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F1: Oscar Piastri conquista la seconda vittoria in carriera sul circuito dell’Azerbaijan

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Il Gran Premio di Azerbaijan si è svolto in una splendida giornata a Baku, con le scuderie pronte a battagliare sotto il sole. Le strategie di gara proposte dalla Pirelli indicavano un’unica sosta come la scelta ottimale, con la possibilità di alternare le mescole medie e dure. I primi otto in griglia hanno optato per la gomma media, mentre altri, come Albon e Norris, hanno scelto la dura, puntando su una strategia più conservativa.

Alla partenza, Leclerc ha subito preso il comando, riuscendo a sopravanzare Piastri, seguito da Perez, che è riuscito a passare Sainz alla seconda curva. Verstappen, intanto, ha attaccato Russell, cercando di recuperare posizioni. La battaglia tra i piloti nelle prime posizioni si è subito accesa, con Piastri che, pur non riuscendo a superare Leclerc nelle prime fasi, si è mantenuto molto vicino, sempre in zona DRS. Perez, dal canto suo, ha cercato di avvicinarsi ulteriormente, mantenendo sotto controllo i rivali.

Leclerc ha iniziato a imporre il suo ritmo, facendo registrare giri veloci, mentre Piastri cercava di rimanere in scia. Tuttavia, con il passare dei giri, la pressione del pilota McLaren è diventata sempre più evidente. Leclerc ha approfittato della situazione per allungare leggermente, guadagnando un margine di alcuni secondi. Dietro di loro, Perez ha mantenuto un certo distacco, con Sainz, Russell e Verstappen che continuavano a lottare per le posizioni intermedie. Le prime soste ai box hanno portato i primi scossoni nella classifica, con Leclerc che ha effettuato il suo pit stop, ripartendo davanti a Piastri, mentre Perez, con una strategia diversa, si trovava momentaneamente più indietro. La sfida tra Piastri e Leclerc è diventata sempre più intensa, con l’australiano che ha iniziato a preparare l’attacco decisivo. Finalmente, al ventesimo giro, Piastri è riuscito a trovare il varco giusto, sorpassando Leclerc e prendendo il comando della gara.

Da quel momento, la gara si è trasformata in un serrato duello tra i due, con Leclerc che ha provato più volte a riprendersi la prima posizione, senza però riuscirci. Piastri, con una guida impeccabile, ha difeso la sua leadership, chiudendo ogni varco possibile. Nel frattempo, Perez si è avvicinato ulteriormente, mentre Russell e Verstappen si sono scambiati le posizioni, con il pilota della Mercedes in grande forma. A pochi giri dalla fine, un incidente tra Sainz e Perez ha portato all’ingresso della Virtual Safety Car, neutralizzando così le emozioni finali. Questo ha garantito a Piastri una vittoria meritatissima, con Leclerc che ha dovuto accontentarsi della seconda posizione, mentre Russell è riuscito a salire sul podio in terza posizione.

La vittoria di Piastri in Azerbaijan rappresenta un grande traguardo per il giovane pilota della McLaren, mentre Leclerc e Ferrari continuano a mostrare segni di miglioramento, pur non riuscendo a concretizzare il successo. Il Gran Premio si è concluso in un’atmosfera carica di tensione e soddisfazione, con molti spunti di riflessione per le gare future.

Classe 2005. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e social media manager. Grande appassionata di motori, dalla formula1 alle moto.

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Oltre il limite: Gran Premio del Qatar

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Con il gran premio di Austin in archivio, la motogp è pronta ad approdare sul deserto arabico del Qatar.  Il Circuito di Losail, situato nei pressi di Doha è noto per le sue gare in notturna, rese possibili da uno dei più potenti impianti di illuminazione al mondo. Con una lunghezza di 5,38 km, presenta 16 curve (6 a sinistra e 10 a destra) e un rettilineo principale di 1,068 km, che favorisce velocità di punta elevate e spettacolari sorpassi. La pista, larga 12 metri e con un layout a senso orario, alterna curve lente e veloci, con alcuni punti di frenata molto impegnativi, in particolare la curva 1 dopo il lungo rettilineo. Essendo situato nel deserto, il tracciato è spesso soggetto alla presenza di sabbia portata dal vento, che riduce il grip e rende l’asfalto particolarmente insidioso, specialmente nelle prime sessioni del weekend di gara. Le condizioni climatiche rappresentano un’altra variabile chiave: il caldo secco influisce sul consumo delle gomme e sulle prestazioni delle moto, con temperature della pista che variano sensibilmente tra il giorno e la notte. Per questo motivo, trovare il giusto assetto è sempre una sfida per i team.

L’attesa per il Gran Premio del Qatar si infiamma ancor prima che i piloti scendano in pista, grazie al tanto atteso ritorno di Jorge Martín. Il campione del mondo in carica, costretto a un lungo stop a causa di multiple lesioni, ha finalmente ricevuto il via libera dai medici per tornare a competere. Lusail rappresenta per lui un banco di prova cruciale, non solo per testare le sue condizioni fisiche dopo l’infortunio, ma anche per avere un primo confronto diretto con gli altri contendenti al titolo.

Per Martín, questa gara segnerà il primo vero approccio alla competizione con la sua nuova Aprilia, dopo averla provata solo nei test invernali. Essendo rimasto ai box nelle prime tre tappe del campionato, il suo ritardo in classifica è già significativo e rientrare nella lotta per il titolo sarà un’impresa ardua, soprattutto considerando la straordinaria forma dei fratelli Márquez. Alex Márquez arriva in Qatar da leader del Mondiale, forte di una straordinaria costanza che gli ha permesso di collezionare sei secondi posti tra Sprint e GP. Alle sue spalle, a un solo punto di distanza, c’è Marc Márquez, più aggressivo e determinato che mai nel tentativo di riportarsi in vetta alla classifica. A inseguire c’è anche Francesco Bagnaia, terzo a -13, deciso a rientrare nella lotta per il titolo dopo un inizio di stagione con alti e bassi. La sfida sotto i riflettori di Lusail promette spettacolo, con un confronto serrato tra i due fratelli Márquez e gli altri big della categoria. Ma attenzione a Fabio Di Giannantonio, che su questa pista si è sempre trovato particolarmente a suo agio e potrebbe rivelarsi un outsider di lusso. Con una griglia di partenza così competitiva e il ritorno di Martín a mescolare ulteriormente le carte, il Gran Premio del Qatar si preannuncia come uno degli appuntamenti più elettrizzanti della stagione. 

Venerdì 11 aprile

  • 14:45 Prove libere 1
  • 19:00 Pre-Qualifiche 

Sabato 12 aprile

  • 14:40 Qualifiche
  • 19:00 Sprint 

Domenica 13 Aprile

  • 19:00 Gara 
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Oltre il limite: Gran Premio del Bahrain

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Nel deserto del Bahrain non ci sono miraggi, ma soltanto verità ad alta velocità, il sipario si alza sulla quarta tappa del Mondiale di Formula 1 2025, e sotto le luci artificiali del circuito di Sakhir, i migliori piloti del mondo sono pronti a scrivere un nuovo capitolo di questa stagione già infuocata. Tra duelli millimetrici e strategie affilate, la gara in notturna promette scintille – e non solo per il calore dell’asfalto.

Il Circuito Internazionale del Bahrain, situato nel cuore del deserto di Sakhir, non è solo uno degli appuntamenti più spettacolari del calendario, ma anche uno dei più tecnici. Lungo 5.412 metri, il tracciato offre tutto ciò che un pilota può desiderare – lunghi rettilinei per sfruttare il DRS, curve lente che premiano la trazione e staccate decise dove servono nervi d’acciaio. Ma a rendere questa gara unica è l’atmosfera: si corre sotto le stelle, con la sabbia del deserto che si insinua nell’aria e il pubblico internazionale assiepato sulle tribune illuminate. È un Gran Premio che fonde spettacolo e intensità.

Dopo le prime tre gare, la classifica piloti è una polveriera pronta a esplodere. Lando Norris guida con sorprendente costanza grazie a una McLaren che sembra finalmente pronta per il titolo. Ma Max Verstappen, dopo il successo solido a Suzuka, è di nuovo minaccioso alle sue spalle, deciso a riportare Red Bull al comando dopo un avvio meno dominante del previsto. Alle loro spalle, George Russell tiene alta la bandiera Mercedes, mentre Charles Leclerc e Lewis Hamilton cercano continuità con una Ferrari che alterna lampi di competitività a giornate opache, il sette volte campione del mondo, al primo anno in rosso, è determinato a invertire la rotta dopo un inizio difficile. Con la SF-25 aggiornata e un team che lo sostiene, il Bahrain potrebbe essere il punto di svolta per lui e per la Ferrari.

Il Bahrain non è una pista che si improvvisa: freni sotto stress, trazione fondamentale in uscita curva e gestione gomme cruciale con le alte temperature. Il degrado termico sarà uno dei grandi protagonisti della strategia di gara: chi saprà adattarsi, potrà guadagnare secondi preziosi, soprattutto nelle fasi centrali della corsa.

Attenzione anche al meteo: il vento può portare sabbia sull’asfalto e rendere le condizioni improvvisamente scivolose, mettendo in difficoltà anche i migliori.

L’equilibrio tra i top team è più sottile che mai. Ogni punto può fare la differenza in un campionato dove nessuno sembra voler mollare. Red Bull non ha più il dominio incontrastato degli anni scorsi. McLaren sogna il colpo grosso. Ferrari vuole tornare finalmente protagonista. E dietro, la lotta di centro gruppo tra Aston Martin, Alpine e una sorprendente Haas, alimenta un campionato che – fin da subito – si sta rivelando spettacolare.

La notte del Bahrain non perdona gli errori, ma esalta i campioni, con le classifiche ancora in bilico e il vento del deserto pronto a cambiare le carte in tavola, il Gran Premio si annuncia come uno snodo cruciale per le sorti del campionato. Quando si spegneranno i semafori, conteranno solo coraggio, velocità e sangue freddo.

Il weekend di gara seguirà il seguente programma: 

Venerdì 11 aprile:
– 11:05 FP1 F2
– ⁠13:30 Prove libere 1 F1
– ⁠15:55 Qualifiche F2
– ⁠17:00 Prove libere 2 F1

Sabato 12 aprile:
– 14:30 Prove libere 3 F1
– ⁠16:15 Sprint Race F2
– ⁠18:00 Qualifiche F1

Domenica 13 aprile:
– 13:25 Featured Race F2
– ⁠17:00 Gara F1

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F1: Top e Flop del Gran Premio del Giappone

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Il Gran Premio del Giappone ci ha regalato una scia di emozioni contrastanti. Un weekend che ha confermato alcune certezze e ha acceso delle speranze per il futuro della categoria maggiore. Andiamo a vedere i top e i flop di Suzuka.

Top 

Max Verstappen è stato l’indiscusso protagonista del Gran Premio del Giappone. Già dalle qualifiche aveva lanciato un segnale, strappando la pole position a Lando Norris per un soffio. In gara, conduce una prestazione senza sbavature, costringendo le due McLaren alle sue spalle.

Un altro nome che brilla in questo weekend è senza dubbio quello di Andrea Kimi Antonelli. Il giovane talento ha scritto una pagina di storia, diventando il più giovane pilota di sempre a prendere la leadership di un Gran Premio. Ma non si è fermato qui, perché Antonelli ha anche stampato un giro veloce impressionante, fermando il cronometro sull’1:30.965 e polverizzando il precedente record del circuito di Suzuka, appartenuto a Lewis Hamilton dal 2019. 

Infine, ma non per importanza, una menzione speciale va a Isack Hadjar. Nonostante un evidente disagio all’interno dell’abitacolo della sua monoposto, il giovane pilota ha offerto alla Red Bull una prestazione a dir poco magistrale, posizionandosi davanti alla Ferrari di Hamilton.

Flop 

La McLaren ha archiviato un weekend sottotono, considerando le aspettative. Sebbene costantemente nelle posizioni di vertice, le monoposto di Woking sono rimaste nettamente alle spalle della Red Bull dell’olandese, un fatto insolito data la presunta superiorità tecnica che spesso viene attribuita alla loro vettura rispetto al resto del gruppo. A ciò si aggiunge una gestione strategica discutibile: il mancato ordine di scuderia tra i due piloti, in un momento in cui avrebbero potuto tentare di mettere pressione su Verstappen è stata un’occasione persa per cercare di impensierire il leader e, potenzialmente, ottenere un risultato migliore.

Ancora una volta, il weekend si tinge di frustrazione per la Ferrari, confermandosi tra i flop di questo Gran Premio. Sebbene Charles Leclerc abbia disputato una gara solida, conquistando una meritevole quarta posizione, la mancanza di competitività della monoposto è stata evidente per gran parte del weekend. 

A completare un quadro complessivamente deludente per alcuni piloti, spicca la prestazione opaca di Liam Lawson. Dopo il cambio di scuderia, motivato dalle sue precedenti performance considerate insoddisfacenti in Red Bull, Lawson non è riuscito a invertire la tendenza. La sua nuova vettura VCARB sembra non offrirgli le risposte sperate, soprattutto se confrontata con l’ottima gara del suo nuovo compagno di squadra.

 

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