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Calcio

La Spagna è campione d’Europa per la quarta volta. Oyarzabal in scivolata decide Euro2024

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Foto: X EURO2024

Sotto il cielo dell’Olympiastadion la Spagna vince la finale e scrive la storia dei campionati europei. Nell’ultimo atto di Euro2024 la squadra di De La Fuente vince 2-1 e conquista il suo quarto campionato europeo, prima squadra a riuscire in tale impresa. Dopo il fallimento di Euro2021, l’Inghilterra un’altra finale, tradita dal gol di Oyarzabal nel finale.

In avvio il possesso palla è in mano alla Spagna, in pieno controllo del gioco dinanzi al blocco inglese disposto da Southgate. Nel primo quarto d’ora le due squadre non creano occasioni, limitandosi a una prevedibile fase di studio. L’Inghilterra cerca soprattutto di limitare le stelle iberiche, ma sa fare male quando riesce a distendersi. Seconda parte di prima frazione che si imbruttisce, arrivano anche un paio di gialli, a Kane e Olmo, e poco altro. L’Inghilterra tatticamente mette la museruola al gioco iberico con Foden che sta a uomo su Rodri e Shaw che ha il compito di seguire come un’ombra Yamal. Nico Williams dopo un paio di accelerazioni iniziali di spegne, mentre l’Inghilterra fa male solo quando riesce a verticalizzare, il che gli riesce abbastanza di rado.

La ripresa si apre senza uno dei protagonisti principali: dopo un salvataggio in scivolata su una conclusione di Kane, Rodri accusa un problema al flessore ed è costretto a lasciare il campo, sostituito da Zubimendi. Nel secondo tempo salgono subito in cattedra i due gioielli della Roja: Carvajal serve di esterno Yamal che si accentra e serve il pallone a Nico Williams, libero di incrociare il mancino sul secondo palo e sbloccare la finale. All’ora di gioco Southgate decide di sostituire Kane per inserire Ollie Watkins, match-winner della semifinale contro l’Olanda. Dopo un quarto d’ora di completo assedio iberico, l’Inghilterra comincia ad affacciarsi nella metà campo della Roja. La prima grande occasione dell’Inghilterra arriva dai piedi di Jude Bellingham, che si libera di tre avversari con un controllo sublime e spara una rasoiata mancina che termina fuori di poco. La risposta della Spagna arriva con Yamal che sfiora un gol storico con un mancino sul secondo palo, prodigiosa la risposta in tuffo di Pickford. Al 72′ l’Inghilterra pareggia la partita: Saka entra in area e serve Bellingham, chiudo da due giocatori spagnoli, che appoggia al limite dell’area il pallone a Cole Palmer (entrato al posto di Mainoo) libero di piazzare il mancino a fil di palo, alle spalle di Unai Simon. L’inerzia della partita cambia nuovamente dopo il pareggio di Palmer, con la Spagna che comincia a soffrire la velocità e l’estro degli attaccanti inglesi, mentre la squadra di Southgate (ancora una volta decisivo con le sue scelte dalla panchina) si riversa in avanti alla ricerca della rete del sorpasso. All’86’ la Spagna colpisce nuovamente: Olmo serve Oyarzabal che gira di prima sull’esterno verso Cucurella, lucido nel disegnare il cross basso verso il primo palo dove arriva Oyarzabal in scivolata e fa 2-1. Al 90′ l’Inghilterra sfiora il pareggio: il corner di Palmer pesca Rice da solo sul secondo palo, il colpo di testa viene respinto da Unai Simon, il pallone rimane vagante nei pressi dell’area piccola dove Guehi colpisce di testa e sulla linea salva Dani Olmo. Dopo un tentativo di assedio degli inglesi al termine dei quattro minuti di recupero, l’arbitro Letexier mette fine a Euro2024, sancendo la vittoria della Spagna.

Un europeo praticamente perfetto delle Furie Rosse, vittoriosi in tutti e sette i match disputati. La squadra di De La Fuente trionfa nella notte di Berlino grazie alla spregiudicatezza e all’estro della giovanissima coppia Yamal-Williams, e grazie ai fedelissimi del c.t. iberico, come Fabian Ruiz, Merino e Oyarzabal, decisivi stasera e nel corso di tutta la competizione. Trionfa la squadra che ha divertito di più, trionfa la squadra che ha giocato il miglior calcio, e adesso il panorama calcistico mondiale torna a temere il ritorno delle Furie Rosse.

Prosegue la maledizione dell’Inghilterra. Seconda delusione in finale nel corso di pochi anni. Dopo la sconfitta contro l’Italia a Wembley, i ragazzi di Southgate perdono anche la finale a Berlino e allungano la striscia di insuccessi a 68 anni (l’ultimo -e unico- trionfo nel mondiale del 1966). Ennesima delusione anche per Harry Kane, alla ricerca del primo titolo in carriera.

Classe 2005. Studente in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e grande appassionato di calcio.

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Calcio

Poche ombre, tanta luce. Che Italia è stata?!

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Gli azzurri di Luciano Spalletti ritrovano la vittoria dopo il pareggio contro il Belgio battendo l‘Israele per 4-1.

Dopo essere riusciti a rimontare la Francia ed aver battuto l’Israele, l’Italia approda alla seconda pausa per le le sfide di Nations League con un morale sicuramente diverso dal solito, differente da quello post Euro2024. Già dalla pausa precedente, Spalletti riuscì a trasmettere agli azzurri quel senso di rivalsa che serviva per rialzare la testa, unica strada per riabilitare se stesso e i suoi giocatori dopo una spedizione estiva nettamente insufficiente. Nella prima gara, giocata all’Olimpico contro il Belgio, l’Italia conferma il proprio stato di grazia, la propria forza fin lì nascosta, portandosi subito in vantaggio con una combinazione perfetta cominciata da Ricci, passando da Retegui, fino al cambio di gioco di Dimarco che propizia il primo gol in maglia azzurra di Cambiaso. Anche nell’azione del 2-0 Dimarco si mette in mostra con un cambio di gioco che taglia tutto il campo, mandando in tilt la difesa belga e accendendo la conclusione di Cambiaso a cui risponde prontamente Casteels, sulla respinta arriva Retegui che, firma il raddoppio, e si conferma l’attaccante italiano più in forma del momento. Nonostante il raddoppio dopo soli ventiquattro minuti, gli azzurri dominano il gioco fino al 39′, quando Pellegrini interviene duramente su Theate e viene espulso dopo un controllo al VAR e, grazie ad uno schema su calcio di punizione, il Belgio dimezza lo svantaggio con De Cuyper. Nella ripresa l’Italia non cala il ritmo nonostante l’inferiorità numerica ma subisce il gol del 2-2 su calcio d’angolo, decisiva per la sponda di Faes e la deviazione sotto porta di Trossard. Nei minuti finali, gli uomini di Spalletti resistono e mantengono il pareggio, sfregando gli occhi per la mancata vittoria e per le tante azioni non finalizzate anche se nonostante il pareggio, il volto dell’Italia è davvero un altro rispetto all’ultimo europeo. Tutto ciò grazie ad un’iniezione di fiducia inserita nel sangue degli azzurri dal tecnico toscano e all’inserimento nell’undici titolare dell’indispensabile Tonali (al rientro dalla squalifica), di Samuele Ricci, che è riuscito in poche presenze a dare tutto ciò che mancava al reparto con la propria intelligenza tattica e al ritorno di Dimarco nel proprio ruolo naturale.

Nella sfida contro l’Israele, gli azzurri sanno di dover vincere dopo la mancata vittoria contro il Belgio. L’atteggiamento è quello giusto, al Bluenergy Stadium i padroni di casa soffrono sulla conclusione di Gloukh ma riprendono il dominio del gioco immediatamente, sfiorando il vantaggio nei minuti successivi con tre conclusioni di Retegui. Al 39′ minuto, Tonali viene atterrato in area di rigore con uno step on foot da parte di Peretz, dal dischetto Retegui la mette all’angolino e firma il vantaggio degli azzurri. Dopo un primo tempo in gestione del vantaggio, l’Italia raddoppia nella ripresa con un gol tutto di marca partenopea: cross di Raspadori su calcio di punizione, e gol di Di Lorenzo al minuto 54. Una decina di minuti dopo, Israele accorcia le distanze con Abu Fani tra le polemiche degli azzurri, che lamentano fin da subito un blocco falloso su Vicario, non ravvisato dall’arbitro. Ferita dal gol, l’Italia alza la testa e si riporta subito avanti di due reti grazie all’ennesima grande giocata di Dimarco che pesca a centro area Davide Frattesi, che firma il 3-1 e la sua settima rete in Nazionale. Incoraggiata dal terzo gol, l’Italia cala il poker ancora con Di Lorenzo, l’azione nasce dai piedi di Daniel Maldini (al debutto in Nazionale) che lancia in corsa Udogie che, con un cross all’indietro che taglia tutta l’area di rigore, serve il capitano di giornata che firma il gol del 4-1 finale.

Con la vittoria sull’Israele e il pareggio contro il Belgio, agli azzurri basta un punto per qualificarsi alla final-eight di Nations League nelle ultime due sfide del 14 e del 17 novembre contro Belgio e Francia.

 

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Un poker per rimanere in vetta. L’Italia batte Israele e vola in Nations League

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Dopo il pareggio subito in rimonta dal Belgio, gli azzurri vincono e convincono a Udine contro Israele e si confermano in vetta al girone A2 di Nations League. Le reti azzurre portano la firma di Retegui, Frattesi e Di Lorenzo, autore di una doppietta.

Fin dai primi minuti gli azzurri manovrano il gioco, sviluppando da destra verso sinistra, dove Dimarco si conferma l’arma in più del roster di Spalletti. La difesa di Israele in avvio è solida e chiude qualunque spazio all’Italia, che prova ad appoggiarsi sulle sponde di Retegui, marcato a vista da Nachmias. Al 7′ Fagioli perde palla nella propria trequarti e Gloukh arriva al limite indisturbato riuscendo a calciare in diagonale sul secondo palo, sfiorando il vantaggio. Come nel match d’andata, Israele si conferma organizzata e capace di saper colpire la difesa azzurra, sfruttando i contropiedi guidati dalla velocità di Gloukh e Abada, ma dopo lo spavento iniziale, gli uomini di Spalletti prendono campo e piazzano le tende nella metà campo israeliana, cominciando a confezionare occasioni. Al 14‘ Di Lorenzo pesca il movimento in profondità di Retegui che non riesce a superare Glazer, provvidenziale in uscita bassa. Dopo tre giri d’orologio ancora Retegui flirta con il vantaggio, anticipando la conclusione per battere sul tempo Glazer, abile nel rispondere in tuffo. L’estremo difensore israeliano è il protagonista della prima fase di gara, e si conferma al 20′ quando interviene sulla conclusione potente, e da distanza ravvicinata, di Tonali. Al 38‘ l’Italia conquista un calcio di rigore, a causa di un pestone di Peretz su Tonali. Dal dischetto Retegui spiazza Glazer e vince il duello, dopo un primo tempo in cui l’estremo difensore israeliano era riuscito a ipnotizzare costantemente il centravanti dell’Atalanta.

Al rientro dagli spogliatoi Spalletti decide di ricomporre la mediana della scorsa gara, con la staffetta tra Fagioli e Ricci. Rispetto al primo tempo, nella ripresa in avvio gli azzurri alzano subito la linea di pressione, cercando di mandare fuori giri il giro palla di Israele. Al 53′ l’Italia trova il raddoppio, grazie a un calcio di punizione conquistato da Tonali. Il cross di Raspadori trova sul secondo palo la testa di Di Lorenzo che impatta a terra e batte Glazer. Israele prova a rientrare in partita cercando soluzioni da fuori area, come quella che al 55′ porta Abu Fani (marcatore nel match d’andata) al tiro al limite dell’area, ma la palla termina di poco a lato della porta di Vicario. Al 65′ Israele accorcia le distanze con il gol olimpico di Abu Fani, la cui traiettoria entra in rete grazie a un blocco -ritenuto regolare dall’arbitro- su Vicario. Due minuti dopo Bastoni sfiora il tris di testa su calcio d’angolo, miracoloso Glazer in tuffo a sventare il tiro del difensore interista. L’Italia ci mette cinque minuti a ristabilire il doppio vantaggio, con il cross basso di Dimarco per l’inserimento di Frattesi che calcia a botta sicura e realizza approfittando di un errore di Glazer. Per mantenere il ritmo alto, Spalletti inserisce Udogie al posto di Dimarco, e l’esordiente Daniel Maldini al posto di Raspadori. Gli azzurri calano il poker al 78′, con Maldini che illumina per l’inserimento di Udogie che crossa all’indietro dove Di Lorenzo controlla e calcia forte sul primo palo, trovando la seconda gioia personale di giornata. Nel finale Spalletti regala la gioia dell’esordio in nazionale anche a Lorenzo Lucca, al posto di Retegui.

Serviva una reazione forte dopo la prestazione dolce-amara contro il Belgio. La vittoria della Francia su Israele sembrava compromettere la vetta del girone degli azzurri, ma la grande prestazione degli uomini di Spalletti permette all’Italia di rimanere al primo posto a quota 10 punti, in vista dei due scontri di novembre contro Belgio e Francia. Tante risposte per il tecnico azzurro, tra cui il grande esordio di Daniel Maldini, l’ennesimo gol di Retegui (7 gol in 10 partite con la maglia dell’Italia) e una risposta convincente del terzetto difensivo, nonostante la rete subita (ottava gara consecutiva in cui gli azzurri non riescono a chiudere la porta).

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L’espulsione di Pellegrini guida la rimonta del Belgio. Azzurri ancora al primo posto

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All’Olimpico l’Italia gioca un primo tempo di altissimo livello contro un Belgio in apparente difficoltà. Dopo il doppio vantaggio azzurro, l’espulsione di Pellegrini rimette in gara i Diavoli Rossi, che completano la rimonta nel secondo tempo.

Agli azzurri bastano appena sessanta secondi per stappare la gara, grazie a un’azione magistrale giostrata da Dimarco e Tonali, aiutati dal lavoro sporco di Retegui. La manovra azzurra trova sbocchi sulla sinistra e arrivati al limite dell’area Dimarco trova sul secondo palo l’inserimento di Cambiaso che insacca dopo un iniziale intervento di Casteels. Il Belgio appare frastornato dal gioco dinamico, vivace e spumeggiante degli azzurri, complice il continuo movimento in avanti di Dimarco che costringe Doku a continui ripiegamenti difensivi, non proprio il pezzo forte del giocatore del Manchester City. Con il passare dei minuti l’Italia comincia a prendere stabilmente il pallino del gioco, grazie al continuo movimento di Frattesi e Tonali e del lavoro superlativo di Ricci in cabina di regia. Il fulcro del gioco rimane Dimarco, protagonista di tutte le transizioni offensive degli azzurri, come quella avviata dall’esterno nerazzurro al 24′, quando un suo lancio visionario trova -ancora una volta- Cambiaso nella parte opposta e, l’esterno della Juve, arriva al limite dell’area e calcia a giro, sulla respinta di Casteels arriva Retegui che chiude l’azione con il sinistro e realizza il suo quinto gol in sei partite con la maglia azzurra. Il dominio della squadra di Spalletti è impressionante e il Belgio non sembra impensierire concretamente la porta di Donnarumma. L’inerzia della gara si stravolge al 40′, quando Pellegrini prova a chiudere in scivolata su Theate, dopo un iniziale passaggio errato di Bastoni, e dopo un check del VAR viene espulso. Sugli sviluppi del calcio di punizione lo schema dei Diavoli Rossi porta alla conclusione De Cuyper che, con uno splendido mancino a giro, batte Donnarumma e rimette in gara la nazionale del c.t. Tedesco.

All’intervallo Spalletti decide di non apportare modifiche, mentre Tedesco inverte Doku e De Ketelaere, per sfruttare al meglio le qualità dell’esterno del Manchester City. L’Italia sfiora il terzo gol dopo due minuti, con un grande lancio di Bastoni che pesca il taglio di Frattesi in profondità, ma la conclusione del centrocampista azzurro è imprecisa e la palla termina alta. Come da copione l’inferiorità numerica costringe gli azzurri a un secondo tempo in trincea, con la pressione del Belgio che aumenta con il passare dei minuti. Al 60′ il Belgio pareggia, ancora una volta su calcio piazzato, con il corner di De Cuyper sul secondo palo verso Faes (lasciato spesso da solo nel corso del primo tempo dalla difesa azzurra) la cui sponda pesca nell’area piccola la zampata di Trossard. Un minuto più tardi Bastoni interviene in scivolata su Openda lanciato a rete. Il direttore di gara, dopo un check del VAR, non assegna il calcio di rigore al Belgio. La girandola di cambi di Spalletti (da sottolineare l’esordio in maglia azzurra di Pisilli) prova a riequilibrare la squadra dopo il pareggio, e la furia agonistica del Belgio viene placata dai neo-entrati dalla panchina azzurra. Nel finale l’Italia reclama un calcio di rigore per un presunto tocco di mano di Faes che però non viene -giustamente- ravvisato dal direttore di gara.

È l’ultimo squillo di una gara divertente, piena di colpi di scena ed episodi che hanno cambiato il copione in corso d’opera. La prestazione dell’Italia nei primi quaranta minuti rimane di altissimo livello, con il Belgio che sembrava in procinto di alzare bandiera bianca. L’espulsione di Pellegrini ha riaperto la contesa e la squadra di Tedesco ha approfittato delle palle inattive per colpire la difesa azzurra, troppo compassata e spesso in difficoltà nella ricerca di riferimenti dopo l’inferiorità numerica. Nonostante la debordante vittoria della Francia (4-1 contro Israele) la nazionale di Spalletti mantiene il primo posto nel girone di Nations League, a quota 7 punti. Nel prossimo match gli azzurri sono chiamati a blindare il primo posto, in vista del successivo scontro con la Francia, nel match del Bluenergy Stadium di Udine contro Israele.

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