittime ed educare le nuove generazioni al rispetto e all’uguaglianza, perché solo insieme possiamo realmente abbattere le mura invisibili che ci impediscono di creare una società più giusta.

L’IMPORTANZA DEGLI ARTISTI

Proprio in una società assuefatta dalla violenza e dal silenzio, questa rappresenta una sfida enorme, e artisti e persone influenti, come in questo caso Nayt, giocano un ruolo cruciale nel mantenere viva questa fiamma di speranza.

“Di abbattere le mura” rappresenta un faro di speranza e un richiamo all’azione,  nella speranza di un futuro migliore, in cui il rispetto e la consapevolezza stiano alla base di ogni rapporto umano.

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