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Cronaca

Processo Puff Daddy, le parole del suo ex assistente personale: “Mi trattava come se fossi spazzatura”

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Foto: Il Fatto Quotidiano

Come dichiarato dai testimoni presenti al “Processo Puff Daddy”, le dichiarazioni di “Mia” (pseudonimo per definire l’ex assistente personale di Diddy) sono state le più incisive al fine di confermare le accuse di traffico sessuale, lavoro forzato e associazione a delinquere ai danni del produttore musicale.

La donna ha raccontato la sua esperienza da assistente personale di Combs, ricca di abusi e di esperienze drammatiche che la avrebbero traumatizzata: “È la cosa più traumatizzante e terribile che mi sia mai successa ma, devo dire la verità, tutta la verità“.

 

Processo Puff Daddy

In foto, Puff Daddy a processo
Foto: Il Corriere della Sera

LA SUA TESTIMONIANZA

Mia” ha iniziato a lavorare per Combs dal 2009 fino al 2017, raccontando di un rapporto professionale iniziato nei miglior modi e rapidamente degenerato a causa dei comportamenti del produttore musicale.

L’ex assistente ha raccontato di un clima lavorativo tossico e pieno di abusi da parte di Diddy: “Mi ha definito incompetente e stupida, fino a ridurmi in lacrime. Combs mi trattava come se fossi un pezzo di spazzatura, mi umiliava, mi insultava ed urlava“.
Sono stati citati anche degli episodi di presunte violenze sessuali: “Mia” avrebbe raccontato che, durante la festa per i quarant’anni del produttore, quest’ultimo le avrebbe offerto dell’alcool cercando di sollevarle il vestito.

Oltre ciò, ha raccontato di essersi svegliata trovandosi Combs sopra di lei in un letto a castello, e quando lui avrebbe chiesto se volesse fare sesso, lei avrebbe risposto negativamente.

LA QUOTIDIANITÀ CON DIDDY

Come raccontato da “Mia“, la vita nella villa di Combs era ai limiti dell’inferno e senza privacy poiché, il produttore, le vietava di chiudere la porta della sua stanza a chiave (mentre le guardie del corpo maschili potevano farlo) dicendo: “Questa casa è mia e nessuno chiude le porte a chiave”.

Inoltre, considerato anche il fatto che ricevesse come stipendio meno soldi di quanto le venissero promessi, quest’ultima veniva costretta a restare sveglia e in attività per cinque giorni di fila, portando la donna alla perdita dell’udito, senso di disorientamento, vista annebbiata e crisi di pianto incontrollabile: “Ho avuto un crollo fisico, non sentivo più, era come se fossi sott’acqua, non avevo equilibrio, la vista annebbiata, sono scoppiata a piangere istericamente e non riuscivo a smettere. Solo allora Puff mi ha detto che potevo andare a dormire”.

LE CONFERME SU CASSIE VENTURA

Mia“, sempre durante il “Processo Puff Daddy“, ha confermato che gli abusi di Combs verso Cassie Ventura, la sua ex compagna, erano frequenti e gravi.
Ha citato anche un episodio dove Ventura avrebbe riportato una ferita alla testa dopo essere stata scaraventata contro un letto dal compagno: “È successo tutto così in fretta, ma mi sembrava rallentato. L’ho visto afferrare Cassie, e non sono riuscita a intervenire in tempo. Il bordo del letto era tagliente come un coltello, l’ha scagliata lì e le ha aperto la testa. Il sangue usciva copioso”.

La donna, inoltre, ha raccontato di un altro episodio durante una festa organizzata nella villa di Prince a Beverly Hills in cui lei stessa e Cassie Ventura erano presenti, a discapito di Combs: “Appena lo abbiamo visto entrare, ci siamo guardati e io e Cass siamo scappate in giardino cercando di nasconderci. Puff l’ha raggiunta, l’ha afferrata, l’ha buttata a terra e ha cominciato a picchiarla“.

In seguito, la stessa “Mia” sarebbe stata sospesa dal suo lavoro senza ricevere compenso.
L’intera esperienza, ha detto, era scandita da “punizioni imprevedibili e terrificanti”, in un’atmosfera di continua minaccia.

LA RISPOSTA DELLA DIFESA

Dopo la deposizione di “Mia”, il giudice Jed Subramanian ha discusso con le parti l’andamento del “Processo Puff Daddy“.

Secondo quanto emerso, l’accusa potrebbe concludere la sua esposizione prima del previsto, mentre la difesa ha manifestato l’intenzione di modificare la propria strategia e ha chiesto più tempo per consultarsi con l’imputato.

Non sono esclusi nuovi aggiornamenti e nuove testimonianze nelle prossime settimane, con la conclusione del “Processo Puff Daddy” che sembra ancora lontana.

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Cronaca

Adriana Smith, l’incubatrice umana tenuta in vita per partorire

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Foto: Freepik

Adriana Smith, madre di due bambine, era un’infermiera di trent’anni.

A febbraio, durante la nona settimana di gravidanza ha incominciato a soffrire di forti emicranie, per poi essere dichiarata dopo un paio di giorni cerebralmente morta (per via di coaguli di sangue irreversibili all’interno del cervello).

I medici, tuttavia, (nonostante l’opposizione dei familiari) hanno deciso di mantenerla in vita artificialmente, lasciando che fosse la famiglia della donna a finanziare le spese del trattamento medico ricevuto. (In Georgia, infatti, è vietato abortire dopo la sesta settimana di gravidanza.)

Il bambino nato, (che pesa solamente 820 grammi), è ricoverato in terapia intensiva neonatale e, come ha dichiarato la madre di Smith – “sta lottando.

Quanto alla donna, verranno staccate le macchine che le permettono di respirare la prossima settimana.

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Cronaca

Guerra in Medio Oriente, continua il conflitto tra Iran e Israele: gli ultimi sviluppi

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Nuova ondata di raid israeliani sull’Iran centrale e tensione in forte crescita in Medio Oriente. Nella notte, missili balistici iraniani hanno colpito Tel Aviv e Haifa. Teheran parla di attacchi “riusciti” e di Israele uscita “non illesa” in questi ultimi conflitti mentre, in mattinata, sono stati segnalati molti allarmi aerei per droni in diverse città, inclusa Cesarea, dove si trova la residenza di Netanyahu.

L’idf avrebbe tentato di colpire il sito nucleare di Natanz, ma i razzi sono stati abbattuti.
Una situazione, quella in Medio Oriente, che ripercorre gli sviluppi di quella attuata sempre da Israele contro Palestina negli ultimi anni, portando ad oggi lo stato israeliano in un duplice confitto in corso nel Medio Oriente.

TENSIONE ALLE STELLE IN MEDIO ORIENTE

Israele sotto i missili iraniani continua a martellare Teheran. Un ufficiale dell’esercito israeliano ha dichiarato che l’aeronautica sta lanciando raid sull’Iran centrale, mentre Teheran promette ritorsioni “ancora più devastanti”e , nella notte, una raffica di missili balistici iraniani ha colpito Tel Aviv e Haifa, causando la morte di otto persone nel centro di Israele.

In mattinata, allarmi aerei sono stati attivati per la presenza di droni iraniani a Cesarea (dove si trova la residenza del premier israeliano Netanyahu), Hadera, Pardes Hanna, Jisr a-Zarqa e altri insediamenti nello Sharon, a sud dall’area metropolitana di Tel Aviv.
Israele avrebbe tentato di colpire il sito nucleare di Natanz, ma i razzi sono stati abbattuti.

Per l’Idfl’aeronautica ha piena superiorità aerea su Teheran, questo cambia completamente la natura della campagna“, ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
Il bilancio, intanto, è tragico: 1200 feriti e 224 decessi in Iran, mentre sono 600 feriti e 24 morti in Israele.

Lunedì sera un attacco israeliano ha colpito la tv di stato iraniana, provocando diversi morti. In risposta a questo, nella notte almeno 20 missili iraniani hanno colpito Israele. Forti esplosioni sono state avvertite a Tel Aviv e Gerusalemme. L’esercito israeliano ha annunciato di avere ucciso il generale iraniano Ali Shadmani, che era stato nominato venerdì a capo del quartier generale centrale di Khatam al-Anbiya, cioè il comando unificato delle forze armate iraniane che si occupa del coordinamento delle operazioni militari congiunte.

Il premier israeliano Netanyahu non ha escluso l’eliminazione della Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Khamenei, che da venerdì si troverebbe in un bunker sotterraneo. Intanto, secondo quanto riporta la CNNl’Intelligence Usa ritiene che, prima che Israele lanciasse il suo massiccio attacco contro l’Iran venerdì, Teheran non stesse perseguendo attivamente la costruzione di un’arma nucleare.

 

Medio Oriente

Foto: ANSA

LE PAROLE DI NETANYAHU

A nome del popolo e dello Stato d’Israele, state facendo cose straordinarie: l’Aeronautica militare israeliana domina i cieli di Teheran. Questo cambia completamente la natura della campagna“: lo ha detto ai piloti il premier israeliano in visita alla base aerea di Tel Nof con il ministro della Difesa Israel Katz.

Ha aggiunto inoltre: “Siamo sulla strada per raggiungere i nostri 2 obiettivi: eliminare la minaccia nucleare e quella missilistica. Quando controlliamo i cieli sopra Teheran, colpiamo obiettivi del regime, al contrario l’Iran che prende di mira i nostri civili. Noi diciamo ai cittadini di Teheran: ‘Evacuate’, poi agiamo“.

LA RISPOSTA DI TEHERAN

La portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, ha condannato duramente gli attacchi israeliani contro l’Iran, definendo la situazione attuale in Medio Oriente come unsa “una guerra imposta“.
In un’intervista televisiva, Mohajerani ha dichiarato: “Quando sappiamo che questa guerra ci è stata imposta, la nostra reazione cambia“, lo riporta Tasnim.

Secondo la portavoce, l’aggressione israeliana ha già causato decine di vittime civili: “In questi giorni abbiamo assistito al martirio di 45 donne e bambini. Tra i feriti, 75 sono donne e bambini. È stato colpito anche l’ospedale Farabi a Kermanshah, a dimostrazione della natura selvaggia del regime sionista e della falsità delle sue affermazioni di non colpire i civili“, ha affermato.

Mohajerani ha sottolineato che il governo è “impegnato nella trasparenza” e ha chiesto ai cittadini di non diffondere immagini o video che potrebbero involontariamente fornire informazioni sensibili al nemico.

Non siamo mai stati e non siamo gli aggressori ma, fianco a fianco, ci opponiamo con forza a questo brutale criminale. Mentre il nostro caro popolo persevera nella sua lotta, anche il governo sta tentando con tutte le sue forze di impedire qualsiasi interruzione della vita quotidiana delle persone“: Lo scrive su X il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian.

 

Medio Oriente

Foto: ANSA


L’EUROPA SI FA SENTIRE SUL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE

Il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan hanno avuto oggi un colloquio telefonico durante la quale hanno chiesto una “cessazione immediata” delle ostilità tra Israele e Iran e concordato di mantenere una “stretta cooperazione” per cercare di favorire una soluzione diplomatica alla questione nucleare iraniana, lo riferisce il Cremlino.

Anche l’Italia, tramite il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha mostrato attraverso la Farnesina la vicinanza verso tutti i cittadini di origine italiana, offrendo assistenza nel caso in cui volessero lasciare l’Iran o Israele.
Nelle discussioni che sta avendo con i leader del G7 a margine dei lavori del vertice, la premier Giorgia Meloni, secondo fonti diplomatiche presenti al G7, sta lavorando per proporre un’iniziativa comune per un cessate il fuoco a Gaza, su cui starebbe riscontrando aperture da parte dei partner.

La Cina sollecita Israele e Iran ad adottare “immediatamente” tutte le misure utili per raffreddare le tensioni e per avviare il processo di de-escalation nel Medio Oriente.

Gli Stati Uniti continueranno a sostenere Israele a difendersi, lo ha detto Donald Trump, secondo quanto riporta CNN.
Loro vogliono dialogare, ma avrebbero dovuto farlo prima. Hanno avuto sessanta giorni, devono fare un accordo. Gli iraniani non vinceranno questa guerra, devono parlare e devono parlare subito, prima che sia troppo tardi“: lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a margine di un bilaterale con il primo ministro del Canada, rispondendo a chi domandava se avesse avuto segnali di de-escalation da parte dell’Iran.

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Cronaca

Ferrara, 16enne si tuffa per salvare due bagnanti: muore annegato

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Un salvataggio eroico che, però, si è trasformato in tragedia. È quello che è capitato ad Aymane Ed Dafali, 16enne, annegato poco dopo essersi tuffato da un pedalò per salvare due bagnanti nel canale di Logonovo, a Ferrara.

LA RICOSTRUZIONE

La tragedia è avvenuta sabato pomeriggio, intorno alle 18: Aymane si trovava su un pedalò con i suoi amici quando hanno visto una coppia in difficoltà e in procinto di annegare, in cerca di attirare l’attenzione del bagnino.

Nonostante l’intervento imminente dei soccorritori, il ragazzo non ha esitato a tuffarsi per aiutare.
Mentre la coppia veniva tratta in salvo, gli amici sul pedalò hanno improvvisamente perso di vista Aymane.
Il personale di salvataggio si è tuffato di nuovo per cercarlo ma, poco dopo, il corpo del sedicenne è stato individuato in acqua, privo di sensi.

Riportato sulla battigia, sono iniziate le manovre di rianimazione. È atterrato anche un elicottero del 118 da Ravenna, ma per il ragazzo non c’era più nulla da fare: la morte è stata constatata poco dopo. Sul posto sono intervenuti anche la Capitaneria di porto di Porto Garibaldi e i carabinieri.

La notizia è stata accolta con grande tristezza dagli amici del giovane e dai suoi genitori, allertati dalle forze dell’ordine, giunti da Rovigo.

Ferrara

Foto: Il resto del Carlino

LA TESTIMONIANZA

Straziante il racconto di un turista che ha assistito alla tragedia: “Quei ragazzi si sono tuffati per salvare una coppia, che era intrappolata dalle forti correnti del canale maledetto. Uno di quei giovani è stato ritrovato a pelo d’acqua ad almeno 500 metri da dove era scomparso. Siamo tutti molto scossi. Parliamo di un ragazzino, che aveva tutta la vita davanti”.

I PRECEDENTI NELLO STESSO CANALE A FERRARA

Il canale di Logonovo, che separa Lido Estensi da Lido Spina, è noto per essere una zona con divieto di balneazione. Le acque, seppur apparentemente tranquille, nascondono correnti insidiose e fondali irregolari.

“Sono anni che segnaliamo – spiega un proprietario di uno stabilimento balneare – che servirebbe un bagnino anche in queste zone, affinché la sicurezza venga assicurata. Oppure bisognerebbe recintare tutto e installare i cartelli che vietino la balneazione. In qualche modo è necessario intervenire perché la spiaggia libera è molto pericolosa: ci sono delle forti correnti. Anche i nuotatori più bravi rischiano di finire intrappolati – continua l’imprenditore –. E tutte le volte ci troviamo ad affrontare una tragedia. Stavolta parliamo di un ragazzino che si stava divertendo con i propri amici. La giornata di festa, invece, si è trasformata in una tragedia”.

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