Cronaca

Donna si è tolta la vita in cella: 36esimo suicidio avvenuto dall’inizio del 2024

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Foto: Il Riformista

Una donna detenuta di 64 anni, siciliana, si è tolta la vita all’interno della sua cella.

La donna, insieme al marito, era accusata di aver abusato sessualmente di un anziano di Cogne, proprietario della casa in cui i due coniugi si erano trasferiti.
La detenuta, nella sua cella a Torino, si è suicidata soffocandosi con un sacchetto di plastica.

Il legale della coppia, Massimiliano Bellini, aveva più volte fatto istanza di scarcerazione visto che si trattava di due persone incensurate e ha commentato l’accaduto sostenendo che “La tragica notizia di un detenuto suicida in attesa di giudizio, mette in luce l’ingiustizia e la disumanità della custodia cautelare preventiva”.

Inoltre, secondo l’avvocato privare una persona della libertà senza una condanna definitiva non solo mina la presunzione di innocenza, ma può anche infliggere sofferenze psicologiche insopportabili. Per questa ragione è indispensabile riformare il sistema giudiziario: per garantire che i diritti umani siano sempre rispettati e che la custodia cautelare sia stata utilizzata solo come ultima risorsa”.
Bellini ha ricordato che per ben tre volte aveva chiesto al Gip di Aosta la revoca della misura cautelare in carcere.

Dunque, l’avvocato ha proposto nuovamente la scarcerazione del marito della donna deceduta e la misura degli arresti domiciliari, che potrebbe scontare a Caltanissetta, in un lungo lontano dalla presunta vittima.

Il Segretario Generale del sindacato Osapp Leo Beneduci ha commentato la vicenda evidentemente che “Siamo alla trentaseiesima morte in carcere per suicidio dall’inizio del 2024 ed è inconcepibile che responsabili politici quali il ministro della giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario delegato Andrea Delmastro non si rendano conto del significato e delle cause che stanno provocando una vera e propria strage nell3 carceri italiane“.

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