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Caso Assange: Concesso un nuovo appello contro l’estradizione in Usa

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Fonte Immagine: Milano Today

L’Alta Corte di Londra concede  a Julian Assange un nuovo appello affinchè venga revocata la sua estradizione negli Stati Uniti.

CHI E’ JULIAN ASSANGE?

Julian Assange è un giornalista australiano, co-fondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativaWikileaks”.

Egli, tramite “Wikileaks”, rivelò documenti statunitensi secretati, inerenti ai crimini di guerra: Per tali rivelazioni egli ricevette diverse onorificenze, sia da privati sia da personalità pubbbliche (Premio “Sam Adams”, la medaglia d’oro per la pace con la giustizia e il premio per il giornalismo Martha Gellhorn).

Inoltre, per la sua attività di informazione e trasparenza, è stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la Pace.

LA SUA PERSECUZIONE

Nel 2010, “Wikileaks” giunse all’attenzione internazionale, facendo prima  trapelare una serie di notizie fornite da Chelsea Manning, un’ ex militare statunitense, relative ai crimini di guerra americani nelle guerre in Iraq e Afghanistan, e successivamente pubblicando oltre 251.000 documenti diplomatici statunitensi.

In seguito alle fughe di notizie, il governo americano avviò un’indagine su “Wikileaks”.

Peraltro, il Procuratore generale dell’Australia Robert Mc Clelland affermò che l’Australia è propensa a investigare sulleattività di Assange e di Wikileaks”, aggiungendo che “dal punto di vista dell’Australia, ci potrebbe essere un buon numero di leggi violate con il rilascio di queste informazioni”.

Con tali dichiarazioni , per Assange comincia una vera e propria persecuzione, pertanto egli innanzitutto provvede a salvare il materiale raccolto, arruolando dei soldati armati specializzati nella protezione di cose (“le sentinelle”), che sono in possesso di chiavi d’accesso “Noi siamo l’assicurazione sulla vita di Julian”.

Nel 2012 il governo Ecuadoriano del socialista Rafael Correa concede ad Assange lo status di rifugiato politico, mentre egli si trova nell’ambasciata dell‘Ecuador a Londra, a causa della minaccia di arresto arrivatagli dal Regno Unito con l’obbiettivo di consegnarlo alla Svezia.

Tre anni dopo, Assange si dichiarò in pericolo di vita, dunque chiese protezione alla Francia , anche per via dei migliori rapporti diplomatici con l’Inghilterra, tuttavia le autorità francesi si rifiutarono di aiutarlo.

L’INCARCERAZIONE NEL REGNO UNITO

L’11 aprile 2019, Assange venne incarcerato presso la Prigione Belmarsh del Regno Unito (dove vi rimane fino ad oggi), in conseguenza ad una sopraggiunta richiesta di estradizione fatta dagli Stati Uniti per le accuse di cospirazione e spionaggio, in cui rischia una condanna a 175 anni di carcere.

I SUOI SOSTENITORI

In questi anni, ad appoggiare il giornalista australiano, oltre che all‘opinione pubblica,  ci pensano diverse organizzazioni per i diritti umani, che si battono per la sua libertà.

Perchè Julian Assange è un esempio di giornalista libero e coraggioso, che per estrapolare delle verità scomode è stato criminalizzato dal sistema internazionale, governato da soggetti potenti e spregiudicati.

E’ per questo che i  suoi sostenitori utilizzano una frase che sintetizza al meglio la sua ingiusta vicenda “se non puoi negare i fatti puoi sempre provare a distruggere chi pubblica quei fatti”

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Lezioni interrotte al primo liceo occupato a Roma: “Blocchiamo tutto per la Flotilla”

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I giovani studenti del liceo Rossellini di Roma, dimostrano alla capitale l’importanza di attuare manifestazioni più invasive anche all’interno delle scuole: “Rispondiamo all’appello dopo l’attacco’” Il movimento Osa: “È solo l’inizio”.

Dalle piazze alle scuole, blocchiamo tutto” è questa la frase che si legge da uno striscione calato dall’alto affiancato da un disegno della bandiera palestinese, ad attuarlo è stato il primo liceo occupato a Roma, come reazione all’attacco subito dalle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.

Ad appoggiare i giovani studenti, si è unito anche il movimento Osa, dicendo: “Oggi 24 settembre, dopo che la Global Sumud Flottilia è stata attaccata, noi studenti del Rossellini occupiamo la nostra scuola, rispondendo all’appello lanciato dagli universitari di Cambiare Rotta da Lettere occupata, dopo il grandissimo sciopero di lunedì 22 settembre che ha visto a Roma scendere in piazza 200.000 persone e in tutta Italia un milione. Anche noi studenti dei licei partecipiamo al blocco“.

Il collettivo ha occupato la succursale del liceo della zona Ostiense, proprio in sostegno della Global Sumud Flotilla e alla popolazione di Gaza per “continuare la mobilitazione al fianco degli operai, dei lavoratori e degli occupanti“.

LA VOCE DEGLI STUDENTI

Oltre agli striscioni e all’occupazione, gli studenti hanno dichiarato anche delle promesse come: “Dopo gli attacchi di stanotte, le scuole occupano. Apre le danze il Rossellini di Roma ma la protesta è solo all’inizio“, terminando il discorso dopo la fine delle lezioni, davanti il liceo romano Cavour, con una frase per incentivare le altre scuole italiane prendendoli come modello: “Tutti come il Rossellini!“.

Nel frattempo i giovani di Sinistra Italiana e di Cambiare rotta si vedranno nel primo pomeriggio di mercoledì alla Sapienza per decidere come proseguire le azioni di protesta dopo l’attacco della Flotilla. Difatti gli studenti di Cambiare rotta stanno interrompendo le lezioni in alcune facoltà degli atenei romani per raccontare ai loro coetanei, attraverso dei megafoni, quanto avvenuto stanotte agli equipaggi della Flotilla. Hanno poi indetto una assemblea a Scienze politiche alla Sapienza per venerdì alle ore 16, dicendo in merito: “Vogliamo occupare tutte le scuole e le università di Roma e del paese“.

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Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

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Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.

Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.

Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.

 

L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.

L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.

Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.

 

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La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

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Foto: Volere la Luna

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…

La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)

Leggi anche: Israele aggredisce la Freedom Flotilla, gli attivisti sono stati sequestrati in acque internazionali: c’è anche Greta Thunberg

L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.

Non a caso il nomeSumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.

La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.

Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.

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