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F1: Le McLaren blindano le due prove libere nonostante la nuova direttiva

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Il Gran Premio di Spagna segna l’esordio di una nuova direttiva tecnica della FIA pensata per limitare ulteriormente le flessioni aerodinamiche delle ali, questa volta concentrandosi sul posteriore delle vetture. Dopo i controlli più severi già introdotti in precedenza per l’anteriore, da Montmelò entrano in vigore nuove specifiche che obbligano i team a ridurre la deformazione strutturale delle ali posteriori ad alte velocità. L’obiettivo è rendere più uniforme il carico aerodinamico e limitare soluzioni borderline che garantivano vantaggi in rettilineo grazie alla flessione controllata dei profili alari. Nonostante i timori che la nuova normativa potesse impattare le prestazioni di alcune squadre, la McLaren si è mostrata subito in gran forma.

Ecco una riscrittura completa del testo con parole completamente diverse ma che mantiene inalterato il significato. Ho incluso anche un’introduzione come richiesto:

Nelle prime prove libere del gran premio spagnolo, Lando Norris ha lanciato un messaggio forte e chiaro nel primo turno di prove libere del Gran Premio di Spagna, mettendosi al comando con il miglior crono e dimostrando che la McLaren MCL39 non ha sofferto il recente aggiornamento all’ala anteriore. Alle sue spalle si è piazzato Max Verstappen, con le Ferrari subito dietro, apparse solide sul giro veloce con le gomme morbide. Il pilota britannico, fresco vincitore a Montecarlo, ha fatto segnare un ottimo 1’13”718 su pneumatici soft, tempo notevolmente più veloce rispetto al 2024 nonostante le elevate temperature ambientali e dell’asfalto. Norris è stato l’unico a scendere sotto l’1’14”, rifilando oltre tre decimi a Max Verstappen, che ha concluso in seconda posizione con la sua Red Bull RB21, nonostante un problema tecnico che lo ha costretto a una lunga sosta ai box. L’olandese ha percorso solo 18 giri e ha completato una breve simulazione di gara al termine della sessione. Dietro di loro si sono inserite le due Ferrari, con Lewis Hamilton sorprendentemente più veloce del compagno Charles Leclerc. Hamilton ha fermato il cronometro a soli 11 millesimi da Verstappen, mentre Leclerc ha accusato un distacco di circa mezzo secondo. Il monegasco, però, è riuscito a stare davanti a Oscar Piastri, quinto, che non è mai sembrato in pieno controllo della sua McLaren, lamentando un sottosterzo inedito rispetto alle gare precedenti.

Ottima prestazione per Liam Lawson, sesto con la Racing Bulls, che ha battuto Isack Hadjar di circa due decimi. Tra le due monoposto faentine si è inserito Ollie Bearman, autore di un buon tempo con la Haas. Più attardato Rio Hirakawa, diciassettesimo, alla guida della vettura solitamente destinata a Esteban Ocon: il giapponese ha chiuso a sette decimi da Bearman. Yuki Tsunoda non ha brillato con l’altra Red Bull, fermandosi al nono posto nonostante abbia finalmente ricevuto l’aggiornamento con il nuovo muso corto. La top 10 è stata completata da Pierre Gasly con l’Alpine, mentre Franco Colapinto ha chiuso ancora una volta in ultima posizione sulla A525. L’argentino ha pagato un problema tecnico che gli ha impedito di completare il programma previsto, accumulando un ritardo di otto decimi da Gasly. La Mercedes è apparsa in difficoltà: George Russell ha chiuso undicesima, mentre Kimi Antonelli non è andato oltre il diciottesimo tempo. Va sottolineato che le W16 non hanno girato con gomme soft, ma solo con le medie. Ciò non giustifica però il distacco importante accusato, né il passo gara poco competitivo mostrato da Russell, lontano dai migliori. Sul fronte delle simulazioni di gara, è emersa una Ferrari molto convincente con Leclerc, che ha mantenuto un ritmo stabile sull’1’19” con gomme soft. Solo Verstappen è riuscito a tenere quel passo, mentre le due McLaren hanno faticato, soprattutto a causa di un marcato sottosterzo. Entrambe hanno girato su tempi oltre il secondo rispetto al monegasco, anche se resta il dubbio su quanto abbiano spinto i motori: potrebbe trattarsi di una strategia conservativa. Infine, nel confronto tra gli altri team, Lance Stroll ha piazzato la migliore Aston Martin in dodicesima posizione, poco davanti al compagno Alonso. Nico Hulkenberg ha portato la Sauber al quattordicesimo posto, precedendo Gabriel Bortoleto di due posizioni. Deludente la Williams, con Carlos Sainz solo quindicesimo e il debuttante Victor Martins in penultima posizione , che però si è difeso bene considerando che era alla sua prima uscita sulla FW47.

La seconda sessione di libere a Barcellona ha visto Oscar Piastri chiudere davanti a tutti con un eccellente 1’12”760, seguito da Russell e Verstappen. L’australiano della McLaren ha confermato i progressi del team dopo i test comparativi sulle ali posteriori effettuati in FP1, correndo in FP2 con un assetto più scarico. L’inizio sessione è stato subito animato: pista affollata, scambi di testa tra Leclerc e Alonso, ma poi sono emerse le McLaren. Norris ha segnato un 1’13”636, superato poi da Russell in 1’13”501, mentre Verstappen si è inserito tra i due in 1’13”910. Antonelli ha brillato con un ottimo giro che lo ha portato fino al secondo posto temporaneo, poi scavalcato da Piastri. Non sono mancati i problemi: Bearman è finito nella ghiaia, Norris ha avuto un’uscita con conseguente intervento al retrotreno e Stroll ha lamentato problemi allo sterzo. In casa Ferrari, Hamilton ha definito la vettura “inguardabile” via radio, mentre Russell ha faticato a mantenere il ritmo nei long run, con un crollo dei tempi già al terzo giro. Leclerc ha lavorato a lungo sulla sospensione posteriore prima del long run, ma i riscontri non sono stati incoraggianti. Il suo passo con gomma media è stato sul 20.6, lontano dai riferimenti del mattino. Le due Ferrari si sono unite alla simulazione gara solo a venti minuti dal termine, mentre le McLaren erano già lanciate, con Norris autore di un passo solido. Nel finale, Verstappen ha dato spettacolo superando Leclerc sul dritto grazie al DRS, mentre Piastri ha consolidato la prima posizione. Classifica chiusa con Piastri, Russell e Verstappen davanti a Leclerc e Norris. Più indietro Hamilton e le due Red Bull di supporto, in una sessione che ha mostrato una McLaren in crescita e una Ferrari ancora in cerca di conferme, mentre Mercedes resta in difficoltà sul passo gara.

Il prossimo appuntamento per Formula 1 è nella giornata di domani con l’ultima sessione di libere e poi una qualifica che si preannuncia emozionante.

 

 

Classe 2005. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e social media manager. Grande appassionata di motori, dalla formula1 alle moto.

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Oltre il limite: Gran Premio della Repubblica Ceca

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Dopo l’ennesimo show mozzafiato di Marc Márquez in Germania, che lo ha visto ancora una volta salire sul gradino più alto del podio, la MotoGP è pronta a infiammare l’asfalto della Repubblica Ceca! Si riaccendono i motori sul leggendario circuito di Brno, a due passi dall’omonima città, per un Gran Premio che promette scintille. Dopo essere stato tolto dal calendario nel 2021, questo iconico circuito torna a far sognare con i suoi 5,403 chilometri di adrenalina pura e le sue 14 curve che promettono spettacolo.

In questi anni, il circuito ha subito importanti ristrutturazioni: un nuovo manto d’asfalto è stato posato, promettendo ai piloti una maggiore aderenza e, di conseguenza, la possibilità di spingere le moto al limite per migliori prestazioni. Ma non è solo una questione di velocità: sono state apportate anche importanti modifiche strutturali ad alcune aree del tracciato e le vie di fuga sono state ampliate. Questi interventi hanno permesso di elevare ulteriormente gli standard di sicurezza, rendendo la pista più sicura per tutti i partecipanti.

 

Gli occhi saranno puntati sul campione dell’Aprilia Jorge Martin, il quale torna in pista dopo essere stato assente per gran parte del calendario a causa di un grave infortunio; tuttavia anche per questo weekend il favorito è lo spagnolo del team Ducati ufficiale che continua a essere in netto vantaggio rispetto i suoi rivali. Invece sarà assente in questo fine settimana Maverick Vinales, a causa di un infortunio alla spalla avvenuto al Sachsenring e al posto suo ci sarà lo spagnolo Pol Espargaro. 

 

Il programma completo del weekend:

 

Venerdì 18 Luglio

 10:45 Prove Libere 1

15:00 Pre Qualifiche 

Sabato 19 Luglio

10:10 Prove Libere 2

10:50 Qualifiche 

15:00 Sprint Race

Domenica 20 Luglio

9:40 Warm Up

14:00 Gara

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Motogp: Top e Flop del Gran Premio della Germania

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Il weekend tedesco al Sachsenring ha offerto uno spettacolo ricco di colpi di scena, con il dominio incontrastato di Marc Márquez da un lato e una serie di cadute sfortunatissime dall’altro. Analizziamo insieme i top e i flop di questo Gran Premio.

Top 

Ancora una volta, il Sachsenring si conferma il regno di Marc Márquez. In sella alla sua Ducati ha conquistato pole position, vittoria nella sprint e nella gara domenicale e per non farsi mancare nulla anche il giro veloce. Ha condotto ogni singolo giro del Gran Premio, dimostrando un controllo e una padronanza della sua moto impareggiabile dall’inizio alla fine.

Pecco Bagnaia ha messo in scena una rimonta intelligente e calcolata al Sachsenring, capitalizzando ogni minimo errore degli avversari per assicurarsi un podio fortunato la domenica. Nonostante un weekend che fino a quel momento si era rivelato disastroso – con una qualifica in undicesima posizione e un piazzamento fuori dalla top 10 nella Sprint Race del sabato – il campione italiano è riuscito a ribaltare le sorti e a migliorare significativamente il suo risultato complessivo.

Fabio Quartararo ha vissuto un weekend inusuale al Sachsenring. Contro le sue aspettative, ha conquistato un terzo posto nella Sprint Race, seguito da un quarto piazzamento nel Gran Premio domenicale. Nonostante i buoni risultati, il pilota francese non si è detto soddisfatto, soprattutto a causa dell’ampio distacco che lo separava dal terzo classificato nella gara principale.

Flop 

Lorenzo Savadori ha subito una domenica disastrosa dal canto suo. Nei primi giri di gara cade in curva 1, ma riesce a ripartire solo per cadere una seconda volta a fine gara sempre nella stessa zona. La seconda caduta gli causa una penalità di doppio giro lungo da scontare durante il prossimo Gran Premio.  

Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi stavano disputando una gara formidabile, entrambi saldamente in zona podio e in lotta per un piazzamento eccellente alle spalle di Marc Marquez. Purtroppo, la loro corsa promettente è stata infranta da una doppia sfortuna: sono caduti, uno dopo l’altro e a pochi giri di distanza, nella medesima curva. Un epilogo amaro che ha vanificato la possibilità di conquistare un ricco bottino di punti, rovinando completamente una prestazione che si preannunciava memorabile.

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Motogp: Il SascherKing vince per la dodicesima volta sul circuito tedesco

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Il cielo sopra il Sachsenring è terso, la tribuna è un mosaico di colori, bandiere e adrenalina. Mentre l’inno tedesco risuona potente, i piloti sono già sulla griglia. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni. Marc Marquez viene festeggiato dalla Ducati per le sue 200 partenze in MotoGP, ma non c’è tempo per emozionarsi troppo: tra poco si abbassano i semafori e sarà battaglia vera.

I motori rombano, i nervi sono tesi. Lo scatto è bruciante. Marc Marquez scatta perfettamente, Bezzecchi come un proiettile si infila subito in seconda posizione alla prima curva. Diggia è aggressivo, tenta di guadagnare terreno ma va largo, rientra terzo. Zarco, scattato bene, perde terreno e scivola in quinta posizione. Bagnaia è indemoniato: guadagna tre posizioni già al primo giro, è settimo, precedendo Quartararo e Marini. La gara prende subito un ritmo feroce. Bezzecchi e Diggia iniziano un duello senza tregua per la seconda posizione. Si sorpassano e si rispondono colpo su colpo, mentre Marc Marquez davanti costruisce pazientemente il proprio vantaggio. Il gruppo si assesta ma la calma è solo apparente. Alle loro spalle, Alex Marquez si fa sotto, e al terzo giro c’è già un duello a tre per il podio provvisorio: Diggia infila Bezzecchi, Alex approfitta per infilarsi ma viene subito respinto da Marco. Le posizioni si scambiano di continuo, il fiato è sospeso in ogni curva. Al quarto giro arriva la prima caduta pesante: Pedro Acosta scivola, travolto da un errore che lo mette fuori gara. Con lui finisce anche Oliveira, coinvolto in un contatto nello stesso frangente. Davanti, Marquez continua a spingere: il suo vantaggio su Diggia cresce a ogni passaggio. A metà gara, il ritmo è martellante, preciso, chirurgico. Il gruppo di testa vede ancora Marc leader, seguito da Diggia, Bezzecchi, Alex Marquez e Bagnaia. L’italiano campione del mondo sta studiando con attenzione i movimenti davanti a sé.

Dietro, anche le retrovie si incendiano: Aldeguer e Miller ingaggiano un duello ruota a ruota per l’ottava posizione. Dopo due giri di scintille, Aldeguer ha la meglio. La battaglia non manca neppure più indietro, con sorpassi e contro-sorpassi a ogni curva. Poi, inizia la serie di colpi di scena che cambia la gara. Al giro 18, Di Giannantonio cade in curva 1. Era secondo. Un errore solitario, ma in contemporanea anche Zarco finisce nella ghiaia. Una doppia caduta che stravolge la classifica. Bezzecchi eredita il secondo posto. Non per molto. Tre giri più tardi, anche Marco Bezzecchi viene tradito dalla stessa curva 1. Cade, lasciando spazio a Alex Marquez e Bagnaia, che ora si ritrovano incredibilmente sul podio. Da dietro, Pecco ha fatto una rimonta intelligente e calcolata, sfruttando ogni occasione. Il Sachsenring diventa una trappola: Mir e Ogura si toccano e cadono entrambi, ancora in curva 1. E nel caos finisce anche Savadori. A quel punto, i ritirati sono tanti e la gara cambia volto. Nelle retrovie, Jack Miller e Luca Marini si affrontano senza risparmiare nulla per la sesta posizione. È un corpo a corpo tecnico e muscolare, di quelli che raccontano tutta la fame di chi non vuole arrendersi neanche per una manciata di punti. Inizia l’ultimo giro. Il pubblico è tutto in piedi. Le cadute hanno fatto fuori alcuni dei protagonisti più attesi, ma Marc Marquez è lì davanti, implacabile, costante, deciso. Alex lo segue con distacco prudente, mentre Bagnaia spreme tutto per avvicinarsi al fratello d’arte, ma ormai non c’è più spazio per cambiamenti.

Marc Marquez taglia il traguardo per primo. Vince con autorità e lucidità una gara che ha visto cadere quasi tutti i pretendenti al podio. Il Sachsenring si conferma il suo feudo, un circuito dove Marc sembra avere una marcia in più. Alle sue spalle, Alex Marquez completa una giornata perfetta per la famiglia, mentre Bagnaia chiude terzo con una delle sue migliori rimonte dell’anno, partito dall’undicesima casella. Applausi, abbracci, bandiere al vento. È festa per Ducati, è festa per i fratelli Marquez, è festa per il motociclismo. Un Gran Premio pieno di colpi di scena, cadute, rimonte e cuore. Al Sachsenring oggi si è scritto un altro capitolo di leggenda.

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