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Continuano le richieste per il mandato di arresto per Netanyahu e Yoav Gallant

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Foto: Il Fatto Quotidiano

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha richiesto alla Camera preliminare del tribunale di rilasciare mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant.

Questi ultimi sono accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza a partire dall’8 ottobre 2023. Inoltre, ha sollecitato la Corte dell’Aja a emettere mandati di arresto per i leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri per crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

“Ipocrisia e vergogna internazionale”. Con queste parole una fonte politica israeliana, riportata da Ynet, ha criticato la richiesta del Procuratore capo della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant.

Secondo una fonte di Hamas, riportata dai media internazionali e ripresa da Haaretz, la decisione della Corte penale internazionale “mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice”. La stessa fonte ha affermato che questo “incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio”.

Il procuratore della Corte penale internazionale (CPI) ha comunicato di aver chiesto il parere di “un gruppo di esperti di diritto internazionale” come “ulteriore salvaguardia”. Nel ringraziarli per il loro supporto, Karim Khan spiega nelle motivazioni della richiesta alla Corte di aver “convocato un gruppo imparziale per sostenere l’esame delle prove e l’analisi legale in relazione a queste richieste di mandato d’arresto”.

Questo gruppo è composto da esperti di immensa levatura nel diritto umanitario internazionale e nel diritto penale internazionale, inclusi Sir Adrian Fulford, la baronessa Helena Kennedy, presidente dell’Istituto per i diritti umani dell’International Bar Association, Elizabeth Wilmshurst, ex vice consigliere giuridico presso il Foreign and Commonwealth Office del Regno Unito, e Danny Friedman.” Inoltre, tra i membri figurano anche due dei consiglieri speciali di Khan, “Amal Clooney e Sua Eccellenza il giudice Theodor Meron”.

Khan aggiunge: “Questa analisi di esperti indipendenti ha sostenuto e rafforzato le richieste presentate oggi dal mio Ufficio: sono grato anche per il contributo di alcuni altri miei consiglieri speciali a questa revisione, in particolare Adama Dieng e il professor Kevin Jon Heller“.

Le famiglie degli ostaggi hanno rigettato la parificazione operata dal Procuratore capo della Cpi tra “i terroristi di Hamas” e i leader israeliani. Al contempo, hanno accolto favorevolmente la richiesta del Procuratore per l’emissione di mandati di arresto contro i leader della fazione islamica, definendola un “ulteriore riconoscimento dei crimini contro l’umanità commessi da Hamas il 7 ottobre”.

Hanno sostenuto che 128 ostaggi innocenti provenienti da 24 nazioni restano prigionieri nei tunnel di Hamas, dove subiscono quotidianamente abusi fisici, sessuali e psicologici”.

Hanno affermato che “il modo per dimostrare questa distinzione al mondo è avviare immediatamente negoziati che libereranno gli ostaggi: i vivi per la riabilitazione e i defunti per la sepoltura”.

“La scandalosa decisione del Procuratore Generale della Corte penale dell’Aja è un attacco frontale e senza riserve contro le vittime del 7 ottobre e i nostri 128 rapiti a Gaza”, ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.

“Mentre gli assassini di i Hamas commettono crimini contro l’umanità contro i nostri fratelli e sorelle”, il Procuratore “cita contemporaneamente il primo ministro e il ministro della Difesa dello Stato di Israele insieme agli abominevoli mostri nazisti di Hamas. Una vergogna storica – ha detto – che sarà ricordata per sempre“.

Classe 2004. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista, reporter e presentatrice. Grande appassionata di musica e spettacolo.

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Attualità

Guerra in Medio Oriente, notizia shock dagli USA: “L’Israele sta per attaccare L’Iran”

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Gli Stati Uniti sono in massima allerta, in Medio Oriente, in vista di un possibile attacco israeliano contro l’Iran, nonostante il presidente americano Donald Trump sia in trattative avanzate con Teheran per un accordo diplomatico volto a limitare il suo programma nucleare.

Il dipartimento di Stato ha autorizzato l’evacuazione di parte del personale in Iraq, mentre il Pentagono ha dato il via libera alla partenza dei familiari dei militari in tutto il Medio Oriente.
Ordine al personale non essenziale e alle famiglie di lasciare anche le ambasciate in Bahrain e in Kuwait.

IL COMUNICATO DELL’IRAN

L’Iran non rinuncerà al suo diritto all’arricchimento dell’uranio a causa delle crescenti tensioni nella regione. Lo ha detto un alto funzionario iraniano alla Reuters, come riporta l’agenzia sul proprio sito, aggiungendo che un Paese della regione “amico” aveva avvisato Teheran di un possibile attacco militare da parte di Israele.

Il funzionario ha affermato che le tensioni hanno lo scopo di “influenzare Teheran affinché cambi la sua posizione” in vista del nuovo round di colloqui con gli Stati Uniti previsti domenica in Oman.

LE PAROLE DI ISRAELE SUL MEDIO ORIENTE

Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che “l’Iran è impegnato in un programma di armamento nucleare segreto e sistematico“.

Secondo Gerusalemme: “l’accumulo rapido di uranio altamente arricchito dimostra chiaramente che la natura del programma non è civile, l’Iran ostacola in modo costante le attività di verifica e monitoraggio dell’Aiea, ha espulso ispettori, ripulito e nascosto siti sospetti non dichiarati – ha aggiunto il ministero -. Israele avverte che tali azioni minano il regime globale di non proliferazione e rappresentano una minaccia immediata alla sicurezza e alla stabilità regionale e internazionale“.

CONTINUA IL CONFLITTO NEL MEDIO ORIENTE

L’esercito israeliano ha ordinato agli abitanti di Gaza City, in Medio Oriente, di evacuare diverse aree, definendole “zone di combattimento“, nel territorio palestinese settentrionale.

I soldati israeliani “stanno operando nella zona in cui vi trovate per eliminare le infrastrutture terroristiche”, ha dichiarato su Telegram il portavoce dell’esercito in lingua araba, Avichay Adraee, mostrando una mappa che evidenzia in rosso diversi quartieri, tra cui la Città Vecchia di Gaza:”Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente verso i rifugi noti nella parte occidentale di Gaza City“, ha aggiunto.

“Tutti i servizi di comunicazione Internet e di linea fissa nella Striscia di Gaza sono stati interrotti in seguito all’attacco all’ultima linea principale in fibra ottica rimasta a Gaza“: lo ha reso noto il ministero delle Telecomunicazioni dell’Autorità Nazionale Palestinese in una nota, accusando Israele di tentare di isolare Gaza dal mondo.

Medio Oriente

Foto: La Repubblica

RIMPATRIATA GRETA THUNBERG

Nella giornata di mercoledì 11 giugno l’attivista svedese, che era a bordo del veliero della Freedom Flotilla abbordato dall’esercito israeliano, è stata portata all’aeroporto più vicino e rimpatriata in Francia insieme ai restanti 12 volontari.

L’Ong ha dichiarato: “Faranno lavoro di comunicazione e sensibilizzazione della stampa per conto degli altri che sono rimasti: questo perché chi non ha accettato di essere rimpatriato verrà trasportato nella prigione di Ramle, in attesa dell’udienza davanti a una corte israeliana che, disporrà l’espulsione degli attivisti.

Medio oriente

In foto: Greta Thunberg appena rimpatriata in Francia
Foto: NBC news

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Referendum 2025: il popolo italiano non ha raggiunto il quorum per scarsa affluenza

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Come previsto dalle statistiche, il referendum su cittadinanza e lavoro non ha raggiunto il quorum prestabilito, il 50% +1. L’affluenza definitiva, terminata alle 15 di oggi, si è fermata al 30,6%.

Tutti i quesiti del referendum 2025 non hanno raggiunto il quorum necessario per validare il voto. Causa del non raggiungimento è stata la scarsa affluenza degli italiani, fermata, fino all’ultimo minuto, sotto il 31%. La maggioranza dei rappresentati di centro destra parla di vittoria schiacciante e un rafforzamento della compagnia governativa.

REGIONI IN CALO

In base ai risultati riportati sul portale Eligendo, ecco le percentuali di ogni regione: Toscana (39,09%), Emilia-Romagna (38,06%), Liguria (35,08%), Piemonte (34,93%) e Marche (32,70%) registrano i numeri più alti tra tutti, tuttavia restano sotto la soglia del 50% più uno necessaria per l’approvazione. Percentuali molto più basse per il Trentino Alto Adige (22,70%) , con Bolzano addirittura al 15,87% , seguono la Sicilia (23,07%) e la Calabria (23,16%). A dirigere il voto, sono state soprattutto le città più grandi, con più elettori laureati (almeno il 20% della popolazione) e multiculturali e nei comuni con più di 100.000 abitanti.

ESULTANZA DEL CENTRO DESTRA

Alla conclusione dei voti, il centro destra esulta. Tra meme con infradito, summit all’estero e apparizioni simboliche ai seggi, i leader politici hanno dato evidenti segnali di disimpegno al dovere civico. Giorgia Meloni si è presentata senza ritirare le schede, mentre Salvini è volato in Francia e Tajani a Nizza.

SCONFITTA POPOLARE

Alla vista del fallimentare tentativo di questo referendum, si apre ora la strada per raggiungere un possibile cambiamento sulle regole. Si auspica ad alzare il numero minimo di firme per richiedere nuove consultazioni, al fine di evitare futuri referendum-fantasma.

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Israele aggredisce la Freedom Flotilla, gli attivisti sono stati sequestrati in acque internazionali: c’è anche Greta Thunberg

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Durante la scorsa notte, lo Stato di Israele ha sequestrato la Freedom Flotilla, una nave che trasportava aiuti umanitari per la popolazione palestinese, la quale sta affrontando una grave crisi umanitaria.

LE PAROLE DI GRETA THUNBERG

All’interno della nave vi erano degli attivisti, tra cui Greta Thunberg. Quest’ultima in un video, che sarebbe stato pubblicato su Instagram (@gazafreedomflotilla) solo in caso di emergenza, ha dichiarato “Siamo stati rapiti e intercettati dalle forze di occupazione israeliane o forze che sostengono Israele”.

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LA DINAMICA

Inizialmente, gli attivisti sono stati circondati, successivamente minacciati e, prima di essere rapiti, sono stati colpiti da sostanze chimiche. Inoltre, Israele ha pure ostacolato i loro segnali radio al fine di non permettere loro di comunicare ciò che stava accadendo.

Tutto questo è avvenuto in acque internazionali, dove Israele non ha nessuna giurisdizione.

Leggi anche Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: “siamo pronti per un cessate il fuoco, ma controlleremo tutta Gaza”

In rete circola una foto, l’ultima che si ha a disposizione perché poco dopo si sono persi totalmente i segnali, che mostra gli attivisti a bordo senza armi e con le mani ben in vista, non rappresentando minaccia alcuna; se non quella di arrivare a Gaza e aiutare la gente del posto, rompendo l’assedio.

Foto: La Repubblica

UNA POLITICA CHE NON RISPONDE?

Molta gente riflette sull’operato di Israele, che non é solo frutto dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, bensì risale a decenni prima. Molti si domandando come mai lo Stato israeliano possa commettere tutti questi crimini di guerra e non essere realmente sanzionato, dopo aver più volte violato molte leggi del diritto internazionale, come si farebbe per qualsiasi altro Stato del mondo.

Leggi anche Israele usa il pianto dei neonati per attirare e colpire i civili palestinesi -Video

Attualmente, secondo quanto riportato dall’ANSA, Il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato oggi che la barca umanitaria Madleen, diretta a Gaza, è stata dirottata e sta per attraccare in Israele da dove i suoi passeggeri dovranno “tornare nei loro Paesi”.

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