Calcio

Benfica, Porto e Sporting. Egemonia e cinismo per competere in Europa

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In un calcio egemonico come quello portoghese, dominato fin dagli albori da Porto, Benfica e Sporting Lisbona, il Portogallo ha trovato una risorsa con cui espandere il marchio del campionato e allo stesso tempo avere un ‘terreno fertile’ dove coltivare i giovani talenti che faranno parte della nazionale del futuro.

L’eliminazione agli ottavi di Champions League del Porto, per mano dell’Arsenal, e dello Sporting Lisbona in Europa League, contro l’Atalanta di Gasperini, ha interrotto il cammino delle due squadre lusitane, con il solo Benfica rimasto in corsa in rappresentanza del Portogallo, ai quarti di Europa League contro il Marsiglia. Invece in campionato, le tre squadre da un paio d’anni si danno battaglia per la conquista del titolo.

In vetta alla classifica troviamo lo Sporting Lisbona. Già nella scorsa stagione, i ‘Leões’ avevano dimostrato di avere tutte le potenzialità per competere ad alti livelli anche in Europa, dovendo abbandonare l’Europa League ai quarti di finale contro la Juventus (che aveva faticato e non poco), quest’anno però la squadra di Ruben Amorim è una vera e propria macchina demolitrice. La squadra del giovane tecnico portoghese è una delle più in forma d’Europa, una squadra dinamica e allo stesso tempo distruttiva. Il mix tra gioventù e esperienza, rappresentata dal capitano Coates, autore di 6 gol stagionali, e il portiere Adàn. Il polmone verde dei Leões è rappresentato dal centrocampo, dove Braganca e Hjulmand garantiscono qualità e quantità. Il giocatore arrivato a titolo definitivo dal Lecce è uno dei punti fermi del roster di Amorim grazie alla sua duttilità e al suo lavoro sporco, capace di garantire equilibrio a tutta la squadra. Il vero fiore all’occhiello dello Sporting Lisbona è l’attacco, dove oltre alla qualità di Edwards e alla classe sopraffina di Pedro Goncalves, si è aggiunto un rapace d’area, Viktor Gyokeres. L’arrivo dell’attaccante svedese dal Coventry City, ha portato all’attacco dei Leões quel bomber di razza che mancava. L’impatto di Gyokeres sul campionato è stato devastante, e attualmente le sue reti stagionali sono ben 33, in 38 partite (a cui vanno aggiunti 13 assist). Attualmente lo Sporting si trova in vetta alla Liga Nos, con 62 punti e una partita da disputare (la gara contro il Famalicão), e sembra la favorita alla vittoria finale.

Non sarà sicuramente la squadra leggendaria che sotto la gestione di Bela Guttmann, e le giocate di Eusebio, vinse due Champions League consecutive negli anni 60′, ma il Benfica, nonostante una gara in più, si trova in vetta a pari punti con lo Sporting Lisbona. La squadra di Schmidt, campione in carica, sta vivendo una stagione piuttosto anonima, nonostante il secondo posto. Dopo lo strabiliante cammino ai gironi di Champions League dell’anno scorso, dove gli Encarnados passarono il girone da primi condannando la Juventus all’Europa League, i lusitani si dovettero arrendere all’arrembante Inter di Simone Inzaghi, palesando un evidente calo fisico rispetto al girone d’andata. Quest’anno il Benfica ha deciso di intervenire fortemente sul mercato. Dopo gli addii di Grimaldo e Enzo Fernandez (ceduto al Chelsea nella sessione invernale), sono arrivati Kokcu, giovane turco proveniente dal Feyenoord, Arthur Cabral, Trubin e soprattuto il ritorno a Lisbona di Angel Di Maria. Oltre al mercato, il Benfica quest’anno ha deciso di puntare sul suo rinomato settore giovanile, e l’ultima perla proveniente dalla cantera è Joao Neves, centrocampista classe 2004 che si è messo in mostra grazie alla sua qualità e alla sua intelligenza in mezzo al campo. Quest’anno il Benfica è meno appariscente e spettacolare rispetto alla scorsa stagione, e l’integrazione tra giovani e giocatori d’esperienza è ancora in fase di rodaggio, ma le qualità degli Encarnados sono indubbie e la lotta per il titolo con lo Sporting Lisbona si prospetta incandescente, in attesa del derby di ritorno del 7 aprile.

All’inseguimento di Sporting e Benfica, il Porto di Sergio Conceição sta vivendo un periodo di forti cambiamenti. La rosa dei Dragões negli ultimi anni ha subito notevoli cambiamenti, anche a causa delle cessioni remunerative dei prezzi pregiati (come ad esempio la cessione di Eder Militao al Real Madrid). Il Porto continua a essere una squadra ordinata e ostica, capace di adattarsi a ogni situazione di gioco ed essere sempre cinica e pratica. In porta si sta mettendo sempre più in mostra Diogo Costa, giovane portiere portoghese già titolare della nazionale, corteggiato dalle big europee. La difesa è sorretta dall’eterno Pepe, che all’età di 41 anni continua a comandare la difesa con la leadership e la cattiveria -agonistica- che l’hanno contraddistinto nel corso della sua lunga carriera. Dopo l’esperienza all’Ajax, ha deciso di vestire la maglia n.10, e adesso Francisco Conceição, figlio dell’allenatore, è uno dei punti di riferimento dei Dragãoes. Dall’altra parte, Wenderson Galeno ha ereditato il posto di Luis Diaz (da due stagioni al Liverpool) e adesso è a tutti gli effetti il titolare dell’out di sinistra. In attacco, la separazione in casa con Mehdi Taremi, vicinissimo all’Inter, ha permesso a Evanilson di avere le sue chance come centravanti di riferimento e i gol del giovane brasiliano non stanno mancando. In campionato, il Porto si trova attualmente al terzo posto, distante dieci sette punti da Benfica e Sporting Lisbona.

A dieci giornate dal termine, con gli scontri diretti ancora da disputare, la lotta al titolo si fa sempre più accesa. E nonostante la continua egemonia di questo trittico di squadre possa risultare monotono, le continue sfide garantiscono fascino e spettacolo al campionato portoghese e al calcio portoghese in generale.

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