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“La Targa è un simbolo della Sicilia”: intervista ad Angelo Pizzuto

Si accendono i motori per l’inizio della 109ª edizione della Targa Florio. Alle 18.30 in Piazza Verdi si terrà la cerimonia d’apertura, e da quel momento tutti gli occhi sono puntati sui piloti e sulle loro splendide vetture. La Targa Florio racchiude nei piloti la sua massima espressione, ma è nelle retrovie che si consuma la maggiore essenza di questa competizione tanto gloriosa, quanto estremamente organizzata e precisa. Attraverso enti e personaggi “minori” (all’apparenza), ogni anno, la Targa riesce a coinvolgere un pubblico sempre più numeroso. A testimoniare l’efficienza e la trasparenza del marchio Targa Florio, abbiamo avuto l’onore, e il piacere, di intervistare Angelo Pizzuto, presidente dell’ACI Palermo.
Ecco l’intervista completa, realizzata da Dennis Rusignuolo:
La 109ª edizione della Targa Florio sta per avere inizio, e non vediamo l’ora di gustarci tutte le prove e tutti i protagonisti in pista. Quali sono le sue aspettative per questa edizione?
“La 109^ Targa Florio è una edizione speciale per tanti motivi: intanto perché c’e’ un ampio coinvolgimento dei territori simbolo della corsa come Cerda, Caltavuturo, Campofelice, Collesano e Scillato, e introdotto alcune importanti novità a Polizzi e Castellana Sicula, ma con la novità della partenza da Palermo. Iniziare la corsa da Palermo rafforza la sinergia tra ACI e l’Università di Palermo, che offre strutture e logistica alla gara, ma anche eventi culturali ed iniziative di sicurezza stradale per gli studenti dell’ateneo. Speciale perché si conferma un numero record di partecipanti, con ben 213 vetture al via, a testimonianza del grande fascino e rispetto che la gara gode all’interno dell’ambiente sportivo nazionale. Inoltre, la presenza della squadra Lancia ufficiale. Il marchio italiano ha scelto la Targa Florio per tornare nel contesto agonistico del rally, e visti i due campionati mondiali vinti, per noi è un grande onore accogliere uno dei team più importanti del mondo del rally.”
Lei ricopre la carica di presidente dell’ACI Palermo. Qual è il ruolo del suo ente nell’organizzazione della manifestazione?
“L’automobile Club Palermo è l’ente organizzatore della Targa Florio. Si occupa dell’organizzazione logistica della gara e di tutti gli aspetti legali, in completa sinergia con ACISPORT.”
Come descriverebbe la Targa Florio in poche parole? Cosa rappresenta per lei questa manifestazione?
“La Targa Florio non è soltanto una grande manifestazione sportiva, la gara su strada più antica del mondo, ma è anche un simbolo della Sicilia che ha caratterizzato la storia dell’ultimo secolo. Attraverso la Targa, la Sicilia ha mostrato quello che di più bello ha da offrire al mondo, da una intuizione di Vincenzo Florio nel 1906 fino ai nostri giorni.”
Ha qualche aneddoto, qualche episodio del suo passato, che lo lega alla Targa Florio?
“Episodi da raccontare ne avrei a decine. Quasi tutti i miei ricordi sono legati al compianto prof.Vaccarella, che ho avuto l’onore di accompagnare nell’ambiente delle corse per oltre un decennio. Una volta, mentre eravamo insieme alle vetture apripista per la Targa Classica, mi riproverò perché superavo le vetture in maniera sconsiderata, quando lui faceva la stessa cosa! E poi come dimenticare la magnifica cavalcata a Calcarelli con l’Alfa 33 TT3, la vettura che fu anche di Helmut Marko, tra le facce attonite dei madoniti. Ho un sacco di aneddoti, molto sono pubblici, ma qualcuno lo tengo per me..”
Da organizzatore, ma soprattutto da tifoso e appassionato, come si gestisce emotivamente un evento così tanto prestigioso?
“Poco spazio per le emozioni, è tutto un gran lavoro per il quale bisogna rimanere concentrati. È un’attività che dura tutto l’anno e non appena si concluderà la 109ª edizione, sabato pomeriggio, da lunedì si comincerà a pensare alla 110ª.”
Tanti giovani hanno deciso di cominciare questa nuova avventura, alcuni ragazzi addirittura faranno il loro esordio in questa edizione. Secondo lei, quanto è fondamentale la presenza dei giovani in una manifestazione così tanto storica?
“La presenza dei giovani nella Targa Florio è fondamentale, e siamo felici di accogliere sempre tantissimi ragazzi che si cimentano in questa esperienza. Un po’ come nel calcio o la Formula Uno, quando un pilota parte per una prova speciale della Targa si proietta in una epoca di un automobilismo difficile e romantica, un qualcosa che ormai non esiste più. Sensazioni uniche.”
Secondo lei, chi è stato il personaggio più importante per la crescita, e il prestigio, della Targa Florio?
“Certamente Ninni Vaccarella è stato il nostro pilota di punta. Ha portato la Sicilia e la Targa nel mondo e all’interno dei suoi successi internazionali. Ma anche tanti altri piloti del presente e del passato, come ad esempio il nostro Totò Riolo o Natale Mannino, e le giovani promesse come Marco Pollara e Alessio Profeta, che onorano questa lunga tradizione di piloti siciliani grazie alla loro passione e al loro impegno. A tutti loro, ed a tutti i siciliani impegnati nelle corse, non faremo mai mancare il nostro sostegno.”
Ringraziamo pubblicamente Angelo Pizzuto per la sua collaborazione e per la sua testimonianza. La voce di coloro che gestiscono e regolano questo tipo di competizioni è spesso sottovalutata ed è uno dei motivi principali per cui le sue risposte, fluide e precise, hanno aggiunto trasparenza e completezza al racconto della Targa Florio.
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Lezioni interrotte al primo liceo occupato a Roma: “Blocchiamo tutto per la Flotilla”

I giovani studenti del liceo Rossellini di Roma, dimostrano alla capitale l’importanza di attuare manifestazioni più invasive anche all’interno delle scuole: “Rispondiamo all’appello dopo l’attacco’” Il movimento Osa: “È solo l’inizio”.
“Dalle piazze alle scuole, blocchiamo tutto” è questa la frase che si legge da uno striscione calato dall’alto affiancato da un disegno della bandiera palestinese, ad attuarlo è stato il primo liceo occupato a Roma, come reazione all’attacco subito dalle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.
Ad appoggiare i giovani studenti, si è unito anche il movimento Osa, dicendo: “Oggi 24 settembre, dopo che la Global Sumud Flottilia è stata attaccata, noi studenti del Rossellini occupiamo la nostra scuola, rispondendo all’appello lanciato dagli universitari di Cambiare Rotta da Lettere occupata, dopo il grandissimo sciopero di lunedì 22 settembre che ha visto a Roma scendere in piazza 200.000 persone e in tutta Italia un milione. Anche noi studenti dei licei partecipiamo al blocco“.
Il collettivo ha occupato la succursale del liceo della zona Ostiense, proprio in sostegno della Global Sumud Flotilla e alla popolazione di Gaza per “continuare la mobilitazione al fianco degli operai, dei lavoratori e degli occupanti“.
LA VOCE DEGLI STUDENTI
Oltre agli striscioni e all’occupazione, gli studenti hanno dichiarato anche delle promesse come: “Dopo gli attacchi di stanotte, le scuole occupano. Apre le danze il Rossellini di Roma ma la protesta è solo all’inizio“, terminando il discorso dopo la fine delle lezioni, davanti il liceo romano Cavour, con una frase per incentivare le altre scuole italiane prendendoli come modello: “Tutti come il Rossellini!“.
Nel frattempo i giovani di Sinistra Italiana e di Cambiare rotta si vedranno nel primo pomeriggio di mercoledì alla Sapienza per decidere come proseguire le azioni di protesta dopo l’attacco della Flotilla. Difatti gli studenti di Cambiare rotta stanno interrompendo le lezioni in alcune facoltà degli atenei romani per raccontare ai loro coetanei, attraverso dei megafoni, quanto avvenuto stanotte agli equipaggi della Flotilla. Hanno poi indetto una assemblea a Scienze politiche alla Sapienza per venerdì alle ore 16, dicendo in merito: “Vogliamo occupare tutte le scuole e le università di Roma e del paese“.
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Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.
Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.
Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.
L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.
L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.
Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.
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La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)
L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.
Non a caso il nome “Sumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.
La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.
Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.