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Calcio

B-Focus, il punto sulla Serie B: Gabrielloni lancia il Como, colpaccio Ternana al 96′

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Il punto sulla Serie B, giornata per giornata. A cinque giornate dal termine della regular season, si lotta per la Serie A, per i playoff, per i playout e per la salvezza.

Dopo due partite senza gol e vittorie, torna a sorridere il Parma. La squadra di Pecchia si impone per 2-0 al Tardini contro lo Spezia. Le reti di Hernani e Charpentier, su dolce regalo del portiere spezzino Zoet, regalano ai ducali altri tre punti e il consolidamento della vetta, con il terzo posto distante otto punti a meno di cinque giornate dalla fine. Il sogno promozione ducale entra nel vivo, e adesso il traguardo è sempre più vicino.

Continua a vincere il Como che batte anche il Bari e ottiene la sesta vittoria nelle ultime sette partite. La squadra di Roberts ha invertito notevolmente  la rotta e ha allungato sul terzo posto. Ancora una volta il timbro decisivo arriva dalla coppia Gabrielloni-Da Cunha. Il centravanti italiano è l’uomo del momento in Serie B, con quattro gol nelle ultime quattro partite; mentre il centrocampista francese si sta confermando un jolly per lo scacchiere tattico dei lariani. La vittoria contro il Bari, per 2-1 proietta il Como sempre più in alto in classifica, con la Serie A che si avvicina sempre di più.

Si allontana momentaneamente la Cremonese che allo Zini cade a sorpresa contro la Ternana. La squadra di Stroppa ha allentato la presa e adesso rischia di dover abbandonare la lotta per la Serie A, con il Como che si allontana sempre di più. Allo Zini i grigiorossi vanno in vantaggio grazie al gol di Tsadjout, per poi venire rimontati dal gol di Favilli e dalla rete al 96′ di Di Stefano. Sconfitta che regala il terzo posto al Venezia, che batte 2-0 in casa il Brescia grazie alla doppietta di Tessmann. Sconfitta che interrompe l’ottimo percorso del Brescia, reduce da due vittorie e un pareggio nelle ultime tre gare, e riaccende la corsa ai playoff.

Continua a vincere e stupire il Catanzaro, che si impone per 3-1 a Modena e blinda il quinto posto. La squadra di Vivarini gioca un calcio propositivo e spettacolare. Al Braglia i giallorossi si portano in vantaggio grazie a un gran gol di Iemmello, servito perfettamente da Vandeputte. I canarini riescono a riacciuffare la gara con la rete di Tremolada, favorito da un errore dell’estremo difensore dei calabresi Fulignati, poi entra in scena Jari Vandeputte: recupera palla nella propria metà campo, ribalta il fronte con una progressione di più di cinquanta metri, e incrocia il destro per riportare in vantaggio il Catanzaro. Nel finale Iemmello completa l’opera con la rete del 3-1, la tredicesima stagionale. Sconfitta fatale per Paolo Bianco, esonerato nella giornata di domenica e sostituito da Pierpaolo Bisoli, ex tecnico del Sudtirol.

Secondo pareggio consecutivo per il Palermo di Michele Mignani. A Cosenza i rosanero vanno in vantaggio nella prima frazione, grazie al gol di Alessio Buttaro. Nella ripresa Tutino si procura un calcio di rigore, per un fallo di Ceccaroni, e dal dischetto batte Pigliacelli e pareggia i conti. Pareggio che non smuove la classifica rosanero, impantanati al sesto posto con discreto vantaggio sulle inseguitrici e distacco significativo dalle prime cinque.

In zona playoff, Sampdoria e Brescia sprecano l’opportunità di consolidare la zona playoff e riaccendono nuovamente la lotta. La squadra di Pirlo, dopo il pareggio di Palermo, cade in casa contro il Sudtirol. Il Brescia cade a Venezia per 2-0, con un’altra ottima prestazione che però non è bastata alla squadra di Maran per portare a casa punti. Ne approfittano Pisa Cittadella che si portano a solo un punto dall’ottavo posto. I toscani vincono in casa contro la Feralpisalò per 3-1, mentre il Cittadella non va oltre lo 0-0 con l’Ascoli. Continua a inseguire l’ottavo posto anche il Sudtirol, che vince 1-0 a Marassi contro la Samp grazie al gol del capitano Fabian Tait. Vittoria che proietta gli altoatesini a soli due punti dall’ottavo posto, in attesa degli scontri diretti delle prossime giornate.

Prova ad allontanarsi dalla zona calda la Ternana, che vince a Cremona e allontana momentaneamente i playout. La rete nel recupero di Di Stefano ha permesso alle Fere di conquistare il quarto punto in due partite, inguaiando il Bari che adesso si trova al sedicesimo posto. La squadra di Iachini (esonerato dopo la sconfitta di Como, sostituito dal tecnico della primavera Giampaolo) non vince da otto partite, e adesso l’incubo di dover disputare i playout si concretizza giornata dopo giornata. Continua a viaggiare a intermittenza lo Spezia che perde 2-0 a Parma e rimane in zona playout insieme al Bari, con un calendario tutt’altro che agevole per la squadra di D’Angelo.

Prosegue la caccia disperata al quindicesimo posto di Ascoli Feralpisalò, distanti rispettivamente tre e cinque punti. In fondo alla coda, il Lecco batte di misura la Reggiana, ma a poche giornate la retrocessione si avvicina sempre di più. Sembra tutto scritto per la squadra di Aglietti che cerca di onorare il campionato fino alla fine.

Tutti i risultati della 33ª giornata: 

  • Modena-Catanzaro 1-3
  • Cittadella-Ascoli 0-0
  • Cremonese-Ternana 1-2
  • Pisa-Feralpisalò 3-1
  • Como-Bari 2-1
  • Sampdoria-Sudtirol 0-1
  • Cosenza-Palermo 1-1
  • Parma-Spezia 2-0
  • Lecco-Reggiana 1-0
  • Venezia-Brescia 2-0

Classe 2005. Studente in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e grande appassionato di calcio.

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Debacle azzurra a Berlino. Una grande Svizzera vola ai quarti di finale

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Termina sotto il cielo dell’Olympiastadion di Berlino il cammino dell’Italia a Euro2024. A Berlino gli azzurri vengono dominati in lungo e in largo dalla Svizzera, che conquista i quarti di finale dopo una prestazione incredibile dei ragazzi di Yakin. Gli elvetici affronteranno la vincente di Inghilterra-Slovacchia.

Dando seguito all’ottimo girone, concluso alle spalle della più quotata Germania, la Svizzera comincia la gara mantenendo stabilmente il possesso del pallone. L’aggressione e l’intraprendenza iniziale degli elvetici non permette agli azzurri di sviluppare con lucidità e precisione. La gara dell’Olympiastadion non spicca nel primo quarto d’ora anche a causa della poca intraprendenza dell’Italia, imprecisa nell’uscita e in fase di disimpegno. Con il passare dei minuti i ragazzi di Spalletti cominciano a prendere sempre più campo, grazie alle sgroppate di El Shaarawy e le geometrie di Nicolò Fagioli, all’esordio dal primo minuto in questo europeo. Al 23′ la Svizzera flirta con il vantaggio, con Embolo servito in profondità da Aebischer, l’attaccante elvetico arriva davanti a Donnarumma che in tuffo tiene in equilibrio il risultato. La risposta azzurra arriva tre minuti dopo con Chiesa, che sguscia in mezzo ai difensori e calcia sul secondo palo, provvidenziale il piede di Akanji che mette in calcio d’angolo. Dopo una decina di minuti passati stabilmente nella metà campo azzurra, al 36′ la Svizzera trova il meritato gol del vantaggio: Vargas imbuca centralmente per l’inserimento di Freuler, il centrocampista del Bologna controlla con il destro e calcia al volo con il mancino, per una rete che inguaia un’Italia ancora una volta in difficoltà e in svantaggio (quarta volta su quattro partite in cui gli azzurri vanno sotto nel punteggio). A un minuto dall’intervallo è ancora Donnarumma a salvare gli azzurri, con un intervento prodigioso sul primo palo dopo una rasoiata su punizione di Rieder.

Spalletti prova a smuovere gli azzurri con l’ingresso di Zaccagni, ma dopo trenta secondi dal fischio di Marciniak, con il pallone mosso proprio dall’Italia, la Svizzera raddoppia con una conclusione meravigliosa di Vargas, un arcobaleno a giro che si insacca all’incrocio dei pali. Al 51′ gli elvetici rischiano l’harakiri con una deviazione goffa di Schar che sbatte sul palo, con Sommer praticamente battuto. Dopo la rete di Vargas la Svizzera continua ad amministrare con calma e lucidità il pallone, con l’Italia che rimane in balìa della squadra del c.t. Yakin. L’ingresso di Retegui al posto di Barella prova a rinforzare il reparto offensivo azzurro, finora sterile e altamente insufficiente. Al 73′ l’Italia colpisce un altro palo: Fagioli scucchiaia centralmente per Zaccagni che apparecchia sul secondo palo verso Scamacca, che in allungo non riesce a battere Sommer. I cambi conservativi di Yakin permettono agli elvetici di compattarsi e rannicchiarsi nella metà campo, pronti a ripartire in contropiede alla ricerca del tris che chiuda definitivamente la qualificazione. Nel finale gli azzurri si spegnono definitivamente, non riuscendo a costruire pericoli dalle parti di Sommer.

Si chiude al fischio finale di Marciniak il deludente europeo della nazionale di Spalletti. Dopo quattro partite, giocate altamente al di sotto della sufficienza, l’Italia chiude il proprio europeo con una sconfitta pesante dal punto di vista tattico ma soprattutto mentale. All’Olympiastadion l’Italia non si è mai accesa, non è riuscita a trovare quella spregiudicatezza richiesta da Spalletti in conferenza, e di fronte a un’organizzata e pungente Svizzera, gli azzurri hanno alzato bandiera bianca. La rete subita dopo meno di un minuto dalla ripresa è l’emblema di questa terribile spedizione in terra tedesca. Apoteosi elvetica a Berlino, con la Svizzera che continua a sognare in questo grande europeo disputato dalla selezione del c.t. Yakin, che affronterà la vincente di Inghilterra-Slovacchia.

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Un capolavoro di Zaccagni ci fa chiudere al secondo posto. Sarà Italia-Svizzera agli ottavi

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Dopo la sconfitta contro la Spagna, l’Italia soffre e va in difficoltà contro la Croazia. La rete all’ultimo respiro di Zaccagni permette agli azzurri di chiudere al secondo posto, a quota 4 punti. Beffa per la nazionale di Dalic, che chiude al terzo posto a quota 2 punti, ufficiosamente fuori da Euro2024.

Nonostante i tre cambi dopo la sconfitta contro la Spagna, nei primi minuti il possesso palla è controllato esclusivamente dalla Croazia, che si affaccia dalle parti di Donnarumma dopo meno di cinque minuti, con un tiro all’incrocio da parte di Sucic respinto in maniera prodigiosa dal capitano azzurro. Dopo lo spavento iniziale il gioco dell’Italia comincia a svilupparsi con un pizzico di lucidità in più, ma sempre sterile nei confronti di una Croazia ben messa in campo e battagliera fin dai primi minuti. La prima occasione degli azzurri arriva al 17′ con un cross di Calafiori verso Retegui che conclude verso la porta, conclusione sporcata da Gvardiol. Al 26′ Raspadori riceve palla al limite, serve Barella che decide di crossare sul secondo palo dove Bastoni calcia di testa a botta sicura, provvidenziale Livakovic in tuffo. Verso la fine del primo tempo ci provano i due numeri 10, Modric e Pellegrini, ma le loro conclusioni terminano alte sopra la traversa, ponendo fine a una prima frazione equilibrata che momentaneamente qualifica gli azzurri agli ottavi.

Al rientro dagli spogliatoi i due allenatori decidono di cambiare qualcosa, con Spalletti che inserisce Frattesi al posto di Pellegrini, e Dalic che aggiunge peso all’attacco con l’ingresso di Budimir. Al 51′ l’episodio che sblocca la gara: conclusione a giro di Kramaric, deviata con la mano da Frattesi. Dopo un check del VAR il direttore di gara Makkelie assegna il calcio di rigore alla Croazia. Dal dischetto si presenta Luka Modric che apre il destro ma Donnarumma indovina l’angolo e respinge il penalty. Il pareggio resiste soltanto trenta secondi, perché lo stesso Modric si getta sulla palla vagante (dopo un altro miracolo di Donnarumma su Budimir) e porta in vantaggio la Croazia, diventando il marcatore più anziano della storia degli europei. Dopo la rete del fuoriclasse croato, Spalletti tenta il tutto per tutto schierando Chiesa, Fagioli, Scamacca e Zaccagni ma per gran parte della ripresa la Croazia non corre nessun rischio, giocando con più lucidità e verve agonistica, per una vittoria che indirizzerebbe la squadra di Dalic agli ottavi di finale contro la Svizzera. Nel finale la Croazia si barrica nella propria metà campo, concedendo il possesso palla -sterile- all’Italia. Quando tutto sembrava finito, all’ultimo respiro Calafiori si getta in avanti, anticipa il contrasto di Pongracic e allarga per Zaccagni che apre il piatto e insacca il pallone all’incrocio dei pali, regalando il secondo posto agli azzurri.

Pareggio che sa di vittoria per gli azzurri, autori di un’altra prestazione incolore contro una buona Croazia. Il capolavoro di Zaccagni permette all’Italia di chiudere al secondo posto, con annessa qualificazione agli ottavi di finale dove affronteremo la Svizzera. La rete del pareggio è frutto dell’intraprendenza di Calafiori e della qualità di Zaccagni, che permettono al viaggio azzurro di aggiungere una nuova tappa.

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Una brutta Italia cade a Gelsenkirchen. L’autogol di Calafiori spedisce la Spagna agli ottavi

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Dominio spagnolo alla Veltins Arena di Gelsenkirchen. Dopo la vittoria di sabato contro l’Albania, gli azzurri vengono dominati e sconfitti dalla Spagna, che conquista meritatamente l’accesso agli ottavi di finale. All’Italia basta un pari per qualificarsi agli ottavi.

In avvio la Spagna prova a pungere subito, e il primo squillo è proprio della Roja con il cross di Nico Williams per la testa di Pedri, strepitoso Donnarumma che in tuffo spedisce la sfera in calcio d’angolo. Il pressing acceso e furente della Spagna mette in difficoltà la squadra di Spalletti, specialmente nella fascia sinistra dove Nico Williams è scattante già dalle prime battute. Al 10′ è ancora l’ala dell’Athletic Bilbao a spaventare gli azzurri, con un colpo di testa da pochi passi che termina di poco a lato. Nonostante qualche trama di gioco interessante, l’Italia rimane in balia del possesso e dell’aggressività degli spagnoli che intorno al ventesimo costruiscono altre due occasioni con Morata, chiuso in uscita da Donnarumma, e una con Fabian Ruiz, altra risposta strepitosa dell’estremo difensore azzurro. Nel finale della prima frazione il ritmo si abbassa leggermente, con l’Italia che prova timidamente ad affacciarsi dalle parti di Unai Simon, ma l’unica conclusione della prima frazione azzurra, di Chiesa, termina in curva.

Nella ripresa Spalletti cambia radicalmente il suo undici titolare, con gli ingressi di Cristante e Cambiaso al posto di Frattesi e Jorginho.  Sulla falsa riga del primo tempo, la Spagna continua a mantenere il controllo del pallone e del gioco, con l’Italia in costante difficoltà nel possesso e nelle uscite. La prima occasione del secondo tempo è di Pedri, servito dal pase de la muerte di Cucurella, che non riesce a indirizzare il pallone verso la porta. La pressione rimane invariata e al 54′ la Spagna trova il meritato vantaggio: Morata spizza di testa un cross di Nico Williams, Donnarumma sporca il pallone che carambola addosso a Calafiori e termina in fondo alla rete. La Roja continua a spingere incessantemente e sfiora il raddoppio con la conclusione a giro di Lamine Yamal, a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. L’egemonia spagnola non si placa e al 70′ Nico Williams disegna un arcobaleno a giro che -per fortuna dell’Italia- si spegne sulla traversa. La girandola di cambi del c.t iberico De La Fuente rallenta i ritmi della gara, con l’Italia che continua ad arrancare senza riuscire a perforare la difesa gialla. Nel finale la Spagna sfiora due volte il vantaggio con due conclusioni di Ayozé Perez, entrambe respinte da un sontuoso Donnarumma, migliore in campo degli azzurri.

Partita a senso unico, con la Spagna che si conquista con ampio merito l’accesso agli ottavi di finale. Con la certezza del primo posto, la partita contro l’Albania diventa una formalità per i ragazzi di De La Fuente. Sconfitta pesante per gli azzurri, i costante confusione contro il possesso e il pressing spagnolo. Prestazione fenomenale di Donnarumma, autore di numerose parate che ha evitato alla squadra di Spalletti un passivo peggiore. Lunedì a Lipsia contro la Croazia l’Italia è chiamata a una reazione d’orgoglio. Basta un pareggio per conquistare il pass per gli ottavi di finale.

Nelle altre partite di questa seconda giornata di Euro2024, la Slovenia sfiora i tre punti contro la Serbia, in vantaggio grazie alla rete del terzino Karničnik. Nel finale il pareggio di testa del milanista Jovic. Nello stesso girone, l’Inghilterra continua a non convincere, non riuscendo a sfondare contro una coraggiosa Danimarca. 1-1 con le reti di Kane nel primo tempo e il pareggio danese firmato dall’ex Lecce Hjulmand.

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