Attualità
Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America
Con un’affluenza cospicua di elettori, le attesissime elezioni del 2024 vengono vinte da Donald Trump. Capiamo insieme come si è votato, cosa succederà adesso e cosa sarebbe successo se avesse vinto Kamala Harris.
COME FUNZIONANO LE ELEZIONI STATUNITENSI?
Le votazioni negli Stati Uniti d’America si sono concluse ieri, 5 novembre 2024, dopo un periodo in cui alcuni stati (47 per la precisione) hanno potuto esprimere il voto anticipato, per corrispondenza o di persona, in modo da ridurre le persone in coda per l’election day.
Sì prevedevano 244 milioni di votanti, tra questi 76 milioni avevano votato anticipatamente.
Il presidente degli Stati Uniti non viene eletto direttamente dai cittadini ma, come previsto dall’articolo 2 della Costituzione, dai grandi elettori. Questo sistema dà quindi più importanza agli stati.
Chi sono i grandi elettori?
Per un totale di 538; i grandi elettori, suddivisi in maniera più o meno proporzionale per tutti e 50 gli stati (es. in California ci sono 38,97 milioni di abitanti e 54 grandi elettori), esprimono la volontà dei cittadini.
Essi sono la somma dei membri del Congresso: 435 rappresentanti, 100 senatori e 3 delegati del distretto di Columbia.
Chi vince?
Per aggiudicarsi le elezioni serve l’appoggio di almeno 270 grandi elettori, quindi 270 voti, i quali seguono la maggioranza dei voti dei cittadini. Quindi se i cittadini scelgono, anche con lo scarto di un solo voto, un candidato in quello stato il candidato si aggiudica i voti di TUTTI i grandi elettori (metodo: WINNER-TAKES-ALL).
Es. Nel 2020 Biden, in un dato stato, superò di appena 10.000 voti Trump e con una percentuale di 49,4% si aggiudicò tutti e 11 i grandi elettori di quello stato.
Possiamo quindi immaginare ogni grande elettore come una bandierina da conquistare. Uno stato si colora di blu o di rosso, aggiudicandosi tutti i grandi elettori di quello stato, in base a chi ha più voti. Ciò che conta, in questo caso, non è tanto quanti voti si prendono ma dove si prendono. Perché se ad esempio in uno stato con pochi grandi elettori vince Harris questa si aggiudicherà un numero di elettori più piccolo nonostante abbia preso più voti in senso numerico.
GLI STATI INDECISI: “SWING STATES”
Erano 7 gli stati indecisi che avrebbero decretato il destino di queste elezioni.
Ecco come hanno votato fino ad ora:
- Arizona in vantaggio Trump
- Georgia per Trump
- Michigan in vantaggio Trump
- Nevada in vantaggio Trump
- North Caroline per Trump
- Pennsylvania per Trump
- Wisconsin per Trump
COSA SAREBBE SUCCESSO SE AVESSE VINTO KAMALA HARRIS
Capovolgimento della sentenza che revocava il diritto all’aborto come diritto federale. Quindi se la Harris avesse vinto ogni stato avrebbe dovuto reinserire l’aborto come diritto fondamentale (ritornando un diritto federale) mentre adesso la decisione è lasciata ad ogni singolo stato (più di metà stati vieta l’aborto). La guerra in Ucraina sarebbe stata sempre favorita con l’invio di armi contro la Russia. I migranti sarebbero stati incoraggiati a rimanere nel loro paese tramite dei fondi ma a protezione dei confini sarebbe stato costruito un muro. La situazione a Gaza invece sarebbe rimasta per lo più invariata: invio di armi, diplomazia e la soluzione dei due stati. Avrebbe continuato a sostenere la NATO.
COSA SUCCEDERÀ ADESSO CON LA VITTORIA DI DONALD TRUMP
Trump per molti rappresenta una fonte di preoccupazione sia per diritti civili, situazione economica e rapporti esteri. Durante la campagna Trump aveva promesso ai suoi elettori di “cacciare” dallo stato numerosi migranti clandestini con una vera e propria deportazione (oltre alla chiusura del confine con il Messico)- questo aumenterà un clima di odio- , mantenere l’aborto come diritto facoltativo da fare scegliere ad ogni stato (favorendo quindi il suo divieto), aveva dichiarato di voler chiedere un “cessate il fuoco” nella guerra tra Ucraina e Russia ed infine, vista l’amicizia con Netanyahu, innumerevoli persone sostengono che permetterà ad Israele di continuare la sua aggressione ed occupazione della Palestina e di qualsiasi altro stato che vorrà fare illecitamente proprio. Inoltre, favorendo il principio di “America First” vorrà far svincolare gli Stati Uniti da alcuni conflitti in varie parti del mondo e da critico della NATO forse qualcosa potrebbe cambiare anche in questo campo.
Attualità
Il vaticano annuncia Luce, la mascotte pop del Giubileo
La nuova mascotte del vaticano Luce, realizzata dal designer romano Simone Legno, raffigura una pellegrina in chiave moderna ispirata all’estetica giapponese con l’obiettivo di avvicinare di più i giovani.
Luce, che indossa un‘impermeabile giallo, stivali sporchi e croce al collo, sarà la mascotte del Giubileo e del padiglione del Vaticano per l’Expo di Osaka 2025.
Disegnata dall’artista romagnolo Simone Legno, noto per essere il founder del brand Tokidoki e lanciato Italia Chan, la mascotte italiana all’Expo Osaka 2025, è stata presentata lo scorso lunedì dal monsignor Rino Fisichella, prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, l’addetto a tutte le attività di promozione dell’Anno Santo.
LA SCELTA DELLO STILE DI DESIGN INNOVATIVO PER LA CHIESA
La mascotte ricorda molto lo stile manga, tanto che per Fisichella la scelta di questo design risponde al “desiderio di vivere anche all’interno della cultura pop, tanto amata dai nostri giovani“.
I SIMBOLI DEL PELLEGRINAGGIO
Luce rappresenta una pellegrina con incorporati alcuni elementi fortemente legati a concetti o valori legati al Giubileo, al pellegrinaggio e alla religione cattolica:
- L’impermeabile giallo: protegge il pellegrino dalle intemperie lungo il cammino della vita
- Gli stivali: sporchi di terra per la strada percorsa.
- Gli occhi: all’interno raffigurano delle conchiglie, simbolo di perseveranza della fede ( in riferimento al cammino di Santiago de Compostela) mentre l’illuminazione degli occhi sono il simbolo della speranza del cuore.
- Bordone: stretto tra le mani, simboleggia lo strumento del cammino eterno
- Rosario: attorno al collo, rappresenta il simbolo cristiano.
Il tutto è stato arricchito con i colori del logo del Giubileo 2025.
Il mons. Fisichella ha infine concluso la presentazione di Luce dicendo: “Speriamo che questa mascotte possa piacere a tutti e possa essere quel segno di unità tra il cammino del pellegrinaggio e l’Esposizione di Osaka“.
I COMPAGNI DI LUCE
Le sorprese non si limitano solo a Luce, perché insieme a lei sono stati presentati altri personaggi: il cane Santino, la colomba Aura e l’angelo Iubi. Tutti raffiguranti simboli cristiani.
In più ci sono anche altri 3 pellegrini, gli amici di Luce: Fe, Xin e Sky. Il tutto sembra voler costruire un unico grande universo narrativo dal mondo della Chiesa cattolica.
DICHIARAZIONE DI LEGNO SUL PROGETTO
In un’intervista Simone Legno, nonché il creatore della mascotte, racconta com’è nata l’idea di Luce e la sua collaborazione con il Vaticano.
Romano, 45 anni, l’artista Legno ha dietro di sé una lunga esperienza professionale, collaborando nel corso degli anni con brand di un certo calibro come Hello Kitty e Karl Lagerfeld ed oggi anche con il Vaticano tramite il Dicastero per l’Evangelizzazione, con il quale si è confrontato e ha realizzato la proposta.
Legno ha spiegato come l’idea del Vaticano sia stata quella di cercare un’immagine fresca e giovane, che potesse mediare anche il gusto dei ragazzi. Per questi motivi Luce è una pellegrina con il rosario al collo ma realizzata in chiave moderna e giovane.
In più l’artista durante un’intervista a La Repubblica, ha spiegato di provenire da una famiglia cattolica, ma di non essere praticante, aggiungendo: “Dal Vaticano non si sono opposti alle mie idee, mi hanno consigliato i colori da usare per il rosario. Mi piacerebbe regalare una statuetta di Luce a Papa Francesco, sarebbe emozionante poterlo fare.”
Attualità
Studentessa iraniana arrestata per aver protestato contro il velo –Video
Sta scuotendo il mondo intero la notizia della scomparsa di una giovane studentessa iraniana, arrestata sabato a Teheran dopo un gesto di protesta contro l’obbligo del velo.
Il suo atto di coraggio, ripreso in un breve video ormai virale, ha scatenato angoscia e preoccupazione tra chi teme per la sua sicurezza, ricordando la tragica vicenda di Mahsa Amini che due anni fa perse la vita in custodia della polizia morale.
La giovane, iscritta al dipartimento di Scienza e Ricerca dell’Università Azad di Teheran, ha scelto di manifestare il suo dissenso spogliandosi degli abiti nel cortile dell’università, rimanendo in biancheria intima. Un gesto tanto semplice quanto potente, che ha fatto subito il giro dei social, diventando il simbolo di una ribellione giovanile che non accetta più le limitazioni imposte dal regime in tema di diritti delle donne.
Secondo i testimoni, la ragazza avrebbe fatto tutto in un silenzio che esprimeva la forza della sua volontà, senza grida, senza parole, come se il suo corpo da solo potesse parlare per tutte le donne iraniane che ogni giorno vivono sotto il peso di restrizioni e imposizioni.
L’Iran sta vivendo da anni un clima di crescente tensione sociale, con manifestazioni che vedono in prima linea le donne, spesso giovani studentesse, che reclamano il diritto di esprimere liberamente la propria identità e autonomia. Nonostante le dure repressioni, queste donne continuano a sfidare le norme con piccoli atti di ribellione, come rifiutare il velo o organizzare proteste in spazi pubblici.
Ogni volta che una di loro viene arrestata o scompare la paura della comunità cresce, ma cresce anche la determinazione di lottare per i propri diritti.
Attualità
Donald Trump e il discorso sulla vittoria da Palm Beach
Trump ha tenuto il suo primo discorso pubblico dalla sua residenza a Palm Beach, dopo aver conquistato una vittoria elettorale che ha sorpreso e diviso l’America. Rivolgendosi ai suoi sostenitori e all’intera nazione, ha subito affrontato i temi chiave che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale, con particolare attenzione alla sicurezza dei confini e al rilancio del Paese.
“Questo è il più grande movimento della storia”, ha dichiarato Trump con convinzione, secondo il nuovo presidente, questo movimento ha segnato un cambiamento epocale, portando alla sua vittoria e a un “mandato senza precedenti” da parte del popolo americano, che lo ha scelto come simbolo di rinnovamento e di cambiamento.
Tra le priorità, Trump ha ribadito la sua intenzione di “sistemare” i confini, una questione che ha rappresentato uno dei pilastri della sua campagna. La sicurezza e il controllo dell’immigrazione, infatti, sono stati temi centrali della sua retorica, temi che hanno attratto una larga parte della popolazione in cerca di maggiore protezione e regolamentazione.
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Nel suo discorso, ha anche celebrato il successo del Partito Repubblicano, che ha ripreso il controllo del Senato, consolidando così una maggioranza politica che, a detta di Trump, consentirà di realizzare le promesse fatte agli americani. “Abbiamo vinto dappertutto”, ha aggiunto, sottolineando l’ampiezza e la solidità del sostegno ricevuto in tutti gli Stati.
La nazione resta in attesa di vedere come Trump tradurrà in realtà le promesse fatte, con l’intero mondo che osserva attentamente ogni mossa del nuovo leader americano.
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