Connect with us

Calcio

I cambi di Xavi ribaltano il Psg, la serata di Raphinha mette in ombra Mbappé

Published

on

Foto: X FC Barcelona

Dopo la spettacolare serata di ieri a Madrid, anche il Parco dei principi ha ospitato un combattutissimo quarto di finale che ha visto il Barcellona di Xavi trionfare sul Paris Saint-Germain in un match ricco di spettacolo e rimonte.

Dopo un inizio all’attacco del Psg, Donnarumma rischia di compromettere il risultato iniziale con uno scivolone in uscita a cui ha rimediato prontamente la difesa parigina. Nel primo quarto d’ora il Paris cerca di intimidire la difesa blaugrana con le incursioni dei due attaccanti francesi Mbappé e Dembélé ma la retroguardia spagnola si fa trovare compatta e pronta a far ripartire la squadra. Al 20′ dalla bandierina Lewandowski prende il tempo a Donnarumma e indirizza di testa verso la porta ma Nuno Mendes spazza il pallone sulla linea in extremis. Superata la prima metà del primo tempo il Barça inizia ad ambientarsi diventando più intraprendente in zona offensiva riuscendo a sbloccare il match al 36′ grazie ad un invenzione di Yamal, che con un tocco d’esterno cerca Lewandowski, il pallone sporcato da Donnarumma finisce tra i piedi di Raphinha che conclude a porta sguarnita. Nei minuti finali della prima frazione il Psg prova a riacciuffare il pareggio senza ottenere grandi occasioni.

Alla ripresa il Paris ritorna alla carica trovando subito il pareggio al 48′ grazie ad uno scatto fulmineo di Mbappé che riesce a mettere in mezzo un pallone neutralizzato dalla difesa e trasformato in gol successivamente dall’ex Dembelé. In due minuti il Paris ribalta tutto! Fabian Ruiz con un pallone illuminante pesca l’inserimento di Vitinha che buca Ter Stegen mandando in estasi i tifosi francesi. Il Barça, che sembra essere rimasto negli spogliatoi non riesce a tenere il passo con il furore dei francesi,  ed il neo entrato Barcola spacca la traversa al 54′. Xavi per rimediare alla cattiva partenza dei suoi, ridisegna la formazione inserendo Pedri e João Félix. Al secondo pallone toccato, Pedri disegna una parabola sorprendente per la conclusione al volo di Raphinha. Al 75′ Dembelè viene mandato a rete da Vitinha, ma il tiro si infrange sul palo. Il Barça torna avanti al 78′ ancora una volta grazie ad un subentrato, il corner battuto da Gundogan trova l’incornata di Christensen completamente lasciato solo. Il difensore danese festeggia nel migliore dei modi il suo compleanno, compiendo il secondo ribaltone della serata al Parco dei principi. Con l’ingresso in campo di Gonçalo Ramos, il Psg torna a schierare un attacco composto da quattro giocatori, tentando il tutto per tutto nel finale. L’arbitro Taylor fischia la fine terminando il primo atto ai blaugrana.

Con una seconda fazione di gioco ricca di rimonte si conclude il primo atto che però lascia tutto aperto in vista del ritorno il prossimo 16 Aprile in casa del Barcellona.

 

A Madrid, l’Atletico parte forte passando in vantaggio al 4′ grazie all’aggressione di De Paul su un rinvio corto sbagliato di Kobel. Il primo tempo prosegue a senso unico a favore dei padroni di casa che al Wanda Metropolitano diventano letali. Dopo diverse parate provvidenziali del portiere svizzero che salvano gli ospiti ,esce fuori qualche sprazzo del Borussia Dortmund che conclude per la prima volta al 30′ con il colpo di testa di Nmecha. I colchoneros tornano ad aggredire subito dopo, sfruttando l’incertezza dei difensori Hummels e Schlotterbeck che regalano spazio a Griezmann, il francese serve Samuel Lino che fa 2-0. Sul finale Maatsen prova ad accorciare le distanze con un tiro da fuori, neutralizzato da Oblak. Il primo tempo ci mostra tanta aggressività dell’Atletico che chiude in avanti meritatamente. Nella seconda fazione il Dortmund mette in campo Brandt che sembra dare maggior carattere all’avanzata degli ospiti. I gialloneri, con un piglio decisamente diverso rispetto al primo tempo, concludono diverse volte verso la porta dell’Atletico Madrid. All’81′ Haller riesce ad accorciare le distanze sfruttando al massimo un pallone complicato in verticale rendendo meno dura la rimonta che dovrà attuare il BVB al Signal Iduna Park in programma settimana prossima.

Classe 2001. Studente in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante telecronista/giornalista sportivo e grande appassionato di calcio.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Calcio

Debacle azzurra a Berlino. Una grande Svizzera vola ai quarti di finale

Published

on

Termina sotto il cielo dell’Olympiastadion di Berlino il cammino dell’Italia a Euro2024. A Berlino gli azzurri vengono dominati in lungo e in largo dalla Svizzera, che conquista i quarti di finale dopo una prestazione incredibile dei ragazzi di Yakin. Gli elvetici affronteranno la vincente di Inghilterra-Slovacchia.

Dando seguito all’ottimo girone, concluso alle spalle della più quotata Germania, la Svizzera comincia la gara mantenendo stabilmente il possesso del pallone. L’aggressione e l’intraprendenza iniziale degli elvetici non permette agli azzurri di sviluppare con lucidità e precisione. La gara dell’Olympiastadion non spicca nel primo quarto d’ora anche a causa della poca intraprendenza dell’Italia, imprecisa nell’uscita e in fase di disimpegno. Con il passare dei minuti i ragazzi di Spalletti cominciano a prendere sempre più campo, grazie alle sgroppate di El Shaarawy e le geometrie di Nicolò Fagioli, all’esordio dal primo minuto in questo europeo. Al 23′ la Svizzera flirta con il vantaggio, con Embolo servito in profondità da Aebischer, l’attaccante elvetico arriva davanti a Donnarumma che in tuffo tiene in equilibrio il risultato. La risposta azzurra arriva tre minuti dopo con Chiesa, che sguscia in mezzo ai difensori e calcia sul secondo palo, provvidenziale il piede di Akanji che mette in calcio d’angolo. Dopo una decina di minuti passati stabilmente nella metà campo azzurra, al 36′ la Svizzera trova il meritato gol del vantaggio: Vargas imbuca centralmente per l’inserimento di Freuler, il centrocampista del Bologna controlla con il destro e calcia al volo con il mancino, per una rete che inguaia un’Italia ancora una volta in difficoltà e in svantaggio (quarta volta su quattro partite in cui gli azzurri vanno sotto nel punteggio). A un minuto dall’intervallo è ancora Donnarumma a salvare gli azzurri, con un intervento prodigioso sul primo palo dopo una rasoiata su punizione di Rieder.

Spalletti prova a smuovere gli azzurri con l’ingresso di Zaccagni, ma dopo trenta secondi dal fischio di Marciniak, con il pallone mosso proprio dall’Italia, la Svizzera raddoppia con una conclusione meravigliosa di Vargas, un arcobaleno a giro che si insacca all’incrocio dei pali. Al 51′ gli elvetici rischiano l’harakiri con una deviazione goffa di Schar che sbatte sul palo, con Sommer praticamente battuto. Dopo la rete di Vargas la Svizzera continua ad amministrare con calma e lucidità il pallone, con l’Italia che rimane in balìa della squadra del c.t. Yakin. L’ingresso di Retegui al posto di Barella prova a rinforzare il reparto offensivo azzurro, finora sterile e altamente insufficiente. Al 73′ l’Italia colpisce un altro palo: Fagioli scucchiaia centralmente per Zaccagni che apparecchia sul secondo palo verso Scamacca, che in allungo non riesce a battere Sommer. I cambi conservativi di Yakin permettono agli elvetici di compattarsi e rannicchiarsi nella metà campo, pronti a ripartire in contropiede alla ricerca del tris che chiuda definitivamente la qualificazione. Nel finale gli azzurri si spegnono definitivamente, non riuscendo a costruire pericoli dalle parti di Sommer.

Si chiude al fischio finale di Marciniak il deludente europeo della nazionale di Spalletti. Dopo quattro partite, giocate altamente al di sotto della sufficienza, l’Italia chiude il proprio europeo con una sconfitta pesante dal punto di vista tattico ma soprattutto mentale. All’Olympiastadion l’Italia non si è mai accesa, non è riuscita a trovare quella spregiudicatezza richiesta da Spalletti in conferenza, e di fronte a un’organizzata e pungente Svizzera, gli azzurri hanno alzato bandiera bianca. La rete subita dopo meno di un minuto dalla ripresa è l’emblema di questa terribile spedizione in terra tedesca. Apoteosi elvetica a Berlino, con la Svizzera che continua a sognare in questo grande europeo disputato dalla selezione del c.t. Yakin, che affronterà la vincente di Inghilterra-Slovacchia.

Continue Reading

Calcio

Un capolavoro di Zaccagni ci fa chiudere al secondo posto. Sarà Italia-Svizzera agli ottavi

Published

on

Dopo la sconfitta contro la Spagna, l’Italia soffre e va in difficoltà contro la Croazia. La rete all’ultimo respiro di Zaccagni permette agli azzurri di chiudere al secondo posto, a quota 4 punti. Beffa per la nazionale di Dalic, che chiude al terzo posto a quota 2 punti, ufficiosamente fuori da Euro2024.

Nonostante i tre cambi dopo la sconfitta contro la Spagna, nei primi minuti il possesso palla è controllato esclusivamente dalla Croazia, che si affaccia dalle parti di Donnarumma dopo meno di cinque minuti, con un tiro all’incrocio da parte di Sucic respinto in maniera prodigiosa dal capitano azzurro. Dopo lo spavento iniziale il gioco dell’Italia comincia a svilupparsi con un pizzico di lucidità in più, ma sempre sterile nei confronti di una Croazia ben messa in campo e battagliera fin dai primi minuti. La prima occasione degli azzurri arriva al 17′ con un cross di Calafiori verso Retegui che conclude verso la porta, conclusione sporcata da Gvardiol. Al 26′ Raspadori riceve palla al limite, serve Barella che decide di crossare sul secondo palo dove Bastoni calcia di testa a botta sicura, provvidenziale Livakovic in tuffo. Verso la fine del primo tempo ci provano i due numeri 10, Modric e Pellegrini, ma le loro conclusioni terminano alte sopra la traversa, ponendo fine a una prima frazione equilibrata che momentaneamente qualifica gli azzurri agli ottavi.

Al rientro dagli spogliatoi i due allenatori decidono di cambiare qualcosa, con Spalletti che inserisce Frattesi al posto di Pellegrini, e Dalic che aggiunge peso all’attacco con l’ingresso di Budimir. Al 51′ l’episodio che sblocca la gara: conclusione a giro di Kramaric, deviata con la mano da Frattesi. Dopo un check del VAR il direttore di gara Makkelie assegna il calcio di rigore alla Croazia. Dal dischetto si presenta Luka Modric che apre il destro ma Donnarumma indovina l’angolo e respinge il penalty. Il pareggio resiste soltanto trenta secondi, perché lo stesso Modric si getta sulla palla vagante (dopo un altro miracolo di Donnarumma su Budimir) e porta in vantaggio la Croazia, diventando il marcatore più anziano della storia degli europei. Dopo la rete del fuoriclasse croato, Spalletti tenta il tutto per tutto schierando Chiesa, Fagioli, Scamacca e Zaccagni ma per gran parte della ripresa la Croazia non corre nessun rischio, giocando con più lucidità e verve agonistica, per una vittoria che indirizzerebbe la squadra di Dalic agli ottavi di finale contro la Svizzera. Nel finale la Croazia si barrica nella propria metà campo, concedendo il possesso palla -sterile- all’Italia. Quando tutto sembrava finito, all’ultimo respiro Calafiori si getta in avanti, anticipa il contrasto di Pongracic e allarga per Zaccagni che apre il piatto e insacca il pallone all’incrocio dei pali, regalando il secondo posto agli azzurri.

Pareggio che sa di vittoria per gli azzurri, autori di un’altra prestazione incolore contro una buona Croazia. Il capolavoro di Zaccagni permette all’Italia di chiudere al secondo posto, con annessa qualificazione agli ottavi di finale dove affronteremo la Svizzera. La rete del pareggio è frutto dell’intraprendenza di Calafiori e della qualità di Zaccagni, che permettono al viaggio azzurro di aggiungere una nuova tappa.

Continue Reading

Calcio

Una brutta Italia cade a Gelsenkirchen. L’autogol di Calafiori spedisce la Spagna agli ottavi

Published

on

Dominio spagnolo alla Veltins Arena di Gelsenkirchen. Dopo la vittoria di sabato contro l’Albania, gli azzurri vengono dominati e sconfitti dalla Spagna, che conquista meritatamente l’accesso agli ottavi di finale. All’Italia basta un pari per qualificarsi agli ottavi.

In avvio la Spagna prova a pungere subito, e il primo squillo è proprio della Roja con il cross di Nico Williams per la testa di Pedri, strepitoso Donnarumma che in tuffo spedisce la sfera in calcio d’angolo. Il pressing acceso e furente della Spagna mette in difficoltà la squadra di Spalletti, specialmente nella fascia sinistra dove Nico Williams è scattante già dalle prime battute. Al 10′ è ancora l’ala dell’Athletic Bilbao a spaventare gli azzurri, con un colpo di testa da pochi passi che termina di poco a lato. Nonostante qualche trama di gioco interessante, l’Italia rimane in balia del possesso e dell’aggressività degli spagnoli che intorno al ventesimo costruiscono altre due occasioni con Morata, chiuso in uscita da Donnarumma, e una con Fabian Ruiz, altra risposta strepitosa dell’estremo difensore azzurro. Nel finale della prima frazione il ritmo si abbassa leggermente, con l’Italia che prova timidamente ad affacciarsi dalle parti di Unai Simon, ma l’unica conclusione della prima frazione azzurra, di Chiesa, termina in curva.

Nella ripresa Spalletti cambia radicalmente il suo undici titolare, con gli ingressi di Cristante e Cambiaso al posto di Frattesi e Jorginho.  Sulla falsa riga del primo tempo, la Spagna continua a mantenere il controllo del pallone e del gioco, con l’Italia in costante difficoltà nel possesso e nelle uscite. La prima occasione del secondo tempo è di Pedri, servito dal pase de la muerte di Cucurella, che non riesce a indirizzare il pallone verso la porta. La pressione rimane invariata e al 54′ la Spagna trova il meritato vantaggio: Morata spizza di testa un cross di Nico Williams, Donnarumma sporca il pallone che carambola addosso a Calafiori e termina in fondo alla rete. La Roja continua a spingere incessantemente e sfiora il raddoppio con la conclusione a giro di Lamine Yamal, a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. L’egemonia spagnola non si placa e al 70′ Nico Williams disegna un arcobaleno a giro che -per fortuna dell’Italia- si spegne sulla traversa. La girandola di cambi del c.t iberico De La Fuente rallenta i ritmi della gara, con l’Italia che continua ad arrancare senza riuscire a perforare la difesa gialla. Nel finale la Spagna sfiora due volte il vantaggio con due conclusioni di Ayozé Perez, entrambe respinte da un sontuoso Donnarumma, migliore in campo degli azzurri.

Partita a senso unico, con la Spagna che si conquista con ampio merito l’accesso agli ottavi di finale. Con la certezza del primo posto, la partita contro l’Albania diventa una formalità per i ragazzi di De La Fuente. Sconfitta pesante per gli azzurri, i costante confusione contro il possesso e il pressing spagnolo. Prestazione fenomenale di Donnarumma, autore di numerose parate che ha evitato alla squadra di Spalletti un passivo peggiore. Lunedì a Lipsia contro la Croazia l’Italia è chiamata a una reazione d’orgoglio. Basta un pareggio per conquistare il pass per gli ottavi di finale.

Nelle altre partite di questa seconda giornata di Euro2024, la Slovenia sfiora i tre punti contro la Serbia, in vantaggio grazie alla rete del terzino Karničnik. Nel finale il pareggio di testa del milanista Jovic. Nello stesso girone, l’Inghilterra continua a non convincere, non riuscendo a sfondare contro una coraggiosa Danimarca. 1-1 con le reti di Kane nel primo tempo e il pareggio danese firmato dall’ex Lecce Hjulmand.

Continue Reading

Facebook

Altri articoli in ‘Calcio’

Trending

Copyright © 2024 - by Exit Web Systems

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.