Attualità
Bambino subisce stereotipi di genere a scuola: la reazione del padre

Il noto Tiktoker della California Christian Shearhod con oltre 900,000 follower, ha recentemente catturato l’attenzione della rete per il suo gesto, dopo che suo figlio Ashton è stato oggetto di stereotipi di genere a scuola.
Questo breve episodio ha avuto inizio quando Ashton, il vivace figlio di otto anni, presente in vari video pubblicati nel profilo del tiktoker, ha deciso di esprimere la propria personalità attraverso lo smalto sulle unghie. Tuttavia, la sua scelta non è passata inosservata, ed il bambino è tornato da scuola molto turbato dopo che la maestra gli aveva detto che “lo smalto è solo per femminuccie”
Invece di ignorare o minimizzare l’incidente, Christian ha portato Ashton in un salone di bellezza per una manicure, mostrando al mondo intero che non esistono interessi o passioni riservate a un solo genere.
“Mio figlio è tornato a casa da scuola turbato perché la maestra gli ha detto che mettersi lo smalto è solo per le ragazze, così oggi lo porto a farsi le unghie” ha detto a riguardo ; aggiungendo anche in un secondo momento “ho voluto solo assicurarmi che lui non provasse vergogna, perché è qualcosa che gli piaceva, e che avremo potuto fare insieme più volte… lasciate che ai bambini piaccia quello che gli piace, i camion, Spider-Man, Paw Patrol e magari anche lo smalto per unghie”
Direttamente il giorno dopo, Christian è andato a parlare con l’insegnante in questione per chiederle di lasciare che il figlio si esprima liberamente.
Questa vicenda ha avuto un impatto alquanto positivo sul web, venendo consideranda da molti come uno dei tanti richiami alla necessità di sfidare gli stereotipi di genere per poter cosi rendere il mondo un posto migliore per tutti.
Attualità
Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.
Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.
Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.
L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.
L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.
Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.
Attualità
La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)
L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.
Non a caso il nome “Sumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.
La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.
Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.
Attualità
Dal gruppo “Mia Moglie” al forum “Phica”: la lunga scia della violenza digitale sulle donne

Il gruppo Facebook “Mia moglie” è recentemente stato chiuso da Meta in seguito alle denunce di oltre mille donne, che si sono occupate di segnalare il gruppo alla polizia postale.
Più di 32 mila uomini hanno commentato e postato video e immagini delle loro compagne, senza il consenso di quest’ultime; e tra queste, sono presenti anche fotografie scattate di momenti di intimità.
Ecco la dichiarazione della portavoce di Meta a riguardo: “Abbiamo rimosso il Gruppo Facebook per violazione delle nostre policy contro lo struttamento sessuale di adulti. Non consentiamo contenuti che minacciano o promuovono violenza sesssuale, abusi sessuali o sfruttamento sessuale sulle nostre piattaforme. Se veniamo a conoscenza di contenuti che incitano o sostengono lo stupro, possiamo disabilitare i gruppi e gli account che li pubblicano e condividere queste informazioni con le forze dell’ordine”.
Eppure non si tratta di un caso singolo…
A scuotere l’opinione pubblica vi è anche il caso di Phica; (anch’esso chiuso recentemente) si tratta di un forum aperto dal 2005 dove migliaia di utenti condividevano immagini di donne rubate dai social o addirittura, dalla vita quotidiana.
La domanda a questo punto sorge spontanea: quanti altri gruppi di questo genere sono ancora presenti nel web?
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