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Ritiro parziale delle truppe israeliane dal sud di Gaza: strategia per un eventuale attaccato iraniano

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Foto: Euronews

Secondo quanto riportato dal Times of Israel, Israele ha completato il ritiro di tutte le truppe di terra dal sud della Striscia di Gaza, mettendo fine a “mesi” di scontri violenti nella zona di Khan Yunis.

La brigata Nahal rimane l’unica presenza militare, incaricata di proteggere il vitale Corridoio Netzarim che attraversa Gaza dall’area di Beeri fino alla costa. Intanto, ieri sera a Tel Aviv, circa 100.000 manifestanti sono scesi in piazza per chiedere la liberazione degli ostaggi, le dimissioni del primo ministro Netanyahu e nuove elezioni.

Tuttavia, questo spostamento da parte di Israele sembrerebbe una strategia di protezione, in quanto l’Iran, precedente attaccato da Israele, ha dichiarato che prenderà necessari provvedimenti. Il capo di Stato maggiore Mohammad Bagheri ha affermato: “L’attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell’Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l’operazione di rappresaglia”. 

Dunque, il parziale “ritirodelle truppe israeliane non è dettato dalla pressione da parte degli USA, poiché Il ritiro – hanno insistito le fonti dell’esercito – non esclude neanche che l’Idf “se necessario non possa tornare a Khan Yunis”. Inoltre, il primo ministro Netanyahu ha sottolineato che “non ci sarà cessate il fuoco senza il ritorno degli ostaggi. Questa – ha aggiunto – è la politica del governo israeliano”

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