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Lifestyle

Il segreto della longevità: le abitudini delle persone che vivono più a lungo

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Foto: Vogue France

In un mondo dove l’aspettativa di vita si prolunga progressivamente, i trucchetti per arrivare ad una formula di elisir di lunga vita diventano sempre più ricercati.

Ma qual è il vero e proprio segreto delle persone che hanno vissuto più a lungo?

La scienza, insieme a vari racconti individuali potrebbero offrire risposte illuminanti.

GENETICA: Ovviamente la genetica ha un ruolo centrale nella predisposizione alla salute nell’età avanzata. È innegabile che alcune persone siano disposte a vivere più a lungo grazie ad un patrimonio genetico favorevole. Tuttavia, il contesto ambientale in viviamo e le scelte quotidiano giocano un ruolo altrettanto cruciale. Come dimostrato da recenti studi,anche uno stile di vita sano può fare la differenza.

COMUNITÀ E RELAZIONI SOCIALI: Le persone longeve tendono ad avere una vita sociale attiva e un forte senso di comunità. Sentirsi parte di un gruppo e avere relazioni significative può ridurre lo stress e migliorare il benessere generale. Per il Giappone, il concetto di “ikigai” – (che si traduce in “una ragione per vivere”, e che consiste nel mantenere una mente serena e aperta alle novità) – è centrale per la felicità e la longevità. Un esempio emblematico è rappresentato dall’isola di Okinawa, dove gli anziani si riuniscono in gruppi chiamati “moai per supportarsi reciprocamente, e trovare la propria tranquillità e felicità nel corso della vita.

ALIMENTAZIONE: Secondo la scienza uno degli elementi chiave per una vita lunga e sana è senza dubbio l’alimentazioneNelle “zone blu” del mondo (termine utilizzato per indicare territori con un’aspettativa di vita maggiore) la dieta è prevalentemente basata su cibi naturali e integrali. All’estremo sud del Giappone continentale; area geografica con un alto numero di centenari; la popolazione sembra consumare principalmente verdure, abbondanti legumi, frutta, pesce e olio d’oliva; riducendo al minimo il consumo di carne rossa e prodotti processati.

FUMO: L’abitudine di fumare e consumare alcolici è nota per essere deleteria per la salute e può ridurre significativamente l’aspettativa di vita. Il fumo è responsabile di numerose malattie, tra cui cancro ai polmoni, malattie cardiache e malattie respiratorie croniche. Si stima che esso possa accorciare la vita di ben 8/12 anni.

TESTIMONIANZE: Prendiamo il caso di Emma Morano, che riuscendo ad arrivare all’età di 117 anni, è stata per molto tempo considerata una delle persone più anziane del mondo fino alla sua morte avvenuta nel 2017. Dopo aver vissuto due guerre mondiali, e l’influenza spagnola è spesso stata intervistata, avendo preservato una mente lucida e autonoma, e come detto da lei stessa mantenendosi con “tre uova al dì e un pochino di carne macinata.”
Non sembra aver utilizzato particolari strategie per mantenersi in forma durante la sua giovinezza: “Niente di particolare” ha raccontato ma andavo a ballare il valzer ed ero felice così.”

Classe 2004. Studentessa in Lettere all’Università degli studi di Palermo. Aspirante editor e giornalista. Appassionata di musica, vintage e letteratura.

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Fitness estivo: 6 semplici attività per tenersi in forma

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In estate è buona abitudine ritagliarsi un po’ di tempo per sé: un momento di pace per godersi la brezza dell’aria e la luce del sole, vantaggioso sia per la salute mentale che fisica. 

Dunque in estate, con le alte temperature a metterci alle strette, non c’è occasione migliore per cimentarsi in una nuova disciplina sportiva, ristabilendo il contatto con la natura.

Ecco i 6 allenamenti su cui puntare:

BEACH VOLLEY

Che sia con fidanzati, amici o parenti, non c’è di meglio che di una sana e divertente partita di beach volley, per un duello all’ultima schiacciata.

 

CONNESSIONI NATURALI

Anche lo zen viene in vacanza con noi: per gli amanti del pilates e yoga sono questi mesi estivi il momento perfetto per ristabilire il proprio equilibrio psicofisico. Immersi nella più totale quiete di un parco fuori città o immersi nella profondità di un tramonto sulla spiaggia, basta semplicemente stendere il proprio tappetino e respirare profondamente, connettendosi con l’energia dell’ambiente che ci circonda.

 

PEDALATE IMMERSIVE

Per gli amanti della bici e dell’avventura, saltare in sella alla propria bici pedalando per km alla scoperta di panorami mozzafiato e rilassanti è la migliore opzione.

 

SULLA CRESTA D’ONDA

I soggetti più temerari non riescono a resistere all’adrenalina scatenata dal surf: lo sport estivo per eccellenza. Per chi è alle prime armi e si vuole divertire con questo sport, un consiglio è di partecipare a qualche lezione introduttiva e con la giusta pratica si potranno domare le onde del mare per un divertimento senza precedenti.

 

PADEL

Il padel è lo sport del movimento, ne sono complici i giocatori provetti come Tashi in Challengers: segnando l’estate 2024 come momento perfetto per provarlo. Risultati di questo agile sport sono una migliore mobilità e riflessi. In spiaggia o ad alta quota, ogni posto è perfetto per impugnare la racchetta e sfidare amici, fidanzati o parenti in un match all’ultimo set.

 

SAND WALKING

La sana e semplice passeggiata sulla spiaggia è un’attività rigenerante che aiuta a scaricare le tensioni e a drenare i liquidi in eccesso con pochi e semplici passi. Con cappellino e auricolari, risulterà più immersiva e profondamente personale immergersi nella bellezza di paesaggi mozzafiato senza alcuna insolazione.

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Picnic: consigli per idee creative e must-have

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L’arte del picnic non conosce limiti di stagioni, ma solstizi d’estate. Anche quest’anno si ha la voglia e il bisogno di stare più tempo a contatto con la natura, all’aria aperta, in molti casi anche condividendo qualcosa di buono. Ma come si organizza un picnic semplice e creativo? 

Che si tratti di un picnic romantico o di un’occasione dedicata alla famiglia o di un ritrovo dedicato ad amici, è importante che prima dell’evento dietro le quinte ci sia un’attenta pianificazione, dato che gli accessori di cui avremo bisogno dovranno essere portati da casa dal momento che nelle spiagge e nei parchi non è sempre concessa la possibilità di rivolgersi ai negozi  per le diverse esigenze che possono nascere all’ultimo momento.

Ecco qualche consiglio per organizzare un picnic perfetto senza stress:

COME ORGAIZZARE UN PICNIC ANTISTRESS

Un classico dei picnic che riescono sempre è un pranzo all’aperto rilassante il necessario per abbandonare i ritmi frenetici dei pranzi quotidiani con l’orologio in mano e il caos dei ristoranti affollati. Ecco qua qualche consiglio per non portare lo stress anche sul prato o sulla spiaggia, per poter godere insieme a chi si vuole di un tempo di qualità.

LA GIUSTA LOCATION

Per organizzare un picnic totalmente rilassante è suggeribile scegliere luoghi non troppo affollati, scegliendo con cura le aree dotate di servizi igienici nelle vicinanze e di piante abbastanza grandi in grado di garantire un po’ d’ombra nelle ore più calde. Altrimenti si corre il rischio di ritrovarsi come in un deserto e provare la sensazione di volersi rifugiare altrove dopo pochi minuti.

PARTICARE IL DOLCE FAR NIENTE

Si è tentati di portare casse audio, tablet, carte da gioco e altri accessori che sicuramente da una parte riescono ad intrattenere e il divertimento è assicurato ma d’altro canto spezzano un po’ l’armonia che si crea intorno. E’ meglio praticare il silenzio e il digital detox per connettersi di più con la natura focalizzandosi sul cinguettio degli uccellini, lasciando spazio anche alle sane chiacchierate. Ma se si sene per forza il bisogno di un passatempo, un buon libro è sempre la scelta migliore.

NON LASCIARE TRACCE

Stando a contatto con la natura, una delle componenti più interessanti dell’esperienza del picnic, che si svolga in una spiaggia o in un prato per renderla perfetta. è essenziale non lasciare segni del proprio passaggio: per evitarlo basta portare con se sacchetti necessari per raccogliere eventuali rifiuti e smaltirli correttamente una sola volta.

L’ESSENZIALE

La carta vincente per godersi a pieno un picnic è la semplicità. Per praticarla con successo, è suggerito preparare qualcosa di buono senza però esagerare con le dosi, con il numero delle ricette e con gli ingredienti troppo deperibili. In questo modo si potrà godere delle cose più buone senza doversi preoccupare senza doversi preoccupare di avere la necessità di portare troppi contenitori e borse. Per questa serie di motivi è meglio puntare su accessori utili, carini e riutilizzabili anche in altre occasioni.

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Quando i diversi sapori del mondo si incontrano nella Fusion Food

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La cucina viene molto spesso concepita come l’insieme di unione, arte e tradizione.

In un mondo sempre più globalizzato e aperto alle novità, anche le diverse tradizioni gastronomiche stanno rivoluzionando il modo in cui concepiamo il cibo e l’arte della cucina.

CUCINA FUSION: di che si tratta?

In termini generici, si tratta di un approccio che miscela elementi di diverse tradizioni culinarie per creare piatti innovativi e sorprendenti. Questa “contaminazione” può avvenire in vari modi: utilizzando ingredienti esotici in ricette tradizionali, combinando tecniche di cottura di diverse culture, o reinventando piatti classici con un tocco moderno e internazionale; e sebbene sembri un fenomeno moderno, ha radici storiche profonde che risalgono a secoli fa.

STORIA DELLA CUCINA FUSION

Tutto ha inizio tra il 2000 e il 1500 a.c, anni in cui il commercio delle spezie tra Asia, Medio Oriente e Europa ha introdotto nuovi ingredienti e tecniche culinarie in vari paesi. Ad esempio, il pepe e la cannella dall’India sono diventati ingredienti fondamentali nella cucina Europea.

In questo periodo, sono state le rotte commerciali, (come la via della Seta), a facilitare lo scambio di cibo e ricette tra culture diverse, portando all’integrazione di nuovi sapori e tecniche.

La colonizzazione ha giocato un ruolo cruciale nella diffusione della cucina fusion.

Un perfetto esempio dell’influenza del fenomeno è rappresentato dalla cucina creolana della Louisiana e peruviana; che ha integrato influenze spagnole, africane, cinesi e giapponesi, portando alla nascita di piatti come il ceviche (un piatto a base di pesce marinato nel limone).

A partire dal 1970 fino agli anni 80, la California è stata un epicentro della moderna cucina fusion.

Chef come Wolfgang Puck hanno iniziato a combinare ingredienti e tecniche culinarie asiatiche con quelle occidentali, dando vita a piatti innovativi come la pizza con anatra alla pechinese.

Questo periodo ha visto l’emergere di ristoranti che sperimentavano liberamente con sapori globali, riflettendo la diversità culturale della regione.

ESEMPI DI CUCINA FUSION

Sushi burrito: Il sushi burrito prende la forma di un burrito messicano, ma utilizza ingredienti tipici del sushi giapponese. Invece della tortilla, si usa un foglio di alga nori per avvolgere riso, pesce crudo (come il tonno o il salmone), avocado, verdure fresche e salse come la maionese piccante o la salsa di soia.

Questo piatto è nato negli Stati Uniti, in particolare a San Francisco, dove l’abbondanza di ristoranti di sushi e taquerias ha ispirato chef locali a combinare i due stili culinari.

– Pizza con Hummus e verdure grigliate: La pizza è un simbolo della cucina italiana, mentre l’hummus è una salsa tradizionale del Medio Oriente.

La base della pizza è preparata come una classica pizza italiana, cotta al forno fino a ottenere una crosta dorata e croccante. Al posto della tradizionale salsa di pomodoro, la base viene spalmata con uno strato generoso di hummus. La pizza viene poi guarnita con verdure grigliate come peperoni, zucchine, melanzane e cipolle rosse. Per completare, si aggiungono foglie di rucola fresca e una spruzzata di olio d’oliva.

SUCCESSI E CRITICHE 

La cucina fusion non solo offre un’esperienza culinaria unica e diversificata, ma promuove anche la comprensione e l’apprezzamento delle diverse culture. Tuttavia, non è immune da critiche. Alcuni puristi della cucina tradizionale sostengono che la fusione di tecniche e ingredienti possa diluire l’autenticità dei piatti originali, ignorando il fatto che non si tratti solo di una tendenza gastronomica, ma una celebrazione della diversità e della creatività culinaria; poiché in un’epoca dove le distanze culturali si riducono, sedersi a tavola e gustare un piatto fusion può essere un piccolo passo verso una maggiore comprensione e apprezzamento reciproco.

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