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Atene tra mito e storia: le leggende dietro le più famose attrazioni turistiche

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Foto: Wallpaper Cave

Atene, spesso definita come “il cuore pulsante della Grecia”, è da sempre al centro di antichi miti e racconti con filosofi e poeti come protagonisti.

Ma quali sono i luoghi che non puoi assolutamente perderti se vai ad Atene?

Ecco, cosa c’è dietro quella che un tempo veniva considerata una delle città più autorevoli e potenti.

Origini del nome

La stessa città si porta dietro un tradizionale racconto mitologico capace di combinare la realtà con il mito.

Si narra che Poseidone (dio del mare) e Atena (dea della guerra e della saggezza) fossero in lotta per quel territorio. Il vincitore sarebbe stato decretato secondo un unico e specifico criterio… chi avrebbe fatto il miglior regalo agli abitanti della città ne avrebbe guadagnato il possesso.

Poseidone colpì il terreno con il suo tridente, fecendo bazare fuori il primo cavallo sulla terra!

Il regalo di Atena invece, consisteva in un albero di ulivo – simbolo di pace e protezione –  si tratta di valori all’epoca considerati quasi come sacri- motivo per cui il popolo scelse di affidare proprio a lei la custodia di quel luogo, che successivamente ne prese il nome! (Sarebbe stato invece dominato “Poseidonia” se avesse vinto Poseidone.)

Tutt’oggi all’Acropoli vi è ancora quell’ulivo.

Secondo la leggenda, è lo stesso che la dea Atena regalò agli ateniesi!

La triste storia delle Cariatidi

La prima cosa che salta all’occhio ammirando il tempio dell’Eretteo è la visione delle figure femminili che sostengono l’architrave dell’edificio al posto delle colonne… non si tratta della rappresentazione di semplici donne, esse, sono Cariatidi.

(Foto: Redazione)

Secondo il De Architectura di Vetruvio, sarebbero state raffigurate le donne di Caria costrette a sorreggere le architravi , in segno di sottomissione e punizione come prigioniere di Atene per aver aiutato i Persiani (nella guerra tra Sparta e Atene.)

Quelle che attualmente sorreggono l’Eretteo sono però, solo delle copie.

Le originali sono preservate all’interno del museo dell’Acropoli

(Foto: Redazione)

Invece una, è attualmente esposta al British Museum.

Perchè?

Nel 1801, il britannico Thomas Bruce sotto autorizzazione ottomana rimosse sia i marmi che alcune sculture presenti per portarle in Inghilterra (e per l’appunto, al British Museum)

La Grecia considera l’operazione un atto di spoliazione coloniale, e da oltre 40 anni, (con ampio sostegno internazionale) Atene ne richiede ufficialmente la restituzione, tanto che nell’esposizione delle cinque Cariatidi originali è stato lasciato uno spazio libero per la sesta.

Vari poeti e scrittori, per esprimere il volere che tornasse al suo posto, hanno gradualmente introdotto una malinconica leggenda dal valore prettamente simbolico, secondo cui, dopo il furto della sesta cariatide, le altre possono essere sentite piangere per il rammarico dovuto all’assenza della loro sorella.

La prigione di Socrate

Il pendio occidentale dell’Acropoli, ci offre uno dei luoghi più emblematici al mondo.

Probabilmente conoscerai Socrate; (un antico filosofo della Grecia che ha acquisito parte della sua notorietà grazie alle idee redatte dai suoi studenti, come Platone e Senofonte, (poiché lui non scrisse nulla.)

La sua esecuzione avvenne nel 399, con l’accusa di empietà (ossia di non credere agli dei) e di aver corrotto la gioventù. Così, la giuria lo ritenne colpevole e lo condannò a morte tramite l’ingestione della cicuta.

La cella, ricollegata alla prigionia del noto pensatore, si trova più precisamente nell’area della collina di Filoppapo, (vicino l’Acropoli, dove il filosofo era spesso il protagonista di accesi dibattiti filosofici.)

A causa delle poche testimonianze, non è possibile confermare che Socrate sia stato rinchiuso proprio tra le mura di quella prigione (benché per le poche fonti di cui disponiamo, l’area  dovrebbe equivalere allo stesso territorio geografico).

Ad oggi, il monumento ha anche acquisito un forte valore simbolico: le camere rocciose rappresentano lo spirito di resistenza, il pensiero critico e l’integrità morale che Socrate incarnava.

(Foto: Redazione)

Il tempio di Zeus

Al centro di Atene, è possibile far visita ad un tempio costruito in onore della suprema divinità dell’Olimpo.

Fu originariamente iniziato nel VI secolo a.c dal tiranno Pisistrato il Giovane, ma rimase incompiuto per secoli, poiché gli antichi ateniesi credevano fosse un’opera troppo grande per gli uomini, degna solo degli dei stessi;
(non volevano che insomma la costruzione si traducesse in una sorta di Hybris, ossia da un eccesso derivante dall’arroganza umana.)

Solo nel II secolo d.c, l’imperatore romano Adriano lo completò, facendosi anche rappresentare in una statua accanto a Zeus, ritenendo che la sua figura dovesse essere alimentata da un’aurea semi-divina.

Ma perché fu scelto proprio quel luogo?

Come ben sappiamo, Zeus viene spesso associato ai fulmini che utilizzava per punire gli empi; e così, ogni volta che si abbatteva un fulmine, i Greci lo interpretavano come un esplicito richiamo della presenza e volontà attinente all’ira di Zeus.

Alcuni autori e fonti locali, raccontano che i fulmini si fossero abbattuti sul luogo del tempio; suggerendoci che il sito fosse stato scelto proprio perché in passato vi era caduto un fulmine (il luogo era soggetto a fenomeni atmosferici interpretati come segnali divini.)

Così, gli ateniesi si convinsero che Zeus avesse consacrato direttamente quel terreno, rendendolo di conseguenza, un posto ideale per erigervi un tempio colossale.

(Foto: Redazione)


«ℐ𝒸𝓉𝓊𝓈 𝒻𝓊𝓁𝓂𝒾𝓃ℯ 𝓁ℴ𝒸𝓊𝓈 𝓉ℯ𝓂𝓅𝓁𝓊𝓂 𝒻𝒾𝓉, 𝓊𝓉 ℯ𝓈𝓉 𝒾𝓃 𝒶𝓊𝓰𝓊𝓇𝓊𝓂 𝒹𝒾𝓈𝒸𝒾𝓅𝓁𝒾𝓃𝒶, ℯ𝓉 𝓈𝒾 𝓆𝓊𝒾𝒹 𝓉𝒶𝓁ℯ 𝒸ℴ𝓃𝓉𝒾𝓰ℯ𝓇𝒾𝓉, 𝓇ℯ𝓁𝒾𝓰𝒾ℴ𝓈𝓊𝓂 ℯ𝓈𝓉.»

(«ℐ𝓁 𝓁𝓊ℴ𝓰ℴ 𝒸ℴ𝓁𝓅𝒾𝓉ℴ 𝒹𝒶 𝓊𝓃 𝒻𝓊𝓁𝓂𝒾𝓃ℯ 𝒹𝒾𝓋ℯ𝓃𝓉𝒶 𝓊𝓃 𝓉ℯ𝓂𝓅𝒾ℴ, 𝓈ℯ𝒸ℴ𝓃𝒹ℴ 𝓁𝒶 𝒹𝒾𝓈𝒸𝒾𝓅𝓁𝒾𝓃𝒶 𝒹ℯ𝓰𝓁𝒾 à𝓊𝓰𝓊𝓇𝒾, ℯ 𝓈ℯ 𝒶𝒸𝒸𝒶𝒹ℯ 𝓆𝓊𝒶𝓁𝒸ℴ𝓈𝒶 𝒹𝒾 𝓈𝒾𝓂𝒾𝓁ℯ, ℯ𝓈𝓈ℴ è 𝒸ℴ𝓃𝓈𝒾𝒹ℯ𝓇𝒶𝓉ℴ 𝓈𝒶𝒸𝓇ℴ.»)

Plino il Vecchio, Naturalis Historia II, 56


L’Agorà, lo scenario di numerose storie

Quando parliamo dell’Agorà ci riferiamo alla piazza centrale della polis greca, dove si svolgeva la vita politica e commerciale della città;

ma perché era (ed è tutt’oggi) così importante?

Ecco, gli episodi più rinomati a cui ha fatto da sfondo:

IL PROCESSO A PERICLE: Nel 443 ac, il generale e statista Pericle fu accusato di malversazione e corruzione riguardo ai fondi destinati alla corruzione delle mura difensive di Atene. Il processo, si svolse proprio all’interno dell’Agorà! Pericle riuscì a difendersi con successo, mantenendo così, la sua posizione di potere politico.

LE PANATENEE: Le Panatenee erano le principali festività religiose dedicate alla dea Atena, vista ormai come la protettrice della città. Durante queste celebrazioni, (organizzate ogni quattro anni) l’Agorà si trasformava in un luogo di festa con varie gare atletiche, competizioni musicali e danze. La processione terminava con il trasporto di un peplo (ossia di un velo cermoniale) fino all’Acropoli, dove veniva offerto alla statua della dea. Indubbiamente queste festività rafforzavano l’identità civica e religiosa degli Ateniesi.

L’OSTRACISMO: L’Agorà fu anche il luogo dove si svolgevano le votazioni per l’Ostracismo; una pratica democratica che permetteva di esiliare temporaneamente i residenti ritenuti pericolosi per la città.
I cittadini scrivevano su frammenti di ceramica (Ostraka) il nome della persona da esiliare, e se un nome veniva scritto da almeno 6.000 cittadini la persona veniva esiliata per dieci anni senza perdere i diritti civili. (Questo strumento, serviva per prevenire l’accentramento di potere eccessivo.)

LA CONDANNA A MORTE DI SOCRATE: Si tratta indubbiamente di uno degli episodi più celebri avvenuti all’interno dell’Agorà.
Se ad Atene disponiamo del luogo ricollegato alla prigionia del filosofo, non poteva mancare la sede correlata al processo della successiva condanna a morte.
Proprio in uno degli edifici centrali dell’Agorà, vi è il Bouleuterion, dove si riuniva la Boulè, (cioè il consiglio dei 500 ateniesi che costituiva l’organo principale della democrazia); e in “Apologia di Socrate”, Platone presenta il discorso di difesa di Socrate e descrive anche i momenti successivi al verdetto.
Purtoppo, il processo non andò a buon fine, ed il consiglio decise di condannarlo a morte con la cicuta.

LA COSTRUZIONE DELLA STOÀ DI ATTILO: Nel II secolo, il re Attilo II di Pergamo, fece costruire sul lato orientale dell’Agorà la Stoa di Attilo, un porto colonnato che completò e valorizzò la piazza, e che all’epoca serviva come spazio commerciale, ma anche come zona coperta per passeggiare o discutere (o più semplicemente, come luogo di riparo durante eventi pubblici o religiosi).
Fu considerato un segno di rinascita e prestigio per l’Agorà, che stava vivendo un periodo di trasformazione, meno centrata sulla politica e più sul commercio e sulla vita sociale.

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Nuovo inizio per il fitness: benessere fisico combinato con l’AI in palestra

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Il futuro dell’allenamento corporeo vede l’entrata dell’intelligenza artificiale nelle palestre, offrendo tra i vari benefit: composizione corporea, monitoraggio in tempo reale e personalizzazione. In questo nuovo scenario la tecnologia non è più solo un supporto, ma il cuore di un percorso personalizzato verso il benessere.

Dato l’interesse per la salute e il benessere sempre più in aumento, per chi cerca risultati ben precisi ma allo stesso tempo concreti e duraturi, l’idea che nelle palestre si potrà usufruire di un allenamento basato su dati precisi caratterizzati da un approccio scientifico, rappresenta una vera e propria svolta del fitness.

Dunque ecco un nuovo sistema di valutazione che combina l’Intelligenza Artificiale con tecnologie avanzate per analizzare in pochi minuti la composizione corporea, forza, equilibrio, mobilità e capacità cognitive, permettendo dunque di poter personalizzare il proprio piano personale. Non basta più seguire degli schemi predefiniti, bisogna adottare un approccio su misura, basato su dati reali e aggiornati continuamente in tempo reale.

TECHNOGYM CHECKUP

In Italia questa novità viene introdotta da FitUp, il primo network di palestre a introdurre all’interno dei suoi 81 club frequentati circa da 120 mila clienti con uno staff composto da oltre 500 professionisti, Technogym Checkup, dotato di una pedana intelligente, un monitor e sensori di ultima generazione in grado di rilevare parametri chiave dell’intero corpo e della mente in tempo reale.

foto @technogym checkup

Inoltre, grazie ad una rapida analisi, il sistema elabora una metrica chiara e intuitiva, ossia la Wellness Age, permettendo di confrontare la propria età biologica con quella reale e monitorare i progressi nel tempo.

Davide Diamante, Presidente e Founder di FitUP, spiega a riguardo: “La tecnologia ci permette di superare i limiti dell’allenamento tradizionale” aggiungendo: “Oggi si riesce ad offrire un’esperienza realmente personalizzata, basata su dati scientifici e sull’evoluzione del loro stato fisico e cognitivo“. 

INNOVAZIONE PERSONALIZZATA

Ma l’innovazione non si limita solo alla misurazione. Si aggiungono infatti la generazione di programmi di allenamento personalizzati, in grado di adattarsi progressivamente ai miglioramenti dell’utente. L’obiettivo è quello di massimizzare i risultati e aumentare la motivazione, offrendo così un’esperienza di allenamento molto più efficace e al contempo mirata e coinvolgente.

Grazie a queste integrazioni con le attrezzature e ad un ecosistema digitale avanzato, l’utente può accedere ai propri dati ovunque, monitorare i progressi e ricevere feedback continui che mirano ad ottimizzare il proprio percorso fitness.

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Lifestyle

E se smettessimo di… 5 abitudini che per la scienza sono deleterie

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Nell’atto quotidiano, entriamo in contatto con più comportamenti ripetitivi che finiscono con l’influenzare le nostre giornate, e inevitabilmente, anche la nostra vita.

Spesso si tratta di tendenze apparentemente innocue, ma che, in realtà, possono portare ad un graduale peggioramento del nostro benessere fisico e mentale.

1) Utilizzare il cellulare prima di dormire

Ti sarà spesso capitato di avere ben pensato, in tarda sera, di utilizzare i social del tuo smartphone mentre eri comodamente disteso sul letto, in attesa che la sonnolenza aumentassee di aver invece, ottenuto l’effetto opposto; rimanendo così, sveglio fino a tarda notte.

Questo succede perché, la melatonina, che si occupa di favorire il sonno, viene prodotta (unicamente) in assenza di luce… e proprio per questa ragione, la luminosità prodotta dallo schermo, può rivelarsi altamente dannosa durante la notte, in quanto impedisce a tale ormone prodotto dalla ghiandola pineale, di regolare il nostro ciclo sonno veglia.

Dovremmo allora sostituire il cellulare con qualcos’altro (quantomeno prima di dormire); prova, ad esempio, con un bel libro!

2) Abbronzarsi (senza protezione solare)

Gli effetti collaterali, non si limitano a scottature e arrossamenti.

I raggi UV entrano direttamente in contatto con le cellule della pelle, occhi e palpebre; motivo per cui, l’assenza di una protezione dai raggi ultravioletti, può causare effetti a lungo termine come rughe sottili e cadenza della pelle…

Insomma… meglio applicare la crema solare se si vuole evitare l’invecchiamento precoce.

3) Bere poca acqua

L’ideale sarebbe consumarne un litro e mezzo/due al giorno!

Ci viene infatti ripetuto molto spesso quanto possa essere dannoso ignorare la disidratazione; per non rischiare crampi, irritabilità, o, nei casi più gravi vertigini e svenimento.

Quali sono i segnali da non ignorare?
Fai attenzione a pelle secca e stanchezza!

(Se hai difficoltà, puoi aiutarti con applicazioni come Water Time Drink Reminder o Drink Water Acqua Giornalier!)

4) Paragonarsi agli altri

Viviamo in una generazione dove ci sottopongono (e/o ci sottoponiamo da soli) a standard di bellezza difficili, se non quasi impossibili da raggiungere.

Attenzione; il fare paragoni tra noi e gli altri è normale, si tratta di un involontario riflesso che fa parte della coscienza umana, ed utile in qualche modo alla costruzione della nostra identità e della persona che vorremmo essere.

Eppure, si tratta di un atteggiamento che andrebbe quantomeno limitato, poiché potrebbe tradursi in ipotetica ansia da paragone, disagi ed incertezze.

È un meccanismo che, secondo la psicologia potrebbe influenzare la nostra crescita personale, e il più delle volte non in maniera positiva.

Prova allora a concentrarti sui tuoi pregi, e caratteristiche mentali e fisiche che vorresti provare a valorizzare, e soprattutto, ricorda che il confronto con questi irraggiungibili modelli può essere veleno per la nostra autostima.

5) Overthinking

A volte anche un eccessivo flusso di pensieri può rivelarsi fonte di disagio.

Ma come si fa a non pensare troppo?

Tieni a mente che più dai peso ai pensieri futili e più sembreranno grandi; chiediti dunque se quello a cui stai pensando avrà la stessa importanza domani, la prossima settimana, il prossimo mese o il prossimo anno, e soprattutto, dedicati ad attività che possono renderti felice.

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Musei terapia: luoghi di cura in cui l’ansia e lo stress diminuiscono

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Un recente studio italiano dell’Università di Milano-Bicocca, dimostra che l’arte riduce ansia e stress fino al 25%, ma i benefici non si limitano a questo.

A trattare la tematica dell’arte come strumento per curare ansia e stress è il progetto ASBA (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum, Approach) realizzato dall’Università di Milano-Bicocca che ha coinvolto nel progetto 350 cittadini e decine di operatori museali.

Lo studio in questione, condotto insieme all’Università Statale con la partecipazione di un team multidisciplinare, mostra come alcune attività legate all’arte riescono a ridurre l’ansia e lo stress del 25%, mentre anche solo partecipando con una visita guidata, il calo è del 20%. Trasformando i musei in veri e propri spazi per il benessere psicofisico.

LUOGHI DI CURA PER IL BENESSERE MENTALE

Ideato da Annalisa Banzi del CESPEB (Università di Milano-Bicocca) con la mano del coordinamento del prof. Claudio Lucchiari, psicologo cognitivo dell’Università Statale di Milano, il progetto ASBA dimostra che i musei possono essere luoghi di cura per ansia e stress. La conferma di tale affermazione arriva dai 3 anni di ricerca in cui sono stati misurati proprio i livelli di ansia e stress attraverso questionari standardizzati e strumenti qualitativi, ma anche attraverso dispositivi BCI (Brain-Computer Interface) wireless per monitorare l’attività celebrale. I risultati ci confermano chiaramente che attività come Arteterapia, visite museali e Nature+Art producono benefici significativi.

Lo stesso Claudio Lucchiari ha dichiarato in merito al progetto: “Grazie alla pluralità di dati raccolti, siamo in grado di supportare l’ipotesi che il museo possa essere considerato un luogo privilegiato dove prendersi cura di se stessiL’arte e i musei non solo possono ridurre l’ansia e migliorare il benessere, ma possono farlo in molti modi diversi“. In particolare l’Arteterapia ha raggiunto una riduzione del 20% riuscendo a suscitare vissuti emotivi più intensi.

Il progetto ha avviato un’impresa molto affascinante nel riuscire ad indagare il legame tra cultura e benessere, che attualmente è solo all’inizio, come ha affermato lo psicologo Lucchiari: “Il nostro studio come molti altri simili, condotti sia nei musei che altrove, al momento costituiscono tasselli di un puzzle relativo a come promuovere il benessere in modo sempre più personalizzato, ma anche arricchente rispetto a vari punti di vista, per esempio quello culturale.”

ESPERIENZE EVIDENTI

Le attività proposte, la cui efficacia sulle ripercussioni del benessere è stata indagata dallo studio, includono diverse tecniche tra cui quella di mindfulness, ossia la consapevolezza che nasce quando si presta intenzionalmente attenzione sul momento senza formulare giudizi, vi sono poi le visual thinking strategies, ovvero le discussioni di gruppo davanti ad un oggetto del museo quando si avvia un processo di costruzione del significato dell’opera, seguono l’Arteterapia e la metodica ArtUp, fornendo approfondimenti culturali basati sulla storia dell’arte che contemporaneamente favoriscono il dialogo sulla dimensione affettiva e psicologica che le opere suscitano in chi le usufruisce; infine la Nature+Art, una recente strategia sperimentale che fonde gli stimoli museali con quelli suscitati dalla natura.

arte terapia, foto @vita

mindfulness, foto @marcoperi

visual thinking strategies, foto @museirealitorino

Nature+Art, foto @sortiraparis

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