Calcio
Verso la Champions: le avversarie delle italiane
Torna la Champions League, torna il grande calcio! È tempo di analizzare come arrivano alle sfide della prima giornata le avversarie delle italiane.
Juventus-PSV
Ad inaugurare la nuova Champions League, all’Allianz Stadium arriva il PSV. I ‘boeren‘ sono reduci da un inizio di stagione a dir poco spettacolare: cinque vittorie nelle prime cinque gare di campionato, venti gol fatti, solo tre gol subiti e un primo posto in solitaria in Eredivise, sono la dose giusta per andare a Torino e provare a fare la partita. La squadra di Peter Bosz, proverà a compiere o addirittura migliorare il piazzamento ottenuto l’anno scorso, (dove i biancorossi uscirono agli ottavi di finale contro la finalista Borussia Dortmund), facendo sicuramente affidamento ai quattro principali perni della sua squadra: Luuk De Jong, Hirving Lozano (che salterà la gara dell’Allianz Stadium per infortunio), Guus Til e Johan Bakayoko.
Milan-Liverpool
Il primo avversario dei rossoneri in questa Champions League, è il nuovo Liverpool di Arne Slot. Se i rossoneri arrivano alla sfida di San Siro con il sorriso dopo il successo per 4-0 sul Venezia, i ‘Reds‘ approcceranno la gara con un immediato senso di rivalsa dovuto alla sconfitta di sabato scorso, contro il Nottingham Forest ad Anfield. Dopo il quinto posto della stagione 2022/23, il Liverpool torna a giocare in Champions League, con l’ambizione di andare fino in fondo nonostante lo strapotere di alcune avversarie. Milan-Liverpool non è solo una partita di calcio, è soprattutto la sfida tra due dei più grandi e vincenti club del panorama europeo infatti, proprio per questo, Fonseca e Slot faranno di tutto per ottenere i primi tre punti, essenziali per caricarsi positivamente in vista dei prossimi impegni stagionali.
Bologna-Shakhtar Donetsk
Il Bologna, dopo un grandissima stagione, ritorna in Champions League dopo 60 anni. L’avversario dei felsinei al loro ritorno nel principale torneo europeo, è lo Shakhtar Donetsk. Dopo un avvio di stagione complicato e un settimo posto che calza stretto, i arancioneri sono reduci dalla vittoria casalinga per 5-2 contro il Karpaty Lviv e pronti a rovinare la festa del Dall’Ara, guidati da Zubkov, Bondarenko e Sikan.
Manchester City-Inter
Il primo test della stagione nerazzurra in Champions League, è il City di Pep Guardiola. I ‘Citizens‘ vengono da una prima parte di stagione a dir poco perfetta che li vede al primo posto in solitaria in Premier League con quattro vittorie di fila. Per gli uomini di Simone Inzaghi è tempo di riaffrontare e di rivivere i ricordi della finale di Champions 2022/23, dove i nerazzurri persero per 1-0 ma riuscirono a fermare Erling Haaland, oggi a quota nove gol in sole quattro partite e a segno con una doppietta nell’ultima sfida di Premier vinta contro il Brentford.
Atalanta-Arsenal
Nel nuovissimo impianto del Gewiss Stadium, l’Atalanta (campione d’Europa League in carica) sfida l’Arsenal. Nell’ultima giornata di campionato, i ‘Gunners‘ sono riusciti a portarsi a casa tre punti nel tiratissimo derby del nord di Londra contro il Tottenham, grazie alla rete del difensore Gabriel Magalhães. Vittoria fondamentale sia nell’inseguimento al Manchester City per titolo, sia per il morale della squadra in vista di una trasferta di Champions complicata, contro una squadra guidata da un altro allenatore che, negli ultimi anni, è riuscito a rendere possibile l’impossibile, Giampiero Gasperini.
Calcio
Nel giorno di Del Piero, il sigillo del nuovo 10: la Juventus vince il Derby della Mole. Pazzo Milan a Cagliari
In questo ultimo sabato prima della sosta nazionali due partite dall’alto contenuto emotivo e piene di spettacolo. All’Unipol Domus Cagliari e Milan danno vita a un 3-3 a dir poco pirotecnico. La doppietta di Zappa, ex Inter, condanna i rossoneri al terzo pareggio del loro campionato. Nel match delle 20.45 la Juventus batte 2-0 il Torino e si aggiudica il Derby della Mole con i gol di Weah e Yildiz.
Juventus-Torino
Potenza contro orgoglio, le due facce di un Derby della Mole che arriva al 159º appuntamento della sua storia. Fin dalle prime battute la Juventus cerca di dominare il gioco, provando a controllare con pulizia e lucidità il pallone. Il Torino si affida al pressing alto uomo su uomo ed è in questo particolare che la squadra di Thiago Motta comincia gradualmente a costruire le ripartenze. La scelta dei bianconeri è quella di attirare il Torino per poi colpirlo alle spalle con velocità e verticalità. Al 20′ la Juventus sblocca il derby: discesa poderosa di Cambiaso, che approfitta delle marcature a uomo del Toro e si avventa in area, calcia forte sul primo palo ma Milinkovic risponde, il pallone arriva nei pressi dell’area dove Weah insacca a porta vuota, quarto centro in campionato per lo statunitense (miglior rendimento realizzativo in carriera). La posizione di Cambiaso è il centro dello sviluppo bianconero, perché il terzino si stacca dalla linea e permette ai giocatori di Thiago Motta di avere sempre un vantaggio nel possesso. Nel frangente centrale del primo tempo la Juve gioca bene, sviluppa in verticale e cerca sempre il rimorchio verso Koopmeiners. L’olandese in fase di non possesso occupa prevalentemente la parte destra del campo, ma quando la Juventus attacca è sempre nel vivo del gioco e cerco più volte la conclusione da fuori area, alla ricerca del primo gol in maglia bianconera. La ripresa si apre con un cambio tra le file granata, con Gineitis che rileva Ilic. Vanoli prova a scuotere i suoi cercando più compattezza in mezzo al campo, dove il Toro ha sofferto le uscite palla a terra della Juve. La scossa non cambia vistosamente il copione della gara ma abbassa il ritmo della gara, con la Juventus che si limita a gestire il risultato minimizzando i rischi. Al 71′ i bianconeri trovano il raddoppio, con una traccia visionaria di Koopmeiners, che taglia il campo in verticale e trova Weah, l’americano controlla con un braccio e poi realizza. Rete annullata dal direttore di gara. Nell’ultimo quarto Motta sostituisce Vlahovic con Conceicao, avanzando Weah come riferimento centrale. Il portoghese va vicino al raddoppio a dieci dal termine, con una conclusione a giro che sfiora l’incrocio dei pali. Il sigillo al Derby lo mette Kenan Yilidz. Nel giorno del cinquantesimo compleanno di Alex Del Piero, la stellina turca riceve il cross perfetto di Conceicao e di testa batte Milinkovic. La rete del 2-0 è l’ultima giocata del numero 10 bianconero, sostituito da McKennie. Un dominio schiacciante per la squadra di Thiago Motta, mai veramente in difficoltà e sempre in controllo della gara e del risultato. La Juventus sale a quota 24 punti e rimane in scia di Inter e Napoli, impegnate domani sera nel big match di questa 12ª giornata. Continua il periodo nero del Torino, sempre in difficoltà nella produzione offensiva e nel dominio del gioco in mezzo al campo. L’assenza di Zapata non è stata rimpiazzata e in attacco il Torino non riesce a sopperire alla mancanza del capitano colombiano.
Cagliari-Milan (A cura di Marco Rizzuto)
L’Unipol Domus scatena emozioni dall’inizio alla fine. Alla doppietta di Leao risponde la doppietta di Zappa, Abraham e Zortea fanno da contorno per un match di grande livello, giocato ad intensità altissima. Partenza lampo del Cagliari, in nemmeno due minuti di gioco la squadra di casa trova il gol del vantaggio con Zortea, che calcia indisturbato in diagonale sui risvolti di un calcio d’angolo. I rossoneri reagiscono subito, aggredendo l’out di destra due volte in pochi minuti grazie agli spunti di Chukwueze. Allo scoccare del quarto d’ora, il Milan pareggia i conti grazie al genio e la classe di Rejinders, l’olandese scucchiaia un filtrante meraviglioso per Leao, che prende il tempo a Sherri e con uno scavetto sigla l’1-1 di una partita dall’avvio travolgente. Al 27’ il Cagliari torna avanti ma solo per un attimo, Piccoli (di poco in fuorigioco) viene pescato tra Thiaw e Pavlovic che se lo perdono, la punta rossoblù con un tocco sotto batte Maignan ma la rete viene annullata. A cinque minuti dal duplice fischio Zortea domina il gioco aereo su Emerson Royal e sfiora la doppietta girando di testa sul cross di Luperto, l’estremo difensore rossonero riesce a bloccare la sfera in tuffo con un intervento clamoroso. L’azione seguente si trasforma in quella del vantaggio per il Milan. Con un passaggio in verticale illuminante di Fofana, Leao viene mandato a tu per tu contro Sherri, il portoghese lo dribbla secco e finalizza a porta vuota. Allo scadere del primo tempo viene annullata un’altra rete al Cagliari: ennesimo cross pericolosissimo di Augello sul secondo palo, Theo Hernandez si perde completamente Zappa che calcia col piattone al volo, poco prima che la sfera sorpassasse la linea di porta però, Viola in posizione di offside lo insacca, non cambiando di fatto il destino del pallone ma causando l’annullamento del possibile 2-2. Nonostante i tentativi iniziali del Milan di addormentare la partita, il Cagliari continua a pressare e spaventare la retroguardia rossonera ed il meritatissimo gol del pari non tarda ad arrivare. Sull’amnesia di Fofana che sbaglia il tocco all’indietro verso la difesa, Zappa si avventa e s’inventa il gol del pari, arrivando di fronte a Maignan e battendolo sul primo palo, stavolta il gol è buono e il tabellone dice due pari. Per mettere ordine Fonseca ridisegna i suoi inserendo Abraham e Loftus-Cheek per Chukwueze e Camarda. Le scelte del mister portoghese ripagano subito, in contropiede Loftus-Cheek apre nella zona di Pulisic che impegna Sherri, la deviazione favorisce il tap-in vincente di Abraham che segna al suo primo pallone toccato. All’Unipol Domus si assiste ad un match spettacolare, tra gol annullati e intensità alle stelle. Nicola tenta il tutto per tutto facendo cinque cambi nel giro di sei minuti. Nei minuti finali i rossoneri temono l’attacco a viso aperto del Cagliari e cercano di palleggiare per far correre a vuoto gli avversari. I padroni di casa tentano un arrembaggio finale e trovano il gol del pari con una meraviglia di Zappa. Altro appoggio di Luvumbo per Augello, altro cross tagliente sul secondo palo, e come al termine del primo tempo, Zappa viene nuovamente lasciato libero di calciare al volo, stavolta rompe la porta con un tiro di esterno che fa scoppiare di gioia l’intero Unipol Domus. Il match termina regalando spettacolo dal primo all’ultimo minuto. Cagliari e Milan si dividono la posta in palio, i padroni di casa raggiungono quota dieci punti, accompagnati da Parma e Como. Il Milan, dopo la straordinaria impresa al Bernabeu in Champions League è costretta a rallentare ed accontentarsi del settimo posto a quota 18 punti.
Calcio
EUReka: scopriamo insieme come sono andate le coppe europee del giovedì
Arriva il giovedì europeo e con esso anche moltissimi gol e spunti interessanti da analizzare, per restare aggiornati su quella che è la situazione in Europa e Conference League, ormai arrivate a metà della loro fase iniziale.
Male Roma e Fiorentina, Lazio prima in solitaria
In Belgio la squadra di Juric inciampa, ottenendo niente di più che un pareggio contro un’Union Saint-Gilloise mai veramente pericolosa se non nell’occasione del gol. I Giallorossi si mostrano subito propositivi con un palo colpito da Baldanzi e riescono a passare in vantaggio con Mancini, che impatta il cross di Pellegrini e anticipa Moris portando avanti i suoi. Quindici minuti più tardi, la confusione all’interno della difesa costa alla Roma il gol del pareggio, siglato da Kevin Mac Allister, fratello del più famoso Alexis, giocatore del Liverpool. Sul finale i belgi tentano addirittura di vincerla, fermati solamente da Celik, che fa da muro ed evita il gol del 2-1. Nella Capitale invece, una Lazio in forma smagliante vince la quarta partita su quattro e si porta prima in classifica a punteggio pieno. Nel recupero di un primo tempo decisamente divertente e dopo una clamorosa traversa colpita da Fabio Vieira, la squadra di Baroni passa in vantaggio con Romagnoli, che fa da torre e batte Diogo Costa. Il Porto però non molla mai la presa e dopo diverse occasioni passate per i piedi di Omorodion trova il pareggio con Eustaquio, che insacca la sfera alle spalle di Provedel. I Biancocelesti non muoiono letteralmente mai, e il sangue vincente di questa Lazio viene confermato con il gol (un altro) nel recupero, siglato da Pedro, rinato in questa prima parte di stagione. In Conference League arriva la prima sconfitta per la Fiorentina, che cade a Cipro, in casa dell’Apoel Nicosia per 2-1. La squadra di Palladino appare totalmente spenta e subisce i colpi inferti dall’Apoel, che passa in vantaggio al 37’ con Donis e raddoppia poco dopo con Abagna, che approfitta di un grave errore di Biraghi. Nel secondo tempo la Viola si sveglia e accorcia le distanze con Ikone, non riuscendo però a pareggiare i conti e uscendo così sconfitta dal Neo GSP Stadium.
La giornata di Europa League
Vediamo ora come si sono comportate le avversarie di Roma e Lazio. A Istanbul vincono sia Besiktas che Galatasaray: i primi battono abbastanza agilmente gli svedesi del Malmö per 2-1, mentre i secondi fanno la voce grossa con un Tottenham messo alle strette, grazie alla doppietta di Osimhen e al gol di Akgun (quarto gol in quattro partite) che apre la partita. Serata dolceamara per gli Spurs, con il gol del giovane Lankshear, all’esordio da titolare, che viene successivamente espulso, indirizzando inevitabilmente la partita dei suoi. In Olanda domina l’Ajax, che batte il Maccabi Tel Aviv per 5-0 portandosi al secondo posto e vince anche l’AZ Alkmaar, che batte il Fenerbahce per 3-1. L’Eintracht vince di misura contro lo Slavia Praga grazie al gol su punizione di Marmoush, che sta attraversando un periodo di forma straordinario, mentre l’Hoffenheim pareggia per 2-2 con il Lione dopo una partita senza senso, con quattro gol tutti messi a segno nel secondo tempo. Se la cava lo United, che sotto la guida di Van Nistelrooij batte per 2-0 il PAOK, grazie alla doppietta di Diallo. Soffrono le spagnole in trasferta: l’Athletic Bilbao rimonta il Ludogorets e vince per 1-2, mentre crolla con lo stesso risultato la Real Sociedad in casa del Viktoria Plzen. Nizza e Anderlecht pareggiano con Twente (rimontato dopo lo 0-2 iniziale) e Riga Futbola Skola, mentre, nel campo neutro di Amburgo, il Ferencvaros spazza via la Dinamo Kiev per 4-0. Ad Atene l’Olympiakos non va oltre il pareggio per 1-1 con i Glasgow Rangers, e la stessa sorte tocca anche all’Elfsborg che inchioda il Braga sull’1-1. Per concludere, in Norvegia cade il Bodo Glimt per mano del Qarabag, che porta a casa i tre punti.
Altri risultati:
– Steaua Bucarest – Midtjylland 2-0
La Top 11 di Europa League
Modulo: 3-4-3
POR: Trapp (Eintracht Francoforte)
DS: Bayramov (Qarabag)
DC: Romagnoli (Lazio)
DD: Popescu (Steaua Bucarest)
ES: Pedro (Lazio)
CC: Akgun (Galatasaray)
CC: Taylor (Ajax)
ED: Gendrey (Hoffenheim)
AS: Barnabas Varga (Ferencvaros)
ATT: Osimhen (Galatasaray)
AD: Diallo (Manchester United)
La giornata di Conference League
Per finire, diamo uno sguardo complessivo ai risultati di Conference League, che tra sorprese e conferme è anch’essa arrivata al giro di boa della ”fase campionato”. A Londra il Chelsea travolge a valanga gli armeni del Noah per 8-0 e si porta al primo posto in classifica, con un gioco che, nonostante l’avversario non di altissimo livello, sembra essere tornato quello di una squadra che può davvero fare paura. Dietro ai Blues troviamo il Legia Varsavia, che batte per 4-0 la Dinamo Minsk e la sorpresa di questa Conference: lo Jagellonia, che sconfigge per 3-0 il Molde e si posiziona, a punteggio pieno, al terzo posto della classifica. Prima vittoria per il Betis, che finalmente si sblocca e batte il Celje, grazie ai gol di Natan e Juanmi, e prima vittoria anche per il San Gallo, che vince fuori casa contro il Larne. In Danimarca Copenaghen e Basaksheir danno vita ad uno spumeggiante pareggio per 2-2, che mette in luce il giovane Chiakha, autore di una doppietta. Il Gent vince di misura e batte l’Omonia Nicosia per 1-0, così come vincono con scarto di un gol anche Pafos e Shamrock Rovers, che battono Astana e New Saints. Soffre ma vince anche il Vitoria Guimaraes contro il Mlada Boleslav, e crolla fuori casa il Panathinaikos sotto i colpi del Djurgarden, alla prima vittoria in stagione. I tedeschi dell’Heidenheim vincono in Scozia, sconfiggendo gli Hearts e portandosi al sesto posto a punteggio pieno, così come il Rapid Vienna, che vince in Moldavia contro il Petrocub Hincesti. Ottime prestazioni anche del Backa Topola, che in casa vince per 4-1 contro il Lugano e dell’Olimpia Lubiana, che in Finlandia batte l’Helsinki e sale a sei punti in classifica.
Altri risultati:
-Vikingur Reykjavik – Borac Banja Luka 2-0
-LASK – Cercle Brugge 0-0
La Top 11 di Conference League
Modulo: 3-5-2
POR: Jorgensen (Chelsea)
DS: Natan (Betis)
DC: Oscar Rivas (Vitoria Guimaraes)
DD: Bolla (Rapid Vienna)
ES: Donis (Apoel Nicosia)
CC: Joao Felix (Chelsea)
CC: Stanic (Backa Topola)
CC: Peter Agba (Olimpia Lubiana)
ED: Hansen (Jagiellonia)
ATT: Burgstaller (Rapid Vienna)
ATT: Marc Gual (Legia Varsavia)
Calcio
Muraglia nerazzurra a San Siro. Apoteosi Atalanta a Stoccarda
Mercoledì di Champions super positivo per le italiane. L’Inter non delude e vince di misura in casa grazie al rigore di Calhanoglu. La Dea domina in Germania, Lookman apre i giochi e Zaniolo li chiude.
INTER-ARSENAL
Un’Inter stoica batte di misura l’Arsenal a San Siro, in seguito ad una partita in cui ha saputo soffrire con pazienza , tenendo i nervi saldi e portando a casa tre punti fondamentali che la lanciano al quinto posto in classifica.
La squadra di Inzaghi parte subito in quinta con un tiro di Dumfries al 2’ che spacca la traversa, seguito da una conclusione di Calhanoglu che termina di poco a lato della porta di Raya. Il primo tempo prosegue a ritmi molto bassi, ma è comunque interessante analizzare come le due squadre si equivalgano perfettamente sul piano fisico, soprattutto a centrocampo, dove la palla rimbalza costantemente da una parte all’altra. Da sottolineare inoltre i particolari schieramenti dei Gunners sulle situazioni di calcio d’angolo: la squadra di Arteta si dispone in due gruppi distanti, che vanno poi a convergere in un unico grande gruppo per cercare la deviazione decisiva, senza successo. Al 47’ Mikel Merino tocca ingenuamente il pallone con la mano in area di rigore, concedendo un penalty ai nerazzurri. Sul dischetto torna a presentarsi Calhanoglu, al ritorno in campo dopo qualche settimana di stop, che continua a confermarsi infallibile dagli undici metri. All’inizio del secondo tempo l’Arsenal prova subito a proporsi in avanti con un’azione portata avanti dal neo entrato Gabriel Jesus che scarica su Martinelli, la cui conclusione termina sull’esterno della rete. L’Arsenal alza notevolmente il pressing e il baricentro del suo gioco, portando quasi tutti i suoi uomini nel centrocampo nerazzurro dimostrando un gioco a tratti anche molto falloso, per cercare di recuperare qualche pallone in zona pericolosa che possa dare origine all’azione del pareggio. Al 59’ un tiro-cross di Havertz si rivela più pericoloso del previsto e costringe Sommer a fare quasi un miracolo per evitare che il pallone finisca in rete. Il tempo scorre, e seppur in maniera abbastanza disordinata, il pallino del gioco sembra averlo l’Arsenal, che molto timidamente tenta di costruirsi qualche occasione, giocando molto spesso sulla fascia di Saka, centro del gioco e unico giocatore veramente pericoloso dei Gunners. La squadra di Arteta continua a spingere e al 74’ Havertz conclude a rete, trovando però la deviazione decisiva di Bisseck, che salva l’Inter. Per l’ultimo quarto d’ora la partita prosegue in maniera molto lenta, caratterizzata anche da nervi piuttosto tesi e poche vere occasioni, sia da una parte che dall’altra. Protagonista assoluto di questo finale di partita è senza dubbio Bisseck, che fa praticamente da muro e respinge ogni singola conclusione dell’attacco londinese, compiendo una prestazione monumentale.
STOCCARDA-ATALANTA (A cura di Marco Rizzuto)
Anche in un campo difficile come quello della MHP Arena, l’Atalanta domina e porta altri tre punti a casa grazie ai centri di Lookman e Zaniolo.
La Dea non cambia assetto tattico ed approccia la gara proiettandosi in avanti e cercando di prendere sin da subito le redini del match. Nel primo quarto di partita assistiamo ad un incontro equilibrato, entrambe le squadre cercano la giocata che indirizzerebbe la gara. Alla mezz’ora ci va vicino l’Atalanta con Pasalic, il croato viene mandato a tu per tu con Nubel ma controlla male il pallone vanificando tutto. Sul finale del primo tempo lo Stoccarda sfiora il vantaggio con l’imbucata di Fuhrich per Undav, il secondo è bravissimo a muoversi tra le linee ma il tiro termina sull’esterno della rete. Nella ripresa Gasperini inserisce De Ketelaere per accendere il match, che aspetta soltanto una scintilla. Scintilla che arriva dopo appena cinque minuti! Proprio De Ketelaere guizza via dalla marcatura di Mittelstadt e serve in mezzo Lookman che deve solo appoggiare in rete. Strada che si fa in salita per lo Stoccarda, Undav chiede il cambio due minuti dopo il gol subito, al suo posto Demirovic. I tedeschi rispondono subito alzando il baricentro e mandando in affanno la retroguardia nerazzurra, con il neoentrato Demirovic che per poco non firma il pari, si è acceso definitivamente il match. A venti minuti dalla fine Gasperini concede spazio a Zaniolo, che subentra al posto di Retegui (il più assente del tridente). Col passare dei minuti la Dea riesce sempre più a controllare la gestione del pallone, facendo correre a vuoto gli avversari. Ma lo Stoccarda non accenna la resa, basta una sbavatura difensiva per tornare a spaventare. A pochi minuti dalla fine Rouault pasticcia col pallone e regala a Zaniolo la palla gol per sigillare la vittoria e siglare il suo primo centro con la maglia della Dea. Vittoria importantissima per la formazione di Gasperini che sale a 8 punti non subendo nemmeno un gol in questi quattro incontri di Champions, violando dopo oltre un anno la casa dello Stoccarda.
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